Nota iniziale: I colori sono Gabriella, Kelsi. La canzone che canta Gabriella è la
traduzione del ritornello di “It’s Life” di Ashley
Tisdale, mentre quella che canta Kelsi è un pezzo di “Il mondo è mio” tratto
dal cartone Aladin.
Capitolo 9: Ora inizia
la storia
Martin finì di legare le due ragazze. Erano sedute su due
sedie, legate con della corda molto robusta.
-Vediamo se adesso ragionate.- George si avvicinò a loro e
rifilò uno schiaffo sulla guancia pallida di Gabriella.
Gabriella si voltò col viso, stringendo i denti.
-Perché te la prendi con lei?-
domandò Rachel guardando l’amica preoccupata.
-Non ne hai avuto abbastanza?- George tirò fuori dalla tasca un coltello, -O vuoi che ti rifili questo
da qualche parte? Che ne so… nello stomaco per
esempio.- avvicinò il coltello alla magra vita di Rachel, -Oppure potrei
tagliarti la gola.- il coltello passò sulla sua gola.
Rachel trattenne il fiato, dimostrando un coraggio che non
pensava di possedere. Gabriella la guardò ansiosa.
-Per oggi può bastare. Martin, riportale di là.- George si
avvicinò a Grace e i due cominciarono a parlottare.
Martin slegò le ragazze e le riportò nella loro stanza.
-Martin! Perché lo fai?- gli
domandò Rachel, -Hai la nostra età! Sei troppo giovane per
compiere certi atti.-
-Ti prego, aiutaci.- sussurrò Gabriella in modo che i due
coniugi non li sentissero, -Ti prego…-
Martin sospirò, abbassando lo sguardo
nero, -Mi spiace, ragazze. Ma non posso fare
niente.-
-Sì, che puoi fare qualcosa.-
insistette Rachel, -Per favore, devi aiutarci.-
-Martin!-
Martin si voltò verso l’altra stanza, vedendo George
guardarlo sospettoso. Sospirò.
-Mi dispiace.- disse solo
chiudendo la porta a chiave.
-Oh, accidenti!- imprecò Gabriella battendo un pugno sulla
porta, -Siamo chiuse qui da due settimane! Non è possibile che non ci abbiano
ancora trovate!-
-Calmati, Gabriella.- Rachel si sedette sul divano,
stringendosi nel suo maglione nero, -Sono sicura che
ci stanno cercando. Sto cercando di mettere tutto a posto.-
Gabriella si accasciò a terra, con le mani tra i capelli.
-Ryan… ti prego, aiutami…-
mormorò tra le lacrime.
Sharpay la fissò dispiaciuta. Si distese sul divano,
mentre alcune ciocche bionde le ricadevano davanti agli occhi. Chiuse gli occhi
smeraldo e vide davanti a sé il viso di Troy.
-Troy…-
Gabriella alzò lo sguardo, avendo sentito il nome
pronunciato dall’amica. Si avvicinò al divano e si accorse che si era
addormentata.
Prese la coperta di lana pesante a quadri e gliela mise
sopra, per poi sedersi a terra.
Tirò fuori il foglio con i versi dal giubbotto di jeans e
cominciò a cantare sottovoce quelle parole.
A volte
è difficile
Non
importa chi sei
È la vita, è la
vita
E sto provando a
mettere tutto a posto
A volte
mi sento
Come se tutta questa faccenda non è reale
Ma è la vita, è la vita
E ci sto provando
Sto
provando a mettere tutto a posto
Gabriella guardò Rachel che dormiva tranquillamente,
mormorando di tanto in tanto il nome di Troy.
Le aveva detto tutte le volte che
stava cercando di mettere a posto tutto quanto.
Ma che cosa intendeva precisamente?
§§§§§§§§§§§§
Ora vieni
con me
Verso un
mondo di incanto
Principessa
è tanto che il tuo cuore aspetta un sì
Quello che scoprirai
È davvero
importante
Il tappeto
volante ci accompagna proprio lì
Il mondo è
tuo
Con quelle
stelle puoi giocar
Nessuno ti
dirà che non si fa
È un mondo
tuo per sempre
Kelsi aveva solo quei versi sul suo foglio.
Erano due settimane che li leggeva senza capire.
E quel giorno aveva deciso di capire
finalmente il senso di quelle parole.
-Kelsi!- Ryan aprì la porta passandosi velocemente una
mano sulle guance pallide, -Che ci fai qui?-
Kelsi lo guardò attentamente. Era ovvio che Ryan avesse
pianto.
-Vorrei andare un attimo nella stanza di Rachel. Posso?-
Ryan annuì confuso, -Certo. Perché?- domandò
mentre la conduceva su per le scale della villa.
Kelsi entrò nella camera di Rachel e Ryan notò un lampo di
decisione passarle nello sguardo.
-Voglio capire il senso dei miei
versi.- dichiarò
movendosi in mezzo alla stanza.
Ryan annuì incerto, -E’ la stessa idea che ho avuto io. Ma non riesco a
capire.-
Kelsi sorrise, studiando la stanza.
Cantilenava i versi, cercando di capire a cosa si riferisse.
Sentì qualcosa di morbido sotto i suoi piedi. Abbassando
lo sguardo notò che si trattava del tappeto ricamato che copriva una buona
parte del pavimento. All’inizio non ci badò più di tanto, ma poi si rese conto
che la canzone parlava di un tappeto.
-Il tappeto volante
ci accompagna proprio lì…- Kelsi lanciò la borsa sul letto di Rachel e si
chinò a terra verso il bordo del tappeto, -Ryan, aiutami.-
Ryan seguì il suo esempio e l’aiutò ad arrotolare il
tappeto, fino a quando non trovarono dei disegni sul
pavimento.
-Accidenti. Deve essere stata Rachel a
disegnare tutto ciò.- disse ammirando la moltitudine di cuori, spirali e
stelle.
Kelsi adocchiò proprio le stelle, -Con quelle stelle puoi giocar. Nessuno ti dirà
che non si fa…- sussurrò andando verso la parte dove c’erano disegnate le
stelle. Fece passare la mano e notò che c’era una specie di fessura, -Quello che scoprirai è davvero importante…-
Ryan la osservò per tutto il tempo, cercando di intuire cosa stesse pensando. Kelsi era molto brava con gli enigmi.
Kelsi fece passare ancora la mano sul pavimento, notando
poi che c’era qualcosa in rilievo. Strofinò e notò una piccola maniglia
abilmente nascosta dal colore della stella più grande. Aprì la piccola botola e
prese in mano ciò che vi trovò all’interno.
-Cos’è?- domandò Ryan ansioso di
sapere.
-Una lettera.- rispose l’amica alzandosi da terra, -Per
me.- aggiunse.
Si andò a sedere sul letto di Rachel e lesse le parole.
-Chiama gli altri, Ryan.- disse quando
ebbe finito di leggere la lettera, -Ora inizia la storia.-
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Grazie a tutte quelle anime buone
che hanno commentato lo scorso chappy. Se potessi vi ringrazierei uno per uno,
ma purtroppo sono connessa clandestinamente XD
Baci e
grazie a tutti!
By
Titty90 ^^