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Autore: noir choco    03/07/2013    6 recensioni
Dal titolo della fan fiction si capisce che si tratta di una storia casalinga. Ed infatti.
Dopo la terza stagione Alejandro e Heather sono andati a vivere insieme a Monterey, una città statunitense della California.
Questa raccolta di flash-fic, o a volte drabble o One shot, racconta la vita quotidiana della coppia più bella del reality: AxH.
Engioid riding!
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather | Coppie: Alejandro/Heather
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Quella mattina Alejandro si alzò presto, doveva fare un’ importante servizio fotografico. Addirittura doveva volare fino a Valencia per quel maledetto servizio.
Maledetto perché, volare fino in Europa avrebbe comportato un’intera settimana lontano dalla sua amata, dolce, diabolica Heather.

Si fece una doccia velocemente, si preparò, afferrò la valigia e partì.
Arrivò nel giro di mezz’ora all’aeroporto. Lì, c’era ad aspettarlo la sua collega, amica,  modella  e fotografa Johanne Garcìa.

-Oh, finalmente sei arrivato. Tra un’ora l’aereo parte.-

E voilà. Tempo del check-in, di prendersi un caffè, di ‘Che hai fatto ultimamente?’, ‘Racconta: come va la vita?’ sempre da parte di Johanne.
Perché, ammettiamolo, nessuna donna riuscirebbe a resistere due minuti al fascino raro ed esotico del bel latino.

Già alle undici e mezzo erano a 9.000 metri di quota. Ad Alejandro non rimaneva che pensare.

Aveva la sensazione di essersi dimenticato qualcosa. Ma cosa?

Il gas? No. La porta? No. Il rubinetto? Nemmeno, ma, allora cosa?

-Alejandro... -

Johanne lo fece voltare dal finestrino.

-S… si?-
-Tu sei fidanzato?-

-Si che sono… - Alejando sbiancò. No, non aveva dimenticato né il gas né il rubinetto né la porta.

Cosa peggiore, molto peggiore: aveva dimenticato di salutare Heather!

Non poteva sfiorarla, accarezzarla, baciarla per ancora una settimana intera! Sarebbe stato l’inferno, non l’avrebbe sopportato!

-Alejandro… Ale!- si accorse in quel momento che aveva totalmente viaggiato con la testa.
-Si, scusa.-
-Allora?-
-Si, sono fidanzato.- dovevano passare le prossime 11 ore circa dentro quella trappola mortale, che almeno Johanne chiamava aereo, ma lui no. Non più. Perciò decise di cominciare a parlare. Il perché di quelle domande così personali da parte della Garcìa era incerto ma, parlare l’avrebbe distratto.

-Oh, come si chiama?-
-Lei si chiama Heather.-
-Ah, si! Ho capito! Quella ragazza che era con te in quella serie TV…-

-Si, ma, non parliamone, ok? Non mi va.- di certo, voleva parlare anche della sua vita sessuale ma, di quel dannato reality, no!

Le ritornò al suo posto, con solo un prolungato:-Ok… - e si voltò a chiedere qualcosa alla hostess, che Alejandro non riuscì a comprendere.

Non ci stava con la testa. Pensava solo ad Heather. Doveva rimediare in qualche modo.
Ultimamente non andava proprio a meraviglia tra loro due. Non gliel’aveva mai detto esplicitamente, ma Heather moriva di gelosia quando, su un set, lui lavorava circondato da modelle, ch erano evidentemente più carine di lei.
Alejandro però, le aveva ripetuto più volte che era solo lei la donna della sua vita ma… era vero?

Guardando Johanne, ad esempio, era alta, mora, occhi celesti, pelle candida, perfetta, un naso all’insù. Era molto più carina di Heather.
Tutti questi pensieri fecero addormentare Alejandro , che, quando si svegliò, si accorse che stavano già per atterrare. Aveva dormito molto più di quanto avesse pensato.

Scesero e attesero il loro bagaglio, e durante tutto il tempo tra loro ci fu un silenzio imbarazzante.

Gli spostamenti furono facili, perché, per fortuna, almeno uno sapeva parlare spagnolo.
Johanne diede un’occhiata ad una cartina di medie dimensioni.

-Il nostro hotel si trova in… via de la Liberaciòn o, qualcosa… Dillo al tassista.-
-Nuestro hotel está situado en el camino de la Liberación.-


Fu un viaggio che ad Alejandro parve eterno, non solo perché doveva tradurre frasi ogni due secondi, ma perché non poteva pensare a nulla fuor che non fosse Heather. Chissà che stava facendo in questo momento. Guardò l’orologio. Erano già le undici di sera. Era tardi. I suoi pensieri passarono da Heather ad un letto che non vedeva l’ora di essere usato.

Arrivati in hotel una spiacevole/piacevole sorpresa li attendeva. La camera che avevano preso aveva un solo letto, ed era matrimoniale!
Principalmente Alejandro non ci fece caso, poi però quella compagnia risultò scomoda ed appiccicosa.

