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Autore: Rena_Ryuugu    18/01/2008    0 recensioni
Una storia intensa, ricca di emozioni e sorprese. Una giovane ragazza giapponese che, a causa di un incontro causale e fatale allo stesso tempo, vivrà l'esperienza più emozionante della sua vita: un'occasione unica di entrare nel mondo dei manga. Hitomi, dopo aver scoperto la sua vera identità di Hokami, una creatura semi-demoniaca, decide di fuggire dalle grinfie di Orochimaru, che la vuole come suo contenitore. Kabuto l'aiuta fino all'ultimo ma Sasuke decide di fermarla, dopo aver compreso i sentimenti che prova verso la ragazza. Il tentativo fallisce e anzi, scatenerà una terribile conseguenza...
Genere: Romantico, Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Kabuto Yakushi, Nuovo Personaggio, Orochimaru, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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*Prologo*

*Prologo*

Questa fanfiction da me inventata, scritta e pubblicata non è una semplice storia di qualche appassionato, scritta giusto per passare il tempo, ma è un racconto che parla di come i desideri, anche se impossibili, si possono realizzare. E quando accade... Bhe, lo scoprirete voi. Ma iniziamo con questa di storia.

 

Anno 2007. Tokyo, Giappone.

"è stata davvero una fanzine fantastica!!!" dice Kaori ad Hitomi, tutta allegra e pimpante. Entrambe vestite a cosplay di tutto punto. Kaori, vestita da Sakura Haruno di Naruto e Hitomi da Misa Amane di Death Note "Forse era meglio se mi fossi messa la parrucca bionda per il mio cosplay" commenta brontolando, mentre escono dalla fiera "Si, si, intanto ti hanno fatto un sacco di foto e anche tante spese" mostra i pacchetti pieni di gadgets, sorridendo soddisfatta della giornata. Hitomi la guarda sbuffando. A differenza dell'amica, la sua era stata una spesa povera. Lei è una tipa più attenta ai cosplay, di gadgets ne compra pochi. Giungono all'incrocio che da Shibuya porta a Shinjuku. Qui le strade delle due ragazze si dividono "Ciao Kaori, a domani" saluta Hitomi, mentre prosegue verso la strada di casa "Ahi, che mal di piedi... Ma perchè Misa indossa questi tacchi a spillo da Lolita..." si poggia ad un muro, mentre si massaggia i piedi doloranti. Si toglie anche le catenelle che porta al collo "Mai più cosplay tanto complicati per le mie fanzine... Quando torno a casa subito un pediluvio, una doccia e... si, anche una cioccolata calda" dice tra sè e sè in mezzo alla strada. Alcuni passanti la riguardano incuriositi, sia per l'inconsueto vestito, ma anche per il vizio di parlare da sola. Hitomi alza lo sguardo e nota davanti a sè un vicolo buio, dall'altra parte della strada. In quel poco di luce che entra e illumina malamente il vicolo, nota qualcosa luccicare. Rimane immobile ad osservare quel luccichio nel vicolo. Non sa se avvicinarsi oppure proseguire per la sua strada. Un brivido improvviso le sale sulla schiena, alimentato da una curiosità immensa di osservare e capire cosa ci sia. Raccoglie le buste da terra e si avvcina al vicolo. La strada silenziosa e un tramonto lontano ad ovest della strada danno un'atmosfera curiosa e scenica al luogo. Raggiunge l'entrata del vicolo e si delinea sempre più i tratti di una bancarella di quartiere. Il commerciante, un vecchio di circa sessantanni, barba incolta e una sottile puzza di alcool e fumo Praticamente un barbone che raccatta qualche cosa in giro e poi la rivende a poco prezzo per comprarsi un tozzo di pane. Il commerciante alza lentamente lo sguardo, mostrando i suoi occhi rossi, quasi iniettati di sangue, probabilmente drogato di qualche sostanza "Ciao ragazzina, posso aiutarti ?" insolito accento di Osaka, accompagnato da un'alito non particolarmente fresco "Ehm... No, mi scusi.. Devo aver sbagliato... Avevo..." risponde timidamente, mordendosi leggermente le unghie "Avevi... cosa ?" chiede curioso, con un tono tra il curioso di sapere cosa sia e il curioso di sapere se ha indovinato "Bhe... avevo notato... qualcosa che luccicava... e mi sono avvicinata..." Il commerciante emette una smorfia quasi compiaciuta e la fissa per qualche minuto, mentre il viso della ragazza diventa sempre più imbarazzato, rosso come un pomodoro maturo. Abbassa leggermente lo sguardo, mostrando un sorriso alquanto enigmatico. Si alza con fatica dalla panca in cui era accasciato "Bene... Bene... é da un pò che non mi arriva un cliente, mi ero abituato a stare seduto..." commenta tra se e se, emettendo qualche smorfia. La ragazza abbassa lo sguardo, evitando quello dell'uomo, che ogni tanto la fissa curioso, provocando la sua timidezza. Un gesto poco gentile da parte del barbone verso la sua "prima cliente normale". Si avvicina ad una zona della bancarella, piena di oggetti di varie epoche. Piccoli vasi, qualche gioiello (rubato) e infine un lungo oggetto sottile coperto da un panno