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Autore: Depp_    03/07/2013    6 recensioni
« E’ stato il mio primo amore. Tu sei il mio ultimo. »
~
Tyler, Caroline, Klaus.
Sangue, odio, amore.
Secoli pieni di dubbi, infine la scelta.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Tyler Lockwood
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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I intend to be your last

 

Credevo fosse quello giusto.
Credevo di amarlo, come nessun altro.
Credevo fosse l’amore della mia vita.
Forse lo è stato, ma ora non sentivo più quella sensazione, non c’era lui al centro del mio universo.
Era circa una settimana che continuavo a sognare lo stesso volto, quegli occhi azzurri, quei capelli biondi e la barbetta che gli ricopriva gran parte del viso. Le labbra carnose, che desideravo tanto baciare. Quel corpo, che desideravo tanto possedere.
Era vero, i vampiri hanno un alto livello di egoismo, perché il fatto che avrei potuto spezzare il cuore a Tyler non mi provocava alcun senso di colpa.
Una parte di me, però, quella piccola, che mi era rimasta della mia umanità riusciva a farmi sentire triste a tal punto di aumentare la sete di sangue.
Perché è questo che succede quando si diventa un vampiro, tutte le emozioni che provi quando sei umana si amplificano a tal punto da trasformarsi in un’unica emozione, la fame.
Sentii i passi provenienti dal piano superiore di casa mia. Tyler si era svegliato, ma sentivo anche le pulsazioni del suo cuore accelerare.
Il suo volto era improvvisamente di fronte al mio, le sue iridi divennero dorate e pupille assunsero una forma diversa. Dalla bocca fuoriuscivano due canini.
« Tyler, calmati! » esclamai poggiandogli delicatamente una mano sulla spalla.
La scostò in modo così ripugnate che rimasi sorpresa.
« E’ qui! » disse guardandosi attorno.
Continuava a dondolare da una gamba all’altra, in modo nervoso, e continuamente si guardava attorno come per paura che qualcuno potesse arrivare da un momento all’altro.
« Di cosa stai parlando? » domandai allarmata dal suo comportamento.
Si volse nella mia direzione e fece qualche passo indietro, la sua natura d’ibrido stava prendendo il sopravvento.
« Klaus, è in città. » disse marcando il suo nome.
Il mio cuore cominciò a battere improvvisamente, sempre più forte, che quasi sembrava non lo avessi più in petto.
« Caroline, tutto bene? » chiese.
Il suo voltò cominciò a rilassarsi, i canini si ritirarono e gli occhi tornarono marroni.
Annuii, ma era evidente che non era per niente così.
Era in città. Era a pochi passi da me, era tornato. E se lo avesse fatto per altre ragioni?
« Torno subito. »
Corsi in camera chiudendo la porta. Poggiai le spalle contro di questa e mi lasciai andare scendendo piano fino a toccare il pavimento.
Guardai fissa la scrivania notando che c’era qualcosa che non andava. Uno scatolo blu, con un bigliettino indirizzato a me. Tornai in piedi, raccolsi il cofanetto vellutato e lo aprii delicatamente, dentro c’era posta una collana blu, uno zaffiro. Afferrai il piccolo biglietto, lo aprii e con mia sorpresa vidi un mio ritratto.
Sorrisi, sapevo chi me lo avesse fatto, era vero, era qui.
Di colpo sentii la porta aprirsi, mi voltai cercando di nascondere ciò che Klaus mi portò, ma Tyler in un secondo era già dietro di me.
Raccolse il cofanetto e lo aprì notando anche il ritratto.
« Percepisco la tua felicità. » sentii dirgli alle mie spalle.
Non avevo il coraggio di voltarmi.
Non potevo mentirgli.
« E’ tornato per te. » continuò.
Rimasi immobile, cosa potevo dirgli? Sì, ed io lo sto aspettando?
Sospirai, avrei dovuto affrontarlo, era visibile la mia esaltazione per il suo improvviso ritorno.
Volevo vederlo.
Dovevo lasciare Tyler.
Rendere libera me, ed i miei sentimenti.
Presi coraggio e affrontai la mia paura di guardarlo negli occhi.
Erano spenti.
Cupi.
Percepivo rabbia.
« Tyler io ti amo ma … » m’interruppe senza esitazione.
Notai i suoi occhi lucidi, una piccola lacrima gli rigò il viso, cercai di asciugarla ma mi fermò. Non lo biasimavo, se mi avrebbe lasciato lì senza dire una parola lo avrei capito.
« Ami di più lui, giusto? » suppose senza fare giri di parole.
Calai lo sguardo, mortificata da quelle parole. Stranamente non mi facevano male, il mio corpo reagiva in modo differente, sentiva il bisogno di raggiungerlo, non si preoccupava minimamente di Tyler.
Una folata di vento mi scompigliò i capelli. Alzai la testa accorgendomi che non era più di fronte a me, la finestra era aperta, mi avvicinai guardando fuori, sperando di vederlo, che mi capisse, ma come potevi convincere ad arrendere un cuore innamorato? Speravo solo che non sarebbe più tornato, non lo meritavo.
 
