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Autore: GoodnightLynne    04/07/2013    1 recensioni
Crescere.
Cosa vuol dire fino in fondo "crescere"?
Essere liberi di fare ciò che si vuole, non preoccuparsi del giudizio degli altri, non piangere, non soffrire... ma perché, quando si cresce, succede tutto quello che non avevi sperato e non volevi fosse andata in quel modo...
Ma succede, succede comunque, è la vita...
Crescere...
Che strana parola.
_
Mikey si sente a disagio perché è il più piccolo e si sente inutile proprio per questo.
Ma se un'amicizia sboccia, crescere non è poi cosi male!
Genere: Azione, Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE!!

A partire da questo capitolo in poi la storia avrà un tema violento e splatter, con scene poco adatte ai deboli di stomaco. Per tanto, l'autrice sconsiglia la lettura per chi è troppo sensibile...

Grazie! :)


_________________________________________


 

Una calda mattinata era appena giunta a New York, il cielo era azzurro e le nuvole circostanti passeggiavano lentamente una accanto all'altra, come pecorelle.
In un'importante casa non molto lontano da lì viveva una ragazzina, il suo nome era Ramisa Coffee. Purtroppo suo padre era venuto a mancare l'Agosto scorso, lasciando in eredità alla moglie la sua villa di proprietà e i suoi averi, più dei milioni in contanti: i Nonni di Ramisa erano da sempre contrari alla loro unione e la ragazzina piano piano stava iniziando a capire il perché...
Sua madre la odiava e nemmeno la considerava. Aveva avuto anche la sfacciataggine di trovarsi un altro compagno... da lì iniziò l'agonia.

Ramisa era una ragazzina semplice, non aveva troppe pretese, anzi, non chiedeva mai nulla... Aveva solo un difetto: Amava la musica, suonare la chitarra e scrivere anche delle canzoni, cercando addirittura di cantarle, ma era un sogno fin troppo irrealizzabile; cosi, si limitava a strimpellare dolcemente le corde della sua chitarra.
Sua madre odiava quella chitarra, si lamentava sempre.
Una volta aveva cercato di sbarazzarsene, buttandola dentro un enorme bidone della spazzatura: ma Ramisa l'andò a recuperare comunque.

Sua madre si chiamava Brandi O'Neil e aveva allontanato ogni contatto con qualsiasi membro della sua famiglia, aprendo un'attività in proprio. All'inizio aiutata dal suo ormai defunto marito.
Poi si aiutò con l'eredità, giustamente...
Un salone di bellezza, molto grande e spazioso, con prodotti di marca e tutto in regola.
Un vero e proprio paradiso. No? Brandi non aveva mai tempo per la figlia.
Solo per picchiarla, lo aveva...
Ramisa non poteva andare a giocare come gli altri ragazzini della sua età, no: doveva lavare la casa, studiare e, addirittura, doveva cucinarsi da sola...
A volte anche per il compagno di sua madre!

Si chiamava Loui Johnson.
Ramisa aveva puro terrore per Loui: la fissava e non sapeva nemmeno perché, c'erano giorni che addirittura la seguiva fino a scuola, di nascosto.
Allora la ragazzina iniziò avere davvero paura. 
A scuola avevano cominciato a prenderla di mira ed era diventata vittima di bullismo in poche settimane... quei ragazzini pretendevano sempre di più, finché un bel giorno decise di scappare di casa.

Non c'era nessuno: sua madre lavorava anche di notte, come secondo lavoro faceva la cameriera in un Night Club, le aveva sempre detto che se dovevano campare a lungo, allora doveva lavorare, lavorare e lavorare: Certo, e l'eredità del marito?
Non era certo stupida!
Ma tutti pensavano che lo fosse...

Ramisa stava sistemando il minimo indispensabile dentro ad uno zainetto color vermiglio: un quaderno, una penna, tre o quattro panini e due bottigliette d'acqua.
Era tutto pronto.
Si caricò lo zainetto sulle spalle e spostò lo sguardò sulle sua chitarra... le dispiaceva lasciarla lì tutta sola...
Sospirò e si diresse verso l'uscita di casa, ma appena arrivata alla soglia sentì una risata sinistra.
Roteò gli occhioni grigrio-smeraldini e notò la porta della cantina semi-aperta.
Il cuore iniziò a tamburellarle forte in petto.
Tum-tum. Tum-tum. Tum-tum.

Deglutì e prense un grande respiro, poi aprì piano piano la porta della cantina...

Scese lentamente gli scalini, ma era buoio marcio e quindi non vedeva assolutamente nulla.
Si sistemò dietro l'enorme muro biancastro e con la coda degli occhi vide una scena davvero macabra: il corpo di suo padre, anzi, il cadavere... gli occhi spalancati e vetrei, la bocca aperta come se stesse emettendo un urlo.
In volto aveva delle cicatrici quà e là, ma disinfettate e pulite con cura.
Ramisa si toccò lo stomaco che stava per rivoltarsi dall'orrore e si portò una mano sulla bocca, per paura di fare il minimo rumore.

Poi una figura, Loui...
Aveva un camice e dei guanti bianchi e affianco a lui una barella d'acciaio con tanti strumenti medici sopra. Poi dei pennelli e una ciotola piana di qualcosa...
Ma cosa?

L'uomo prese un pennellino e lo inzuppò nella ciotola:
Era cera.

"Scusa amico, mi servi come cavia" disse con voce sarcastica e tremante di follia "ma non preoccuparti, mi prenderò cura io di tua figlia... come una bambolina di cera..." gli occhi fuori dalle orbite e lo sguardo fisso sul viso del cadavere, sulle labbra un sorriso "dolce"...
"Ti somiglia... sai?" con l'indice iniziò a seguire le linee perfette che l'uomo possedeva sul viso.
Loui mormorò qualcosa di incomprensibile con stizza. E affondò il pennellino nell'occhio destro ormai privo di vita del cadavere, facendolo sanguinare non poco.
"Merda!" esclamò Loui, prendendo una salvietta da sopra la barella e iniziando ad asciugare il viso del morto con attenzione.
"Mi dispiace" mormorò "non volevo farti del male..." poi soffocò una risatina e, subito dopo, scoppiò in una psicopatica risata da pazzoide.

Dietro il muro la ragazzina tremava e iniziò ad indietreggiare, per poi girarsi e correre via a perdifiato.
Per fortuna l'uomo stava ridendo cosi forte da non sentirla...
Si affrettò ad uscire fuori di casa, correndo, correndo velocemente... L'unico problema? La meta.
Paura. Ne aveva molta.

Piangeva, piangeva.
Non riusciva a smettere...
Suo padre...
Le avevano detto che era morto di crepacuore.
Allora... perché?

No, non era vero!
NON LO ERA!!!








___________________

 

Note dell'autrice:

Ecco il terzo capitolo...
Ramisa ha passato una vita difficile ma, dopo l'incontro con Michelangelo cosa succederà?
Leggete il prossimo capitolo e lo scoprirete! ;)




  
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