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Autore: p a n d o r a    03/07/2013    5 recensioni
Harry Styles è un fiero ragazzo omosessuale, non molto popolare ma con abbastanza amici quanto basta. Louis Tomlinson è, invece, un ragazzo solo, strano e triste, ma soprattutto nei suoi occhi non c'è niente, è come se fosse morto. Ed è quando Harry nota che in Louis c'è qualcosa che non va, sarà per il suo corpo troppo magro, per la sua espressione sempre triste o altro che decide di volerlo conoscere e, possibilmente, aiutarlo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dead eyes.
- Primo Capitolo.



Appena suona l’ultima campanella mi precipito fuori dall’aula di letteratura e vado verso il mio armadietto. Sento un braccio avvolgermi le spalle e quando mi giro sorrido al mio amico Liam: «Sei pronto per il recupero di chimica made in Payne?» sorride a sua volta e io annuisco energico. «L’importante è che non mi uccidi.» Ridacchio. «Tranquillo!» Mi fa l’occhiolino dandomi una pacca sulla spalla e «Ci vediamo fuori fra dieci minuti, vado a salutare Dianelle. Oggi ha la sesta ora.» dice, allontanandosi da me mentre io richiudo il mio armadietto ed esco fuori nel cortile ad aspettare il mio amico-innamorato.
La mia mente torna per un attimo al ragazzo di stamattina e continuo a chiedermi come può essere possibile. Avete presente quando vi entra in testa una canzone oppure un verso di un libro e non ne esce più fin quando non rimpiazzate quel pensiero? Ecco, questo è quello che mi sta accadendo in questo preciso istante solo che, stranamente, ho una voglia matta di non rimpiazzarlo, ma capirlo, conoscerlo, approfondirlo. Ho voglia di sapere tutto di quel ragazzo, come mai è così magro, perché aveva quell’espressione, com’è la sua famiglia e, persino, quanto porta di scarpe. E’ una sensazione strana ma piacevole allo stesso tempo. Voglio conoscerlo.
Senza nemmeno rendermene conto mi precipito di nuovo dentro la scuola e inizio a guardarmi intorno in cerca del fantomatico sconosciuto da cui sono ossessionato da circa cinque ore, ma niente, nessuna traccia. Vedo Zayn venire verso di me tenendo per mano la sua ragazza, Perrie, e capisco che ogni speranza di rintracciare il moro è persa, ora i miei amici attaccheranno con la loro parlantina e addio. Quando mi ricordo che Liam mi aspetta fuori in cortile, perciò, appena Zayn apre la bocca per salutarmi, io mi giustifico con un «Scusa, devo andare. Liam mi sta aspettando.», gli sorrido e mi dileguo attraverso la marea di studenti che trafficano il liceo. Come volevasi dimostrare, Liam è sulle scalinate di fronte alla mia scuola che gioca con un filo d’erba trovato da qualche parte in mano. Quando sente i miei passi in avvicinamento butta l’erbaccia verso un punto indefinito, si alza e «Andiamo?» mi chiede sorridendo. Io, in tutta risposta, annuisco iniziando a camminare verso la macchina della madre del mio amico. Appena saliamo nella vettura la madre di Liam ci sorride allegra. «Buongiorno ragazzi!» E’ una donna molto simpatica e socievole. Io le rispondo con un ‘buongiorno’ quasi sussurrato mentre il figlio le da un bacio sulla guancia. «Harry caro, oggi non ho avuto molto tempo per cucinare visto che sono stata a lavoro fino a tardi, vi accontentate di un panino?» mi guarda attraverso lo specchietto retrovisore, visto che sono seduto dietro, ed io «Certo, non c’è alcun problema.» rispondo. Stiamo quasi per uscire dal parcheggio della scuola quando all’improvviso una macchina ci taglia la strada e per poco non ci prende in pieno.
Entrambe le vetture si fermano di botto e io e Liam veniamo sbalzati verso il paraurti, grazie al cielo abbiamo la cintura. Passano un paio di secondi prima che mi riprendo, ma quando lo faccio ed alzo lo sguardo, non posso fare a meno di rimanere stupito nel vedere che, la macchina che ci ha tamponati, è la monovolume nera di stamattina. La mamma di Liam scende dalla macchina per andare a discutere con l’autista e il mio amico inizia ad imprecare dicendo «Cazzo, quella è la macchina del preside.  Ci mancava solo che mia madre discutesse con il preside!» mi viene da ridere, ma evito. Non è il caso. Guardo verso la donna scesa dalla macchina, sta parlando vicino ad un finestrino e noto qualcosa. Il cappello grigio! Due occhi azzurri. Quel ragazzo. Sento Liam chiedermi «Cosa stai guardando?» ma sono troppo impegnato e incantato per rispondere. Osservo l’espressione del figlio del preside alle grida di collera della mamma di Liam. Sembra, non lo so, infastidito, forse? No, è più.. Come se fosse.. Impaurito? I due occhi si girano verso di me. SBAM. Ho un colpo al cuore. Sento le guance farsi calde e lo stomaco contorcersi, ma di nuovo, quando gli occhi vengono rimpiazzati dal finestrino chiuso e sento la portiera sbattere, segno che la discussione è finita, penso che in quelli occhi c’era qualcosa che non andava, per niente. Non era lo sguardo di un normale ragazzo adolescente, per niente.