Johanne, faceva finta di dormire, ma era sveglia, e si buttava su Alejandro apposta.
Dopo circa un’ora e mezza di torture e sensi di colpa, Alejandro si alzò e dormì sul divano. Probabilmente Jo se ne accorse, ma non poteva tradirsi.

La mattina dopo i due si recarono sul set fotografico per fare il servizio.

-Finalmente ha llegado! Johanne, que me ayudes a modelos fotografía, Alejandro, usted toma su camisa, estamos en los vestuarios, si quieres.-
-Co… cosa ha detto?- chiese perplessa Johanne.
-Ha detto che tu fotografi, io vado a togliermi la maglietta.-
-La maglietta?- Johanne parve come entusiasta della notizia, e quando Alejandro uscì dai camerini, tutte la donne presenti sul set parvero entusiaste.

Per tutto il tempo, Jo fotografava solo Alejandro. Forse fece anche qualche fotografia di troppo. Quetso poteva indurre a pensare solamente che Alejandro piaceva a Johanne, parecchio. Ma lui era già impegnato.

Dopo il servizio, lui e Jo andarono a prendere un gelato.
-Io vado un attimo in bagno. Torno subito…- si congedò Alejandro.

Nell’attesa, Johanne moriva di noia. Notò con particolare gioia che Alejandro aveva lasciato il cellulare “incustodito”. Così, decise di curiosare. Un messaggio da leggere da ‘Querida’… ma chi sarà mai? Forse la sua ragazza.
Non restava che leggere.

“Ho comprato un nuovo collare ad Adele. Sai di che colore è??”

Adele doveva essere il cane o qualunque altro essere pidocchioso che Jo odiava. Ora rimaneva la curiosità, perciò chiese.

“Colore?”Aspettò due secondi e la risposta arrivò.

“Strega comanda colore… INDACO >:P”Indaco. Che bel colore, a parer della ragazza impicciona.

“Wow” si, era un bel colore, l’indaco.

“Wow?? Solo wow? Mi prendi in giro?? TU ODI L’INDACO!”
Brutta mossa, ora doveva rimediare.

“Ah si. Ok” cos’altro avrebbe dovuto dire?

“Si può sapere che ti prende??” e ora? Che fare? Ma certo. Approfittarne! Ottima idea, un po’ crudele ma… a mali estremi, estremi rimedi!

“Oh, nulla… solo che, ammettiamolo, tra noi non va proprio bene” geniale.

“Cosa diamine dici?” spalle al muro. Ora passiamo all’attacco.

“Heather, mi sembra il momento di vedere altre persone” bingo! Nessuno si metterà tra lei e il suo futuro marito: Alejandro Burromuerto.

“Bello scherzo, ma vacci piano!”  ah! Lo credeva uno scherzo?

“No, sta volta non è uno scherzo. Ti sto lasciando veramente! Tornerò prima del previsto a prendere le mie cose” Carina, non c’è storia con Johanne Garcìa.

“Quando tornerai troverai le tue cose carbonizzate, bastardo!” Oho, l’aveva mandata giù pesante. Vittoria!

Ora doveva eliminare i messaggi inviati e ricevuti, oppure l’avrebbe scoperta. In quanto al resto… se la sarebbe vista lui tornato a casa.

-Eccomi. Ho già pagato per tutt’e due. D’accordo?-
-Oh, grazie. Allora andiamo?-


Il ritorno negli Stati Uniti prima del previsto, quello era vero, e avevano già tutto pronto. Ma quella sera, quella del giorno della malefatta, rientrarono in hotel alle dieci e mezzo, dopo un giorno di turismo.

Alejandro si sentiva ancora in colpa per non aver salutato la sua amata, perciò volle chiamarla, per sentire la sua voce. Ma quella sera, per uno strano scherzo del destino, Heather non rispose a quella chiamata per inveirgli contro, per rimproverarlo, per parlare dolcemente con lui.

Nulla. Alejandro stette sdraiato con il cellulare accostato all’orecchio fino a quando non partì la voce della signorina della simpatica segreteria telefonica.

Il pomeriggio seguente salirono di nuovo su un aereo, pronti a tornare negli USA.
Atterrarono la notte alle quattro del mattino circa.

Alejandro arrivò a casa alle cinque e, automaticamente, si buttò sul divano e si addormentò.
 
 
-Alzati pelandrone!- fu svegliato bruscamente.
-Che ore sono?- disse con la voce impastata dal sonno.
-Non m’importa che ore sono. Prendi la tua valigia e sparisci!- assurdo.
-Ma, cara, sono appena… -
-Non chiamarmi cara, caro. Se proprio vuoi, prendi le tue cose e sparisci, hai un massimo di un minuto: sessanta… cinquantanove… cinquantotto… forza che aspetti? Il tempo scorre!-
Alejandro continuava a guardarla spaesato. Ma che le prendeva?

-Heather, smettila.-
-Cinquanta… quarantanove… quarantotto… sono affari tuoi… quarantasei…-
-Smettila di scherzare!-
-No, sta volta non è uno scherzo. Ricordi? Appena due giorni fa! Non soffrirai mica di amnesia.-


Alejandro la prese per i polsi, che poco prima agitava sul suo petto.

