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Autore: Ruka_odinson    04/07/2013    1 recensioni
Ciao a tutti/e questa é la mia prima volta su efp come autrice. Sono sempre stata una lettrice più o meno silenziosa, ma questa volta ho deciso di mettermi in gioco e di provare a mettere qualcosa nero su bianco.
La mia storia è ambientata fra un paio d'anni, in un periodo non ben stabilito. Racconta di una ragazza, a cui per facilità di immedesimazione ho dato il mio nome, che si trasferisce a Londra con un amica per cambiare vita e realizzare il suo sogno. La tranquillità finisce dal momento in cui scopre di avere come vicino di casa, niente popó di meno che il signor Thomas William Hiddleston, suo idolo da una vita, che la trascinerà in un turbine di situazioni imbarazzanti , ma anche di opportunità.
Spero che apprezziate l'impegno e che vi divertiate a leggere tanto quanto mi sono divertita io a scrivere.
Un bacio -Ruka-
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 8.

 
Lake 




ELENA POV.


Erano da poco passate le 7 e 30 del mattino, l'aria frizzante la colpì in pieno viso quando uscì dalla porta di ingresso.
*Forza Elena, oggi una bella corsetta non te la puoi negare*
 Avrebbe preso prima l'autobus per raggiungere Hyde park.
Il parco centrale di Londra era decisamente il suo preferito. Attraversó il breve tratto che la separava dalla fermata a passo svelto.
Non era mai a proprio agio quando indossava la tenuta per fare jogging.
Karima , che aveva la fortuna di avere un metabolismo invidiabile.
*Beata genetica*
Era l'anti-sport per antonomasia, e ogni volta che la vedeva vestita in quel modo, la apostrofava definendola in "tenuta da acchiappo", rendendo ancora più sgradevole indossarla.
Indossava una canotta attillata di tessuto tecnico nera e fucsia, e una giacca a vento abbinata, un paio di pantaloncini al ginocchio, anch'essi di tessuto tecnico, che lasciavano ben poco all'immaginazione.
Il tutto era completato da un paio di sneakers da running sempre fucsia e da un contrappassi da polso.
Immancabile l'ipod legato al braccio destro da un cinturino apposito.
Salì sul primo autobus che si dirigeva in quella direzione e premette il tasto play in riproduzione casuale del lettore.
Sorrise, era venerdì , e dalle cuffie uscì l'inconfondibile motivo di "Friday I'm in Love" dei Cure.
Quella canzone le metteva sempre una grande allegria, e le ricordava indiscutibilmente anche Tom, da quando aveva dichiarato fosse la sua "canzone da karaoke".
*Tutte queste coincidenze iniziano ad essere decisamente ridicole*



TOM POV.
 

