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Autore: Rena_Ryuugu    18/01/2008    0 recensioni
Una storia intensa, ricca di emozioni e sorprese. Una giovane ragazza giapponese che, a causa di un incontro causale e fatale allo stesso tempo, vivrà l'esperienza più emozionante della sua vita: un'occasione unica di entrare nel mondo dei manga. Hitomi, dopo aver scoperto la sua vera identità di Hokami, una creatura semi-demoniaca, decide di fuggire dalle grinfie di Orochimaru, che la vuole come suo contenitore. Kabuto l'aiuta fino all'ultimo ma Sasuke decide di fermarla, dopo aver compreso i sentimenti che prova verso la ragazza. Il tentativo fallisce e anzi, scatenerà una terribile conseguenza...
Genere: Romantico, Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Kabuto Yakushi, Nuovo Personaggio, Orochimaru, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ormai è notte inoltrata e si è fatto buio

Ormai è notte inoltrata e si è fatto buio. Hitomi giunge di corsa al portone di casa. Prende la borsa e inizia a rovistare tra gli oggetti, alla ricerca delle chiavi di casa. Le trova in uno scompartimento secondario, quindi apre il cancello e infine entra in casa. Silenzio di tomba. Non c'è nessuno, probabilmente saranno usciti per la cena o chissa dove. Accende la luce della cucina, poggia sul tavolo le buste e prende dalla borsa la katana ricoperta con il panno nero. La poggia accanto alle buste e sale in bagno. Si fa la doccia, si cambia e si mette addosso il pigiama. Sotto gli strati immensi del cosplay di Misa e il trucco dark appare una bella ragazza giapponese. Capelli neri lisci, corti fino a superare le spalle. Una frangetta laterale le copre l'occhio destro, che insistentemente cerca di scoprire, nascondendo le ciocche dietro l'orecchio. Occhi marroni, prettamente a mandorla ovviamente. Alta 1,58 cm appena, sicuramente fra le più alte della classe e non dimostra in effetti i suoi 14 anni.
Scende dabbasso e torna a riprende le sue cose lasciate in cucina. Solo ora trova il biglietto lasciato dalla sorella -Non so a che ora torni e nemmeno mi importa. Comunque sono uscita con gli amici. Mamma e papà sono fuori a cena. A dopo- "E te pareva che non mi lasciava a casa da sola" pensa mentre legge il messaggio. Motoko Arakawa, 17 anni, sorella maggiore di Hitomi e sicuramente meno intelligente. Capita infatti che spesso siano più intelligenti i fratelli o sorelle maggiori, esempi da seguire per i fratelli o sorelle minori, ma per le sorelle Arakawa è l'esatto opposto. Motoko frequenta l'ultimo anno di liceo, ma è praticamente negata e campa solo di 6 o 5, una ragazza menefreghista della scuola e del futuro, che passa il giorno ad uscire con gli amici, fare shopping e truccarsi. Ma Hitomi, che frequenta la 3° media, è una ragazza studiosa e molto intelligente con sempre 9 o 10 a scuola. Un genio. Campionessa ai concorsi scolastici di lingua inglese, matematica, arguta lettrice di fumetti e incredibile campionessa di arti marziali. Un mostro. Ma torniamo alla nostra storia. Ripone il biglietto della ragazza e prende i pacchetti e la spada, risalendo le scale. Prende il corridoio a destra ed entra nella camera da letto. Caccia i fumetti e i gadgets dalle buste e li mette ai propri posti. Le action figure sullo scaffale apposito; una piccola action figure di Edward Elric e una più grande di Envy. Apre un altro pacchetto, dove erano custoditi alcuni DVD dei film di Naruto e li mette nei porta DVD, accanto al suo computer. Infine prende i fumetti e li poggia sulla scrivania. Getta i pacchetti e le carte nel cestino e si dirige dal prediletto, ultimo regalo: la spada. Si siede sul letto e inizia a srotolare il panno con estrema cura. Scioglie la corda che teneva legata la coperta e infine caccia la spada. Bellissima in quel nero e oro che contrastano ma allo stesso tempo che armoniosamente danno perfezione e potenza alla spada. Toglie la guaina e finalmente può ammirare ancora di più la perfezione di essa. Prende l'olio e un panno pulito e inizia a lustrarla, come se fosse una madre che coccola il proprio figlio. Dopo aver controllato che fosse perfettamente pulita, inizia a provare qualche mossa con la spada. Si sentiva quasi come un samurai, dopo aver ricevuto la sua compagna per la vita, il suo sostegno, la sua migliore amica: la sua fedele, fedelissima katana. Sono le 11 ed ora di andare a letto. Ripone quindi la spada nella guaina, la rimette nella custodia e la lega con la corda, quindi poggia la spada sotto la finestra e si mette a letto.
