Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: Ruka_odinson    04/07/2013    2 recensioni
Ciao a tutti/e questa é la mia prima volta su efp come autrice. Sono sempre stata una lettrice più o meno silenziosa, ma questa volta ho deciso di mettermi in gioco e di provare a mettere qualcosa nero su bianco.
La mia storia è ambientata fra un paio d'anni, in un periodo non ben stabilito. Racconta di una ragazza, a cui per facilità di immedesimazione ho dato il mio nome, che si trasferisce a Londra con un amica per cambiare vita e realizzare il suo sogno. La tranquillità finisce dal momento in cui scopre di avere come vicino di casa, niente popó di meno che il signor Thomas William Hiddleston, suo idolo da una vita, che la trascinerà in un turbine di situazioni imbarazzanti , ma anche di opportunità.
Spero che apprezziate l'impegno e che vi divertiate a leggere tanto quanto mi sono divertita io a scrivere.
Un bacio -Ruka-
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"ANGOLINO DELL'AUTRICE"
Ciao a tutti\e!
Se per la prima volta approdate a questa folle fic vi do il benvenuto (?) e spero che apprezzerete lo sforzo/ la cretinaggine di scrivere questa piccola avventura.
Questa fic nasce come "valvola di sfogo", ed è un divertimento per me scriverla e rileggerla, quindi scusate il disagio dilagante e le cavolate con cui la infarcisco XD
Per chi invece fosse ritornato a rileggere i primi capitoli, spero che così sistemati siano finalmente più comprensibili!!!
Avevo già "rieditato" la storia poiché non era stata sistemata, e adesso, ritorno a metterci le mani su!
Ho sistemato un pò di cosette e cambiato qualche periodo campato un pò per aria!

Lo so che mi odiate perché son lenta ad aggiornare <3, spero di rifarmi il prima possibile <3

Enjoy
xx 

-Ruka-


 







Cap 1.


 

                                                           Neighbours




 

 