La mattinata era iniziata decisamente presto per l'inglese, che avrebbe dovuto partecipare ad uno shooting di foto in aperta campagna.
Questo aveva comportato una sveglia all'alba, una colazione veloce, ed una sessione di "makeup" decisamente veloce, in modo da "non perdere la luce migliore".
Così aveva recitato con veemenza il fotografo.
<< Luuke!! Luuke!! >>
Tom chiamó il Pr che si stava sollazzando con una delle make up artist.
<< Si Tom, dimmi... >>
Arrivò quasi di corsa il fedelissimo publicist.
<< Ricordami di essere un pó meno gentile ed accondiscendente la prossima volta! Ho un mal di testa infernale, un freddo cane, e nonostante tutta la fretta non abbiamo ancora iniziato! >>
Disse Tom borbottando.
Era coperto solo da un plaid.
Lo shooting prevedeva delle foto in un laghetto naturale, con solo l'ausilio di un paio di jeans a coprirlo.
<< Su su Tom,non fare il bambino, fra poco si inizia! >>
Disse Luke posandogli una mano sulla spalla.
Tom in tutta risposta portó gli occhi al cielo.
<< Uff! Va bene va bene, volevo solo lamentarmi un pó! >>
Sbuffó.
<< Comunque senti, volevo chiederti un consiglio... >>
Accennó Tom portandosi le mani sul mento con fare dubbioso.
<< Sai ti ho raccontato dell'altra sera, la doccia etc... >>
Disse lui in tono sommesso.
<< Ahahahha ah già , lo spogliarello improvvisato! >>
Scoppio a ridere Luke
<< Oh piantata! >>
Si lamentò Tom tirandogli una manata sul braccio.
<< Insomma, vorrei fare qualcosa per sdebitarmi con le ragazze, e magari ricominciare i rapporti da buoni vicini, senza inutili imbarazzi... >>
Luke non riusciva a non sogghignare, e suggerì.
<< Secondo me può andar bene il vecchio metodo dei dolci. Portagli dei dolci, una torta, dei cupcakes, sai in questo periodo vanno molto di moda. >>
Tom lo guardó enigmatico.
<< Si insomma vai a casa loro, vestito magari! >>s
Sogghignò
<< E porta qualcosa come "regalo di buon vicinato" >>
concluse la frase mimando le virgolette con le dita.
<< Mmmmm, forse hai ragione, la cosa è più semplice di quello che sembra, gentile e con un dolce, ci sta. >>
Detto questo Tom si strinse ancora di più nella coperta che gli avevano dato.
*Maledette foto pseudo-artistiche, maledetto fotografo con le visioni naturaliste, qua ci rimango secco!*



ELENA POV.


Aveva appena finito i suoi chilometri di corsa, ed Elena stava più o meno annaspando verso una panchina.
*Mio Dio, allenamento perso per un paio di giorni e son già messa così male!* 
Si sedette in una panchina e osservò il resto dei passanti.
Non era certo l'unica a godersi quella mattinata al parco per correre, proprio in quel momento passarono due ragazzi decisamente ben allenati, che correvano ad un ritmo sostenuto.
Elena li seguì con lo sguardo.
*Eeh la fauna Londinese*
 Erano numerose le persone che venivano al parco a fare Jogging.
Ragazzi e ragazze, qualche signore e signora di mezza età , atleti e non.
Il bello della città era anche quello, in giro si vedeva un pó di tutto, e nessuno si curava dell'altro, ovviamente secondo certi limiti.
Era questo che la spingeva ugualmente la mattina ad uscire di casa con quei maledettissimi pantaloncini aderenti.
Decise che era finalmente arrivata l'ora di rientrare a casa.
Aveva lasciato Youssef che dormiva spaparanzato sul divano, e Karima era uscita di casa un minuto prima di lei per andare al lavoro.
*Su forza ragazza! Pomeriggio ti aspetta un bel tour di appartamenti di dubbio gusto!*
 Si alzó, risistemó le cuffiette alle orecchie e cercó una canzone nell'iPod.
<< I don't care if Monday is blue... >>
Cantando si allontanó.


 

TOM POV.


<< Abbiamo finitoooo!!! >>
Così urlava il fotografo mentre Tom si tirava su dall'acqua rabbrividendo.
* divertente! Dai che ci mettiamo poco! Maledetto fotografo non mi freghi più*
Tom pensava dietro un finto sorriso.
Scattó verso la riva,verso una ragazza che gli porgeva un asciugamano.
<< Grazie cara >>
Disse lui rivolgendole un sorriso,questa volta sincero.
La ragazza arrossì e squittì un
<< Prego... >>
Per poi fuggire verso il "camerino improvvisato" che era stato allestito.
<< Magnifico! Stupendo! >>

