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Autore: Ruka_odinson    06/07/2013    1 recensioni
Ciao a tutti/e questa é la mia prima volta su efp come autrice. Sono sempre stata una lettrice più o meno silenziosa, ma questa volta ho deciso di mettermi in gioco e di provare a mettere qualcosa nero su bianco.
La mia storia è ambientata fra un paio d'anni, in un periodo non ben stabilito. Racconta di una ragazza, a cui per facilità di immedesimazione ho dato il mio nome, che si trasferisce a Londra con un amica per cambiare vita e realizzare il suo sogno. La tranquillità finisce dal momento in cui scopre di avere come vicino di casa, niente popó di meno che il signor Thomas William Hiddleston, suo idolo da una vita, che la trascinerà in un turbine di situazioni imbarazzanti , ma anche di opportunità.
Spero che apprezziate l'impegno e che vi divertiate a leggere tanto quanto mi sono divertita io a scrivere.
Un bacio -Ruka-
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 10.

 


Kneel

 

ELENA POV.



Erano solo alla terza birra e al secondo giro di pasta, quando Elena cominciò a sentire i chiari sintomi di una leggera sbronza.
*Cosa diamine fai, non sei abituata a bere* 
Accaldata, nervosa e con un principio di ridarella, distolse lo sguardo dal piatto davanti a sè e bevve un altro sorso.
<< Davvero Elena ti sei superata questa volta! Era proprio buona! >>
Esclamó Karima, che dal piano di appoggio della cucina, apriva la scatola colorata che conteneva i cupcakes di Tom.
<< Ehm, grazie... Ma non è niente di chè >>
Mormoró lei. 
<< Già complimenti alla cuoca! >>
Rincaró la dose Tom con un sorriso caldo.
Youssef da parte sua le fecce il segno di vittoria con le dita. 
Elena non aveva desiderato mai come quella sera essere invisibile, sprofondare in una botola, rintanarsi in una grotta e rifuggire alla luce del sole, insomma essere ovunque tranne che lì. 
Grazie a Dio i fratelli Afi e Tom non mancavano certo di parlantina. 
Avevano passato tutta la serata a discutere del più e del meno, di Londra, dell'Italia, di calcio, di moda, argomento che aveva acceso l'anima di Karima che aveva iniziato a sommergere Tom di complimenti sulla scelta dei suoi completi, dell'attuale nullafacenza di Youssef e di musica.
Fosse stato per lei, la serata sarebbe stata tutta immersa in un imbarazzato silenzio di circospezione , alternato dalle sorsate di birra che la ragazza aveva mandato giù.

Aveva sentito lo sguardo di Tom addosso per tutta la sera, fin da quando si era spostata nel piano cottura a preparare il necessario per la sua "leggendaria carbonara". 
Lui, sempre educatissimo e brillante, prestava attenzione alla conversazione e rispondeva ad ogni domanda, ma con la coda dell'occhio la seguiva sempre.
Inutile dire che per questo motivo si era esibita in : caduta di forchette, olio schizzato, per qualche miracolo fortunatamente non addosso, uovo rotto male, ed una serie infinita di incidenti culinari, che grazie a Dio non aveva inficiato la buona riuscita della pasta.
*Che avrà da fissarmi santi numi! Poi con quello sguardo divertito! Si prende gioco di me?? Lo sapevo in realtà è un sadico* 
Elena che aveva cominciato a perdere il controllo dei propri freni inibitori diede un leggero colpo con la gamba al tavolo, attirando l'attenzione dei presenti.
Repentinamente si esibì in un sorriso forzato e fissó con rinnovata attenzione i fiori della tovaglia.
Karima arrivó con i dolci in tavola, gli aveva graziosamente disposti su un piccolo vassoio. 
<< Prego, prima alle signore! >>
Disse Youssef. 
Karima, che era una golosona si accaparró un cupcakes che esibiva una imponente montagna di crema al cioccolato in cima, decorato con un bastoncino di cioccolato bicolore. 
A quel punto fu il turno di Elena, che non sapeva decidersi.
Tom come un perfetto mentore, spiegó:
<< Ho preso diverse varietá non conoscendo i vostri gusti. Quello che ha preso Karima è un "Full chocolate", con crema al cioccolato e gianduia all'interno. Poi ci sono un Red velvet,uno alla vaniglia e noci, uno pera e cioccolato, uno classico alla crema di burro con base di cioccolato, uno al caffè, ed uno Rum e cioccolato. Io di solito optò per gli ultimi due, amando i gusti più decisi. >>
Detto ció Tom si umettó inavvertitamente la bocca e alzó lo sguardo verso Elena.
Lei perse il contatto con il mondo per un millesimo di secondo. 
In qualche modo, si trovò ad immaginare Tom, vestito di pelle, che dall'alto della sua imponente statura, la intimava al silenzio, urlandole di inchinarsi di fronte a lui. 
Senza interrompere il contatto visivo, spalancó la bocca in maniera ben poco intelligente per poi richiuderla immediatamente
*Elena santo cielo!!!* 
Si schiarì la voce, e ne uscì un quasi strozzato
<< Credo che prenderó la Red velvet >>
E così dicendo acchiappó il dolcetto scelto.
Lui piegó leggermente la testa di lato, e sorrise sotto i baffi, proprio come se avesse intuito perfettamente i pensieri che affollavano la mente della giovane.
*Per tutti gli Dei, tutti gli Angeli e i demoni infernali! Elena blocca quella tua dannata immaginazione! Hai letto troppe fanfiction!!*
La ragazza, che era arrossita in maniera preoccupante, prese a sventolare un fazzoletto per farsi fresco.


TOM POV.


