Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: vas_happenin09    04/07/2013    5 recensioni
Questa storia parla di una ragazza di New York che per motivi famigliari dovrà trasferirsi a Londra. Come reagirà? ma soprattutto.. riuscirà ad affrontare tutte le cose che le capiteranno, dopo aver avuto un passato abbastanza difficile? Con una persona che si rivelerà molto più importante di quanto crede, proverà ad andare avanti nonostante tutto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Se la mia faccia sorride,
non vuol dire che lo faccia anche il mio cuore



Eravamo sdraiati sul letto, io fra le sue braccia e lui che mi coccolava accarezzandomi i capelli, quando voleva, sapeva essere il ragazzo più dolce di questo mondo.
-che cosa intendi con questo?- dissi confusa.
-con che cosa?- disse facendo il finto tonto.
-è la seconda volta che mi dici che sono uguale a lui, perché?-
-perché è vero.. sono il suo migliore amico non ho il diritto di sbandierare i suoi problemi con chiunque-
-ho afferrato il concetto, okay.- mi strinse po’ più forte.
-quel tipo ti sta ancora tormentando?- mi chiese dolcemente.
-no ma non si rassegnerà così facilmente..-
-se ti manda anche solo un messaggio dimmelo, okay?-
-d’accordo-
-ora cerca di dormire patata- lo strinsi un po’ di più per poi mettermi accoccolata meglio a lui. Continuò ad accarezzarmi teneramente i capelli per molto tempo, mi rilassava tantissimo e dopo un po’ riuscii ad addormentarmi con un sorriso sulle labbra. Non sognai niente, forse era meglio così dato che avevo paura che sognando avrei fatto uno dei miei soliti incubi. La mattina ci svegliammo quando quattro imbecilli, uno dei quali con una chitarra in mano, iniziarono a cantare e saltare sul letto cercando di farci svegliare.
-dai piccioncini dormiglioni, svegliaaa- urlò alle nostre orecchie quel decelebrato di Niall, mi strinsi di più a Louis, nascondendo il viso nel suo petto.
-dai alzatevi! Oggi dobbiamo fare un sacco di cose!- annunciò Harry, tirandoci per i piedi.
-tipo?- farneticò Lou.
-pensavamo di usare le tua piscina oggi, allora?- disse Liam, mi accucciai ancora di più a Louis.
-Emily?- mi chiese quest’ultimo il permesso, scossi il capo.
-dai perché no? Se vuoi ti do anche i braccioli- disse scherzando Zayn.
-ti ricordo che anche tu non sai nuotare!- dissi alzandomi con il busto.
-beh allora facciamo un bracciolo per uno- scherzò Zayn.
-non posso farmi il bagno- dissi tornando giù
-perché?- chiese stranito Niall.
-s-sono in quel.. periodo- dissi arrossendo.
-owh.. davvero?- chiese leggermente imbarazzato Niall
-non lo so ma non posso farmelo e basta!- dissi comprendomi con il lenzuolo e sdraiandomi a pancia in giù. Qualcuno mi sollevò con ancora il lenzuolo avvolto al mio corpo e mi prese in stile principessa, io serrai gli occhi buttando la testa all’indietro esasperata e contrariata.
-vi prego lasciatemi dormire!!-
-sta zitta e vieni a fare colazione!- disse scherzosamente Liam, aprii gli occhi mi ritrovai tra le sue braccia, sbuffai diventando leggermente rossa in volto. Quando arrivammo in cucina trovai già la colazione pronta e il tavolo apparecchiato per sei, sorrisi senza rendermene conto. Liam mi appoggiò ad una sedia e lo ringraziai iniziando a mangiare, tutti presero posto e chiacchierando finimmo la colazione. Non partecipai alle conversazioni ma ascoltai tutte le stronzate che uscirono dalle loro bocche, continuai a ridere per tutta la durata della colazione, erano davvero dei cretini. Tutti si diressero in salotto e io li seguii, iniziarono a spogliarsi restando a petto nudo, avvampai e andai in bagno per evitare di farmi vedere rossa come un pomodoro in viso. Notai che effettivamente mi iniziò il ciclo e maledissi tutti i santi per avermi fatta uscire donna, sapevo già che nel giro di due ore il mio umore sarebbe cambiato, ero davvero pazza in quel periodo. Mi infilai lo stesso il pezzo di sopra del costume e un pantaloncino lungo fino a metà coscia e tornai in salotto, erano ancora tutti lì ma solo con il costume.
