Ormai è notte inoltrata e
si è fatto buio. Hitomi
giunge di corsa al portone di casa. Prende la borsa
e inizia a rovistare tra gli oggetti, alla ricerca delle chiavi di
casa. Le
trova in uno scompartimento secondario, quindi apre il cancello e
infine entra
in casa. Silenzio di tomba. Non c'è
nessuno, probabilmente
saranno usciti per la cena o chissa
dove.
Accende la luce della cucina, poggia sul tavolo le buste e prende dalla
borsa
la katana ricoperta con il panno nero. La poggia accanto alle buste e
sale in
bagno. Si fa la doccia, si cambia e si mette addosso
il
pigiama. Sotto gli strati immensi del cosplay di Misa e il trucco dark
appare
una bella ragazza giapponese. Capelli neri lisci, corti fino a superare
le
spalle. Una frangetta laterale le
copre l'occhio
destro, che insistentemente cerca di scoprire, nascondendo le ciocche
dietro
l'orecchio. Occhi marroni,
prettamente a mandorla ovviamente.
Alta 1,58 cm appena, sicuramente fra le più alte della
classe e non dimostra in effetti
i suoi 14 anni.
Scende dabbasso e torna a riprende le sue cose lasciate in cucina. Solo ora trova il biglietto
lasciato dalla sorella -Non so a
che ora torni e nemmeno mi importa. Comunque
sono
uscita con gli amici. Mamma e papà sono
fuori a cena.
A dopo- "E te pareva che non mi lasciava a casa da sola" pensa mentre
legge il messaggio. Motoko Arakawa,
17 anni, sorella maggiore di Hitomi
e sicuramente meno intelligente. Capita infatti che spesso siano
più intelligenti i fratelli o
sorelle maggiori, esempi da seguire per i fratelli o sorelle minori, ma
per le
sorelle Arakawa
è l'esatto opposto. Motoko
frequenta l'ultimo anno di liceo, ma è praticamente negata e campa solo
di 6 o 5, una ragazza
menefreghista della scuola e del futuro, che passa il giorno ad uscire
con gli
amici, fare shopping e truccarsi. Ma
Hitomi, che frequenta la
3° media, è una ragazza studiosa e
molto intelligente con sempre 9 o 10 a scuola. Un genio. Campionessa ai
concorsi scolastici di lingua inglese, matematica, arguta lettrice di
fumetti e
incredibile campionessa di arti
marziali. Un mostro. Ma
torniamo alla nostra storia. Ripone il biglietto della
ragazza e prende i pacchetti e la spada, risalendo le scale. Prende il
corridoio a destra ed entra nella camera da letto. Caccia i fumetti e i
gadgets dalle buste e li
mette ai propri posti. Le action
figure sullo scaffale apposito;
una piccola action
figure di Edward Elric e una più grande di Envy. Apre un
altro pacchetto, dove
erano custoditi alcuni DVD dei film di Naruto e li mette nei
porta DVD, accanto al suo computer. Infine prende i
fumetti e li poggia
sulla scrivania. Getta i pacchetti e le carte nel cestino e si dirige
dal
prediletto, ultimo regalo: la spada. Si siede sul letto e inizia a
srotolare il
panno con estrema cura. Scioglie la corda che teneva legata la coperta
e infine
caccia la spada. Bellissima in quel nero e oro che contrastano ma allo
stesso
tempo che armoniosamente danno
perfezione e potenza
alla spada. Toglie la guaina e finalmente può ammirare
ancora di più la
perfezione di essa.
Prende l'olio e un panno pulito e
inizia a lustrarla, come se fosse una madre che coccola il proprio
figlio. Dopo
aver controllato che fosse
perfettamente pulita,
inizia a provare qualche mossa con la spada. Si sentiva quasi come un
samurai,
dopo aver ricevuto la sua compagna per la vita, il suo sostegno, la sua
migliore amica: la sua fedele, fedelissima katana. Sono le 11 ed ora di
andare
a letto. Ripone quindi la spada nella guaina, la rimette nella custodia
e la
lega con la corda, quindi poggia la spada sotto la finestra e si mette
a letto.
Durante la notte, una strada forza
magica circonda la
camera da letto di Hitomi.
La corda che teneva legata
la spada si scioglie
improvvisamente e la spada inizia
a brillare di una luce propria.
Intanto, durante il sonno profondo e tranquillo, qualcosa rompe la sua
quiete
naturale e Hitomi inizia a
sognare:
Una foresta oscura... Qualche raggio di sole si intravede tra le chiome
degli
alberi... Il silenzio profondo... Alcuni rintocchi di una soave e
lontana
campana viaggiano con il vento gelido... Una luce soffusa... Un battito
di
cuore... Alcuni passi che si avvicinano "Dove sono... Sono morta...? è il paradiso... ?"
