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Autore: BloodGirl    03/07/2013    3 recensioni
Salve ragazzi/e!!
Qui è la vostra BloodGirl che vi parla!!
avete mai pensato che cosa accadrebbe se una ragazza entrasse a far parte dell'Inazuma Japan? No? Bene e allora questa è la fic che fa per voi!!
Coppia: Het(assolutamente) Sorprese: tante!!
Buona lettura!!!
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Dal testo
"- La palla non può farti del male…!- scherzo cercando di tirarla un po’ su con qualche risata ma ottengo la reazione opposta.
- E invece si! È colpa di un pallone da calcio che ho perso tutto!- mi urla in faccia in lacrime."
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PS: spero di avervi fatti incuriosire...recensite !!!!
PPS: ci sarà anche qualcuno che si credeva morto!!!
Genere: Avventura, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hayden Frost/Atsuya Fubuki, Nuovo personaggio, Shawn/Shirou, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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In quel momento, per fortuna, bussano alla porta. Finita la medicazione del mio compagno di stanza, mi alzo e vado aprire. Mi ritrovo davanti Nelly con dei fogli in mano.
-       Ciao Aida!-
-       Ciao Nelly…- spero che non mi faccia anche lei qualche domanda imbarazzante.
-       Volevo darti questi!- mi porse dei fogli rilegati. Sembra che siano più di dieci.
-       Cosa sono?- chiedo mentre prendo i fogli e sfogliandoli.
-       Io e le ragazze abbiamo pensato di farti una specie di regalo di benvenuto e ti abbiamo scritto alcune informazioni fondamentali sui tuoi nuovi compagni di squadra!-
-       Grazie mille, davvero!- devo dire che sono veramente molto gentili.
-       Non c’è di che!-
-       Però…mi sento in colpa…anche voi dovreste sapere qualcosa su di me…
-       Stai tranquilla. Non è niente di particolare…-
-       Facciamo che stasera scrivo qualcosa su di me e poi ve lo do, così siamo pari!- ovviamente non intendo scrivere dell’incidente…
-       D’accordo…vi aspettiamo per la cena!- esclama mentre se ne va.
Chiudo la porta e mi siedo sul letto a sfogliare i il libretto.
Apro la prima pagina che fa da copertina e inizio a leggere:


Nome: Mark
Cognome: Evans
Numero maglia: 1(portiere)/15(libero)
Carattere: molto allegro e capace di coinvolgerti in una partita anche soltanto guardandoti
Storia: ha iniziato a giocare sin da quando era piccolo e non ha mai smesso. Inizialmente si pensava che il suo idolo, suo nonno, fosse morto. Proprio l’anno scorso si è scoperto che è ancora vivo e che allena squadre di calcio, per farle scontrare con suo nipote, nei FFI.
“Tipo interessante…chissà se suo nonno è anche quest’anno qui” penso mentre giro la pagina. Non ho molta voglia di leggere ma devo altrimenti non mi integrerò mai nella squadra.


Nome: Nathan
Cognome: Swift
Numero maglia: 2(difensore-centrocampista)
Carattere: generalmente bravo, di ottimo carattere e gentile ma anche abbastanza timido.
Storia: Prima faceva parte della squadra di atletica, poi Mark lo ha convinto a unirsi alla squadra di calcio(notare la sua velocità). È veloce come il vento.
Continuo a leggere e arrivo fino al numero otto, Calleb Stonewall
 
che dalla foto non mi sembra molto simpatico e allegro.
Giro pagina e vedo una foto di Shawn.
 
E’ molto sorridente e si capisce che si stava divertendo. Ma non riesco a continuare perché proprio il soggetto della foto mi distrae chiedendomi:
-       Io vado giù a per la cena. Vieni anche tu?-
-       No, grazie. Non sono abituata a cenare…-
-       Però se vieni puoi sempre chiacchierare con le ragazze- controbatte mentre apre la porta.
-       Non vorrei essere d’intralcio…- dico mentre abbasso lo sguardo per non sembrare imbarazzata.