-il primo che mi tocca o pensa solo di buttarmi in acqua perderà l’uso del suo amichetto lì sotto- dissi attirando l’attenzione, si misero a ridere.
-non ti toccherà nessuno, promesso- disse Niall, avvolgendo un suo braccio attorno al mio collo.
-lo stai facendo adesso- gli dissi guardando il suo braccio, lo tolse con uno scatto, quasi spaventato, risi insieme agli altri.
-stavo scherzando- lo abbracciai. Quel traditore mi prese in braccio correndo in giardino. –non scherzavo sul fatto che vi avrei castrato però!- gli dissi quasi disperata.
-non voglio buttarti in acqua, tranquilla- rise ma io gli morsi la spalla.
-ahii!! Mai sei scema?- disse scaraventandomi su una sdraio e guardandosi il morso.
-ti dona!- dissi ridendo.
-ti butterei in acqua.. ma ci tengo al mio amichetto- risi ancora più forte abbracciandolo.
-ti voglio bene Niall- gli dissi sinceramente.
-anche io Emily- gli sorrisi per poi baciarlo su una guancia.
-ora vai ad annegare qualcuno!- dissi ridendo e staccandomi da lui, iniziò a correre verso la piscina e fece un tuffo a bomba, mi misi a ridere e mi sdraiai all’ombra, mettendomi gli occhiali da sole. Iniziai a pensare, forse anche troppo, mi chiedevo che cosa riservava per me il futuro, il destino. Che poi.. esiste davvero il fato? Non avevo la risposta a nessuna di queste domande, fatto sta che sembrava di stare sulle montagne russe, e io ho paura delle altezze.
-posso?- sobbalzai ritornando alla realtà, mi abbassai leggermente gli occhiali e feci segno di si a Zayn, che mi chiedeva il permesso di sedersi vicino a me.
-a che pensi?- mi chiese.
-chi ti dice che io stia pensando?-
-ti ho chiamato due volte prima di riuscire ad attirare la tua attenzione- ridacchiò appena.
-owh.. scusami-
-non preoccuparti, a che pensavi?- mi richiese.
-al perché di tutto questo. Avrei dovuto dare ascolto a mio fratello tempo fa, adesso non vivrei nella paura- dissi sinceramente, liberandomi dell’angoscia che avevo dentro.
-non devi aver paura, dimenticati di quel tipo, non ti darà più fastidio e se solo ci provasse si troverebbe contro cinque fusti, e uno di loro devo dire che è davvero sexy!- risi di gusto.
-si sei sexy Malik- mi avvolse le spalle con un suo braccio facendomi avvicinare e mi abbracciò forte.
-sai che puoi contare sempre su di noi, vero?- bisbigliò a un mio orecchio.
-adesso si- bisbigliai anche io, si staccò da me e mi sorrise.
-adesso vai a farmi un sandwich- mi disse scherzosamente, risi.
-dimmi che stai scherzando!- dissi ridendo, scosse la testa.
-no lo voglio davvero!- annuì alzandomi.
-vieni che te lo faccio- lo presi per mano e lo trascinai in cucina. Presi un vassoio con dei piatti, nei quali misi il pane con la nutella dentro una volta che li preparai per tutti, mentre Zayn cercava di prenderne uno e io gli mozzicavo la mano.
-basta Zayn! Li mangerai dopo insieme a tutti gli altri!- dissi ridendo.
-ma sto morendo di fame!- disse con la faccia da cucciolo.