Esclamava il fotografo, scorrendo le foto sul monitor che aveva collegato alla Macchina fotografica.
Tom frizionandosi i capelli con l'asciugamano raggiunse Fotografo e publicist, e poté ammirare il frutto dei suoi sforzi.
<< Wow, beh che dire! Mi sa che ne è valsa la pena di tutta questa infreddatura! >>
Esclamò l'attore con sincerità.
<< Si si si, sono soddisfattissimo! Sei stato magnifico! >>
Ribadì il fotografo.
<< Ma no, no tutto merito dell'artista! >>
Ribattè Tom facendo l'occhiolino.
Il fotografo continuò a scorrere le foto , e Tom le osservava con attenzione.
Gli shooting lo divertivano molto, ma quando si riguardava in fotografia, era sempre un pó imbarazzato.
Soprattutto se le foto avevano un , come dire , background sexy come quelle.
<< Tom, amico mio è meglio se vai ad infilarti qualcosa di asciutto addosso o stasera la finisci a letto con l'influenza! >>
Disse Luke battendoli una mano sulla spalla nuda.
<< Hey che freddo! >>commentó.
Tom lo guardò conmprovero.
<< Però mi sa proprio che hai ragione! >>
Così dicendo Tom , saltellando fra i ciottoli della riva per evitare di farsi male , essendo lui scalzo, raggiunse il "camerino".
*Forse devo smetterla di lagnarmi così tanto!*





 

 ***




ELENA POV.



Non aveva mai visto carrellata peggiore di appartamenti come quel pomeriggio.
*Ma cos'è una congiura!*
Elena e Youssef rientrarono a casa nel pomeriggio inoltrato, non avendo concluso nulla.
Youssef con le mani dietro il collo, sereno come non mai si spostò verso la cucina a prendere qualcosa da bere, mentre Elena con aria super scocciata si levava la giacca che indossava e appoggiava la borsa.
<< Vorrei proprio vedere dove abita questo tuo amico! Che razza di bettole ti ha proposto? Santo cielo, in una pioveva quasi dentro! >>
Esclamò Elena accaldata dal nervosismo.
<< Calmati sorellina, rimarrò qui ancora un paio di giorni, non ti preoccupare troverò qualcosa! >>
Rispose Youssef mentre apriva una birra.
<< Eh poi che razza di elementi! Come diamine si fa!! >>
Oltre ad essere scambiata ripetute volte per la "tipa" di Youssef, uno dei mirabolanti papabili coinquilini , aveva chiesto al giovane.
<< Hey bello! Quella è la puttanella che ti fai? carina! Perché non mi ci fai fare un giro? >>
La cosa sarebbe certamente finita in rissa, se prima dell'intervento fisico di Youssef, Elena non avesse pesantemente insultato tutta la genealogia del ragazzo in questione, e avesse concluso il tutto con un poco elegante gesto della mano.
Detto ció Elena bussó alla porta di Karima, che non si era accorta del loro arrivo, in quanto aveva le cuffie alle orecchie, essendo impegnata in una conversazione via Skype con un amica.
<< Kar, niente di fatto! Serata infernale! Vado a farmi una doccia! >>
L'amica fecce segno di si con la mano e rimise le cuffie.
Elena si spostò così nella sua stanza, prese dall'armadio un'altra delle sue amate magliette maschili e i soliti shorts.
Aprì il cassetto della biancheria, dove in netto contrasto con quello che indossava generalmente, sempre molto semplice e discreto, si intravedeva un tripudio di femminilità e volant.
Completini in pizzo e raso, a pois, fiorellini e nastri erano la lingerie preferita della ragazza.
Acchiappò distrattamente un completino azzurro chiaro e lo pose in cima alla pila di indumenti che aveva preso dalla stanza.
<< Youssef faccio una doccia! >>
Chiamó lei entrando in bagno.
Il ragazzo rispose con una specie di grugnito, ma lei capí che era una risposta affermativa.
Entrò nell'antibagno e posò le sue cose sul mobile.
Una fugace immagine di un certo vicino poco coperto le balenó in mente.
*Via Elena smettila!!* 
Si spogliò , mise un piede dentro il piatto doccia, e sentì il campanello della porta suonare.
<< Andate ad aprireeee! >>
Urló attraverso la porta.
*Bah, spero che qualcuno ci vada*
E aprì l'acqua del rubinetto.

 

  
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