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Autore: CrazyFantasyWriter    03/07/2013    1 recensioni
Sono Kate, Kate Huster, ho diciotto anni, non sono particolarmente bella e non ho avuto una vita facile e ricca di sorprese, ma quello che mi è successo il giorno del mio sedicesimo comlpleanno ha dell'incredibile. Ti dico solo che ero alla stazione di Londra con i miei volumi della saga di Harry Potter. Vuoi sapere cosa mi è successo? Inzia a leggere, questa storia fa per te!
(Questa è la mia seconda ff e la scrivo in parallelo con "Il settimo anno" spero sarete clementi!)
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Erano passati un paio di giorni da quando io e Ron ci eravamo messi insieme, ma nessuno dei due aveva avuto il coraggio di raccontarlo a Harry e Hermione.

“Non possiamo nasconderci” dissi mentre attraversavamo i corridoi fra una lezione l'altra.

“Lo so” sentenziò il rosso lapidario.

“Vorrei raccontarlo a Harry ma...” in quel momento proprio il Prescelto si avvicinò a noi.

“Cos'è che mi devi raccontare?” chiese incuriosito.

Io cercai con lo sguardo di incoraggiare Ron, ma fu tutto inutile.

“Io... che, cos...” biascicò, “Niente”

“Ron voleva dirti che dovresti aumentare un po' gli allenamenti. Due alla settimana sono troppo pochi” intervenni io cercando di salvare la situazione.

“Già...” disse Ron annuendo.

“Oh...” esclamò Harry confuso, “Non pensavo ne servissero altri, siamo andati alla grande con i Serperverde”

“E' per aiutare Dean, si vede che al posto di Katie non è molto a suo agio, so che è la prima volta che gioca in squadra” dissi ancora

“Potresti sostituire tu Katie!” Harry ebbe un lampo di genio.

Io sapevo che così si sarebbe tolto di mezzo il ragazzo di Ginny, ma dissi:

“Ron mi ha insegnato a volare, ma non credo di poter giocare in squadra”

“Perchè no?” chiese Ron.

“Perchè no”

“Ascolta” disse Harry, il fatto di avere Dean in squadra proprio non gli andava giù, “Tu vieni ai prossimi allenamenti e provi a giocare con noi, se stai bene con la squadra provi a fare la riserva di Dean, alla prima partita, se perdiamo sei fuori, se vinciamo allora...”

“Va bene...” sospirai.

I due ragazzi stavano per esultare, ma lo sguardo altero di Piton li bloccò immediatamente.

Finita la lezione di Difesa Contro le Arti Oscure andammo in Sala Grande per il pranzo.

Come al solito la tavola era imbandita. Più affamata che mai mi lanciai sulle pietanze.

Mandato giù il primo boccone di insalata vidi che dall'altra parte del tavolo Lavanda Brown guardava me e Ron con un l'aria assassina che avevo immaginato nella parte del libro in cui Ron l'aveva mollata.

“Che gli prende?” mi chiese il ragazzo, “fino all'altro giorno me la trovavo sempre dietro con le sue amichette”

Io sbuffai.

“C'è qualcosa che doveva andare in un altro modo?” mi chiese ancora Ron.

“Non...”

Hermione che era seduta di fronte a noi aveva ascoltato la conversazione.

“Ron, cosa intendi?”

“Nulla” lo bloccai prontamente.

Hermione spostò lo sguardo da me a Ron a Lavanda, non era una stupida.

“Nulla” ripetei, ma lei non parve comunque convinta.

Il pranzo proseguì e quando oramai stavamo mangiando il dolce Nigel, un ragazzino che aveva preso Ron come modello arrivò tutto trafelato con dei rotoli di pergamena chiusi con dei nastrini rossi.

“Buongiorno signor Weasley!” esclamò vedendo Ron.

“Ciao Nigel” salutò il rosso.

“Ho delle lettere dal professor Lumacorno, una è per te” e porse un rotolo a Hermione, “Una è per te” e lo porse a me, “E uno e per Harry Potter” il ragazzino si guardò intorno spaesato.

“E' lì” disse Ron indicando l'amico che sedeva fra Seamus e Dean e cercava di spiegare a quest'ultimo che io avrei solo fatto la sua riserva e che non gli avrei rubato il posto in squadra.

“Grazie” disse Harry distratto e prese il rotolo.

Nigel andò via e io aprii la lettera.

“Un altra festa” sentenziò Hermione dopo che ebbe letto.

“Possiamo portare qualcuno” dissi io pensando già di andarci con Ron.

“Già”disse Hermione assente, “Io devo andare in biblioteca, scusatemi” e corse via senza aggiungere niente.

* * *

“Non mi hai ancora risposto alla domanda che ti ho fatto prima” disse Ron alla fine della giornata. Ormai erano tutti a letto e io e lui eravamo gli unici a rimanere in Sala Comune.