Ombre fugaci di immagini di alcuni
spadaccini che combatto, rumori di lame che incrociano, si scontrano,
danzano
in un soave ballo, tra vita e morte... All'improvviso un nuovo
silenzio... Una
nuova quiete silenziosa... Goccie
cadono delicate nel
vuoto... "Chi piange ?" Di nuovo silenzio... Una luce azzurra abbagglia e interrompe
nuovamente la quiete... Alcuni
fulmini elettrici e un'altro lampo azzurro... Un nuovo lampo, ora di
color
rosso fuoco. Rosso sangue... Un urlo conclude
la scena
"Chi ha urlato?" Di nuovo il silenzio "Che cosa succede?"
Il buio oscuro copre la scena, impedendo agli occhi della ragazza di
comprendere ciò che accare
"é un sogno?" Un
urlo agghiacciante... Un urlo pieno di disperazione e dolore rompe il
cristallino silenzio "C-co-cosa
succede? Chi c'è???"
L'ombra di una persona, una ragazzina di spalle.
Un'ombra lontana e oscura "Chi sei?" L'ombra china leggermente il
capo verso le sue spalle. Alza la mano destra, contenente un oggetto
lungo e
poco riconoscibile. Rivolge lo sguardo in avanti. Abbassa
improvvisamente la
mano verso avanti, come se con l'oggetto avesse colpito qualcosa... o
qualcuno.
Alcuni urli spaventosi accompagnano la scena. Una risata satanica e
crudele
chiude l'inquietante spettacolo "AiUtO..."
Una voce disumana e purpurea. Un effetto sonoro a dir poco
agghiacciante
"FaI AtTeNzIoNe..." Di
nuovo questa voce inquietante che parla, quasi con tono di
minaccia,
quasi con tono di avvertimento... Quasi con tono di consiglio...
Previsione...
Riprende il sogno della ragazza. Ora un'immagina
nitida
appare nella mente assopita di Hitomi.
Una
mannaia insanguinata lasciata miseramente a terra. Un nuovo inquietante
urlo.
Un'altra risata sadica e malefica "Basta... Basta..."
Il silenzio riprende a governare il buio del sonno. Lampi improvvisi di immagini si susseguono
veloci. Fotografie che vengono
scattate e poi rimosse in pochi secondi. Un
immagine di un drago che si morde la coda, a forma di
cerchio "Un uroboro?"
Una pioggia di fiori
di ciliegio. Le immagini poco nitide di due ragazzine dall'aspetto
quasi
identico. Una piccola gemma in una teca. Una mannaia. E infine la scena
di un
ragazzo che si pugnala al cuore e si accascia a terra "HiToMi..."
Il suono della sveglia desta il
sonno di Hitomi "Oh mio
Dio... Che sogno assurdo, ho un mal di
testa terribile" si massaggia delicatamente le tempio, cercando di
svegliarsi del tutto. Si ributta sul cuscino, poggiando il dorso della
mano
sulla fronte. La luce del mattino ha ormai occupato e cacciato via
l'oscurità
dalla stanza. "Uffa... Non voglio
alzarmi..." Si copre la testa con il cuscino. In camera entra la madre
"Buongiorno, Hitomi-chan
!!". Una donna
alza, si circa 40 o 45
anni, vestita con una vestaglia
che copre il pigiama da notte "Ciao mamma..." fa
cadere il cuscino dalla testa, ormai arresa all'idea di poter dormire
un'altra
mezzora. "Mi dispiace che sei rientrata a casa e non c'era nessuno...
Com'è andata la fanzine?"
chiede dolcemente,
sedendosi sul letto accanto alla figlia "Tranquilla mamma, tanto me lo
aspettavo da Motoko..."
risponde tranquillamente Hitomi,
mentre si alza dal letto. Apre il cassetto dei vestiti e raccoglie
qualcosa da mette "Vai
al mare?" chiede speranzosa la madre.
La differenza tra Hitomi
e Motoko
si può delineare
nei genitori. La madre, Naoko Arakawa,
è una donna matura e sofisticata,
ma praticamente come Motoko:
superficiale e poco
attenta allo studio e alla cultura. Mentre il padre, Ryota
Arakawa, avvocato in
carriera, è il tipico padre
"mammone", cioè
un uomo che non pensa solo
al lavoro, ma anzi, solo alla famiglia. Quando
torna a
casa deve sempre giocare con le figlie e fare di tutto per
accontentarle. Ma allo stesso tempo
un uomo serio e attento al suo lavoro, che
invogliava le figlie allo studio per garantire loro un futuro.
