Sangue.
Sangue ovunque, lo sentiva scorrere sulle dita, sulle braccia, sul viso. Le gocce che cadevano a terra scandivano i secondi che passavano.
Come fanno
tutti a
esserne disgustati?
Inspirò per assaporarne l’aroma. Per lui aveva il profumo della vita. Una vita che lui poteva controllare. Aveva il potere di decidere da quale parte pendesse la bilancia. Vita o morte.
Peccato che
per
quell’Angelo era andata male
Sorrise al ricordo delle sue urla, i suoi patetici tentativi di scappare dal suo destino. Lui era invincibile e presto tutti l’avrebbero capito. Aveva letto su un libro che uccidere un’ Angelo era il peccato più grande che un uomo potesse commettere.
Non hanno
ancora visto
niente
Sapeva che suo padre sarebbe stato fiero di lui, lo faceva per lui, per onorare il suo ricordo. Suo padre era morto e lui l’avrebbe vendicato. Avrebbe insegnato a quegli insulsi cacciatori cosa era il dolore. Trovava strano il perché lui era morto e sua madre no.
Non mi
interessa, per
me lei non esiste.
Lei mi odia. Lei per
me è morta
Ma non era solo, aveva un fratello che sarebbe stato suo. Aveva una sorella alla quale avrebbe insegnato ad amarlo.
Il ragazzo alzò la testa, i capelli bianchi come l’avorio erano impregnati dal sangue dell’Angelo, lasciò che il sole gli accarezzasse il viso, aprì gli occhi neri come la pece, così neri che sembravano non avere l’iride, ornati dalle lunghe ciglia.
-Io sono Jonathan Christofer Morgenstern e giuro- scoppiò a ridere, si passò una mano tra i capelli
-Giuro sull’Angelo che il mondo sarà mio-
Nota dell’autrice: mi dispiace aver scritto poco per questo primo capitolo, ma mi sembrava facesse più effetto finire con questa frase. Scrivere dal punto di vista di Sebastian è complicato, quindi ho deciso di adottare una scrittura spezzata spesso ripetitiva, il personaggio è imprevedibile quanto crudele.
Grazie ancora e se questa fan fiction vi è piaciuta vi invito a leggere anche quella di Alec e Magnus J