Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: Ruka_odinson    04/07/2013    0 recensioni
Ciao a tutti/e questa é la mia prima volta su efp come autrice. Sono sempre stata una lettrice più o meno silenziosa, ma questa volta ho deciso di mettermi in gioco e di provare a mettere qualcosa nero su bianco.
La mia storia è ambientata fra un paio d'anni, in un periodo non ben stabilito. Racconta di una ragazza, a cui per facilità di immedesimazione ho dato il mio nome, che si trasferisce a Londra con un amica per cambiare vita e realizzare il suo sogno. La tranquillità finisce dal momento in cui scopre di avere come vicino di casa, niente popó di meno che il signor Thomas William Hiddleston, suo idolo da una vita, che la trascinerà in un turbine di situazioni imbarazzanti , ma anche di opportunità.
Spero che apprezziate l'impegno e che vi divertiate a leggere tanto quanto mi sono divertita io a scrivere.
Un bacio -Ruka-
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 2.


 

                                        Him naked in my shower







TOM POV

* E chi se lo sarebbe aspettato che ad aprire la porta di casa di Hassan ci sarebbe stata, come l'ha chiamata l'amica, Miss Capitan America? Eheheheh Che carina!
Era tutta imbarazzata! La cugina di Hassan invece mi è sembrata una tipa in gamba, molto sicura di se e simpatica. Anche piuttosto carina direi eheheheh.
Vabbé meglio sbrigarsi a prendere la mia roba. Luke mi ammazza se arrivo in ritardo stasera, ne va del mio prossimo ruolo dopotutto *

Così pensava Tom mentre rientrava in casa ed andava a recuperare gli indumenti per la serata dal suo armadio.
L'inglese poteva solo immaginare cosa stava succedendo nell'appartamento che aveva appena lasciato.
Al mio segnale, scatenate l'inferno.
(1)





ELENA POV

 