E, come
si può ben intuire, amava alla
follia Hitomi.
Ma torniamo alla nostra
storia...
La ragazza apre il cassetto dell'intimo e prende il ricambio. Rivolge
poi uno
sguardo alla madre come a dire "Secondo te?". La madre sbugga e si pente quasi di
averlo chiesto. "Va bene...
Non goderti l'estate..." così
si alza ed esce dalla stanza. A ruota esce Hitomi,
dirigendosi verso il bagno. Si lava e veste, ritornando nella camera.
Un
brivido la smuove all'improvviso. Rimane immobile al centro della
stanza,
mentre le tornano in mente le immagini orribili sognate nella notte.
Deglutisce
e apre lentamente gli occhi. Sospira e si siede sul letto,
allacciandosi le scarpe.
Prende alcuni libri dalla scrivania ed esce dalla stanza. Scende le
scale e,
con i libri a braccetto, raggiunge la cucina, dove la sorella insieme
ai
genitori stanno
già facendo colazione "Buon
giorno famiglia!" esclama allegra, mentre si siede al suo posto a
tavola
"Buongiorno cara !! Ieri sera ti sei addormentata subito e non siamo
riusciti a chiederti come è
stata la fanzine..." commenta
amorevolmente il padre, mentre continua a mangiare. Hitomi
non risponde ma sorride solamente. In un lampo finisce di mangiare e si
alza da
tavola, prendendo i libri "Già te ne vai?" chiede la madre
preoccupata. Hitomi
annuisce "si, il pullman che
porta in biblioteca parte presto oggi, devo sbrigarmi a raggiungere la
fermata" "Mmmhm...
Secondo me non stai
bene, sono passati 6 giorni dalla fine della
scuola e già fai i compiti..." commenta
seccamente la sorella maggiore. Hitomi
sorrede, quasi
soddisfatta della critica ed esce di casa.
16:00 PM
Hitomi rientra in casa,
dopo aver passato l'intera
mattinata e pomeriggio sui libri in biblioteca "Sono tornata !!" urla
alla casa, ma la sua voce risuona invano in tutta la casa, senza una
risposta. Hitomi
richiude la porta alle spalle e sale in camera sua
"E con oggi dichiaro i
compiti per le vacanze
conclusi". Si stiracchia un poco e poi si getta sul letto "Ora
iniziamo a leggere..." si
gira verso la pila di fumetti comprati il giorno prima e cerca qualcosa
con cui
iniziare "Direi... Naruto !!" esclama, alzandosi a prendere il
fumetto. Si ributta sul letto e comincia la sua lettura. Terminata la
lettura
esclama gioiosa "Bellissimo numero !!!"
abbracciando il manga. Chiude gli occhi e sospira. "Come vorrei... Come vorrei...
già, come vorrei avere dei poteri
incredibili e fare un avventura fantastica nel mondo dei manga...". Era
solo
un sussurro... Una frase
detta lì per dire, qualcosa
di momentaneo, improvviso, una voglia, che, se avesse scoperto tutto
prima, non
lo avrebbe mai voluto nemmeno pensare. Un desiderio. La spada, poggiata
lì
accanto, emette un'onda d'urto che travolge l'intera stanza,
scaraventando Hitomi
addosso al muro "AAAAAAH !!!!!!"
Cade a terra, svenuta, mentre la spada levita in aria, illuminata di
un'aura
dorata. Hitomi,
posseduta da uno strano potere, si
alza in piedi, aprendo gli occhi. Bianchi. Privi di qualunque
sentimento o
espressione umana. Si avvicina lentamente alla katana, alzando il
braccio in
sua direzione. Stringe l'impugnatura della katana e la punta avanti a
sè. La
spada si illumina
ancora più intensamente e lancia
contro il muro una scarica elettrica, formando un varco dimensionale
sul muro.
Senza battere minimamente ciglio o esprimere una minima reazione si
avvicina al
varco, entra all'interno di esso
e si chiude alle sue
spalle. Una forza sovrannaturale la trascina
lungo il tunnel
dimensionale, precipitando attraverso colori, immagini e
suoni. La
katana guida il corpo privo di sensi di Hitomi,
posseduto da chissà quale spirito. Ma
qualcosa non
quadra. Il corso del viaggio dimensionale
viene
modificato. La velocità aumenta e il corpo di Hitomi
non riesce a sostenere la velocità improvvisa.
Così accade. La mano di Hitomi
lascia la preda del mani,
perdendo completamente i sensi. Come un corpo privo di vita viene
trasportato verso chissadove.
Verso quella luce lì
davanti. Verso un altro mondo...