-       Nessun disturbo e poi…fai parte anche tu della squadra!-
-       Va bene. Mi hai convinta!-
Afferro la benda e uscendo la indosso. Scendiamo e ci ritroviamo gli occhi di tutti puntati.
-Quale onore Aida!- esclama, credo, Hurley(i nomi e i visi lì ho abbastanza memorizzati).
-Perché?- domando anche se posso intuire la risposta.
-Sei stata via tutto il giorno…- mi risponde Axel(lui lo conosco bene).
-Non esattamente…solo questo pomeriggio e metà mattina- replica Jude (sempre perfettino, lui)
-E dai, fratello! Rilassati un po’…comunque ti unirai a noi stasera?-
-Si…Hurley…però non mangerò niente!-
-Come mai?- chiede un ragazzo minuto, con capelli biondo scuro, credo il portiere di riserva.
E ora? Cosa gli rispondo? Non voglio dare informazioni inutili come che sono orfana a persone che non conosco…bene. Così, lì per lì, mi limito a rispondere:
-Tradizioni di famiglia…-
Già….famiglia…
***
Per fortuna ho attirato la sua attenzione giusto in tempo, prima che leggesse il mio profilo. E se ha saltato le parti più noiose perché le sapeva già(tipo nome cognome e numero maglia) e fosse saltata direttamente al carattere o peggio alla storia?! Calma Shawn…non farti inutili paranoie. Ora sei qui e non devi mostrare nessun segno di preoccupazione o debolezza altrimenti arriva subito il capitano. Quindi, ragioniamo: se riesco ad andare in camera prima di lei, finita la cena, ho ottime probabilità che riesca a strappare la pagina con i miei dati.
Per il momento mi siedo a mangiare e mi godo ciò che ha cucinato lo staff. È tutto delizioso ma da fondo del tavolo noto che Aida non sta mangiando niente e mi chiedo come faccia a non avere fame dopo…ah già lei non a disputato la partita! Ma se non sbaglio, non si è vista a pranzo…?
Ad un tratto si alza e dando un’occhiata al suo cellulare se ne va. Cosa?! Se ne va? Noooooo…il mio piano è andato in fumo. La guardo andare via ma distolgo subito lo sguardo a causa di una domanda di Xavier:
-       Ehi, Shawn non ti dispiace che la tua amica se ne sia andata?-
-       Con questo cosa vorresti dire Xavier?-
-       Semplice Mark…voglio dire che da qualche tempo il nostro difensore ha puntato gli occhi su una certa giocatrice…-
-       Xavier, non dire cavolate!- quasi urlo, infastidito dalla sua presa in giro.
-       Bravo…Xavier…dillo anche tu …che Shawn ha una cotta per Aida….ahia!!!- Hurley si becca una randellata in testa, non da me ma da Nelly(anche se vorrei tanto picchiarlo a sangue).
-       Non si parla con la bocca piena maleducato!- dice “la Bulla” al surfista che continua a mangiare tenendosi la testa dal dolore.
-       Scusa…Nelly- altra padellata. Certo che quando Hurley si mette a fare il deficiente ci riesce davvero bene.
-       Facciamo così: se, da solo, batti me e Jude non ti daremo più fastidio con questa storia! Ci stai Frost?-
-       Non mi dire che ti hanno contaminato con questo discorsi, Kevin?...Comunque accetto, così la finite di dire che mi piace Aida…- facciamo per alzarci quando dalla cucina sentiamo Sylvia urlare:
-       Dove pensate di andare?! La cena non è ancora conclusa!!-
-       E allora perché Aida è potuta andare?- domanda Jordan.
-       Perché, secondo le sue tradizioni, non può cenare…- dice rassegnata Cammy dalla cucina.
La cena si concluse tranquillamente. Appena abbiamo finito, io, Jude e Kevin ci posizioniamo alle postazioni del calcetto: io prendo gli omini bianchi e i due quelli blu.
-Però voi siete in due. Non vale!-
-Dovevi pensarci prima, quando ti abbiamo offerto la sfida!- mi ricorda Jude, con la sua solita calma e freddezza.