-non mi incanti- dissi divertita, mi fulminò con lo sguardo per poi iniziare a farmi il solletico da tutte le parti. In pochi secondi mi ritrovai per terra con lui sopra che mi faceva il solletico e io che lo pregavo di smettere ridendo come una pazza. Si fermò solo quando Liam entrò in cucina trovandoci in quel modo. Ci guardò negli occhi per qualche istante per poi andarsene senza dire una parola, Zayn mi guardò perplesso.
-credo sia il caso che vada a parlarci- mi disse tirandosi su.
-si credo sia la cosa migliore- dissi in imbarazzo.
-però il panino lo prendo lo stesso!- lo schiaffeggiai sulla mano facendogliela togliere dal piatto.
-prima chiarisci con lui e poi mangi- gli dissi seria.
-ma poi finiscono, conosci Niall!- accennai un sorriso.
-te lo tengo io da parte, adesso vai!- annuì ed uscì dalla cucina mentre continuavo a fare altri panini, presi del succo d’arancia e portai il vassoio in giardino. I ragazzi stavano prendendo il sole mentre ascoltavano un po’ di musica mentre Liam era seduto sul prato con le gambe incrociate e la testa bassa, giocherellava con l’erba, Zayn era davanti a lui in piedi che gli parlava e sembrava spazientito. Sentii un verso di approvazione quando mi avvicinai con la ‘merenda’ e sorrisi senza accorgermene, tutti si fiondarono sui panini e iniziarono a sbranarli.
-lasciateli anche a Zayn e Liam!- dissi sdraiandomi all’ombra, ripensando se tutte le cose che stavo facendo fossero giuste. Pensai a Liam. A me piaceva, io non piacevo a lui. Mi si spezzava il cuore solo pensarlo con un’altra, a lui non importava niente se stavo con un altro. A me lui interessava, io non interessavo a lui. Lui. Sempre al centro dei miei pensieri, forse dovrei iniziare ad uscire di più con un altro ragazzo, magari con Dylan, così lo avrei dimenticato del tutto, no?
Mi addormentai dopo una ventina di minuti che vagai nei miei pensieri, fui svegliata da qualcuno che mi scuoteva.
-Emily,Cristo santo ti vuoi svegliare??- aprii di poco gli occhi focalizzando la sua faccia.
-ho il sonno pesante okay? okay.- dissi acida.
-ah mi ero dimenticato che.. che.. va beh comunque è la terza volta che ti suona il telefono- Niall mi porse il cellulare e lo afferrai guardando chi era che rompeva le scatole. Tyler. Lo buttai sulla borsa facendo un verso di disgusto e mi buttai di nuovo nella posizione di prima.
-chi era?- mi chiese Niall avvicinandosi, mugugnai qualcosa senza senso.
-che cosa?- mi chiese stranito, feci un verso di disappunto.
-credo di non aver capito..- mi sentivo tutti gli occhi addosso e mi ero scocciata, mi tirai su.
-Tyler cazzo! E’ Tyler, okay?- urlai infuriata- hai presente quel tizio che vive a New York? Quello che mi bombarda di chiamate e messaggi per tornare insieme?! Ma non quel maniaco che mi ha picchiato a sangue e ha tentato di violentarmi, l’altro Tyler, quello che non mi lascia neanche più dormire la notte!!- dissi sfogandomi. Restarono in silenzio, visibilmente dispiaciuti mentre Louis si alzò.
-dammi il telefono!- mi ordinò tendendomi una mano.
-per fare cosa?- chiesi
-metterò fine a tutta questa storia, dammi il telefono, Emily- disse a denti stretti.
-no..- abbassai lo sguardo.
-Emily!!- disse arrabbiato, lo guardai negli occhi e si accorse che i miei erano lucidi, mi fece alzare e mi portò in cucina per poi abbracciarmi.
-deve finire tutto questo- mi accarezzò i capelli calmandomi.
-non ce la faccio più..-
-dammi il telefono- disse tranquillamente, titubante glielo porsi e compose il numero. Mi sedetti su una sedia e lui si mise davanti a me, rimasi in ascolto.
 