Le macchine ripartono e si dirigono verso le loro rispettive mete. «Che assurdità. Chi gli ha dato la patente?» borbotta rabbiosa la donna al volante e «Mamma, quello era il preside.» la informa il figlio seduto accanto a lei, ma l’altra non si smentisce «Non me ne frega, potrebbe essere anche Johnny Depp ma gli manderei comunque a casa il conto della riverniciatura del parabrezza.» io e il mio amico ridiamo e lei, che all’inizio non capisce, dopo un po’ ride con noi. Passiamo il resto del viaggio verso casa a parlare del più e del meno. Come va a scuola, a casa. Cose così. Poi, quando stiamo per arrivare Liam prende parola «Stasera viene Danielle a cena.» la madre sorride e «Oh, che bello! Non vedo l’ora! Adoro quella ragazza!» risponde, più a me che a suo figlio. Poi si rivolge ufficialmente a me «E tu Harry? Sei single? Non hai ancora trovato la ragazza giusta?» io mi gratto il capo un po’ nervoso alla parola ‘ragazza’. Certo parlare della mia sessualità con mia madre o con i miei amici è un conto, ma parlarne apertamente con una persona adulta che non conosco bene è un altro. Liam, notando il mio disagio interviene «E no, ha gusti un po’ particolari.» dice ridacchiando per sdrammatizzare un po’ e, per fortuna, la madre gli crede senza chiedere spiegazioni.
Parcheggiamo la macchina nel giardino di casa e scendiamo dalla macchina. La porta si apre facendo affacciare il padre del mio amico che ci saluta calorosamente e da dietro le sue gambe spunta un cagnolino che corre verso Liam che urla «Loki! Vieni qui bello, vieni!» mentre il cucciolo gli salta in braccio. Io rido e poi seguo il ragazzo in casa. Saliamo le scale ed andiamo in camera sua. Lui poggia lo zaino a terra e mi invita a fare lo stesso e, sempre con Loki in braccio, si butta sul letto sospirando per poi alzarsi sui gomiti due secondi dopo. «Dunque, sei pronto?» Io mi metto le mani in faccia sorridendo «Ho scelta?» ridiamo insieme. Ci sediamo alla scrivania, ma mentre apriamo i libri vedo che Liam è un po’ irrequieto. «Che succede?» È strano vederlo così, perciò vorrei una spiegazione. Lui mi guarda per un po’, indeciso se parlare o meno, poi finalmente prende parola. «Harry, lo sai che a me non piace il gossip o cose del genere.» Io lascio andare un respiro, che non pensavo di aver trattenuto, ridacchiando. «O mio dio, mi hai fatto prendere un colpo! Pensavo che fosse successo qualcosa.» Lui sorride, meno nervoso di prima. «Beh, sai che a me non piacciono queste cose quindi non mi trovo a mio agio a parlarne.» Io annuisco comprensivo invitandolo a continuare. «Si tratta di te.» Sputa fuori facendomi rimanere leggermente stupito. «Me?» lui annuisce. «E’ stata Demi a parlarmene, dice che da stamattina sei strano, che ti incanti facilmente e ho notato che è successo anche prima in macchina, perciò mi è venuto qualche sospetto. C’è qualcosa che dovrei sapere?» Mi guarda con sguardo accusatorio ma fraterno contemporaneamente.
Io non so che rispondere, non posso certo dire ‘ah si, sai, c’è questo ragazzo che ho visto scendere da un’auto nera stamattina, non so perché ma ne sono ossessionato, vorrei sapere perché è così magro come ho visto e perché ha uno sguardo sempre triste.’ «No, non c’è nulla. Te lo avrei detto se no.» Mi limito a dire, mi guarda poco convinto e poi mi  dice qualcosa che, da lui, non mi sarei mai aspettato. «Harry, sai che, anche se sono più grande di te, puoi fidarti e dirmi tutto, qualunque cosa accada?» rimango sorpreso da quelle parole, io non sono bravo con le frasi ma lui si e mi ha appena dimostrato che effettivamente non mi considera un ‘teenager gay patetico e ignorante in chimica’, mi vuole davvero bene. Io annuisco e non so perché mi alzo per abbracciarlo. Non ho mai avuto contatti fisici con i miei amici, me ne sono tenuto sempre abbastanza alla larga per paura che potessero fraintendere. Mi abbraccio solo con le ragazze, anzi, solo con Demi. Ma in questo momento ho sentito il bisogno di far capire a Liam che anche io gli voglio bene quanto lui ne vuole a me. Lui non si rifiuta. Sembriamo due fratelli ai quali hanno appena detto che si separeranno per sempre e che non vogliono lasciarsi, perché, in un certo senso è così, per me Liam è come un fratello maggiore. Stiamo circa due minuti abbracciati, poi mi stacco. «Ora torniamo seriamente a studiare.» scherza lui, prima di aprire il libro e iniziare a spiegarmi le molecole.
  
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