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Autore: LuluXI    05/07/2013    2 recensioni
“Il cosmo a noi ostile abbraccia una vasta area, in cui ora regna la morte” prese la parola Shaka “Non so dire quanto sia forte il suo possessore, fatto sta che ha il controllo sulla periferia di Atene. Ha eretto una barriera, molto simile a quella che circondava il castello di Hades.”
“Ma perché seminare tutto questo terrore?” domandò Shun “Cosa lo spinge a comportarsi così?”
"Il desiderio di Vendetta" (Dal Capitolo 2)

___________
Per grazia di Atena e delle altre divinità, i Saint ritornano in vita. La priorità di Death Mask è quella di ritrovare sua figlia che, nel frattempo, lotta per sopravvivere nelle terre gelide della Norvegia. Dopo tre anni di pace, Death Mask è costretto ad interrompere le sue ricerche infruttuose: un nuovo nemico minaccia Atene e i suoi abitanti e lui, Ikki e Shiryu devono recarsi nel covo nemico; agli altri Saint il compito di vegliare sul Santuario, su Atene e su Rodorio, per spergiurare la catastrofe.
[Seguito de "La Maschera della Morte e la Vendetta", di cui non è strettamente necessaria la lettura; possibli OOC, dato che il tutto è una "What If?": cosa sarebbe successo se Death Mask avesse avuto una figlia?]
Genere: Avventura, Guerra, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cancer DeathMask, Dragon Shiryu, Nuovo Personaggio, Phoenix Ikki, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Una figlia per la morte'
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Volevo risolvere il problema
Ma non riuscivo a smettere di demolirlo
(Linkin Park, Burn it down)

 
Death Mask tornò indietro a mani vuote: si ritrovò davanti allo sguardo speranzoso di Sara e al viso impassibile di Ikki; Shyriu era a terra, accanto a Shunrei.
“Era già fuggita.”
Sara si lasciò cadere su una delle poche sedie rimaste integre.
“Se non mi avessi fermato, ora la situazione sarebbe ben diversa.” Disse Shyriu, rialzandosi in piedi, con il corpo di Shunrei tra le braccia “Sei felice ora, Death Mask?”
Il Gold Saint lo ignorò.
“Ci devi delle spiegazioni, Death Mask” intervenne Ikki, facendo un passo verso di lui.
Da parte del Gold Saint, non vi fu alcuna risposta.
“Ormai la frittata è fatta Death”
“Non è forse semplice da capire? Quella è mia figlia.”
Lo stupore di Shyriu, in un’altra occasione, lo avrebbe fatto ridere, ma non in quel momento. Era stato ad un passo dal ritrovarla, e aveva perso di nuovo le sue tracce, come cinque mesi prima.
 
Aveva dovuto avanzare nella neve, fino a quell’abitazione isolata, ben lontana da Oslo. Il viaggio era stato lungo e diverse bufere di neve lo avevano costretto a fermarsi in città, prima di poter raggiungere quell’abitazione. Senza perdere tempo aveva bussato e dall’interno era arrivato un urlo.
“Sjekk!(*)”
A quell’affermazione erano seguiti dei passi affrettati, e poi la porta si era aperta.
Il ragazzino che si trovava sull’uscio lo aveva squadrato per un po’, fino a quando lui non si era presentato
“Death Mask del Cancro, dal Santuario”
Il Saint dell’Altare aveva annuito, facendogli cenno di entrare e lui non aveva perso tempo: quel viaggio era stato una scocciatura più che sufficiente. Perciò era rimasto lì, nell’ingresso, aspettandosi di veder arrivare da un momento all’altro Aletto.
“Mi dispiace Cavaliere, ma Aletto non è più qui.” Gli aveva detto Pål, col capo chino, evidentemente assai dispiaciuto. “Non appena le ho detto del vostro ritorno in vita, si è allontanata per tornare in Grecia, per venire da voi… Prima che potessi dirle che sareste arrivato voi, qui.”
L’aveva mancata, un’altra volta.
Lo aveva  guardato bene: doveva avere la stessa età dei  Bronze Saint.
“Quanto tempo è rimasta con te?”
“Un anno e qualche giorno, Cavaliere.”
“Da quanto è partita?”
“Due, tre mesi… non di più”.
Lo aveva lasciato lì, in casa sua, senza dir nulla, tornando a camminare nella neve. Lo avrebbe picchiato volentieri, ma non era colpa sua se Aletto non era lì: così, aveva lasciato perdere.
 
“Tu hai una figlia?”
Shyriu, faticava a crederci; Ikki, invece, taceva: non sembrava importargli molto.
“A quanto pare, Dragone, è così” replicò Death Mask, spazientito “E se proprio vuoi saperlo, lei c’era quando mi hai buttato giù dallo Yomotsu Hirasaka.”
Nella camera era sceso il silenzio, interrotto soltanto dalla voce di Death Mask.
“Fai te due conti: vista la situazione, mi pare abbastanza chiaro il perché di tutto questo putiferio.”
“Lei stessa ha confessato che il suo obbiettivo, sin dall’inizio, eri proprio tu Shyriu.” Intervenne Ikki, appoggiandosi con la schiena al muro e incrociando le braccia al petto. “Ho usato il Phoenix Genmaken, quindi di questo sono sicuro. Tu, Death Mask, ne sapevi qualcosa?”
“No” fu la risposta del Gold Saint “Ho cercato Aletto a lungo, ma non sono riuscito a trovarla in questi mesi: deve essersi organizzata mentre io la cercavo.” Il suo sguardo ricadde su Sara.
“Ma penso che Sara lo sappia meglio di me, cos’è successo. E le conviene parlare, adesso.”
La ragazza annuì impercettibilmente, e iniziò a raccontare.
“Dal giorno della mia morte, il mio spirito ha continuato a vagare per la quarta casa. Poi, quando Arles è stato sconfitto e voi siete morto, per un istante, mi sono ritrovata nell’oscurità più completa, fuori dallo spazio e dal tempo. Poi, ho rivisto la luce: Aletto, aveva scambiato la mia anima con quella di mia sorella gemella, immettendola nel suo corpo. Lo sforzo le era costato parecchia fatica e, per questo, dovette riposare per diversi giorni. Quando si fu ripresa del tutto, insistette per lasciare la quarta casa: così partimmo dal Santuario e ci trasferimmo a Rodorio, dove venimmo ospitati per qualche tempo dal signor Sebastian Azzarà”
 