-Heather, calmati. Mi spieghi che succede?-
Scoppiò a piangere tra le sue braccia, non le importava, aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno.

-Spiegarti cosa? Che mi hai lasciato, Al? Perché? Perché mi hai lasciato?- soffocò tra i singhiozzi.
-Heather…- mormorò. Stava quasi per mettersi a piangere pure lui. Ma rimaneva comunque perplesso. Lasciarla? Perché mai? Non aveva mai pensato una cosa del genere.

-Perché mai avrei dovuto lasciarti?-

Lei alzò lo sguardo fino agli occhi verdi suoi. Lui la guardava con dolcezza, ma solo lei poteva capire da quello sguardo la tristezza e la mortificazione che provava.

-Co… cosa?-
-Heather. Lasciarti è l’ultima cosa che vorrei fare!-
-Ma… -
la confusione in quel momento era indescrivibile. Allora perché quei messaggi. Che fosse stato veramente uno scherzo?

-Allora, era uno scherzo?- idem per Alejandro. Confusione.
-Di che cosa stai parlando?-

Heather prese il cellulare dalla tasca e fece vedere i messaggi al ragazzo.
-Ecco… era uno scherzo?-
-Ma che diamine… Io non ho mai scritto cose del genere!-

Ci fu un secondo di imbarazzante silenzio tra i due, in cui si guardarono perplessi negli occhi.

-Sarà mica stata Jo?- disse lui, pensando ad alta voce.

La testa di Heather andò a finire su quel maschiaccio della quarta stagione.

-Jo? Che c’entra Jo?-
-No, Jo… Jo. Jo: Johanne Garcìa. Ha lavorato con me sul set a Valencia.-


Questo spiegava tutto! Ovviamente, chi mai avrebbe resistito al fascino del fidanzato di Heather? Ma, il danno più grosso era che… Heather, la perfida calcolatrice, la regina dei ghiacci, il Grinch, si era fatta prendere in giro da una stupida mocciosa invidiosa!

Aveva abbassato la guardia, ed era caduta dritta dritta nella trappola di quell’idiota!

-Com’è possibile?! Io… mi sono fatta prendere in giro? Da una bimbetta viziata!-

Dopo di questa, Alejandro ne aveva visto di tutti i colori. Una perfetta sconosciuta, era stata più brava di Heather, in strategia? Il mondo si era capovolto!

-Andiamo, Heather. Dovevi capirlo che c’era qualcosa che non andava. Johanne nemmeno mi conosce poi così bene.-
-Infatti c’era qualcosa che mi puzzava. Ma, quel… quel mostro, ha architettato tutto per farci separare?-

-A quanto pare… - si rese conto il ragazzo.

Lei tirò un inspiro sbigottita. Allora, chissà cosa aveva fatto quell’arpia al suo Al!

-Cosa avete fatto in questi tre giorni? Dimmelo!- ringhiò contro al fidanzato con un dito puntatogli contro.

-Niente, Heather, assolutamente niente! Non ti tradirei mai!-
-Lo spero per te!- inveì contro, minacciosa.

Lui la prese per i fianchi e l’avvicinò a se e, lentamente perché sapeva che questo la faceva impazzire, appoggiò le sue labbra a quelle dell’amata, ed insostituibile, ragazza. Lei acconsentì, avvolgendo le sue braccia al collo ambrato e robusto dell’altro.

-Vai a farti una doccia, che puzzi da morire.- disse scherzosa, per una buona volta, la fredda calcolatrice.
Lui si staccò lentamente e lasciò la sua donna alla colazione.

Passando per il corridoio, notò una familiare palla di pelo, ma un attimo dopo rabbrividì. Saltò quasi in aria dallo spavento e per poco non rigurgitava dall’orrore.

-Cos’è quell’obbrobrio?! Heather!-

Non aveva visto sangue, cadaveri o cose spaventose del genere. Molto peggio, aveva visto un disgustoso, orrendo, raccapricciante, rivoltante collare color indaco principessa delle fate!
 
 
 
 
 
 
 
 ANGOLO ALLERGIC (di nuovo? si!)



So che molti di voi aspettavano questo giorno con impazienza :D spero di avervi accontentato! Tutti a dire: "Era uno scherzo, ha architettato tutto per vendetta!". E invece no. Era solo una cretinata.

Come ha detto Shakespeare: tanto rumore per niente.

Si, devo proprio dire che più imbecille di così si muore: ma voi vi immaginate Heather, così ingenua? La mia mente che un giorno c'è un altro no ha partorito questa schifezza ma, se a voi piace, congratulazioni!

Ora devo andare via: il mio pranzo mi chiama *mantello svolazzante* .

E' stato un piacere. Chissà quando mi farò risentire, ma, potete contarci, lo farò!

Alla prossima, la vostra


                                                         ALLERGIC TO MUGGLES


 

 
 
 
 
 
 
  
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