Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Twiggy_Earlgrey    03/07/2013    1 recensioni
Hermione e Sirius: due caratteri così diversi, ma due anime così unite.
Eppure il Destino non ha riservato loro un epilogo sereno. Durante la battaglia nell'Ufficio Misteri, Bellatrix Lestrange, uccide il cugino.
Harry perde il suo padrino, tutta la sua famiglia...
ma non è l'unico ad aver perso tutto...
*
Sono tornata! Stavolta con una FF. Spero vi piaccia!
Baci Itoe
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Sirius Black, Un po' tutti | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




La frustrazione per quanto accaduto, tormentava Harry. Inutilmente Ron, dopo alcuni (mal riusciti) tentativi di ragionare insieme sull’intera faccenda, aveva tentato di consolarlo; l’amico l’aveva pregato di lasciarlo solo e borbottando tra sé si era recato in guferia per andare a trovare Edwige.
-Ehi, amica mia come stai?-
La civetta scosse repentinamente le grandi ali nivee e gli becchettò una mano, in segno di saluto.
Le passò nella gabbia un topo stecchito, perché si potesse fare uno spuntino e si sedette nel vano della finestra che dava sulle serre della professoressa Sprite.
Continuava a rimuginare su quanto aveva detto Hermione e sull’inaspettata ricomparsa di Sirius. Era felice di avere ancora accanto a sé il suo padrino, logicamente, ma lo infastidiva COME  si era svolta l’intera faccenda e soprattutto, il fatto che ne fosse stato tenuto all’oscuro. Perché lo trattavano tutti come un bambino, oppure come un fenomeno da baraccone per via del fatto che era il Prescelto, a seconda di quello che faceva comodo in quel momento, a chicchessia?
Il “due pesi, due misure” non riusciva a sopportarlo; era forse perché Hermione non si fidava di lui?
Era disposta a combattere con lui nella battaglia contro il Signore Oscuro,tuttavia non lo riteneva affidabile abbastanza, da rivelargli che voleva resuscitare Sirius?
Qualcosa colpì il ginocchio di Harry, per attirare la sua attenzione.
-Felpato…che ci fai qui?-
Il cagnone emise un guaito felice e si sedette tamburellando con la coda sul pavimento ricoperto di paglia, fissando il ragazzo negli occhi.
-Non mi va di giocare adesso!-
Harry però, non riusciva a resistere a quel buffo muso color carbone e a quegli occhioni malinconici. Si sedette sul pavimento abbracciando Felpato che iniziò a leccargli il viso, tutto contento.
-Ahahah! Felpato…ahahah!Smettila! Dai, ora bas-ta!- Harry tentava inutilmente di scrollarsi il cane di dosso, che puntava le zampe anteriori e non voleva saperne di dargli tregua.
Si tramutò in Sirius, solo quando fu certo di avergli donato nuovamente il sorriso.
-Sei furbo Sirius!- Il tono di Harry voleva essere pungente e invece risultò solo un poco strano, perché cercava di reprimere un’ultima risata, mentre si ripuliva la faccia nella manica della maglietta.
-Oh, sono solo un cane molto giocherellone, tutto qui!- Gli sorrise.
Harry sospirò. Anche volendo, non avrebbe mai potuto serbargli rancore, ora che era tornato, ora che potevano essere di nuovo una famiglia.
-Sai già di avere la vittoria in tasca, non è vero?-
-Certo che sì!- Rispose l’uomo arruffando i capelli, già notevolmente scompigliati, del giovane. Gli ricordava così tanto James…tranne che per gli occhi, quelli erano un dono della dolce Lily. Non passava giorno che non gli mancasse il suo migliore amico, che non sperasse di vederlo rispuntare da qualche parte, per quanto bislacca potesse essere quell’eventualità.
Chissà cosa avrebbe detto James a suo figlio, in una situazione di quel genere… E invece non c’era che lui a doverlo consigliare, a dover spiegare tutto quello che era accaduto.
-Harry, davvero, ribadisco non volevamo mentirti. Non è una situazione comune, da poter spiegare con  quella stessa facilità con cui prepari un intruglio per quell’idiota di Mocciosus.
Harry non potè trattenere un sorriso.
-Nemmeno nel mondo dei maghi è prassi far tornare qualcuno dal regno dei morti. Ti dirò per altro, che nemmeno sapevo che ci fosse realmente questa possibilità. Solo una strega di formidabile abilità e sconfinata intelligenza, come Hermione, poteva riuscire in un’impresa del genere-
-Hermione mi ha mentito…- sibilò Harry, colto da un nuovo scatto d’ira.