Londra, 11 luglio.
In un appartamento, una ragazza seduta a gambe incrociate sul divano ascoltava musica nel suo IPod, mentre scarabocchiava qualcosa su dei fogli con aria assorta.
Muoveva ritmicamente la testa, duettando con Cindy Lauper.
<< If you're lost, you can look and you will find me! Time after time! >> (1)
Nel mentre continuava a scrivere assorta nel suo lavoro.
<< If you fall I will catch you, I'll be waiting !Time after time! >>
TUM TUM TUM.
Si zittì.
TUM TUM TUM.
La ragazza sospirò, si alzò e si apprestò ad aprire la porta con aria svogliata.
<< Chi èeeee.....? >>
Non riuscì a finire la frase che una furia in azzurro la investì, letteralmente.
<< Eleeeeeee mi sono dimenticata le chiavi di casa! Sono un idiota! Sono un idiota! Riesco a fare casino ancora prima di arrivare all'appuntamento! Dove le ho messe ! >>
La furia in azzurro, che altri non era la coinquilina della ragazza, arrivò saltellando sulle sue nuove scarpe con il tacco e frugò frettolosamente fra i cuscini del divano.
<< Oh insomma! Dove diamine le ho infilate adesso! >>
Elena, così si chiamava la ragazza disturbata nella sua poca quiete giornaliera rispose:
<< Karima insomma! Calmati! Relax! Le hai lasciate lì, sul tavolo in cucina, in bella vista tra il succo di frutta e il telecomando! >>
La ragazza sospirò, posandosi una mano sulla fronte.
Dopo un attimo di sconcerto, Karima scappò verso la cucina e acchiappò le chiavi lanciandosi in maniera poco elegante sul tavolo, per loro fortuna abbastanza sgombro.
Caso più unico che raro in quella casa.
<< Oh grazie grazie, come farei senza di te! Mia salvatrice! Ti adoro! >>
"Smack"
Stampò un bacio sulla guancia dell'amica e partì fuori dalla porta così come era arrivata.
Fuggendo.
<< Ti amooooo!!! >>
Gridò ormai nel corridoio.
Elena, che nel mentre era rimasta in piedi a fianco allo stipite della porta, ripresasi dall'improvviso uragano, si grattò stancamente la testa, riuscendo così a disfare la treccia che teneva più o meno in ordine i lunghi capelli.
Si riavviò così di nuovo verso il divano sorridendo, con passo meccanico.
Lei e Karima erano amiche sin dal liceo, era abituata a questo genere di cose.
Finita l'università, avevano deciso entrambe di cambiare vita e trasferirsi a Londra, per migliorare la conoscenza della lingua e per realizzare i rispettivi sogni.
Karima era una ragazza molto determinata e molto sicura di se.
Aveva studiato giornalismo, e il suo sogno era proprio quello di scrivere per un importante rivista di moda.
Elena non avrebbe dubitato neanche per un secondo che Karima ci sarebbe riuscita.
Con il suo carisma e la sua personalità spumeggiante sarebbe sicuramente riuscita a diventare qualcuno un giorno.
L'opportunità del trasferimento era stata subito colta, quando tramite un cugino, era riuscita ad ottenere un contratto da stagista, in una rivista indipendente qui a Londra, dove momentaneamente si occupava della rubrica che trattava di eventi e manifestazione culturali.
Sistemate le ultime cose, aveva subito coinvolto l'amica di sempre Elena, che dopo una pesante delusione amorosa, tentava di ricomporre a pezzo a pezzo la sua vita e aveva bisogno di ricominciare.
E perché non da Londra?
Elena e Karima si erano conosciute in un liceo di periferia.
Karima, di origini Libanesi, aveva spesso viaggiato prima di fermarsi nella città di Elena, dove aveva trovato in lei dal primo giorno l'amica ideale.
Benché piuttosto diverse caratterialmente, tutte e due condividevano la passione per la scrittura, cosa che le aveva fatte immediatamente avvicinare.
Mentre Karima era quella più esuberante e mondana, Elena rimaneva quella più pantofolaia e con il lato un po' Nerd, ma tutte e due non facevano che coinvolgersi nei reciproci progetti, nelle reciproche passioni e così via.
Elena aveva studiato lettere moderne, per poi proseguire dopo la laurea con un corso di sceneggiatura per cinema.
Sin da ragazzina era rimasta affascinata da quel mondo, e da tutto ciò che c'era al di là della macchina da presa.
Il duro lavoro del regista, gli attori, i tecnici e di tutto lo staff, insomma tutto ciò che c'era aldilà della produzione finale la intrigava, e per questo aveva desiderato di far parte di tutto questo per molto tempo.
