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Autore: sfiorisci    05/07/2013    1 recensioni
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"Come la chiamiamo?- gli chiese Rena
-Celeste, perchè ha il potere del cielo-"
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11

 

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Dalla chiacchierata che aveva avuto con Dan, Les non l’aveva più rivisto. Aveva continuato ad allenarsi come al solito con i suoi compagni fino a quando, una domenica, qualcuno bussò alla porta di casa.
Andò ad aprire Rena e vide che erano una bambina e un ragazzo.
«Cerchiamo Les» aveva detto lui.
La nonna l’aveva chiamata e lei si era precipitata giù dalle scale per vedere chi fosse.
Dan era diverso dal solito, certo, non sorrideva, ma dal suo sguardo era sparito del tutto l’odio che c’era prima, adesso c’era un accenno lieve di felicità.
«Perché mi cercavate?» Les notò che Dan non indossava la sua solita tenuta da battaglia, ma dei pantaloni e una camicia.
«Ti vuole vedere una persona del nostro villaggio» le disse Cassie.
«Devo preoccuparmi?» chiese Les.
«Oh, no, davvero. Noi la chiamiamo ‘la maga’ è una donna che fa profezie e altre cose del genere e ha detto che vorrebbe conoscerti» le disse Dan.
«Ok, va bene, andiamo» disse.
Andarono verso il villaggio e Dan non parlò quasi mai, mentre Cassie non stette zitta un secondo.
Disse che Dan aveva raccontato a tutti che Les non era la persona che credevano loro, ma che era una ragazza a posto che voleva salvare il mondo dai demoni.
Quando arrivarono al villaggio la gente la guardava ancora male, ma non osavano dire nulla.
«Non ero mai stata al villaggio» disse Les.
Era vero che non c’era mai stata, ma era esattamente come l’aveva immaginato. Un sacco di case ammassate l’una sull’altra, tutte dipinte di giallo ocra, ma scolorite dal tempo, con grandi porte e piccole finestre.
I bambini giocavano a palla nelle piazze, mentre gli adulti si scambiavano pettegolezzi da una finestra all’altra, i vecchi stavano seduti fuori dalle porte e giocavano a carte, oppure semplicemente si guardavano intorno e sorridevano pensando a ricordi felici.
Les riconobbe subito la casa della ‘maga’ perché era l’unica che era dipinta di color blu notte, inoltre fuori c’erano tutti oggetti strani, come cuscini molto colorati e dall’interno proveniva un buon profumo che Les non aveva mai sentito.
«Entriamo solo io e Les, Cassie, tu vai a giocare con i tuoi amici» le disse Dan.
«Voglio venire anche io!» protestò lei.
«Cassandra» iniziò lui.
«Ok, va bene, ma non è giusto, sappilo».
Quando la bambina si fu allontanata i due ragazzi entrarono un po’ timorosi in quella casa.
«Benvenuta, nipote di Daniele, era da tanto tempo che ti attendevo» le disse una voce femminile.
Le finestre di quella casa erano tutte sbarrate e l’unica fonte di luce veniva da poche candele sperse in giro per la stanza.
«Ehm… grazie» rispose Les. «Conosceva mio nonno?» chiese girandosi intorno per vedere dove fosse la donna.
«Certo che lo conoscevo, era un’ottima persona e un mio caro amico» disse la donna senza farsi vedere.
«Non mi ha mai parlato di lei…» disse Les.
«Certo che no, avevamo un accordo» la donna le sbucò davanti, ma Les non seppe dire da dove veniva, si limitò a saltare indietro e trovò riparo fra le braccia di Dan.
«Tutto ok?» le chiese lui fissando la donna.
«Sì, sì, sto bene» rispose Les un po’ imbarazzata.
La maga era una donna che dimostrava una trentina d’anni, vestita con una moltitudine di scialle e con del trucco nero intorno agli occhi.
«Sembra molto giovane per una che conobbe bene mio nonno» disse Les sospettosa.
«Ho molti più anni di quanti ne dimostro» le rispose la maga.
Era un po’ inquietante, perché aveva gli occhi molti grandi, li teneva spalancati e tutto quel trucco glieli accentuava molto.
«Sai perché sei qui?» le chiese la maga.
«Perché Dan mi ha detto che voleva vedermi» la maga sorrise improvvisamente come se si fosse ricordata di qualcosa di molto buffo e lo guardò come se si fosse accorta solo ora della sua presenza.
«Ah, Dan… tutto bene, caro?» gli chiese.
«Sì» le rispose lui spaventato dalla faccia della maga.
«Bene, bene, si vede che è proprio destino. Tra l’altro io l’ho detto sempre… il destino!» esclamò all’improvviso.
Dan e Les si scambiarono un’occhiata preoccupata. Non erano sicuri che la maga fosse sana di mente.
«Ma torniamo a te, cara Celeste» le disse la maga.
«Una tazza di the?» chiese prendendo un vassoio dietro di lei. Sopra al vassoio c’erano delle tazze, ma dentro le tazze non c’era nulla.
«No, grazie» risposero insieme i due ragazzi.
«Neanche a me piace il the» disse la maga.
Andò ad ispezionare Les, le girò intorno, la guardò negli occhi, toccò il tessuto dei suoi vestiti, quando ebbe finito di analizzarla disse:
«Bene, sei pronta per la conoscenza».
«Quale conoscenza?» chiese Les stupita.
«Mi sembra strano che tu mi faccia questa domanda» disse la maga.
«Credevo che tu più di tutti fossi ansiosa di ricevere il dono della conoscenza» continuò.
Les lanciò un’occhiata a Dan, ma lui alzò le spalle: nemmeno lui sapeva cosa intendesse la maga.
La maga lo notò e prese Dan per le braccia.
«Senti, tu sei molto carino, ma è meglio se per ora ti metti qui e stai buono fino a quando non te lo dico io» lo trascinò verso un angolo della stanza e lo mise seduto su un divano dai colori stravaganti.
«Guai a te se ti alzi» lo ammonì.
Dan avrebbe voluto risponderle, ma poi decise di lasciar perdere.
«Allora, stavamo dicendo?» chiese la maga tornando a concentrarsi su Les.
«Mi stava dicendo della conoscenza…» le disse.
«Ah, sì, giusto, ma prima che tu riceva il dono devo darti una cosa» si diresse verso il tavolo che sembrava essere la sua scrivanie e tirò fuori da un cassetto un contenitore di pelle.
«Ecco, questo è ciò che devi avere» gli disse la maga mostrandoglielo.
«Cosa c’è dentro?» chiese Les curiosa.
«Ora lo vediamo subito» la maga aprì il sacchettino e vi tirò fuori l’oggetto che c’era dentro: una chiave.
Era una semplice chiave d’argento, di quella che a Les sembrava una misura standard.
«Una chiave?» chiese Dan che stava osservando la scena dal divano con le braccia incrociate.
«Stai zitto, tu!» gli ringhiò contro la maga.
«Questa non è una normale chiave, Celeste» le spiegò.
«Questa chiave apre solo una porta quando tutte le altre vie sono chiuse»
«Ma cosa vuol dire tutto ciò?» chiese Les più confusa di prima.
«Quando sarà il momento capirai, non preoccuparti, basta che ti ricordi della mie parole e che la porti sempre con te» disse la maga consegnandogliela.
«Vieni qui, Celeste, ho già programmato tutto per te» la trascinò in mezzo alla stanza, dove aveva tracciato uno strano cerchio con la cera di una candela nera.
«Sì, ecco, esatto, proprio qui, nel mezzo» le disse posizionandola.
Iniziò a girare intorno a lei cantilenando una canzoncina in una lingua che Les non capiva.
Ad un certo punto la melodia cambiò, e la maga prese una ciotola dove c’era della cera bianca e iniziò a dipingerle degli strani segni lungo le braccia e sul viso.
Quando ebbe finito di cantare si voltò verso Les e, guardandola negli occhi, iniziò a bisbigliare un sacco di parole incomprensibili.
Mentre lei andava avanti Les sentiva che la cera sul suo corpo si stava asciugando e che si stava per staccare.
La maga finì di bisbigliare guardandola le disse una parola. Quando la pronunciò tutta le cera si sgretolò e cadde da Les. Stranamente lei capì quella parola e non seppe se la conosceva già oppure se era un qualcosa che la maga le aveva fatto capire; la parola era ‘Conoscenza’.
«Puoi andare, ora hai tutto ciò che ti serve per risolvere ciò che ti capiterà da adesso in poi» le disse la maga.
«Grazie» le disse Les anche se non ancora la capiva bene.
Dan si alzò dal divano e insieme a Les si avviò verso l’uscita.
«Ah, non dimenticarti una cosa!» le disse la maga prima che uscissero.
«Dì a Rick e Jean che ciò che stanno aspettando arriverà loro quando non se lo aspettano» disse enigmatica.
«E quando muoio, voglio che il mio corpo venga bruciato vivo sulla spiaggia» aggiunse con un sorriso.
 