-No…aveva solo paura che avresti tentato di fermarla. E poi non avrebbe mai potuto spiegarti le sue intenzioni senza raccontarti della nostra relazione…-
Già. Tutta la rabbia per quello che l’amica gli aveva taciuto, aveva completamente distolto i pensieri di Harry dal fatto che lei amasse il suo padrino. Pazzesco! Quasi vent’anni di differenza, due vite totalmente differenti, due caratteri agli antipodi, eppure…
-Sirius, tu ami veramente Hermione?- Gli pareva una domanda stupida, lo capì subito dopo averla pronunciata, ma davvero non capiva.
-Sì. Sai, credevo che non avrei mai potuto provare nulla de genere. La mia vita la vedevo già scritta ed era tutta avvolta nel grigiore di un’esistenza vuota e infelice. Non mi era rimasto nulla, dopo dodici anni ad Azkaban. I miei migliori amici erano morti e io non facevo atro che far scivolare inerme un giorno dopo l’altro, sprofondando sempre più nel dolore causato dalla loro perdita, senza sapere, né avere la voglia di uscirne davvero. Poi un giorno mentre ero a Grimmauld Place con voi, mentre ringraziavo il Cielo della vostra presenza che alleggeriva il peso delle mie giornate, mi accorgo realmente di lei…-
-Che intendi dire?-
-L’avevo conosciuta quando era solamente una ragazzina. Certo era indubbiamente molto intelligente, ma ti confesserò che spesso, per non dire quasi sempre, mi irritava quella sua aria da professoressa scorbutica…-
-E poi?-
-Finchè un giorno, poco prima di tornare ad Hogwarts, mentre voi eravate andati con Molly e Arthur a dare un’occhiata al negozio dei gemelli, io mi ero ritrovato di nuovo solo in quella casa che detestavo con tutte le mie forze. Così mi sono rifugiato nell’unico posto dove mi riusciva di trovare un po’ di pace: in biblioteca.
Non sapevo che lei non si fosse aggregata agli altri; l’ho trovata che curiosava tra i libri e, sai come sono fatto, ho cominciato a punzecchiarla un po’ riguardo a Ron – ero convinto che ci fosse qualche filarino tra di loro – mi divertiva farla arrabbiare. Così dopo qualche frecciatina reciproca, si è chiusa in un ostinato mutismo, rannicchiandosi nella poltrona accanto alla finestra, ad occhi chiusi, un po’ per calmarsi e un po’ perché:
-Almeno non vedo la tua faccia da schiaffi!-
Commisi l’errore di rifarle il verso, solo per il gusto di farla infuriare ancora di più.
“Falla finita Black, una buona volta!” sbottò.
“E perché mai? Mi diverto tanto!”
“Sei infantile Black!”
“Sei una piccola saputella impertinente Granger!”.
 Le avevo detto, avvicinandomi a lei e facendole una smorfia. Avrò preso un colpo in testa, Harry, non lo so. Mi sono perso in quegli occhi; l’ho vista per la prima volta, non più come una ragazzina, ma come la donna che era diventata. Non ho potuto fare a meno di baciarla - .
Harry si concentrò sulle proprie scarpe, pur di non mostrasi imbarazzato agli occhi di Sirius, per via di quella sua confessione.
-La cosa che mi ha lasciato senza parole, è stato quando ha asserito con la massima serietà che ricambiava i miei sentimenti. E da quel momento tutto è cambiato. Mi sentivo di nuovo vivo, lei riusciva a lenire il dolore di tutte le crepe che avevo nel cuore, riusciva a farmi sentire quel calore e quel senso di appartenenza che mi erano mancati da quando James e Lily erano morti. Con lei ero un uomo migliore di quanto fossi mai stato. Lei riequilibrava i miei sensi e placava la mia inquietudine, dava un senso ai miei pensieri e addolciva la mia malinconia. Non so perché abbia scelto di starmi accanto, ma tiene davvero a me, in un modo tanto profondo che non avrei mai creduto di poter meritare. Non pensavo di essere degno di un tale amore…-
Sirius estrasse dalla tasca del cappotto scuro che indossava, una piccola fiala di cristallo.
-Andiamo Harry, c’è una cosa che entrambi dobbiamo vedere, se ti va-.
Scesero dalla guferia e s’incamminarono per i corridoi del castello, fino a raggiungere l’ufficio del Preside.
-Voglio vedere cosa ne è stato di Hermione fino al momento in cui mi ha riportato nel mondo dei vivi-.


************* Spazio Autrice ************
Eccomi con l'ultimo capitolo di oggi...
Sirius in veste vice-papà, tenta di spiegare la situazione ad Harry che pare iniziare a dare un senso a tutta la faccenda.
Mi è piaciuto molto scrivere il pezzo su Felpato che gioca con Harry; trovo Sir talmente dolce che dovevo renderlo tale anche in veste canina!
Tenero il mio cucciolotto <3
ok fine dello sclero, ora me ne vado a nanna!
Spero nelle vostre recensioni e ovviamente grazie mille a chi legge!!!!!
notte Itoe
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Twiggy_Earlgrey