Durante la notte, una strada forza magica circonda la camera da letto di Hitomi. La corda che teneva legata la spada si scioglie improvvisamente e la spada inizia a brillare di una luce propria.
Intanto, durante il sonno profondo e tranquillo, qualcosa rompe la sua quiete naturale e Hitomi inizia a sognare:
Una foresta oscura... Qualche raggio di sole si intravede tra le chiome degli alberi... Il silenzio profondo... Alcuni rintocchi di una soave e lontana campana viaggiano con il vento gelido... Una luce soffusa... Un battito di cuore... Alcuni passi che si avvicinano "Dove sono... Sono morta...? è il paradiso... ?" Ombre fugaci di immagini di alcuni spadaccini che combatto, rumori di lame che incrociano, si scontrano, danzano in un soave ballo, tra vita e morte... All'improvviso un nuovo silenzio... Una nuova quiete silenziosa... Goccie cadono delicate nel vuoto... "Chi piange ?" Di nuovo silenzio... Una luce azzurra abbagglia e interrompe nuovamente la quiete... Alcuni fulmini elettrici e un'altro lampo azzurro... Un nuovo lampo, ora di color rosso fuoco. Rosso sangue... Un urlo conclude la scena "Chi ha urlato?" Di nuovo il silenzio "Che cosa succede?" Il buio oscuro copre la scena, impedendo agli occhi della ragazza di comprendere ciò che accare "é un sogno?" Un urlo agghiacciante... Un urlo pieno di disperazione e dolore rompe il cristallino silenzio "C-co-cosa succede? Chi c'è???" L'ombra di una persona, una ragazzina di spalle. Un'ombra lontana e oscura "Chi sei?" L'ombra china leggermente il capo verso le sue spalle. Alza la mano destra, contenente un oggetto lungo e poco riconoscibile. Rivolge lo sguardo in avanti. Abbassa improvvisamente la mano verso avanti, come se con l'oggetto avesse colpito qualcosa... o qualcuno. Alcuni urli spaventosi accompagnano la scena. Una risata satanica e crudele chiude l'inquietante spettacolo "AiUtO..." Una voce disumana e purpurea. Un effetto sonoro a dir poco agghiacciante "FaI AtTeNzIoNe..." Di nuovo questa voce inquietante che parla, quasi con tono di minaccia, quasi con tono di avvertimento... Quasi con tono di consiglio... Previsione... Riprende il sogno della ragazza. Ora un'immagina nitida appare nella mente assopita di Hitomi. Una mannaia insanguinata lasciata miseramente a terra. Un nuovo inquietante urlo. Un'altra risata sadica e malefica "Basta... Basta..." Il silenzio riprende a governare il buio del sonno. Lampi improvvisi di immagini si susseguono veloci. Fotografie che vengono scattate e poi rimosse in pochi secondi. Un immagine di un drago che si morde la coda, a forma di cerchio "Un uroboro?" Una pioggia di fiori di ciliegio. Le immagini poco nitide di due ragazzine dall'aspetto quasi identico. Una piccola gemma in una teca. Una mannaia. E infine la scena di un ragazzo che si pugnala al cuore e si accascia a terra "HiToMi..."
Il suono della sveglia desta il sonno di Hitomi "Oh mio Dio... Che sogno assurdo, ho un mal di testa terribile" si massaggia delicatamente le tempio, cercando di svegliarsi del tutto. Si ributta sul cuscino, poggiando il dorso della mano sulla fronte. La luce del mattino ha ormai occupato e cacciato via l'oscurità dalla stanza. "Uffa... Non voglio alzarmi..." Si copre la testa con il cuscino. In camera entra la madre "Buongiorno, Hitomi-chan !!". Una donna alza, si circa 40 o 45 anni, vestita con una vestaglia che copre il pigiama da notte "Ciao mamma..." fa cadere il cuscino dalla testa, ormai arresa all'idea di poter dormire un'altra mezzora. "Mi dispiace che sei rientrata a casa e non c'era nessuno... Com'è andata la fanzine?" chiede dolcemente, sedendosi sul letto accanto alla figlia "Tranquilla mamma, tanto me lo aspettavo da Motoko..." risponde tranquillamente Hitomi, mentre si alza dal letto. Apre il cassetto dei vestiti e raccoglie qualcosa da mette "Vai al mare?" chiede speranzosa la madre. La differenza tra Hitomi e Motoko si può delineare nei genitori. La madre, Naoko Arakawa, è una donna matura e sofisticata, ma praticamente come Motoko: superficiale e poco attenta allo studio e alla cultura. Mentre il padre, Ryota Arakawa, avvocato in carriera, è il tipico padre "mammone", cioè un uomo che non pensa solo al lavoro, ma anzi, solo alla famiglia. Quando torna a casa deve sempre giocare con le figlie e fare di tutto per accontentarle. Ma allo stesso tempo un uomo serio e attento al suo lavoro, che invogliava le figlie allo studio per garantire loro un futuro. E, come si può ben intuire, amava alla follia Hitomi. Ma torniamo alla nostra storia...