«Secondo te cosa significava?» chiese Les a Dan, dato che lui si era offerto di riaccompagnarla a casa.
«Ciò che ci ha detto la maga, intendo» precisò.
«Se fossi in te non mi preoccuperei troppo» disse lui sorridendo.
«Credo che lei sappia fare le profezie, solo che le fa troppo complicate, per cui la gente capisce che aveva ragione solo dopo che quello che ha predetto si è avverato» le rispose.
«Credi che stia per morire?» gli chiese Les preoccupata.
«No, non preoccuparti, di solito lei fa queste previsioni, ma deve passare molto tempo prima che si avverino» la rassicurò Dan.
«Se lo dici tu» disse Les fingendosi convinta.
La verità era che aveva un bruttissimo presentimento.


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Salve a tutti, finalmente ho aggiornato. 
Volevo solo spendere due parole per questo capitolo: allora, finalmente Les ha conosciuto questa strana maga 
che le ha fatto una specie di rituale e non preoccupatevi se per ora non capite di cosa si tratta,
spiegherò tutto al momento giusto, intanto voi non dimenticatelo.
Spero di aggiornare presto e che questo capitolo vi sia piaciuto.
Ci vediamo al prossimo! :D
Intanto ricordo che chi vuole può seguirmi anche sulla mia pagina facebook.

_WR_
   
 
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