Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: ashelia_96    03/07/2013    2 recensioni
Dal primo capitolo :" [...]Il primo Settembre si avvicinava velocemente e, per alcuni abitanti di quella casa, stava per arrivare il momento di partire per l'ultimo anno ad Hogwarts. Ginevra, la figlia minore, sarebbe dovuta partire in ogni caso, ma ciò non valeva per Hermione Granger: fu proposto a lei, a Ron ed a Harry di recuperare , ma solo lei aveva accettato. Ronald avrebbe lavorato per George al suo negozio di scherzi - aveva bisogno di una mano, viste le condizioni in cui era- invece Harry avrebbe iniziato direttamente il corso di formazione per diventare un Auror.
Dispiaceva a tutti e tre doversi dividere per un anno intero, sopratutto per Ron ed Hermione: finalmente, dopo sette lunghi anni di attesa, si erano dichiarati ed ora stavano insieme da circa due mesi. Si erano finalmente confessati i sentimenti che provavano l'uno per l'altra, circa un mese dopo quel fatidico bacio. Molti diranno che fossero troppo lenti di comprendonio, ma per loro due tutto ciò era naturale. "
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

6th chapter

 

Hogwarts, 31 Ottobre 1998

 
Come ogni anno, Hogwarts cambiava aspetto ogni volta che lo richiedesse e si arricchiva  sempre di curiose e fastose decorazioni: vischio, alberi pieni di ogni tipo di palline colorate prima delle vacanze natalizie; uova, coniglietti saltellanti che mettevano in allegria tutti gli studenti dei primi due anni a Pasqua.  Ma ad Halloween, festa di origine celtica e con alcune radici cristiane, l'immenso castello millenario assumeva un'aria tetra che lo faceva apparire, agli occhi dei più paurosi, una casa - come si vedevano  nei film Babbani- infestata dai fantasmi e spiriti maligni: ragnatele ad ogni angolo, zucche intagliate e con facce terrificanti che fluttuavano per aria, migliaia e migliaia di candele che sostituivano la solita illuminazione della Sala Grande,  la semi-oscurità in cui era avvolto tutto l'intero edificio e, cosa più agghiacciante di tutte, il raduno di tutti i fantasmi del castello per festeggiare il complemorte di Nick Quasi-senza-testa. 
 
Durante gli anni della sua permanenza ad Hogwarts, Hermione aveva vissuto esperienze tutt'altro che ordinarie durante quel giorno: al primo anno aveva rischiato di essere schiacciata da un Troll di montagna nel bagno delle ragazze, al secondo dovettero passare la gran parte della serata al 500° complemorte di Sir Nicholas. Insomma, ogni anno avevano sempre qualche motivo per correre qualche pericolo mortale ad Halloween. Ma quello era un anno speciale: finalmente la fonte di ogni minaccia era morto, quindi non avrebbe dovuto avere problemi quel giorno; Harry e Ron dopotutto non erano con lei. 

Purtroppo però, la giovane Hermione aveva fatto male i suoi calcoli. Quell'anno il giorno di Halloween era di sabato, quindi poteva permettersi di dormire un po' di più, rispetto agli altri giorni. E lo avrebbe fatto, se un fastidioso beccare sul vetro della finestra accanto al suo letto non l'avesse svegliata.

<< Per l'amor del cielo, chi è che manda la posta la mattina prima della colazione?  >>

 Da qualche giorno, Hermione riceveva lettere misteriose da un altrettanto misterioso 'ammiratore'. Lettere più o meno lunghe in cui c'era scritto 'sei bellissima', 'vorrei essere l'unico a baciarti', 'voglio diventare il tuo ragazzo'; quel ragazzo era proprio innamorato di lei. La cosa strana era che lei non aveva mai avuto un vero ammiratore: Krum aveva provato dell'interesse verso di lei, ma non come questo ragazzo - sempre che non si trattasse di uno scherzo di cattivo gusto- e nemmeno McLaggen era mai stato così interessato a lei. 