 “Death Mask? Death Mask mi senti?”
Con un cenno della mano, il Gold Saint fece segno a Sara di tacere momentaneamente.
“Si Shura, ti sento.”
“Abbiamo sentito cadere la barriera: cosa è successo?”
“Il nemico è fuggito”
“Provvederò a dare l’allarme”
“Dì a tutti che nessuno deve far del male al nostro nemico”
“Death Mask, stai scherzando vero?”
“No: il nemico è Aletto.”
“CHE COSA?”
“Voleva vendicarsi di Shyriu per avermi ucciso e ha tirato su questo casino: i cittadini di Atene erano solo un’esca.”
“…”
“Shura, avvisa Atena prima di tutto: ora noi cercheremo di capire qualcosa di più. Non appena avrò maggiori informazioni, ti contatterò.”
 
“Continua…” incitò poi Sara, senza dar spiegazioni a nessuno.
“Aletto, poi, recuperati i risparmi di sempre, decise di acquistare questa casa, e io sono rimasta qui ad aspettarla, quando se ne è andata.” Riprese lei, tenendo il capo chinato e fissando il suolo “Quando è tornata aveva quell’armatura: era stata scelta. Da lì, ha iniziato a mettere in atto il suo piano: voleva vendicarsi ma sapeva di non poter attaccare direttamente. Così ha organizzato quest’esca. Ha studiato per diversi mesi il piano e, dopo diverse ricerche, è riuscita a trovare casa vostra” aggiunse, fissando Shyriu “Quando tutto è stato pronto, ha agito.”
“Ha ucciso così tante persone solo per arrivare a me?”
“Non le ha uccise.”
I Saint, si voltarono verso Sara, che si era alzata in piedi.
“Aletto non è un mostro, è solo una bambina. Precoce, forse, come bambina, ma resta tale. Non appena si è sentita braccata ha fatto la cosa più ovvia: è scappata.”
Teneva la testa alta, ora, mentre parlava, e li osservava tutti e tre, ben decisa a farsi ascoltare.
“Questi ciondoli, li ha forgiati lei” disse, indicando il ciondolo azzurro che portava al collo. “Le ci sono voluti diversi mesi per crearne così tanti, ma alla fine ci è riuscita. Ha sprecato cosmo ed energie, negli ultimi mesi, per la preparazione del piano e per questo. L’anima di chi viene colpito dal Sekishiki Meikaiha rimane bloccata a metà tra la vita e la morte, rinchiusa nel ciondolo stesso. L’energia di questi spiriti, inoltre, se racchiusa nei ciondoli, può essere convogliata in un unico punto per generare il Sekishiki Konsoha(**)”
“Quindi, tutte quelle persone non sono morte, ma solo momentaneamente non-vive” concluse Ikki, staccandosi dal muro, e Sara annuì.
 
“Allora perché portarlo via a Shunrei?” domandò Shyriu, perplesso.
“Per impedire che qualcuno con il suo stesso potere attivasse il processo inverso.” Concluse Death Mask, con una smorfia e Sara confermò il tutto, annuendo.
“Anche se gli ateniesi non sono morti, va fermata lo stesso” aggiunse Ikki, lanciando un’occhiata a Sara “Sai dove si trova?”
“No. Ma è spaventata e disorientata: pensava di fare qualcosa per…per voi Cavaliere” disse lei, osservando Death Mask “Vedervi accanto ai suoi nemici deve averla spaventata e quindi ha agito d’istinto.”
Death Mask annuì e si avviò verso la porta.
“Andiamo” disse agli altri “Dobbiamo far rapporto ad Atena e unirci alle ricerche: Aletto, non può essere lontana, e non intendo lasciarmela sfuggire un’altra volta.”
 
 
NOTE:
(*)Sjekk! = arrivo!
(**)Si, Riprendo sempre dal Lost Canvas^^
 
Si, voi mi odierete perché è un capitolo breve, terribilmente contorto e sono 2 mesi che non aggiorno ç_ç Ma dovete perdonarmi… avevo la maturità e il tempo scarseggiava. Spero di essere un po’ più puntuale nelle pubblicazioni d’ora in avanti, ma mi sa che una volta in vacanza sarò costretta a sparire ancora (causa assenza di connessione). Perciò vi lascio con questo capitolo, conscia di meritarmi taaante sassate ç_ç
PS: Bho, ho quasi il terrore di trasformare Aletto in una Mary Sue… Spero sia apparso abbastanza chiaro che, in ogni caso, per fare quei ciondoli ci ha messo un sacco di tempo e ha sprecato millemila energie

   
 
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