“E' difficile” sospirai, ci pensai un po' su e poi decisi di raccontargli di Lavanda.

“Nel libro dopo la partita tu e Lavanda vi baciavate”

“Lavanda Brown? Quella squinternata?” mi chiese stupito.

“Purtroppo si, è la prova che tutti sbagliamo. Dev'essere innamorata di te e deve aver capito qualcosa di noi”

Ron alzò le spalle e io gli sorrisi.

“Vorrei andare con te alle festa di Lumacorno” dissi improvvisamente.

“Ma?” disse lui capendo che c'era qualcosa che non andava.

“Ma sto cambiando troppe cose della storia, credo che il finale ne risentirà e l'anno deve finire esattamente come è finito nel libro”

“Ma allora noi due...”

“Si, io dovrò tornare a casa”

“Non c'è un altra soluzione?” chiese Ron pensieroso.

“Non so. La legge è chiara, le regole sono le stesse dei Giratempo, se devo cambiare qualcosa devo stare attenta e devo sempre pensare alle conseguenze. Se al terzo anno vi foste fatti vedere da voi stessi quando siete tornati indietro nel tempo, molto probabilmente non avreste salvato né Sirius né Fierobecco”

“E' vero, ma Sirius è stato ucciso l'anno scorso, ciò non vuol dire che comunque vadano le cose non si può scampare al proprio destino?” chiese.

“Si, e non so se questo è un bene o un male...”

“Finalmente c'è una cosa che non sai!” esclamò Ron sdrammatizzando la situazione, “ A volte mi fai paura, sai più cose di Hermione...”

“A proposito, credo che sarebbe meglio non dire nulla di noi due e raccontare sia a lei che a Harry dei libri poi penseremo a raccontargli quello che è successo. La sera della festa di Natale che ha organizzato Lumacorno Harry deve assolutamente vedere una cosa” dissi riferendomi alla conversazione fra Draco e Piton, “Prima di quella sera cercherò di spiegargli tutto”

Rimanemmo alcuni istanti in silenzio, l'unico rumore che rompeva la quiete era lo scoppiettio del fuoco nel camino.

“Vuoi tornare da tuo padre per Natale?” mi chiese Ron a un certo punto.

“Si, ma sono certa che non mi farà tornare al castello finite le feste” risposi, poi mi avvicinai un po' di più a lui e poggiai il capo sulla sua spalla.

“E' tuo padre, dovresti spiegargli la situazione”

“E spiegargliela come! Dovrei dirgli che...” avevo iniziato ad alzare la voce.

“Ssssh...” disse il rosso premendosi l'indice contro le labbra.

“Devo dirgli che per puro caso sono finita nel mondo che amavo e che, sempre per caso, ho scoperto che la magia esiste. Ti immagini la sua faccia quando gli dirò di essere una strega? E quando lo saprà quella psicopatica di mia madre? Mi farà ricoverare...” stavo per piangere, ma non volevo farmi vedere in quello stato, cercai con tutte le forze di trattenere le lacrime.

“Non pensarci più. Se hai paura delle conseguenze non devi per forza tornare, potrai venire da me. Sai com'è fatta mia madre, ti accoglierà a braccia aperte”

“Grazie” mormorai e socchiusi gli occhi.

Ron iniziò a raccontarmi aneddoti della sua famiglia, mi aveva tranquillizzata e mi aveva fatto capire qualunque cosa avessi fatto lui mi sarebbe stato affianco.

Man mano che i minuti passavano le parole iniziavano ad accavallarsi e ad un certo punto non capii più nulla. Mentre Ron continuava a raccontare, cullata da quella specie di nenia, mi addormentai fra le sue braccia.

* * *

La tristezza della sera prima era passata. Non avevo di che preoccuparmi, Ron aveva capito che ero davvero terrorizzata all'idea di dover tornare da mio padre anche se gli volevo un mondo di bene, ma non aveva rimarcato il fatto che io avessi paura, anzi, non aveva fatto commenti e mi aveva invitata ad andare a casa sua per le vacanze di Natale.

Stavo pensando a come avremmo passato quei giorni alla Tana, di sicuro avremmo giocato a Quidditch e mangiato tutte le prelibatezze preparate da mamma Weasley, io avrei dormito con Ginny, non avevo ancora legato molto con lei, chissà se era come l'avevo immaginata... E poi avrei conosciuto Arthur, mi avrebbe fatto un sacco di domande sul mio mondo, ovviamente avrei anche incontrato Tonks, Lupin, Grayback e Bellatrix, ma non avevo paura. Sapevo come andava a finire e sapevo anche che nessuno si sarebbe fatto male.

Mentre continuavo a fantasticare dal ritratto entrarono Harry e Hermione.

“Ron ha detto che dovevi parlarci, è successo qualcosa?” chiese la ragazza nervosa.

“No, non preoccuparti, Ron dov'è?” chiesi.