Kevin lancia la pallina e iniziamo. Subito prendo possesso palla, che lancio verso i miei giocatori davanti alla porta, con un gesto veloce e preciso. Ma Jude, comandante dei giocatori centrali, intercetta la palla e la lancia, con una rullata, in porta. Per fortuna riesco a spostarmi sul portiere e pararla.
Per circa dieci minuti andiamo avanti così, mentre gli altri nostri compagni si accalcano intorno a noi, finché Kevin, con il portiere, riesce a fare un goal valente ben due punti(così sono le regole).
Con un sorriso malefico, Jude segna i punti e ricominciamo. Però, il regista delle nostre partite ha già individuato il mio punto debole(che io non so) e perciò, con la stessa tecnica riescono a vincere.
-Bella partita Frost, ma abbiamo vinto noi!- dice sogghignando Kevin.
-       Tutta fortuna…- dico profondamente offeso.
-       Ma, al contrario di qualcuno, io so perdere!- rivelo, guardando Kevin.
Mi siedo sul divano e , prendendo il telecomando, accendo la televisione su un canale che non mi interessa minimamente.
-       Allora?!- esclama curioso Axel.
-       Cosa?- domando fingendo di non sapere che cosa mi vogliono chiedere.
-       Racconta…-
-       No!- nego interrompendo Nathan.
-       Hai perso una scommessa e ora devi pagare!- dice Austin, giustamente.
Dalla cucina arrivano anche le cuoche, Sylvia, Cammy e Nelly, che sembrano molto incuriosite dal discorso. Ma, visto che non voglio parlare dell’argomento in questione, mi metto a guardare con disinteresse la televisione, mentre cercano di trovare un modo per farmi confessare(cosa che non farò mai perché non è vero).
Rassegnato, mi alzo e mi dirigo verso camera mia. Hurley mi segue, forse credendo di ottenere qualche informazione extra, ma si illude.
-       Ehi, mi dici cos’hai?- mi chiede, mettendomi un braccio sulle spalle. Sembra comprensivo.
-       Non lo so…- in fondo magari mi può aiutare perché non so cosa mi succeda in questo periodo: continuo a pensare alla nuova giocatrice.
-       Perché sei sempre così scontroso? Non mi pare che questo sia il tuo carattere!-
-       Non ne ho idea però,….- mi interrompo perché sento una lieve e dolce musichetta provenire da lontano. Probabilmente anche gli altri la udirono, perché pian piano si avvicinano.
-       Cos’è questa dolce musichetta?- chiede Mark mentre si accosta a noi.
-       Riconoscerei questa melodia ovunque…è “La forza mia” di Marco Carta-.
-       Da quando Sylvia, ascolti musica italiana?- chiede Nathan.
-       Non lo so…-
-       La vera domanda sarebbe: da dove proviene?-
-       Credo da camera mia.- rispondo a Xavier.
Saliamo le scale fino alla mia stanza e ci accostiamo alla porta per sentire meglio. Ora che il suono è più chiaro sembra quello di un violino, suonato divinamente.
-       E se fosse Aida quella che suona?- mi fa notare Jordan. Infatti lei è l’unica che manca all’appello. Improvvisamente sentiamo una pausa e Darren fa all’esperta musicale:
-       Nella canzone, per caso c’è una lunga pausa?-
-       Non mi pare…-
In quel momento la porta si apre e tutti i miei compagni mi cadono addosso(ovviamente).
Cadiamo proprio ai piedi di Aida, che ci guarda con aria interrogativa dicendo:
-       Cosa stavate facendo? Origliando?-
-       Esatto…-dice Nelly, l’unica intelligente che non si appoggiata a peso morto alla porta e di conseguenza non è caduta.
Rialzandoci Axel le chiede:
-       Eri tu che suonavi?-
-       Ehm…si!- afferma piuttosto imbarazzata.
-       Potresti…continuare?!- domanda Sylvia ansiosa di risentire la sua canzone preferita.
-       Ehm….- è molto imbarazzata dalla situazione e per fortuna me ne accorgo.
-       Si è fatto tardi…sarà meglio tornare ognuno nelle proprie stanze…buonanotte!- esclamo fingendomi assonato e sbattendo la porta alle mie spalle(in questo modo evitando altre domande sull’argomento: nuova giocatrice)
Aida rimane un po’ spiazzata dalle mie azioni, come posso capire dal suo sguardo. Si leva la benda e mi guarda con ambi gli occhi. Assume un’aria molto dolce, da cucciola.
