Storie originali > Poesia
Ricorda la storia  |      
Autore: sweetnoir    23/09/2004    1 recensioni
la vita non è mai come uno se la immagina.
Per quanto possa sembrare praticamente perfetta, non lo è mai.
Ho vissuto e ancora vivrò per molto tempo questo grande sentimento...l'amerò sempre di più probabilmente...
Per me non può finire. Non c'è fine ad una cosa così importante.
E anche se in effetti lui non è più mio...non smetterò...piccolè ti amo...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Vorresti sapere quanto grande è l’amore in cuore grande come il mio pugno

Vorresti sapere quanto grande è l’amore in cuore grande come il mio pugno?

Vorresti sapere quanto è radicato profondo nell’anima quell’incredibile sentimento?

Anche se tu lo volessi sapere, io non ti saprei rispondere. E’ troppo.

Da dire, da scrivere, anche solo da pensare. Eppure c’è.

Non puoi nemmeno immaginare quanto sia inverosimilmente potente da darmi la forza per andare avanti persino così. Non è una cosa normale per me. Decisamente no.

Senza volerlo mi sono messa a pensare a quello che è successo oggi…e come in un lungo flash back ho rivisto ogni secondo, ogni singola mossa. Sarebbe un bel film, sai?

Scenografie, personaggi, è tutto perfetto…e sarebbe bello girarne uno nuovo, ancora meglio.

E crederesti alle mie parole se ti dicessi che oggi mi sono rinnamorata di te?

Proprio così…come una seconda prima volta ti ho rivisto sotto quella luce…mi sono rinnamorata del modo in cui mi parli, specialmente se mi mostri qualcosa e con una voce dolce ti metti a spiegare quello che rappresenta o perché me lo hai mostrato, o del modo in cui ti muovi, quando mi guardi con quegli occhi verdi, o ancora, quando mi sfiori. Sono stati brividi. Uno per uno.

E non mi sono mai sentita bene come quando stavo a fianco a te, anche senza dire niente, senza fare niente. Così…insieme e basta.

Scusa poi, se sull’autostrada mi sono appropriata della tua mano: improvvisamente…ero triste. Dannatamente triste. Proprio come quando hai la consapevolezza di star sognando e che presto ti dovrai risvegliare tornando alla realtà. E non è forse simile? Per me stare con te è vivere un sogno, mentre tornare a casa sarebbe stare senza di te…….ossia, la mia sofferenza.

Quindi, avevo bisogno di sentirti proprio nel senso della parola, di sapere che stavi ancora con me.

Che c’eri. Ma, è possibile un comportamento del genere?

Sembrerebbe assurdo, tuttavia, mi rende consapevole di una cosa…

…del fatto che ti amo, e che sia per davvero.

Beh, è stata una bella giornata. Finita forse un po’…”così”.

Non mi piace salutare le persone da un treno. Hai sempre poco tempo, e non sai mai come sfruttarlo al meglio: vorresti fare tremila cose, eppure alla fine non ne fai nemmeno una. E’ tipico.

E poi, con la pressione della paura di perdere un treno, che avrei perso volentieri, non è stato di certo meglio. E il ferroviere, che proprio in quel preciso momento doveva fischiare.

Un bacio sbiascicato in due minuti non era quello che avevo sperato. Ma mi sono accontentata.

Anche se a malincuore sono salita su un vagone deserto. E tu…in piedi là fuori.

Non è triste? Non è una merda?

Si, divento volgare…scusa. Ma sono arrabbiata. Volevo solo altro tempo, niente di più.

 

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: sweetnoir