Durante quella settimana, aveva ricevuto due lettere al giorno; una la mattina, una la sera prima di andare a dormire -sapeva anche a che orario solitamente andava a dormire. Inizialmente aveva seriamente pensato che quello fosse tutto uno scherzo, e così la pensava pure Ginny, quando lesse il contenuto delle missiva, ma con il passare dei giorni iniziò a preoccuparsi: e se fosse qualcuno che voleva trarla in inganno e creare problemi tra lei e Ron, ora che avevano fatto di nuovo pace?  C'era forse lo zampino di quell'arpia di Lavanda, che cercava sempre di farle dubitare di Ron ogni volta che ne aveva la possibilità, con l'aiuto di Calì?  Quell'opzione era forse una di quelle più probabili, e se fosse stato così, quelle due l'avrebbero pagata; quella situazione doveva assolutamente finire. Così, di malavoglia, Hermione si alzò dal letto - intanto il beccare sul vetro si era fatto più forte- e, aprendo la finestra, fece entrare dentro il dormitorio un intrizzito Barbagianni che non aveva mai visto prima ad ora. Il volatile teneva stretto nel becco una lettera, che fu subito presa dalla Grifondoro. Aperta la busta, notò subito la 'familiare' scrittura di quella persona sconosciuta. 
 

Credo che tu voglia sapere chi sono, e ti accontenterò, mia cara Hermione. Incontriamoci stasera alla Stanza delle Necessità dopo cena. Non ti preoccupare, non ci saranno sorprese terrificanti, voglio solo vederti di presenza. 
il tuo ammiratore segreto.
 

Un appuntamento con un completo sconosciuto - sempre se di sconosciuto si stava parlando.  Un ammiratore segreto per di più. La curiosità di vedere di chi si trattasse la convinse quasi  ad andare al luogo prestabilito, così da potere vedere con i suoi occhi quel ragazzo che l'aveva riempita di moine. Ma poi subito si riscosse: lei stava con Ron.  Era... innamorata di Ron da sempre; non poteva permettersi nulla del genere. E nonostante lui non si stesse facendo sentire da una settimana, lei continuava a nutrire  il segreto desiderio che potesse essere lui colui che continuava a mandarle quelle lettere anonime. Purtroppo ciò non era possibile: il suo ragazzo non era il tipo che faceva delle sorprese come quelle, e poi non gli sarebbe mai stato concesso potere entrare ad Hogwarts, ora che non era più uno studente. 

" Hermione? Un'altra lettera da  quel tizio?" 

La voce di Ginny  ovattata dalle coperte la richiamò riportandola alla realtà; come al solito si era lasciata andare nelle sue riflessioni.

" Purtroppo sì, e questa volta c'è una novità," disse, prendendo un grosso sospiro, " ha detto che vuole vedermi, questa sera dopo la cena nella Stanza delle Necessità".  

La giovane Granger scoccò uno sguardo preoccupato e titubante alla rossa, che ancora era mezzo-addormentata e non aveva ben capito.

" E tu vuoi andarci?" 

Ginevra alzò un sopracciglio scettica, ormai completamente sveglia, poi fece un cenno all'amica di passarle la lettera. Riluttante, Hermione le passò la missiva; la conosceva fin troppo bene e sapeva quale sarebbe stata la sua opinione su quel fatto. Gli occhi castani di Ginny si muovevano febbrilmente lungo quel piccolo pezzo di pergamena, fino a che non arrivò alla fine, poi alzò di nuovo lo sguardo verso la sua amica. 

" Quell'idiota di mio fratello sa qualcosa? Potrebbe arrabbiarsi molto se lo venisse a sapere, " nel  tono di voce della Weasley c'era una vaga nota d'ammonimento," ti ricordi la sua reazione quando al matrimonio di Bill, Krum stava per chiederti di ballare con lui? " 

 Hermione sapeva bene cosa Ginny volesse dire: Ron era veramente geloso di lei - l'aveva dimostrato più volte, molto prima che si mettessero insieme- e poteva accadere qualcosa di spiacevole se fosse venuto a sapere di quel tizio sconosciuto che le stava facendo la corte da poco più di una settimana. 

"No, e non deve saperlo. Se scoprisse che vengo sommersa di lettere da parte di un 'ammiratore segreto', sai bene cosa potrebbe succedere. Devo scoprire chi è che mi perseguita, e spero che non sia McLaggen."  

Il nome di quest'ultimo risultò poco chiaro; Hermione , che già si era alzata, aveva appena indossato uno dei maglioni Made in Molly Weasley regalatole due anni prima per Natale.  Ginny non era per niente d'accordo, ma sapeva fin troppo bene che Hermione Granger, dopo aver preso una decisione, difficilmente cambiava idea su di essa. 

" Va bene, fa' come vuoi; poi non dire che ti avevo avvertita, però! "

 Sbuffò la rossa un po' spazientita, sia perché disapprovava la decisione dell'amica, sia perché era stata svegliata così bruscamente per un motivo 'futile' - niente Mangiamorte, niente Signori Oscuri risorti, ecco. 