Thomas William Hiddleston.
Questo era l'unico pensiero più o meno che riusciva a formulare Elena da un minuto a questa parte.
Lui era appena uscito dalla porta, e davanti a se, riusciva solo vagamente a percepire una Karima in stato di eccitazione che continuava a blaterare senza sosta frasi più o meno sensate saltellando e tenendola per le spalle.
<< .... Vero Eh? Ele... Ele?? MI SENTI?? >>
Elena, con la bocca ancora semichiusa, finalmente posò lo sguardo sull'amica, o meglio, finalmente la mise a fuoco.
<< Eh?? come scusa? >>
Disse Elena con tono distratto.
<< Ma ti rendi conto? Ah ma mi sentirà quel disgraziato di Hassan! Ora capisco! Me l'aveva detto... "Avrete una bella sorpresa nel vicinato!!! " Quello lo ammazzo quando torna! Altro che bella sorpresa! Quello ci manda all'altro mondo! >>
Continuò Karima esagitata.
Non riusciva a contenere la frenesia, e stava letteralmente saltellando di fronte a Elena, che rimaneva ancora in stato semi cosciente.
Karima la teneva stretta per le spalle, e ci volle ancora un altro pò, perché le sue sinapsi cominciassero a dare i giusti impulsi, tanto che si rese conto delle mani strette intorno a se.
Elena improvvisamente sembrò svegliarsi dallo stato di trance e dopo un attimo di sgomento, in cui sbatté le palpebre incredula, cominciò ad impallidire visibilmente.
In seguito viró ad un rosso carminio, per poi cominciare improvvisamente ad urlare.
<< AHAAAAAAAAH OH MIO DIO!!! >>
Karima allarmata la tenne per le spalle più strettamente.
<< Ele, Ele! Calmati calmati! >>
Aveva l'aria spaventata.
Elena la fissò con gli occhi sbarrati.
<< No Kar tu non ti rendi conto! Io ho la foto di quell'uomo come sfondo dell'iPhone!! >>
Continuò mugolando.
Dallo stato di panico, era già passata alla disperazione.
<< Si che posso capire! Ora però calmati, rilassati. Lui sta per tornare, non succede niente, deve fare solo una doccia.Tu devi comportarti in maniera civile >>
Cercò di rasserenarla Karima, posandole una mano sul capo.
<< Si si solo una doccia... solo una doccia... >>
Mormorò Elena.
A quella parola le due amiche di scambiarono uno sguardo eloquente, qualcosa nella parola "doccia" aveva risvegliato immagini decisamente poco pudiche.
Karima spalancò gli occhi ed Elena ricominciò a strillare.
<< LUI. CAPISCI LUI! NUDO! NEL MIO BAGNO! >>
E così facendo si abbandonò sul divano posandosi le mani sulle guance e tirandosi dei piccoli schiaffetti.
Aveva raggiunto il picco massimo di rosso nella sua vita 2 volte in un giorno, e non riusciva a levarsi certe immagini dalla testa.
<< Oh mio Dio, oh mio Dio >>
Continuava a lagnarsi.
Karima cominciò a sghignazzare.
<< Dai ti prego Ele riprenditi! Cosa vai a pensare! Oh mio Dio! Questa ha gli ormoni impazziti! Calmati! Non pensarci >>
Elena la guardò con uno sguardo ancora stralunato e cominciò a respirare lentamente per calmarsi.
<< Si giusto, che vado a pensare eh? Dovrei essere contenta no!? L'uomo dei miei sogni è il mio nuovo vicino di casa, non succede neanche nelle peggiori soap opera! >>
Esclamò alzando un dito.
Karima le sorrise facendo segno di si col capo.
<< Esatto! Vedi! La ruota gira! Cavolo hai la possibilità di conoscere Tom-dopodimeilnulla-Hiddleston! Mi hai allineato per anni con i film di quest'uomo! Cazzo Ele! >>
Concludendo il tutto con un eloquente gesto della mano.
Elena, che si era messa seduta sul divano, si abbandonò all'indietro e cominciò a fare strani versi sempre picchiettandosi le guance.
Non era di certo un bello spettacolo.
Karima tirò fuori il telefono e cominciò a scattare foto.
<< Cosa diamine stai... >>
"Click!"
<< Oooh andiamo! Kar! Kar!  >>
Elena tentò invano di fermare l'amica, che le aveva appena scattato un intero servizio fotografico, mentre stava stesa sul divano con il viso fra le mani.
<< Ele questa espressione era impagabile! Perdonami, ma dovevo commemorare il momento! Ahahahah >>
Karima ormai piegata in due dalle risate, sfuggiva all'amica continuando a paparazzarla da ogni lato.
La situazione rasentava il tragicomico.
Elena semis venuta sul divano tentava di calmarsi, mentre l'amica tratteneva a stento le risate isteriche.
* Che qualcuno mi svegli, è un incubo questo, UN INCUBO! *
Elena si rimise in piedi, tentando di ricomporsi.
Si sistemò le pieghe della maglietta pensierosa, finchè all'improvviso squittì.