Si stava divertendo come un bambino a vedere le reazioni della ragazza.
Aveva un espressività ed una mimica facciale, da fare invidia a molte sue colleghe affermate.

<< Quindi, Elena, e tu, che mi dici? Come mai sei venuta a Londra? Cosa fai di bello? Oltre a deliziare la tua coinquilina con del l'ottimo cibo? >>
Tom la interrogò con un sorriso sornione, posando interessato il suo sguardo su di lei, che sembrava particolarmente interessata alla trama della tovaglia. 
La ragazza si giró repentinamente verso di lui, lo fissó per un attimo, poi, come se si fosse resa conto di averlo guardato direttamente in viso, sposò lo sguardo verso il suo bicchiere e dopo un attimo di esitazione rispose:
<< Beh ecco, la veritá é che momentaneamente sono anche io disoccupata, o meglio, inizio a lavorare lunedì in un caffè al centro. ma si tratta di un lavoro momentaneo >>
Spiegó diplomatica. 
<< Eh si, la nostra Elena, ha grandi sogni! >>
Disse Youssef.

<< Cioè ? >> 
Chiese curioso Tom.
<< Sempre se non sono troppo indiscreto!>>
Si affrettò ad aggiungere.
La ragazza , dopo aver lanciato un occhiataccia all'amico, posò timidamente lo sguardo su di lui.
<< Beh ecco, la verità è che ho studiato per diventare sceneggiatrice. >>
Un attimo di silenzio. 
Elena sembrava voler valutare quanto ancora esporsi. 
<< Il mio sogno è quello di lavorare con un grande regista un giorno, adoro tutto ció che riguarda il cinema, e stare sul set è quello che mi rende più felice. >>
Concluse la ragazza con un sorriso sincero stampato in volto.
Tom dovette ammettere a se stesso, che quel sorriso dolce lo aveva colpito.
<< Wow, beh! Ma è magnifico! Cioè , eheheheh, chi meglio di me può capirti! >> 
Rimbeccò lui, contento di aver penetrato le barriere della ragazza. 
Decise di osare un pó.
<< Magari un giorno potrei lavorare su uno dei tuoi scritti! Sarebbe bello! >>
<< Oh, si quello si che sarebbe un sogno ad occhi aperti eh? >>
Disse Youssef con aria allusiva.
<< Youssef piantala! >>
Lo sgridó la sorella.
<< Eh che ho detto di male! Lo sanno anche i muri che Elena ci lavora da anni su quello scritto! >>
Un improvviso silenzio caló sulla tavola.
Elena fulminó con lo sguardo il ragazzo, che sembrava essersi reso conto solo adesso della bomba che aveva sganciato.
*Quel ragazzo non aveva filtri*
Si appuntó mentalmente Tom.
I ragazzi intorno a lui si lanciavano sguardi di fuoco.
Elena a Youssef, che guardava con sguardo colpevole la sorrella, che a sua volta guardava preoccupatissima l'amica.
Lui aveva intuito qualcosa, ma non riusciva a trattenere la curiosità.
<< Ehm, non credo di aver capito... >>

 


ELENA POV.

*Non ucciderlo, non ucciderlo! Troppi testimoni! E poi dovresti pulire tutto una volta finita! Non ci pensare.*
Elena aveva perso ogni minimo di barlume di sanità mentale, ed aveva afferrato involontariamente il coltello, pronta a lanciarlo in mezzo alla fronte di Youssef.
Avrebbe implorato pietà , gli avrebbe fatto rimpiangere le sfuriate del padre, le botte del batterista, i sintomi di ogni dannata sbornia post concerto,avrebbe rimpianto la frattura scomposta che si era fatto a 16 anni cadendo dalla moto che lo aveva allettato per 2 mesi, lo avrebbe fatto pregare tutti gli antenati, tutti gli dei, e tutti gli spiriti che conosceva e non, e dopo averlo strigliato per bene lo avrebbe lasciato dormire fuori sullo zerbino come un cane, solo.
Posó lo sguardo sui presenti con aria un pó allucinata.
Tom aspettava che qualcuno gli rispondesse, mente Youssef impallidiva sempre di più avendo fiutato il pericolo, e Karima era rimasta bloccata con il cupcakes a mezz'aria e la bocca semiaperta.
Elena decise che era arrivata l'ora di smetterla di fare l'idiota e di darsi un contegno, forse colpa dell'alcool, o dell'incoscienza sputó fuori il rospo.
*Basta! Fanculo!Beata sfacciataggine!*
<< Beh ecco vedi Tom... >>
Era la prima volta che si azzardava a pronunciare suo nome, e perciò forzò volontariamente tono.
Non poté fare a meno di notare un guizzo negli occhi di lui.
<< La verità è che io sono una tua grande fan >>
Detto questo Tom sorrise compiaciuto.
*Che bastardo*
Pensó lei.
<< Anzi ti dirò di più! Forse sei stato tu che mi hai dato il coraggio di intraprendere, o meglio cercare di intraprendere la carriera da sceneggiatrice >>
Tom la guardava con un sorriso a 32 denti, sembrava gli stesse dicendo che aveva appena vinto un Oscar.
*Ma guardalo come si compiace*
<< E quindi, è da un paio d'anni che ho buttato giù una sceneggiatura che vede come protagonista, un soggetto cucito ad arte sulla sua pelle, quindi per me lavorare con te sarebbe la realizzazione di un sogno, che dura da un bel pò >>
Elena sentiva di aver perso almeno qualche etto, non si era resa conto di essersi alzata in piedi mentre parlava, così , con noncuranza si risedette, acchiappó nuovamente il bicchiere e buttó giù un altro sorso.

  
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