 " Comunque, io ritorno a dormire. Spero solo che QUALCUNO non i svegli di nuovo, sai com'è ." 

E, scoccandole uno di quei sguardi che ricordavano molto quelli della madre, la più piccola dei fratelli Weasley si rituffò tra le coperte rosse che infondevano calore e accoglienza solo a guardarle.  Ginny Weasley poteva risultare molto pericolosa, se svegliata prima del previsto.  Hermione questo lo sapeva, quindi decise di non disturbarla più con le sue congetture, ma forse sarebbe stato meglio scendere in Sala Grande e fare colazione; magari lì avrebbe potuto scorgere qualcuno dall'aria sospetta che la fissava insistentemente. 

<< Scoprirò chi sei, senza che Ron lo venga a sapere.  >>

Sussurrò tra sé e sé la Grifondoro Caposcuola, mentre appellava un libro di Rune Antiche ; portarsi avanti un po' con il programma, anche mentre si faceva colazione, era una cosa molto utile. 
 
----------------------------------------------------------------------------------------------
 

Il giorno di Halloween  il tetto della Sala Grande del castello di Hogwarts assumeva un aspetto a dir poco terrificante -sopratutto la sera, per non parlare del cibo e degli addobbi appesi alle pareti; facevano venire gli incubi ai più piccoli. 

Quell'anno, per far tornare tutto alla normalità dopo la Guerra, i professori avevano deciso di indossare anche loro qualche gadget a tema "Halloweenesco": si poteva vedere una prof.ssa McGranitt con delle ragnatele pendenti dal suo cappello da strega,  un professor Vitious con gli occhi contornati da una polvere nera e il faccino bianco; insomma, facevano più paura loro che erano vivi, che i fantasmi che erano morti.  Quasi tutti gli studenti, appena furono entrati dall'enorme portone in quercia e videro come si erano conciati i loro professori, sempre così ligi alle regole, non poterono fare a meno di trattenere una risata divertita per quella visione così fuori dal comune.

Ma se tutti erano stati contaggiati da quell'aria spaventosamente comica, vi era una ragazza dell'ultimo anno, Caposcuola dai capelli cespugliosi, che si guardava intorno con circospezione, come se stesse cercando d'inviduare qualcuno che stesse infrangendo le regole. Ma il Caposcuola di Ferro Granger , almeno per quella volta, era distratta da questioni personali: per tutta la giornata, non aveva smesso nemmeno per un momento di cercare tra i visi degli studenti maschi - anche femmine, alcune volte- uno che potesse assomigliare all'immagine del suo ammiratore segreto che aveva creato nella sua testa. Certo, spesso anche McLaggen l'aveva fissata con quel suo sguardo pseudo-sexy da ' so che ti piaccio, Granger', ma non voleva pensare che fosse proprio LUI; non avrebbe sopportato di esser di nuovo importunata da quella specie di pianta Tentaculum. 
Sedutasi al tavolo dei Grifondoro, tutti i suoi compagni si accorsero che c'era qualcosa che non andava in Hermione in quel momento e, proprio per quello, decisero un po' di approfittarsene per divertirsi un po'. 

"Ehilà, Herm! Come mai così pensierosa? Non mi dire che hai preso una 'O'!"

 Sorrise Seamus, mentre si stava servendo con della bistecca al sangue accompagnata da un contorno di color arancione non meglio identificato. Negli anni, non aveva perso la sua sempre innata ironia, cosa che divertiva molto la sua ormai ragazza Calì e la sua amichetta Lavanda. Non a caso, entrambe si misero a ridere. Ginny, che sedeva proprio accanto alla migliore amica, non poté non alzare gli occhi al cielo esasperata. 

"Secondo me ha ricevuto una qualche brutta notizia dal suo Weasley!" 

Lavanda, che fino a quel momento aveva solo riso con quella sua vocina da oca starnazzante, decise in quel momento per mettere del suo per prendere in giro la ragazza che invidiava così tanto: a distanza di quasi due anni, ancora non le andava giù che il suo Ron-Ron l'aveva lasciata perché innamorato di una secchiona come quella. 

" ...Strano che tu lo chiami 'Weasley', quando due anni fa non era altro che il tuo Ron-Ron, cara Lavanda. "

La giovane Granger dovette trattenersi dal continuare ad infierire su quel punto; sarebbe potuta passare come quella cattiva, quella che ruba i ragazzi altrui. Purtroppo però, non potette ignorare quel senso di pura soddisfazione che provava ogni volta che quell'ochetta la guardava con invidia: era qualcosa che aveva desiderato così tanto che potesse succedere, e ora che era realtà, stava avendo la sua vendetta. 