Oggi il suo sogno è quello di poter collaborare con un grande regista, e vedere così una delle sue storie messe in scena sul grande schermo, lì proprio come le aveva immaginate.
Persa nei suoi pensieri Elena rinunciò momentaneamente a finire di compilare l'ennesimo curriculum vitae, e si spostò verso il bagno per valutare la situazione capelli.
* Obbrobrio *
Ricompose così la treccia di capelli ancora bagnati, essendo uscita poco prima dalla doccia, lasciandola cadere su un lato e osservò con la coda dell'occhio il suo look casalingo.
Una t-shirt che aveva rubato al fratello liceale con lo scudo di Capitan America disegnato su, e un paio di shorts grigi, che avevano visto tempi migliori.
Il tutto si concludeva con un paio di occhiali quadrati che usava per la lettura, e un paio di infradito rosse.
* Enzo Miccio saresti orgoglioso di me! * (2)
Prese un bicchiere dall'anta della cucina, e si versò un pò di succo di frutta all'ananas, il suo preferito.
Si affacciò alla finestra della cucina, che dava sulla strada affollata.
L'appartamento che condivideva con Karima, si trovava in un bellissimo condominio niente popò di meno che nel celeberrimo quartiere di Nothing Hill.
Non si sarebbero mai potute permettere un appartamento del genere, se questo non fosse del sopraccitato cugino di Karima, che essendosi trasferito a Parigi per lavoro (Anche lui lavorava nel campo della moda come fotografo), aveva lasciato la casa in custodia all'Amata cuginetta.
Nel cielo Elena cominciava ad intravedere qualche stella, nonostante il clima sempre uggioso della città.
Alla fin fine era pur sempre estate!
A questo non si sarebbe abituata mai, il clima soleggiato dell'Italia le mancava.
Il campanello tornò a suonare, e lei in maniera tutt'altro che femminile sbuffò sonoramente e appoggiando il bicchiere ormai vuoto sul tavolo si avviò a passo di marcia verso l'ingresso.
<< Karima insomma! ma cosa ti sei dimenticata di nuovo? >>
Esclamò alzando la voce.
Quando aprì la porta, ciò che vide, non assomigliava per niente al vestitino azzurro di Karima.
Né ai suoi grandi occhi scuri, o al suo rossetto preferito.
Aperta la porta davanti a lei, quello che vide, era un ampio petto fasciato in una camicia bianca di ottima fattura aperta sul collo, che faceva intravedere delle graziose efelidi.
Provò ad alzare lo sguardo un pò più su, e riconobbe un viso che non avrebbe scambiato con quello di nessun'altro , viso che aveva dipinta su, una strana espressione tra lo sconcertato e il riso in due magnifici occhi blu.
<< Ehm... non ho capito, scusa? >>
La interrogò così una calda voce in inglese.
Non poteva credere ai suoi occhi.
Thomas William Hiddleston era davanti alla porta di casa sua, in tutto il suo metro e 88 di splendore.
Ci mise almeno un minuto per rendersi conto di non aver aperto bocca ne reagito in nessun modo.
Sconcerto.
Terrore.
Agitazione.
<< Che... Come... Oddio ... Scusa! Cioè ... Scusami tanto, pensavo fosse la mia coinquilina! >>
Cambiò repentinamente lingua dall'italiano all'inglese, cercando di non incerspicare nelle parole.
Passò sul viso una vasta gamma di colori, raggiungendo probabilmente il più alto picco di rosso della sua vita.
Tom la guardò senza riuscire a trattenere le risate.
<< No no eheheheh figurati! >>
Lei lo fissò n completo stato confusionale, lasciandolo li fuori dalla porta, boccheggiando e non sapendo cosa fare.
In quell'esatto momento si rese conto del suo attuale outfit, ed esordì nuovamente in un forbito italiano.
<< Oh mio dio come sono conciata! Oddio! Oh santo cielo! >>
Tom la guardò nuovamente stranito continuando a sorridere.
Elena aveva immaginato il suo incontro con Tom Hiddleston in ogni modo umanamente possibile, ma decisamente NON in quel modo.
Dal corridoio intanto si sentì un rumore di tacchi che di corsa li raggiungevano.
Puntuale nel suo essere come al solito nel posto sbagliato al momento sbagliato, o forse nel posto giusto al momento giusto venendo lei in soccorso dell'amica, Karima arrivò come al solito di corsa.
Non riconoscendo l'ospite apostrofò l'amica in italiano.