nero. Si avvicina al panno e lo srotola lentamente, mostrando così la bellissima katana che esso proteggeva. Hitomi rimane paralizzata alla vista della spada. Un katana di samurai giapponesi di ottima fattura, con il manico e la guaina completamente neri e intagli dorati. La lama di ottimo acciaio, una spada sicuramente appartenuta a qualche generale o comandante durante l'epoca d'oro dei samurai. Alcuni intagli dorati rappresentano un dragone che sputa fuoco coprono in gran parte la guaina "E... è fantastica..." commenta strabiliata Hitomi, osservandola. L'uomo annuisce compiaciuto al commento, porgendo alla ragazza la katana. La prende timidamente, tastando delicatamente con i polpastrelli la spada "Ti piace ? Si chiama Shinsengumi. Era appartenuta a Takeshi Yoroki, incredibile samurai. Si diceva che quando era appena ventenne, Takeshi era praticamente inutile e incapace come samurai e spadaccino. Un giorno però trovò questa katana da poteri divini. Da allora divenne uno spadaccino formidabile nonchè acquisì un'abilità assurda nelle arti marziali. Qualità che fino a poco tempo prima non possedeva minimamente..." spiegò tranquillamente l'uomo. La ragazza rimase lì ad ascoltare sbigottita "Intende dire che questa katana... che questa katana è magica ?" chiede la ragazza. La sua era un'insolita storia, ma comunque una leggende e le leggende hanno sempre avuto un fondo di verità. L'uomo commenta la domanda con una risata divertita, insieme ad una tosse roca e qualche leggero dolorino da tutte le parti. I soliti problemi dell'età direbbe lui "Magica ? Magica dici ? Può anche darsi... Ma il potere degli dei è fatto per il bene, e Takeshi non seppe utilizzare con giudizio questo potere..." risponde l'uomo, mentre si sedevae di nuovo sulla panca, sospirando. Prende dalla tasca interna del pesante giacconte verdone che aveva indosso un pacchetto di sigarette e, dopo averle analizzate una ad una, come solo un medico accurato sa fare con un paziente, ne prende una e l'accende da un'accendino nero. Aspira la sigaretta e rigetta il fumo in un lungo sospiro "Ehm... in che senso non seppe utilizzarlo a dovere ?" chiede curiosa, mentre osserva attentamente le sue mosse lente e stanche. "Bhe, si dice che nei primi mesi con questa katana il suo potere andò gradualmente ad aumentare, diventando in soli 4 mesi potentissimo. Ormai era molto temuto ma allo stesso tempo si era fatto molti nemici che lo spiavano e cercavano di capire la fonte di un così improvviso potere. Scoprirono quindi che lui, anzi, che la sua spada aveva un potere incredibile: realizzare i desideri degli uomini" "I desideri degli uomini ? Cioè... come un genio della lampada?" "No, no... per carità !! I desideri degli uomini si possono definire anche come scopi nella vita, realizzazioni, aspirazioni per il futuro, una semplice voglia momentanea. Tutto può essere definito un desiderio, purchè venga dal cuore. Infatti quello di diventare un forte samurai era un desiderio nascosto nel cuore, ma il potere significa anche responsabilità, qualcosa a cui Takeshi non era abituato e quindi i suoi desideri divennero sempre più impuri e lui divenne sempre più ambizioso e desideroso di potere che perse tutto nella disperazione e nella solitudine" termina il racconto, aspirando la sigaretta e sospirando profondamente. "Che storia triste..." commenta alla fine Hitomi, abbassando lo sguardo ad osservare una spada "tanto magica" per l'uomo. L'uomo sorride un poco poi riprese "Abbastanza, solo che Takeshi non conosceva gli effetti collaterali della spada. Gli dei fecero scendere dai cieli questa spada perchè aiutasse gli uomini a migliorare il mondo, e un suo uso sproporzionato mandò loro in collera, punendolo severamente. Così che il potere positivo della spada cambiò, divenendo parzialmente neutro. Ma anche più potente. Infatti si diceva che, chiunque dormisse nella stessa stanza con questa katana, potesse prevedere il futuro o peggio... gli effetti e le conseguenze di un desiderio futuro" La ragazza rimane poco ad ascoltare le parole dell'uomo, assorta dalla katana che ormai l'aveva rapita completamente "Quanto costa ?" chiede nettamente e senza indugi. Ormai la voleva solo per sè. L'uomo getta la sigaretta e la spegne con lo scarpone. Ridacchia allegramente come aveva sempre fatto negli ultimi venti minuti "Il suo valore è di 5000 yen, ma a te faccio 3000 yen. Ci stai ?" Hitomi rimane un poco a pensarci. Era una ragazza molto impulsiva e questa sarebbe stata la prima volta che avrebbe pensato a quello che faceva, invece di buttarsi immediatamente. "Accetto !!" risponde convinta e con un volto serio, prendendo i soldi dal portamonete. Paga l'uomo e si allontana felicemente, soddisfatta anche del suo ultimo acquisto "Buona fortuna... Hitomi Arakawa" ride di nuovo, accendendo una nuova sigaretta.

  
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