<< Oh cielo! Abbiamo lasciato tutta quella roba in bella vista in bagno! C'e un casino! >>
Alla velocità della luce si infilò nella stanza, incominciando a raccattare quanta più biancheria possibile.
Le ragazze avevano passato il pomeriggio a scegliere la mise ideale per l'appuntamento di Karima, e avevano lasciato metà armadio, tra intimo e abiti vari appoggiati proprio nell'antibagno.
Avendo poi l'abitudine di scambiarsi spesso i vestiti, vi era una tale confusione tra abiti di una e dell'altra che sembrava fosse esploso l'armadio.
L'ordine non era esattamente una prerogativa di quella casa!
Proprio in quel momento il cellulare di Karima interruppe il silenzio.
<< Merda Ele devo scappare! Michael mi ammazza! mi sta aspettando di sotto da quasi un quarto d'ora! >>
Asserì lei rinfilando velocemente il telefono nella borsetta.
Fuggì letteralmente dal bagno lasciando Elena sola nella stanza.
<< Buona fortuna tesoro! Fallo secco! >>
E fece per andarsene.
<< Noooooooo!! >>
Ululò Elena in direzione dell'amica.
La ragazza apparve  nel corridoio con uno strano cumulo di vestiti tra le braccia.
<< Non vorrai lasciarmi da sola con Mr. sono l'uomo perfetto Hiddleston! NO NO! Io muoio! No no! >>
Elena scuoteva insistentemente la testa e continuava a strillare isterica.
<< Questa è tutta colpa di tuo cugino! Io lo ammazzo!Come faccio! Kar devi aiutarmi! Kaaaaar! >>
Implorò la ragazza da dietro la pila di abiti.
Karima dal canto suo, con uno sguardo tra il dispiaciuto e il divertito aveva già raggiunto la porta, e salutandola con la mano se la filó.
<< Bye bye tesoro! Vedrai! questa potrebbe essere la tua occasione! >>
E ridendo sonoramente chiuse la porta.
<< Ma occasione di cheee! >>
Le urlò dietro l'amica.
Appena chiusa la porta, sistematicamente il cumulo di vestiti cadde dalle braccia di Elena, che si trovó costretta a raccattare tutte quelle cose, inginocchiata per terra.
* Un incubo, un incubo! *  
Pensava la ragazza, mentre recuperava l'ennesimo paia di culotte brasiliane dell'amica.
Raccattato tutto alla benemeglio, cominciò a borbottare fra se e se, a mò di mantra
<< Tom Hiddleston è il mio vicino. Io sono la nuova vicina di Tom Hiddleston >>
E si avviò verso la stanza dell'amica lasciandoci le sue cose.
O meglio abbandonandole sopra il letto.
<< Elena stai calma. Fra poco ti sveglierai e scoprirai che si tratta di uno dei tuoi soliti sogni assurdi.Stai calma >>
Continuava a ripetersi la ragazza, mentre raccoglieva indumenti un po' ovunque nel corridoio.
Elena era una ragazza dotata di un'enorme fantasia, quindi era solita sognarsi situazioni improponibili di quel genere.
<< E' un sogno.... un sogno! SI un sogno! >>
Ripeteva a voce alta.
* Ma quanto cavolo siamo disordinate io e Kar? * 
Sollevò il resto della biancheria rimasta e la trasportò nella sua stanza, rovesciandola sul letto.
* Bene, almeno questa stanza è vagamente ordinata *
Lanciò uno sguardo alla scrivania invasa da libri, ma con un vago ordine. 
Il Pc acceso con il Wallpaper del Tardis che si muoveva allegramente sullo schermo. (2)
Fatto ciò si ricordò della mise poco dignitosa che indossava.
Aprì le ante dell'armadio, e cercò qualcosa di meno osceno da mettere in quella sorta di buco nero che era il suo armadio.
Elena poteva dire no a molte cose, ma non allo shopping.
Anche in questo era molto simile a Karima.
A casa loro poteva mancare tutto, tranne abiti, scarpe e la Nutella.
E il disordine ovviamente.
Tirò fuori dall'armadio un abitino estivo svasato, vagamente retró, con la scollatura sulla schiena.
Uno dei tanti reperti scovanti tra le bancarelle di Portobello Road.
Si levò gli occhiali e sistemò i ciuffetti che sfuggivano alla treccia.
Si guardò allo specchio poco soddisfatta.
Per le occhiaie poteva fare ben poco, ma dopotutto non poteva essere altrimenti, dopo la nottata trascorsa a rifarsi la maratona di Star wars.
La prima trilogia ovviamente.
* Dio Elena quanto sei Nerd *
Finì giusto in tempo ad allacciare gli ultimi bottoni quando risuonò il trillo del campanello.
DLIN DLON!
<< Che Odino mi protegga! >>
Mormorò a fior di labbra, e si diresse verso la porta.





 

(1) Chiara citazione al discorso di Massimo X Meridio ne Il gladiatore, Riddley Scott
(2) Il Tardis e il Dottore si riferiscono ovviamente a Doctor Who.

  
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