-Emily!!-
-non sono Emily, dimenticala, non chiamarla più, non esiste più per te. Sono stato chiaro?-
-chi sei?- si guardò un attimo in torno come se la risposta fosse scritta su qualche mobile della cucina.
-il suo ragazzo, adesso lasciala stare!- chiuse la chiamata e si voltò verso di me.
-spero sia stato utile- disse a sua discolpa.
-grazie- lo abbracciai.
-torniamo di là e se ti chiama anche solo una mezza volta dimmelo, lo concio per le feste!- sorrisi riconoscente e tornammo in giardino.
 
-Emily tutto okay?- mi chiese leggermente spaventato. Era seduto sul mio letto che mi stringeva una mano, ero sudata e tremavo. Scossi la testa spaventata, lo abbracciai scoppiando a piangere.
-che cosa hai sognato patata?- mi chiese dolcemente.
-n-niente di bello..- restò anche quella notte con me, non dormii più ma pensai, pensai molto. Mi chiedevo perché Lucas non fosse lì con me, dov’era quando ne avevo bisogno?  mi alzai dal letto stando attenta a non svegliare Louis, andai in salotto con la chitarra di Niall, quell’imbecille se l’era dimenticata. Strimpellai qualcosa di insensato ma di orecchiabile, poi mi misi a canticchiare una delle mie canzoni preferite, quella che mi rispecchiava in quel momento.
 
this is my confessional 
pen and paper round gonna right this down 
saying things you never thought 
that were on my mind, 
let the truth pour out 
cause I'm tired of the games 
I won't lie, no I'm not ok! 
you were wrong you're to blame, 
now the world knows your name 

so here you go, 
you finally get a song about you on the radio 
are you happy now that you broke me down! 
now I curse the day that I met you 
I hope you know this song is about you, 
this is no mistake, yes I meant to 
I hope you know this song is about you, about you! 

this song is about you, yeah! 
seem I'm feeling better now, 
I like the way our heads lifting off my chest! 
should have done months ago 
if I knew back ten it would feel like this! 
cause you done all the games 
I won't lie, no I'm not ok 
you were wrong, you're the blame 
now the world knows your name! 

so here you go, 
you finally get a song about you on the radio 
are you happy now that you broke me down! 
now I curse the day that I met you 
I hope you know this song is about you, 
this is no mistake, yes I meant to 
I hope you know this song is about you, about you! 

when you hear this play, 
I hope you feel the same way that I felt that day 
that you let me, yeah you left me! 
this is my confession 
this is my confessional 
pen and paper round gonna right this down 

so here you go, 
you finally get a song about you on the radio 
are you happy now that you broke me down! 
now I curse the day that I met you 
I hope you know this song is about you, 
this is no mistake, yes I meant to 
I hope you know this song is about you, about you 
about you, about you, about you! 
this song is about you, yeah! 
this song is about you 
this song is about you, oh! 

 
Scesero delle lacrime silenziose che asciugai subito. Qualcuno mi abbracciò da dietro, lui.
-non pensarci più okay?  ci siamonoi con te-gli sorrisi riconoscente.
-grazie Lou, ti voglio  bene- mi strinse un po’ più forte.
-anche io patata-mi baciò la fronte- hai una bella voce tutto sommato- risi.
- so che ho brutta voce tranquillo-
-io dicevo sul serio-
-grazie.. ma che ore sono?-
-le sette e trenta-
-andiamo a fare colazione o hai sonno?-gli  chiesi.
-sto con te- gli sorrisi e ci alzammo dal divano, preparammo della colazione e mangiammo. Neanche il tempo di mettere lo zucchero nel caffè preparato qualche secondo prima da Louis che suonarono alla porta.
-giuro che se sono i tuoi amici li sventro-dissi irritata.
-i nostri amici- mi corresse sorridendomi, cercando di farmi calmare, invano. Sbuffai e incurante del fatto che ero in pigiama andai ad aprire. Mi ritrovai di fronte un ragazzo sulla ventina, forse aveva venticinque anni che mi sorrise, chiedendomi scusa con lo sguardo.
-è lei Emily Gwen Smith?- mi chiese cordialmente.
-si, perché?- chiesi di rimando.
-spero di non averla svegliata, c’è un pacco per lei-
-mi dia del tu, non ho sessantenni- dissi ironicamente, mi sorrise annuendo e mi porse un pacchetto con sopra il mio nome, firmai un foglio e salutai il postino, chiudendo la porta senza togliere lo sguardo dal pacchetto. Mancavano ancora un paio di giorni al mio compleanno quindi quasi sicuramente non era un regalo. Andai in cucina assorta dai miei pensieri, lessi sul pacchetto che era partito da New York, speravo solo che era qualche sorpresina da parte di quel depravato, rabbrividii al solo pensiero che probabilmente sapesse già dove fossi e che sarebbe potuto arrivare quando meno me lo aspettavo.
-non ho sentito urla quindi non credo che erano i ragazzi, giusto?- mi chiese Louis ancora di spalle, mi risvegliai dai miei pensieri e di conseguenza mi persi buona parte della sua frase, non capendo cosa mi stesse chiedendo.
-si si come dici tu- dissi vagamente, si girò verso di me accorgendosi che tutta la mia attenzione era concentrata su quello stra-maledettissimo pacchetto.
-che cos’è?- mi chiese avvicinandosi
-un pacco per me..-
-non lo apri?- mi chiese osservando la mia espressione.
-ho.. come dire.. paura- dissi sinceramente.
-di che cosa?- si avvicinò ulteriormente.
-di scoprire che in realtà è solo un giochetto di quel  depravato e ha scoperto che abito qui..- bisbigliai.
-non fare la stupida e aprilo, sai che finché sei con me non ti accadrà nulla, okay?- mi sorrise e mi abbracciò, lo ringraziai e lo aprii. Era un CD, o meglio un DVD con una lettera. Aprii per prima la lettera mentre Louis tornò al suo posto e continuò a fare la sua amata colazione e mi osservava.
 