Con un sorrisetto trionfante per aver fatto zittire la Brown, Hermione si servì con un po' di puré di patate e avvicinò verso di lei una generosa razione di pudding, pietanze che vennero mangiate in men che non si dica. Tutti i suoi compagni allora la guardarono come se videro spuntare dalla sua schiena una coda di uno Schiopodo: quello che mangiava molto e velocemente era Ron, non lei. La ragazza, accortasi che mezzo tavolo di Grifondoro la stesse fissando, decise che era meglio iniziare ad avviarsi verso l'appuntamento con il suo 'ammiratore segreto'. 

" Io vado, Ginny. Ti faccio sapere tutto. "

Sorrise gentilmente alla sua amica dai capelli rossi e, dopo aver raccolto la sua brosa piena di libri rifornita proprio quel pomeriggio dalla Biblioteca, si alzò da suo posto iniziando ad incamminarsi verso l'uscita della Sala Grande. La sua assenza non fu notata da molti, nemmeno dai professori; erano troppo impegnati a deliziarsi con i manicaretti cucinati con tanto amore dagli Elfi Domestici, che dopo molte sue proteste avevano ottenuto un piccolo salario. 

I corridoi di Hogwarts erano letteralmente deserti, di tanto in tanto però si sentivano dei tetri ululati in lontananza ;  il complemorte stava riscuotendo, come sempre del resto, un gran successo tra i fantasmi del Castello.  Hermione camminò speditamente verso il settimo piano, esattamente presso l'arazzo di Barnaba il Babbeo, dove si trovava nascosta la Stanza delle Necessità. Non voleva darlo a vedere, ma in quel momento aveva un po' paura di arrivare a destinazione: temeva che tutto quel tran tran fosse stato opera di qualcuno che aveva voglia di farle uno scherzo di cattivo gusto, solo per metterla in cattiva luce di fronte a tutti. 
Ed eccola lì, con  i suoi occhi castani che fissavano la porta spuntata dopo esserle passata per tre volte  davanti. 

<<  Dai, Hermione. Devi scoprire tutto.  >> 

Sospirò piano, mentre una mano spingeva l'enorme portone di quercia intarsiato e, non appena mise a fuoco l'ambiente venutosi a creare, ma sopratutto la persona che vi stava dentro, non poté non spalancare la bocca dalla sorpresa.

"R-ron?"
 
---------------------------------------------------------------------------------------
 
Non erano da lui gesti così incredibilmente romantici, ma la voglia di vedere quell'insopportabile So-tutto-io il prima possibile fu più che irresistibile. E quale momento migliore vi poteva essere se non quello di Halloween?  8 anni prima l'aveva apostrofata come una gran secchiona, invece ora stava insieme a lei; i casi della vita. Voelva farle quella piccola sorpresa e, insieme ad Harry, avevano iniziato a riempirla di lettere allegate a gufi diversi, un po' per farla confondere e non farle pensare che si trattasse proprio di lui.  Più volte lui ed il suo migliore amico avevano riso sulle probabili reazioni a quelle lettere così lusighiere da parte di Hermione e, quasi sicuramente, le ricerche assidue in Biblioteca per potere scoprire chi fosse il suo "ammiratore segreto". 
E ora se la ritrovava proprio lì, davanti a lui, dopo ben 30 giorni che non la vedeva e riuscì a pensare solo a quanto gli fosse mancato quel suo tono di voce così irritante da prima donna secchiona, ma che , in fondo, adorava da impazzire. 

"Ehi, Hermione! Passavo di qua e avevo bisogno di un tuo a-... AHIA!  Non mi picchiare!" 
Ebbene sì, il suo saluto dopo giorni e giorni che non si vedevano fu proprio un gran bello schiaffio sulla guancia, seguito da qualche pugnetto furioso. Hermione non aveva mai perso quella sua attutudine nel picchiare il proprio ragazzo in certe occasioni. 

" Sei un gran cretino! Mi hai fatta preoccupare tantissimo! 'Ammiratore segreto', mpf; potevi evitare questa pagliacciata! " 

Ringhiò rabbiosa come una gattina dal pelo arruffato a cui era stata appena sottratta la preda cacciata, ed aveva appena uscito le unghia per potersi difendere. 