<< Ehy ti lascio sola 5 minuti e già fai... Ooohmiodio! >>
Tom si girò in quell'esatto momento verso la nuova arrivata, palesemente confuso.
Non avendo capito una sola parola esordì con uno stentato italiano .
<< Ehm scusa... Buonasera?? >>
Elena a bocca aperta continuava a cambiare randomicamente colore sul viso, passando dal rosso al pallido in meno di un secondo.
Allarmata si affrettò a spiegare.
Tendeva a straparlare quando era in preda al panico.
<< Lei è la mia coinquilina ecco... Oh mio dio.. Ma accomodati entra! Cosa ti serviva? >>
Rientrando in casa riuscì ad inciampare sul tappetino dell'ingresso evitando per miracolo di non finire rovinosamente a terra.
Tom dalla sua entrò, tentando di contenere l'ilarità straripante e allarmandosi per Elena fece per sorreggerla.
<< Oh no! è tutto normale... >>
Commentò Karima chiudendo la porta alle sue spalle.
Elena continuava nella sua performance di rossore tentando di stabilire un nuovo record di imbarazzo, mentre Karima faceva accomodare l'ospite con una ridicola nonchalance.
Una volta dentro Tom cominciò a parlare rivolto alle due ragazze.
<< Ehm ecco sono il vostro vicino di casa, sono Tom Hiddleston piacere! >>
Disse accennando una sorta di inchino.
Karima si affrettò a rispondere.
<< Oh beh certo che sappiamo chi sei! >>
Tom sorrise lusingato.
<< Eheheheh oh bene! Però non conosco voi! Voi siete!? >>
Tom allungò la mano verso la ragazza per stringerla.
<< Karima piacere! Sono la cugina di Hassam, forse conosci lui. E lady Captian America lì è Elena >>
Le presentò la più spigliata delle due.
Elena se avesse potuto, sarebbe voluta sprofondare in un profondo buco nel pavimento.
Avrebbe volentieri fatto a cambio con le liste del parquet.
Tom si rivolse verso di lei sempre sorridendo.
<< Oh Elena che bel nome! >>
Lei allungò timidamente le mano, che sembrava piccolissima in confronto a quella di lui.
<< Gra... Grazie! Piacere di conoscerti! >>
Tom le sorrise con calore.
<< Beh ecco, dicevo sono il vostro vicino e sono venuto a darvi il benvenuto, ma ... >>
Lui cominciò a toccarsi nervosamente il collo.
<< Sono piuttosto imbarazzato, ma dovrei chiedervi un favore. Abbiamo avuto dei problemi con le tubature e ci si è praticamente allagato il bagno.>>
Tom continuava a tormentarsi il collo, cosa che non passava inosservata alle due ragazze che lo fissavano più o meno attente a ciò che stesse dicendo.
<< Questa sera ho una cena importantissima e, beh ecco, avrei chiesto a Miss Thompson al piano di sotto, ma è luglio e quindi è andata in vacanza dalla figlia, ed ho pensato che la cugina di Hassam, sarebbe stata così gentile da farmi un favore >>
Lui concluse il tutto con con una sorta di ghigno colpevole.
Le due ragazze lo osservavano in una sorta di Trance.
Elena non riusciva a credere alle sue orecchie e ai suoi occhi.
* Tom Hiddleston nel mio salotto *
<< Quindi... >>
* Tom Hiddleston in carne ed ossa *
<< Mi servirebbe di fare una doccia! Sono mortificato! >>
Concluse lui unendo le mani di fronte al viso.
Tutto quello che Elena aveva recepito era: Tom Hiddleston nella sua doccia.
Lei incapace di proferire parola lo osservò con un espressione stralunata finché Karima non ebbe la pietà di intervenire.
<< Ma certo!! Nessun problema! Prego la nostra doccia funziona benissimo! Vero Elena!?? Guardala la tutta bella profumata! >>
Elena alzò gli occhi su Tom con un espressione ben poco intelligente.
* Ma quanto sei bello? *
<< Ehm si si naturalmente! Prego non ci sono problemi! >>
Farfugliò lei.
Tom le guardò e sorrise gentilmente.
<< So che è un grosso favore! Vi sono debitore! Allora, beh prendo le mie cose e torno! Non so davvero come ringraziarvi! >>
Senza farselo ripetere due volte si avviò verso la porta e sgattaiolò via.
<< Torno fra 5 minuti >>
Esclamò, e chiuse le porta.
Fece in tempo ad attraversare metà del corridoio, che fu in grado di sentire le urla isteriche provenire dall'appartamento dal quale era appena uscito.
sorrise.








 

(1) Time After Time, Cindy Lauper

(2) Enzo Miccio, conduttore delle trasmissioni "Ma come ti vesti?", " Wedding Planners"

  
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