Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: Dangerina15    05/07/2013    1 recensioni
1759. Alyssa Cortès è la discendente del pirata Cortès e la prima donna capitano dei Caraibi. Il Commodoro Joe Jonas ha una sola ossessione: quella di catturare Alyssa. Tra cannoni, navi pirata, mappe del tesoro e un qualcosa da scovare, i due " eterni nemici" avranno delle incredibili sorprese, magari da un punto di vista sentimentale...spero vi piaccia :) PS: se vi va potete lasciare qualche recensione ;)
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2




Se c'è un posto dove la vita è vissuta in modo leggero, molto leggero, ecco quel posto è Tortuga. Una cosa è certa: a Tortuga non c'è uomo infelice per alcool o per amore.
<< Hey tu, il solito.>> dissi al banconiere della taverna in cui andavo di solito. Mi porse il bicchiere con del rum e lo bevvi tutto d'un fiato. Poi mi allontanai dal bancone e,attraversando il locale, mi andai a sedere in un tavolo, osservando il resto della mia ciurma in preda ai fumi dell'alcool. Sorrisi alla scena. Ad un tratto Cotton mi si avvicinò e si sedettedi fianco a me.
<< Alyssa...>> mi chiamò Cotton. Lui mi conosceva da quando avevo deciso di segure la strada di mio nonno ed era stato per me non solo il più fidato marinaio di sempre, ma anche il mio unico vero amico e confidente.
<< So cosa stai per dirmi, Jack, ma non cercare di fermarmi. So quello che voglio, questa volta...>> dissi senza neanche voltarmi verso di lui.
<< Alyssa, ti prego, ragiona. Quello che hai in mente è una follia, non solo per la ciurma ma anche per te. Potresti incorrere in grossi pericoli, cacciarci tutti nei guai e non sapere poi neanche cosa stiamo cercando.>> rispose Cotton con voce ferma ma preoccupata. Mi voltai verso di lui.
<< So che vuoi proteggermi, Jack, ma non per questo dobbiamo evitare tutti i pericoli che ci si presentano...>>.
<< Alyssa, questo è un pericolo che tu stai cercando!>> mi rimproverò ancora Cotton.
<< Beh, correrò il rischio. Puoi anche scegliere di restare qui, Jack, fa come meglio credi.>> dissi arrabbiata per quel suo atteggiamento da maestrino. Ad un tratto notai qualcosa, o meglio, qualcuno...l'ombra di qualcuno che sembrava spiarci. Feci segno a Cotton di avvicinarsi.
<< Lo vedi anche tu?>> gli chiesi.
<< Si...sembra che stia cercando qualcuno.>> mi rispose lui, facendo finta di osservare altrove.
<< Io vado a vedere cosa vuole.>>. Cotton tentò di fermarmi ma staccai la sua mano dal mio polso e gli sorrisi. << Sta tranquillo, marinaio. Il tuo capitano resterà tutto intero.>> gli dissi sorridendo e mi allontanai verso una stanza, lontana da tutto quel fragore della taverna.
Solo il silenzio mi circondava. Fischiettavo per tenermi compagnia, nell'attesa che quell'ombra misteriosa si rivelasse a me. Ogni tanto mettevo la mano sulla spada al mio fianco, pronta a difendermi in caso di attacco. Improvvisamente qualcuno mi braccò con un braccio intorno al collo.
<< Era ora che ti facessi vivo.>> dissi con un tono ironico e con un balzo felino mi liberai dalla presa del mio avversario, così riuscì a guardarlo dritto in viso. Era un ragazzo di circa 23 anni, alto, moro, capelli corti e occhi castani. Era vestito in modo bizzarro, tipico della marina britannica.
<< Oh, un soldato della marina britannica, immagino. Che grado siete, signore?>> domandai, tirando fuori la mia spada e assumendo una posizione di combattimento.
<< Mi chiamo Joe Jonas, commodoro Joe Jonas. Sono qui per catturarvi, Alyssa Cortès.>> rispose lui, ripetendo le mie mosse. Cominciammo a ruotare, tenendoci sempre d'occhio l'un con l'altro, sempre pronti a dare inizio alla battaglia.
<< Uhm...Joe, diminutivo di Joseph, immagino...aspettate un attimo...voi siete il famoso Commodoro Jonas che da un paio di mesi mi da la caccia? Finalmente ho l'onore di conoscervi, commodoro.>> dissi ironica e gli feci un inchino. Lui, in preda alla rabbia, si scagliò contro di me con la sua spada ma io, agile, parai il suo colpo.
<< Finirai sulla forca, Cortès.>> mi disse lui, continuando a scagliarmi agili colpi. Mi allontavo sempre di più e cercavo di aggirarlo per farlo stancare maggiormente.
<< Ma come, io vi do del voi e voi già mi date del tu? Non è carino trattare così una donzella, non ve lo hanno detto?>> continuai ancora, facendolo irritare di più.
<< Cortès, siete il pirata più sbruffone che conosca.>> mi rispose lui. Continuammo a combattere; spada contro spada, la nostra sembrava una danza all'ultimo sangue. Il Commodoro dimostrava una grande agilità fin quando, stanca dei suoi giochetti, gli tirai della terra sul viso e quando lui riaprì gli occhi, gli puntai contro la mia revolver.
<< Giochi sporco.>> mi disse lui.
<< Pirata.>> risposi, mantenendo il mio tono sarcastico. Nel frattempo i miei uomini, sentendo dei colpi di spada, si erano avvicinati a lui e, senza che lui lo notasse, gli sferrarono un pugno sullo stomaco, facendolo svenire.
<< Ragazzi, siate più gentili la prossima volta, è pur sempre un gentiluomo. Caricatelo sulla nave...potrebbe essermi utile come mozzo.>> dissi e una risata accompagnò il nostro ritorno alla nave.
 