-       Grazie mille…!- esclama mentre sto per levarmi la felpa(si muore di caldo in questa stanza).
-       E di che?- anche se sapevo benissimo la causa del ringraziamento.
-       Per aver evitato che io mi esibissi in pubblico…mi vergogno molto…-
-       E di cosa? Suoni divinamente!-
-       Ascolta…vorrei parlarti di quello che è successo stamattina…-
-       Ah, si. Perché te ne sei andata?
-       Avevo paura che mi giudicaste…negativamente intendo…-
Mi avvicino a lei e mettendogli una mano sulla spalla le dico:
-       Non potremmo mai. Siamo tuoi compagni!-
-       Lo so…ma pensavo che mi crediate un’incapace che non sa neanche calciare un pallone…- in quel momento inizia a singhiozzare e non so più come comportarmi : non so se consolarla o chiederle perché pensava questo. Così provo a fare entrambi.
-       Ehi! Non fare così. Te l’ho già detto che non potremmo mai giudicarti così perché…- mi interrompe all’improvviso proseguendo la mia frase.
-       …siete miei compagni di squadra. Ma la verità è che …ho paura della palla!-
-       La palla non può farti del male…!- scherzo cercando di tirarla un po’ su con qualche risata ma ottengo la reazione opposta.
-       E invece si! È colpa di un pallone da calcio che ho perso la mia famiglia!- mi urla in faccia in lacrime.
Rimango spiazzato, totalmente. Non mi aspettavo che reagisse così o che, quanto meno, mi parlasse con parole così crude. Non immaginavo che fosse orfana, non ne ha parlato con nessuno, e che, cosa più strana, fosse stato un pallone a distruggerle la vita.
“Mi dispiace tantissimo e so cosa provi” mi sarebbe piaciuto dirle ma così avrebbe scoperto il mio passato che ho superato, e mi farebbe troppo male ritornare a parlarne. È un amica in difficoltà e io penso solo a me stesso e al mio passato?! Non mi credevo così egoista. Così lascio perdere tutto e provo a consolarla:
-Ehi, non piangere. Il passato è passato e devi guardare al futuro. So cosa provi e mi dispiace tantissimo, ma non ci puoi fare niente-
Continua a singhiozzare. Non so come comportarmi.
-       Vuoi parlarne? Magari dopo ti sentirai meglio…-
Si asciuga le lacrime e mi guarda con quel viso da angelo, annuisce e comincia a raccontare:
-       È successo circa tre anni fa. Un alieno, credo, ci ha tirato contro un pallone mentre stavamo tornando a casa, in macchina. Mio padre, per evitarlo, virò bruscamente verso il burrone. Mia madre e mia sorella mi lanciarono fuori dall’auto e io mi salvai ma loro no. la macchina precipitò e la mia famiglia morì sul colpo. Mentre mi disperavo l’alieno si avvicinò e mi lanciò contro dell’azoto liquido: è a causa di questo che ho l’occhio destro verde e sul braccio destro delle macchie azzurrastre-

***

Dopo avergli raccontato del mio incidente, ripenso, ad alta voce, una cosa che ha detto:
-       Prima, hai detto che sai cosa provo. Non mi dire…che tu…i tuoi genitori…mi dispiace-
-       Non importa. E poi è per evitare che tu sappia del mio passato che prima ti ho distratto dalla lettura del fascicolo che ti ha dato Nelly-
-       Perché?
Mi guarda con aria confusa. Forse non mi sono spiegata bene.
-       Perché non vuoi che io sappia?
-       Per….non lo so. Forse per egoismo o per paura-
-       Di cosa?
-       Di essere giudicato-
Lo vedo molto triste. Così gli propongo di raccontarmi della morte della sua famiglia. Mi  dice tutto: che aveva un fratello, che quando si è unito a Mark e company aveva un doppia personalità(la seconda quella del fratello Hayden).