Emily,
non so se hai già capito chi sono, penso che tu ti sia già fatta un idea.
Sono Tyler, il tuo Jim. Ricordi quando mi chiamavi così per farmi innervosire? Devo dire che ci riuscivi a pieni voti, però mi mancano quei momenti in cui io ero tutto per te e tu lo eri per me. Ti ho amato dal primo momento che ti ho vista, in quel parco circondata da fuori e una coroncina di margherite tra i tuoi soffici capelli. Mi mancano anche quelli, e sai quanto li detestavo quando me li sbattevi in faccia, ma ho sempre amato il loro profumo, il tuo profumo.  Mi mancano quelle giornate nelle quali stavamo nel giardino di casa mia a suonare la chitarra e canticchiare qualche canzone, magari stonandola anche, mi manca tutto di te. Ti chiedo scusa perché sono un cretino, il re dei cretini. Ti ho lasciato solo per la distanza senza neanche provare a stare con te e sopportare la lontananza, consolandomi con il fatto che avremmo potuto vederci tramite una web-cam o magari durante le vacanze natalizie. Sono un coglione e mi dispiace, l’ultima cosa che volevo era ferirti e farti stare male, ma è stata la prima cosa che ho fatto.
Ti chiedo solo di non dimenticarmi e di portarmi sempre in un angolo del tuo immenso cuore.
Ti amo.

Per sempre Tuo

Tyler.

 
Ero senza parole. Non sapevo che dire e tanto meno non sapevo che pensare, non sapevo neanche cosa  stato provando in quel momento, ero in più confusione totale. Presi il DVD e andai in camera mia, lo misi nel lettore DVD e misi in play. Partirono una sfilza di nostre foto, dalle più vecchie alle più recenti con in sottofondo una canzone che non aiutava per niente in quella situazione.
 
Tu che mi hai, stretto la mano
Tu che mi hai, detto andiamo
Tu che mi hai, portato lontano
Tu che mi hai, detto ti amo.
 
Ricordati di me come fossi stato l’unico,
 ricordati perché sono stato troppo stupido,
ricordati di te mi dicevi che ero l’unico,
ricordati perché sorridevo dopo un brivido.
Ricordi quanti giorni persi dietro a discussioni,
non volevo ma piangevo reprimendo delusioni,
ti parlavo di emozioni,
 tu mettevi conclusioni
poi esponevi confusioni relativi ad illusioni.
Ricordo con orgoglio tutto il tempo e le risate,
i nostri sogni sul futuro e le vacanze poi d’estate,
le giornate del parchetto sotto il sole son passate
come quelle silenziose insieme a quelle spensierate.
Ricordo quei momenti in cui regnava la passione,
 la dolcezza del tuo corpo come l’unica ossessione,
l’espressione del mio viso triste come questo accordo,
mentre tu sei andata via io dimentico il ricordo.




salve :)
spero vi sia piaciuto questo capitolo
chiedo scusa per eventuali errori ma non ho più molto tempo per scrivere e rileggere tante volte
che ne pensate della storia di Tyler??
accetto consigli, critiche, qualunque cosa!
e di Liam che ne pensate?? 
preferireste la coppia Emily-Liam o Emily-Louis??
spero recensirete, un bacio <3
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: vas_happenin09