Era notte inoltrata, al Mystic Grill c’erano poche persone, qualche ubriaco che chiedeva un drink dietro l’altro. Qualche coppietta che giocava a biliardo e infine, infondo al bancone c’era lui. Seduto, sorseggiando un bicchiere di rum, sentivo il forte odore della bevanda, ma ancor di più il dolce odore che emanava la sua pelle.
Cercai di controllare le pulsazioni del mio cuore, ma era tutto inutile.
Averlo rivisto dopo tanto tempo mi fece comprendere quanto davvero mi fosse mancato.
Mi sedetti su uno sgabello di fianco a lui e ordinai un bicchiere di Tequila.
« Caroline. » pronunciò il mio nome con la sua voce calda.
Mi voltai, incontrando finalmente quegli occhi blu che amavo tanto, che mi trasmettevano sollievo e pace.
Tutti mi avrebbero chiesto come fosse possibile una cosa del genere, come potessi amare un essere malvagio come lui. In realtà non lo sapevo.
« Tyler? » chiese bevendo un altro sorso.
Accennai un piccolo sorriso, « E’ stato il mio primo amore. » risposi.
Il suo volto parve confuso, mi guardò scrutando il mio viso, feci lo stesso.
Non era cambiato per nulla. Ricordavo perfettamente il suo viso e non avrei mai potuto dimenticare quei lineamenti perfetti, quel sorriso luminoso, quella luce negli occhi che trasmetteva tanta solitudine, dolore che ero capace di leggere soltanto io.
Tra l’altro, non potevamo cambiare, eravamo immutabili, almeno solamente per il nostro aspetto. Diversamente erano i nostri sentimenti. Quelli avevano la capacità di cambiare ogni volta che volevano.
Ci volle un secolo per capire cosa veramente desideravo, cosa veramente amassi, cosa mi mancasse.
I miei dubbi scomparvero, dal momento che il suoi occhi incontrarono i miei. Le mie certezze erano racchiuse in quella persona posta al mio fianco.
L’espressione perplessa scomparve dal suo volto pallido e si disegnò un sorriso sincero, al suo posto.
Aveva capito, aveva ricordato il giorno del mio primo diploma, aveva ricordato il nostro arrivederci, perché quello non fu un addio.
« Tu sei il mio ultimo. » dissi infine.
Mi avvicinai e lui fece lo stesso.
Restammo a guardarci intensamente, assaporando l’atmosfera che si era creata, finché non eliminò del tutto la distanza tra i nostri volti con un primo, dolce e caldo bacio.
Lo amavo. Amavo Klaus. Amavo la sua voce, le sue iridi blu, i suoi modi di fare. Amavo come riusciva a prendermi, a calmarmi, a farmi arrabbiare..
Eravamo lui ed io, per l’eternità, tutto il resto del mondo lo avevo scordato.


Ehilà.

Eccomi, con la mia seconda OS.
Questa volta, Klaroline.
Confesso che sono sorpresa di come mi sia venuta,
avevo provato a scriverla anche tempo fa ma l'ispirazione proprio non veniva.
Poi, mi è bastata una canzone e voilà!
Beh, spero che anche questa piaccia come la precendete che ho fatto su Rebekah e Matt.
Baci, 'Depp' c:
PS. spero di trovare qualche recensione c;
PPS. You're everything I want to be [ OS Matt/Rebekah ]
  
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