<< E' peggio del suo gattaccio!  >>  

Pensò Ron mentre cercava di difendersi dagli attacchi di quella che , in teoria, era la sua ragazza.  Dopo qualche altro secondo di sfogo, Hermione si calmò, fermandosi un attimo a riflettere su tutto: l'indomani ci sarebbe stata la visita mensile ad Hogsmeade, quindi avrebbero  potuto vedersi lo stesso; ma perché aveva insistito per mettere in scena quel teatrino da quattro soldi? Egli pensò subito a risponderle, come se avesse letto nei suoi pensieri:

" Spero che nessuno si chieda dove tu ti sia cacciata; magari pensano che tu sia andata ad uccidere un altro Troll di montagna! Sai che cosa: 'Caposcuola secchiona schiacciata da un Troll'; suona bene, no?"

Il ragazzo dai capelli rossi e il viso pieno di lentiggini sorrise ironicamente, cercando di nascondere tutto il sollievo provato per aver evitato una fattura sicura; forse con il tempo stava iniziando ad ammorbidirsi dopo tutto.

" Che idiota. "

 Hermione aveva capito il motivo che aveva spinto Ron a farlo venire fin lì, e proprio per quello gli si avvicinò circondandogli le braccia al collo.  Non riusciva ancora credere che quel cucchiaino da tè avesse fatto così tanto solo per farsi perdonare per una cosa successa quando erano dei primini e si odiavano a vicenda, eppure lo aveva fatto , riuscendo nel suo intento per giunta. 

Ron la stava guardando con quel suo sguardo da pesce lesso che , prima di ogni bacio, faceva, riuscendo a farla ridere di gusto tra sé e sé. Decise di non farlo aspettare ancora di più - avrebbe potuto veramente fare qualcosa di stupido, conoscendolo- e fece congiungere le proprie labbra con quelle del suo ragazzo.  Quanto amava baciare Ron Weasley, così diverso da Viktor Krum in tutto e per tutto: così impacciato, cercava sempre di non fare cose che avrebbero potuto darle fastidio e, anche durante le prime settimane in cui stavano insieme, alcune volte doveva prendere l'inziativa lei per lui baciandolo, avrebbe potuto aspettare secoli perché lui si decidesse a fare la prima mossa. E, come di consueto, dopo un primo momento di tentennamento,  il ragazzo dai capelli fulvi si lasciò andare, rispondendo al bacio, rincorrendo la lingua di Hermione con la sua, in piena sicurezza, nel modo che in cui aveva sempre fatto con lei. Era così dolce, che non poteva fare a meno di pensare a quanto lui e Krum, l'unico altro ragazzo che aveva avuto al (s)fortuna di baciare, fossero come due poli differenti: positivo e negativo. 

Anche quando le loro labbra si separarono, Ron aveva quel piccolo sorrisetto beato e ebete che aveva impresso nel viso quando vide per la prima volta la delegazione femminile di Beuxbatons per la prima volta. Che riuscisse a fargli quello stesso effetto?

"Devo ammettere che stai facendo molti progressi: da cucchiaino da tè, ora stai diventando un cucchiaio da portata!" 
 
La  Hermione si umettò le labbra, in quel suo consueto tic che le era venuto sin da quando lo aveva baciato per la prima volta; pareva quasi che fosse incredula di fronte all'inevitabile verità: lei e Ron stavano insieme. 

"Oh, ma davvero? E invece tu che mi racconti? Stai ammuffando come uno dei tuoi libri a forza di stare in Biblioteca, oppure ti hanno dato il titolo come 'Regina dei secchioni?"

Il rosso la prese per mano, correndo anche il rischio di essere nuovamente picchiato dalla sua ragazza, e la condusse verso uno di quei divanetti rosso-fuoco -ricordavano molto quelli della Sala Comune- sedendocisi poi sopra.

"Molto divertente, Weasley. Comununque, lo sai che la McGranitt e tutti gli altri professori poco fa erano vestiti a tema?" 
 
Hermione sorrise e, incoraggiata dallo sguardo curioso del proprio fidanzato, continuò nel suo racconto delle sue piccole avventure ad Hogwarts, ricordando anche qualche piccolo episodio comico degli anni passati, per non farlo sentire escluso dalla conversazione. Continuarono per ore e ore a parlare, scambiandosi di tanto in tanto qualche piccolo bacio di sfuggita, poi, non seppero neanche loro quando, caddero addormentati, l'uno stretto all'altra. 
 





N.D.A.

Il mio imperdonabile ritardo è imperdonabile quasi quanto la qualità di questo capitolo: è più corto rispetto agli altri e non così ben elaborato. Spero che a voi piaccia ; 
alla prossima! 

-Ash
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ashelia_96