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Autore: Phoeben    03/07/2013    0 recensioni
"...Di chi sto parlando?
Di Harry.
Harry.. Non saprei neanche trovare le parole giuste per descrivere il ruolo che ha questo ragazzo nella mia vita. So solo che quel filo arcobaleno che ci ha uniti una volta non ci ha più permesso di allontanarci. Eravamo legati. Connessi."
Harry incontra Hoop facendo volontariato in Africa, ma nessuno dei due sapeva che, da quel momento, quel legame tra loro li avrebbe fatti incontrare più volte nella loro vita, nei posti e nei momenti più impensati.
Perchè erano connessi, legati indissolubilmente tra loro.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 2.

                                           London.


24 Settembre 2013,  Kensington Gardens. Londra.

Non so dire come fossi finita in quel giardino, sinceramente.
Ero andata a Londra con la mia migliore amica, come viaggio di Maturità, ma lei, amante della natura mi aveva trascinato in quel parco, e l’avevo persa. Avevo ragione quando dicevo che era meglio andare a fare shopping! Sarebbe stato mille volte meglio perdersi tra le vetrine di Top shop e Primark, che in mezzo a mille alberi tutti uguali. Mi guardavo in giro alla ricerca di una chioma bionda, quando tutto quello che trovai fu una chioma castana, cosi simile a..
Harry.
Lì lo rividi per la seconda volta.
Lui dall’altra parte della fontana, come se si sentisse osservato, alzò lo sguardo, e incrociò il mio. Avanzammo entrambi l’uno verso l’altro, come attratti da una calamita. Come l’ultima volta che ci eravamo visti, nessuno fu capace di dire nulla, mi strinse solo al suo petto, e ci abbracciammo per quello che sembrò essere un’eternità.  Toccai la sua schiena in più punti, stringendolo con forza, per assicurarmi che fosse vero. 
“Co-cosa ci fai qua?”
“Sono in viaggio con una mia amica..”
“E lei dov’è adesso?”
“Ci siamo perse..”
Io in realtà ero persa nei suoi occhi, occhi che ero convinta di aver perso per sempre.. di aver visto per l’ultima volta in quell’aeroporto a Bruxelles, ed ora erano davanti a me. Le risposte venivano fuori in automatico, io ero quasi in stato di trance.
Elena aveva la segreteria telefonica, e le lasciai un messaggio dicendo che avevo ritrovato un vecchio amico e andavo con lui a bere qualcosa. Nel messaggio dissi il nome di Harry, convinta che lei avrebbe pensato a lui. In quell’anno le avevo talmente tanto parlato di Harry, che ormai poteva affermare di conoscerlo come se fossero amici di vecchia data.

A mezzanotte ero ancora seduta sul suo divano bianco, a parlare con lui, con almeno 23 chiamate ignorate di Elena. Mi sembrava di essere tornata nel nostro dormitorio in Africa, quando di notte parlavamo prima di addormentarci, illuminati solo dalle luci delle nostre due torce. Ricordammo tantissime cose di quel mese, e per ultimo ricordammo John. Ricordando quel bambino, lasciai scendere una lacrima ed Harry prontamente mi abbracciò, com’era solito fare nei momenti di tristezza in Africa.


________
07.35 a.m.
________

 

Fissai la sveglia posta sul comodino di fianco a me, e sfregai gli occhi, cercando di capire dove fossi. Guardai il pavimento, e vidi il mio maglione, e i miei jeans a terra. Subito alcune immagini della sera precedente mi tornarono in mente: io ed Harry abbracciati, Harry che mi prendeva per mano e mi portava verso camera sua…  Mi voltai di scatto verso destra e vidi quei riccioli neri muoversi lentamente sul cuscino bianco, seguendo i respiri di un Harry ancora addormentato.
Non un’altra volta.
A mezzogiorno avevo l’aereo.
Avevamo di nuovo passato la notte insieme, la notte prima che io partissi.
Raccolsi le mie cose, e lasciai un veloce biglietto a Harry, sul cuscino dove avevo dormito.

“Tra poco ho l’aereo, ed Elena sarà in pensiero.. Forse un giorno ci rincontreremo, e nessuno dei due il giorno dopo dovrà ripartire.. Forse.
Ti auguro tutto il bene del mondo,
tua Hoop.”

 

In africa mi aveva chiamato cosi, perché in africano, Hoop vuol dire speranza, e in Africa tutto ciò in cui potevamo ancora credere era la speranza. 
Hoop era il simbolo di quel mese passato in Ghana.
 
L’ultima cosa che vidi di Londra fu Harry, che mi salutava da dietro un vetro dell’aeroporto, piegato in due dal fiatone.
Ad essere precisi, l’ultima cosa che vidi di Londra furono gli occhi di Harry, occhi che ero convinta di aver perso l’anno prima in aeroporto a Bruxelles,  e che avevo ritrovato. Mi impressi il loro colore in mente, ero stata fin troppo fortunata a ritrovarlo, non ero sicura che avrei avuto la stessa fortuna una seconda volta.


 

PONY ROSAAAAA! 

 

Allora dopo aver ricevuto tante mail (grazie :D) in cui mi chiedevate se fossi finita in pasto agli unicorni, o se mi fossi avventurata in un viaggio alla scoperta dei crateri della Luna, sono tornata. 

Ho postato questo capitolo, giusto per dire che sono ancora viva... gli esami finiscono tra poco (incrociamo le ditaaaa) e quindi appena finisco, giuro che pubblicherò i capitoli nuovi anche delle altre storie! 

Questo era l'unico già pronto, e quindi ho postato questo! 

Spero vi piaccia :)

Sono di corsissima, quindi non vi lascio neanche i link alle altre storie (Sono una scansafatiche, lo so!).. se volete sapete dove trovarli tanto :)

Un baciooooo, grossissimo! A presto(se gli esami non mi fanno fuori), 

 

                                   Phoe. xx

  
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