“Sta arrivando” rispose Harry e il rosso con un tempismo perfetto entrò nella Sala Comune.

Io corsi verso il dormitorio femminile e feci cenno a Ron di portare i ragazzi in quello maschile. La torre era vuota, senza farmi troppi problemi presi i primi cinque libri della saga e gli ultimi due li riposi sotto il letto, poi tornai sul pianerottolo e andai nel dormitorio maschile.

“Eccomi” dissi e raggiunsi il fondo della stanza.

Posai i libri sul davanzale della finestra e presi in mano la bacchetta, la puntai contro la porta del dormitorio e dissi:

“Muffliato”

“Ma come fai a...” chiese Harry incredulo che conoscessi anche io quella formula.

“Tra un momento capirai tutto” risposi sbrigativa.

Ron si mise in piedi affianco a me e mi mise una mano su una spalla.

Hermione non si fece sfuggire quel gesto, ma la sua attenzione era più attratta dai volumi che avevo portato.

Ero agitata, non avevo preparato un discorso e cercavo di trovare le parole giuste per parlare, poi vedendo un aria interrogativa sul volto dei ragazzi decisi di essere chiara e diretta.

“La vostra vita è raccontata in sette libri”

Sul volto di Harry vidi l'espressione tipica che immaginavo quando leggevo che il ragazzo era un misto fra lo stupito e il divertito.

Era inutile aggiungere altre parole, per cui porsi ai ragazzi i volumi e volsi lo sguardo verso Ron cercando il suo sostegno.

Lui mi annuì e accennò un sorriso.

“Quale incantesimo hai usato? E' una cosa incredibile...” commentò Hermione.

“Non è un incantesimo. Dovete crederle” intervenne Ron in mia difesa, “Questi sono i suoi libri preferiti e quando è scappata di casa li...”

“Sei scappata di casa?” mi chiese serio Harry.

Io annuì, ma Ron continuò lo stesso a raccontare quello che era successo.

“Quindi tu hai scoperto di essere una strega per puro caso” disse Hermione alla fine del racconto.

“Si, se non fossi scappata di casa, se non fosse stato il primo settembre, e non fossi andata alla stazione di King's Cross, se quello stramaledettissimo treno fosse partito subito e se io non mi fossi appoggiata accanto alla barriera fra il binario nove e dieci alle undici di mattina... non vi avrei mai conosciuto e non avrei mai scoperto di avere dei poteri”

“Sai come va a finire?” chiese Harry.

Sapevo che me l'avrebbe chiesto, lui era il protagonista era logico che volesse sapere come si concludeva la storia.

“Si, ma non posso dirvelo, Silente me lo ha vietato”

“Dev'essere come la legge dei Giratempo” disse Hermione facendo lo stesso ragionamento che io avevo fatto con Ron.

“Kate, devo chiederti ancora una cosa” intervenne Harry, “Tu sai tutto di noi, quello che abbiamo fatto, che faremo e che stiamo facendo, giusto?”

“Non proprio tutto, la mia presenza ha cambiato alcune cose, ma in linea di massima si. So che hai un libro di pozioni che non è tuo e che è appartenuto a uno che si faceva chiamare Principe Mezzosangue e so anche che ogni tanto la sera vai nell'ufficio di Silente, guardate dei ricordi su Voldemort e...”

“Ok, basta. Ho capito, sai proprio tutto” mi interruppe il Prescelto, “Potrai aiutarci senza dirci quello che succederà?”

“Credo di si”

“Allora sarai dei nostri?”

Avevo tre paia di occhi che mi fissavano speranzosi.

Annuì e sorrisi.

Tutto era stato chiarito, Ron mi aveva aiutato davvero tanto e non potevo lasciarlo solo la sera della festa, così ci andammo assieme.

Nell'ufficio di Lumacorno incontrammo Harry con Luna e poi vedemmo Hermione che parlava con Ginny mentre cercava di sfuggire da Cormac McLaggen.

“Mi sa che hanno di nuovo litigato” disse Ron a Harry non vedendo Dean, “Speriamo questa sia la volta buona”

Durante la serata accadde esattamente quello che avevo letto nei libri, l'unico particolare che mancava era il vomito sulla scarpe di Piton, ma ero contenta di non averlo visto.

Verso la fine della serata Harry scomparve dalla circolazione e il giorno dopo sul treno che ci avrebbe riportato a King's Cross ci fece il resoconto della conversazione che aveva ascoltato.




NOTA: Ciao a tutti sono tornata dalle vacanze ed ecco che vi ho postato il nuovo capitolo, spero vi piaccia!!! Come trovate la coppia Kate-Ron? migliore o peggiore di Ron-Lavanda? Migliore o peggiore di Ron-Hermione? (Premesso che io loro due li adoro)
Aspetto le vostre recensioni!
PS: vado a postare il prox capitolo di La nuova era, magari andate a dare un occhiata;-)

  
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