Capitolo I, o Dove tutto è iniziato
Arrivo a casa inebriata, canticchiando un motivetto dalla mia canzone preferita. Ma, appena supero la soglia dell’ingresso, tutte le mie speranze crollano rovinosamente. I miei mi attendono in piedi in salotto, con le braccia incrociate e un’aria apatica stampata sul viso. Ovviamente, sono cattive notizie.
-Vacanze low cost?- li aggredisco, incredula. -E cosa sarebbero?
Due paia di occhi sbiaditi si fissano su di me. -C’è crisi, tesoro- dice mia madre. -Significa che faremo delle vacanze un tantino meno sfarzose degli anni scorsi.
Un tantino è riduttivo. Quando, tre giorni dopo, arriviamo a destinazione, non riesco a credere ai miei occhi. L’ampia spiaggia bianca e soleggiata che tanto bramavo è in realtà una squallida baia pietrosa incastrata tra gli scogli, larga circa come la mia aula. In lontananza, ammassate sulle rocce, si scorgono una trentina di baracche anonime ed un po’ scrostate. Di fronte a noi si erge lo sghembo cartello: ‘RESIDENCE BAIA GRIGIA’
Accanto a me, Giulia (che sono riuscita a trascinare in questo incubo, in qualche modo), esibisce un sorrisetto rassegnato. -Ci sarà da divertirsi- mi sussurra all’orecchio, in modo che i miei non sentano.
Le tiro una potente gomitata nelle costole. -Ci sono forme di divertimento alternative- sibilo in risposta.
-Tipo?
Alzo le braccia al cielo. -Boh, non so... Compiti di greco.
Sfortunatamente, la mia battutina da quattro soldi finisce per tramutarsi in realtà.
Due giorni dopo, infatti, io e lei siamo rinchiuse nella nostra baracca, a ripassare diligentemente i verbi irregolari. C’è un caldo asfissiante, e a parte gli aloni di sudore sotto le ascelle e le mosche che ci ronzano intorno manco fossimo escrementi di cane, non ci sono novità.
Giulia sospira annoiata, dondolandosi sul letto tra gli appunti sparsi. -Almeno ci fossero dei ragazzi...
-Magari tra qualche giorno arriva qualche nerd arrapato in difficoltà economica come noi- rispondo a denti stretti, asciugandomi il sudore dalla fronte con un fazzoletto.
E, ovviamente, anche questa allusione finisce per realizzarsi.
E’ da una settimana che ci annoiamo e che passiamo le giornate ciondolando sulla baia, con solo i gabbiani ad ammirare i nostri costumi nuovi, quando sentiamo un rombo in lontananza. Io e Giulia alziamo stancamente lo sguardo, appena in tempo per scorgere una Fiat giallo piscio (ma come si fa a comprarne una così?) arrivare sbuffando nel minuscolo parcheggio del residence e spegnersi con un suono gorgogliante.
-Sarà il solito vecchietto privo di testosterone- dico. In effetti, a parte io e la mia migliore amica, tutti gli altri ospiti sono over 50. -Soldi sprecati.
E invece, ecco scendere...
Un ragazzo.
Anche se non esattamente il tipo di ragazzo che speravo.
Scusate se sospendo il capitolo a metà, ma domani devo alzarmi presto e non riesco a finirlo tutto stasera... ho bisogno delle mie otto ore di sonno :D. Parto con la parrocchia per un breve soggiorno ad Assisi. Vi prometto un aggiornamento tra una settimana circa. Ciao :)