 
POV JOE
 
Mi svegliai in preda ad un forte dolore allo stomaco. Avevo la vista sfocata, la testa confusa fin quando non ricordai l'ultima cosa che stavo facendo.
<< Cortès...dov'è? Dove sono, dove mi trovo?>> cominciai a domandare e mi alzai da terra lentamente. Notai di essere in movimento...dovevo essere su una nave e quella in cui mi trovavo era una cabina. Ad un tratto un rumore attirò la mia attenzione e, voltandomi, la vidi. Lei, la mia rapitrice.
<< Buongiorno, Commodoro. Dormito bene?>> mi disse lei sorridendo ironicamente, come era sua consuetudine. Non la sopportavo quando faceva così, mi faceva sentire ridicolo.
<< Dove siamo?>> le domandai severo. Notai che mi aveva disarmato, quindi non potevo pensare ad un attacco diretto. Dovevo capire meglio chi era e dove mi trovavo.
<< Sulla mia nave, Commodoro. Avevo bisogno di un mozzo per pulire i ponti e, dato che la mia ciurma ha ben altre cose a cui pensare, ho creduto che fosse bello poter avere il mio peggior “ nemico” ad aiutarmi nelle faccende>> mi rispose e cominciò a ridere, scendendo dal tavolo in cui era seduta. Cominciò pian pian ad avvicinarsi a me e più lei si avvicinava e più io cercavo di trovare qualcosa per bloccarla. Lei mi prese per il colletto della giacca; aveva una stretta da vero uomo.
<< Non cercare di scappare, Commodoro. Non ti conviene, a meno che tu non voglia assaporare l'acciaio della spada e il sapore della polvere da sparo...>> disse ad un soffio dal mio naso e mi lanciò sul letto. << Ah, a proposito...>> continuò << Mi chiamo Alyssa ma per te sarò Capitano e voglio essere rispettata come tale!>> disse e si dileguò, chiudendo la porta della cabina dietro di se. Rimasi pietrificato dal suo modo di essere; era così dura, fredda, ironica e saccente ma allo stesso tempo sensuale, con un bel viso e dei grandi occhi verdi. Ma il mio obiettivo era quello di catturarla e forse trovarmi a bordo della sua nave poteva essere un vantaggio per me, dovevo solo capire bene chi fosse quella donna così misteriosa e con chi avevo davvero a che fare.
  
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