La ragazza apre il cassetto dell'intimo e prende il ricambio. Rivolge poi uno sguardo alla madre come a dire "Secondo te?". La madre sbugga e si pente quasi di averlo chiesto. "Va bene... Non goderti l'estate..." così si alza ed esce dalla stanza. A ruota esce Hitomi, dirigendosi verso il bagno. Si lava e veste, ritornando nella camera. Un brivido la smuove all'improvviso. Rimane immobile al centro della stanza, mentre le tornano in mente le immagini orribili sognate nella notte. Deglutisce e apre lentamente gli occhi. Sospira e si siede sul letto, allacciandosi le scarpe. Prende alcuni libri dalla scrivania ed esce dalla stanza. Scende le scale e, con i libri a braccetto, raggiunge la cucina, dove la sorella insieme ai genitori stanno già facendo colazione "Buon giorno famiglia!" esclama allegra, mentre si siede al suo posto a tavola "Buongiorno cara !! Ieri sera ti sei addormentata subito e non siamo riusciti a chiederti come è stata la fanzine..." commenta amorevolmente il padre, mentre continua a mangiare. Hitomi non risponde ma sorride solamente. In un lampo finisce di mangiare e si alza da tavola, prendendo i libri "Già te ne vai?" chiede la madre preoccupata. Hitomi annuisce "si, il pullman che porta in biblioteca parte presto oggi, devo sbrigarmi a raggiungere la fermata" "Mmmhm... Secondo me non stai bene, sono passati 6 giorni dalla fine della scuola e già fai i compiti..." commenta seccamente la sorella maggiore. Hitomi sorrede, quasi soddisfatta della critica ed esce di casa.
16:00 PM
Hitomi rientra in casa, dopo aver passato l'intera mattinata e pomeriggio sui libri in biblioteca "Sono tornata !!" urla alla casa, ma la sua voce risuona invano in tutta la casa, senza una risposta. Hitomi richiude la porta alle spalle e sale in camera sua "E con oggi dichiaro i compiti per le vacanze conclusi". Si stiracchia un poco e poi si getta sul letto "Ora iniziamo a leggere..." si gira verso la pila di fumetti comprati il giorno prima e cerca qualcosa con cui iniziare "Direi... Naruto !!" esclama, alzandosi a prendere il fumetto. Si ributta sul letto e comincia la sua lettura. Terminata la lettura esclama gioiosa "Bellissimo numero !!!" abbracciando il manga. Chiude gli occhi e sospira. "Come vorrei... Come vorrei... già, come vorrei avere dei poteri incredibili e fare un avventura fantastica nel mondo dei manga...". Era solo un sussurro... Una frase detta lì per dire, qualcosa di momentaneo, improvviso, una voglia, che, se avesse scoperto tutto prima, non lo avrebbe mai voluto nemmeno pensare. Un desiderio. La spada, poggiata lì accanto, emette un'onda d'urto che travolge l'intera stanza, scaraventando Hitomi addosso al muro "AAAAAAH !!!!!!" Cade a terra, svenuta, mentre la spada levita in aria, illuminata di un'aura dorata. Hitomi, posseduta da uno strano potere, si alza in piedi, aprendo gli occhi. Bianchi. Privi di qualunque sentimento o espressione umana. Si avvicina lentamente alla katana, alzando il braccio in sua direzione. Stringe l'impugnatura della katana e la punta avanti a sè. La spada si illumina ancora più intensamente e lancia contro il muro una scarica elettrica, formando un varco dimensionale sul muro. Senza battere minimamente ciglio o esprimere una minima reazione si avvicina al varco, entra all'interno di esso e si chiude alle sue spalle. Una forza sovrannaturale la trascina lungo il tunnel dimensionale, precipitando attraverso colori, immagini e suoni. La katana guida il corpo privo di sensi di Hitomi, posseduto da chissà quale spirito. Ma qualcosa non quadra. Il corso del viaggio dimensionale viene modificato. La velocità aumenta e il corpo di Hitomi non riesce a sostenere la velocità improvvisa. Così accade. La mano di Hitomi lascia la preda del mani, perdendo completamente i sensi. Come un corpo privo di vita viene trasportato verso chissadove. Verso quella luce lì davanti. Verso un altro mondo...

  
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