-       È tutto- conclude alla fine. Frettolosamente prendo il fascicolo che avevo messo sotto il cuscino e leggo velocemente la sua storia: coincide con tutto quello che mi ha detto. Su di noi cala un silenzio tombale. Nessuno dice niente per qualche minuto, finché mi ricordo della mia richiesta.
-       Ascolta…vorrei chiederti…un favore- mi imbarazza tantissimo chiedergli qualcosa e mi sento le guance andare a fuoco.
-       Dimmi pure- la sua voce si è fatta dolce e gentile come me la ricordavo.
-       Mi chiedevo se ….potresti farmi da allenatore, in modo da arrivare al vostro livello-
-       Certo, con piacere. Ma quando ci alleniamo? Durante il giorno siamo presi con le tattiche e gli allenamenti per le partite contro le altre nazionali.-
Mi guardo intorno in cerca di una soluzione. Guardo fuori dalla finestra e mi viene un’idea.
-       E se andiamo adesso?-  
Ci vestiamo con la divisa e andiamo in campo ad allenarci. Mentre Shawn accende le luci di quest’ultimo, io prendo i palloni.
-       Bene. Prima di iniziare vorrei farti una domanda: che tipo di allenatore vuoi che io sia? Buono, medio o cattivo?-
-       Decidi tu. Per me è uguale, basta che mi alleni!-
-       Ok. Io direi di iniziare con dei passaggi frontali…te li ricordi?-
-       Si!-affermo anche se non ricordo bene i nomi specifici delle diverse tecniche e robe varie. Mi concentro solo sul pallone e su quello che devo fare: dovrei essere in grado di passare un pallone. Eseguiamo passaggi per una decina di minuti, in modo da poterci riscaldare.
-       Mi chiedevo se ti andasse di imparare una tecnica micidiale?-
Come?! Sarà da un sacco di tempo che non eseguo un tiro del genere. Annuisco con gli occhi che si illuminano dalla gioia.
Shawn si posiziona davanti alla porta ed esegue una tecnica fortissima: Tormenta Glaciale(anche se era del fratello, come mi ha raccontato).
Rimango stupita: e io dovrei imparare quella tecnica potentissima?!
-       Ora tocca a te!- mi passa il pallone e provo a imitare i suoi movimenti pensando che il pallone è da pallavolo e non da calcio, in modo da evitare di pensare all’incidente. Provo svariate volte, e mi arrendo, non riuscendoci.
-       Non ce la farò mai!-
-       Prova a colpire il pallone con tutta la paura e la rabbia che hai dentro-mi consiglia mettendomi una mano sulla spalla.
Respiro profondamente e, immaginandomi che la palla è l’assassino della mia famiglia, ritento un’altra volta. Prima colpire la palla ghiacciata, urlo, con tutta la voce che ho, “Tormenta Glaciale”. Una potenza mai sentita prima, si sprigiona dentro di me, nell’istante in cui calcio la palla in rete. La sfera entra in porta rompendola e finendo contro la ringhiera che delimita il nostro campo ghiacciandola.  Sono al settimo cielo, nel vero senso delle parole, ma anche sfinita, infatti cado in ginocchio a riprendere fiato e a stupirmi del tiro che ho tirato.
-       Wow!- esclama Shawn.
-       Visto che ci sei riuscita!- continua avvicinandosi a me.
-       Vero, grazie!- lo abbraccio ma mi stacco subito non appena mi rendo conto della mia azione. Credo di essere diventata tutta rossa perché sento molto caldo. Shawn mi guarda ed anche lui è rosso e stupito. Su di noi cala un silenzio tombale.
-       Ehm….credo che stanotte possa bastare…-dice interrompendo il silenzio imbarazzante. Ritorniamo nelle nostra camera ancora stupiti e stanchi. Mi infilo sotto le coperte e mi addormento pensando che:
Questa notte credo che sia nato qualcosa in me, mai provato prima……




*Angolo autrice pazza*
Buongiorno ragazzi/e !!
So che sono in un ritardo mostruoso...e mi scuso tanto
Ma ora vi ho inserito anche l'altro pezzo e così sono più tranquilla
Mi raccomando recensite!!!
   
 
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