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Autore: Salice_    06/07/2013    5 recensioni
SEQUEL di "Il mio cuore è gelido come l'inverno."
Sono passati sei mesi dalla battaglia finale contro Deep Blue e, da quel giorno, Zakuro non ha mai più visto Kisshu, l'alieno del quale è perdutamente innamorata.
Ma il destino, burattinaio maldestro, li farà rincontrare, divertendosi a spezzare e riallacciare le vite dei due amanti.
Con un nuovo e potente nemico da fronteggiare, la storia d'amore tra la Mew Lupo e l'alieno dagli occhi dorati prosegue.
Kisshu sbatté violentemente la ragazza contro il muro, i suoi occhi dai tratti felini illuminati dalla rabbia e dal rancore.
- Come puoi far finta di nulla, Zakuro?! – urlò esasperato. – Sono sei mesi, sei fottutissimi mesi che non ci vediamo, sei sparita dalla mia vita, mi hai fatto star male come un cane e hai ancora il coraggio di guardarmi negli occhi dicendomi una cosa del genere?! Tu mi fai schifo! –
Zakuro, per tutta risposta, si sollevò dalla parete contro la quale era stata spinta, e assestò uno schiaffo secco sulla guancia dell’alieno; questo si portò una mano alla parte lesa, guardando Zakuro stupefatto.
- Sei solo un idiota, Kisshu. -
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Maschere e pioggia.'
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Confidenze.

Dopo la battaglia le Mew Mew erano state tempestivamente curate da Kyle e Ryan; per guarire le ferite riportate da Zakuro e Purin era stato necessario l’utilizzo dell’Acqua Mew, in quanto la gamba rotta della Lupa e le costole incrinate della bambina avrebbero impiegato troppo tempo per guarire completamente.
Quella era la prima battaglia dalla quale la squadra Mew Mew dovette ritirarsi, e ciò aveva contribuito a buttare giù le ragazze psicologicamente; Ichigo, in particolar modo, cominciava a nutrire dei dubbi sulla sua adeguatezza come leader in seguito alle parole di Cordelia.
Quel giorno, molte settimane dopo l’accaduto, le ragazze, gli scienziati e i due alieni erano riuniti in sala a discutere della loro nemica.
- Cordelia è troppo forte, non c’è nulla da fare! – esclamò Minto abbattuta, appoggiandosi stancamente allo schienale della morbida poltrona di chinz.
- E’ vero! – confermò Purin – Quella è una macchina da guerra: da sola è riuscita a mettere al tappeto tutte noi. –
Zakuro sospirò sommessamente. – E ora che conosce tutti i nostri punti deboli non so quante chances di vittoria ci rimangano. –
Retasu e Ichigo tacevano, l’una torcendosi le mani e l’altra affondando le dita nella frangetta rossa, spettinandola.
- Se Pie e Taruto non fossero arrivati in tempo sul posto, non oso pensare a cosa sarebbe potuto succedere. – sussurrò Kyle, che per la prima volta non esibiva il suo sorriso gentile e fiducioso.
Pie era appoggiato al muro, ma abbandonò la sua posizione per dichiarare: - Cordelia è una creatura spietata e dalla mente profondamente analitica; adora provocare la sofferenza in chi la circonda e gettare le persone nel terrore e nello sconforto. Contro di noi sta combattendo più che altro una battaglia psicologica. –
Taruto annuì, mentre tutti i presenti elaboravano lentamente le parole dell’alieno maggiore.
- Se soltanto Kisshu non se ne fosse andato… - cominciò il più piccolo, interrompendosi però a causa di una forte gomitata di Purin nelle costole.
Gli sguardi di quasi tutti i presenti saettarono sul volto di Zakuro, seduta in una poltrona accanto alla finestra.
La ragazza conservava la sua espressione imperturbabile, senza mostrare alcun cedimento al nome del suo ex compagno, ma in realtà moriva dentro. Ogni volta che i suoi pensieri si soffermavano nuovamente su di lui, Zakuro avvertiva qualcosa nel petto, all’altezza del cuore, spezzarsi. Non era ancora riuscita ad accettare il fatto che Kisshu se ne fosse andato.
Un silenzio carico di tensione era calato sulla stanza, interrotto soltanto dagli sbuffi di Ryan, che continuava a passarsi la mano fra i capelli biondi imprecando a bassa voce.
Era una giornata primaverile e il tiepido sole splendeva nel cielo, gli uccellini cinguettavano dai rami dei ciliegi che costeggiavano il viale e Masha svolazzava sulle teste dei presenti, ignaro di quanto la situazione fosse critica.
- Eppure deve esserci un modo… - sussurrò Ryan, rivolto più a se stesso che a qualcuno in particolare. Il suo sguardo vagò per la stanza, come se tra i mobili fosse possibile trovare una soluzione al problema che li affliggeva.
Dopo alcuni minuti, però, Ryan si alzò senza preavviso, scoccando a Kyle un’occhiata d’intesa; i due si diressero così in laboratorio, lasciando le Mew Mew e i due alieni in sala ad arrovellarsi il cervello su quel rompicapo.

 

Era pomeriggio inoltrato quando Zakuro abbandonò l’abitazione per fare una passeggiata; aveva sempre amato la solitudine, nella quale poteva riflettere tranquillamente e trovare conforto. Nel silenzio cercava un’ancora di salvezza dagli scherni della vita.
Si stava avviando verso un piccolo boschetto in periferia che aveva scoperto pochi giorni prima, quando una voce dolce la richiamò.
- Zakuro, aspetta! –
L’ex modella si voltò, vedendo una Retasu molto affannata chiudere in fretta il portone e correre verso di lei.
- Retasu. – mormorò Zakuro voltandosi solamente di qualche centimetro per guardare ma Mew Focena. Questa si torceva le mani incontrollabilmente, mentre un lieve rossore colorava le sue guance: era senza dubbio nervosa per qualcosa.
- Zakuro, volevo chiederti… Ehm, sempre se ti vada… Se avresti voglia di andare a prendere un aperitivo insieme. –
Zakuro alzò un sopracciglio, sorpresa. In tutto quel tempo, non aveva mai stretto grandi rapporti con Retasu; certo, la considerava una splendida persona, una ragazza adorabile, ma aveva molta più confidenza con Minto e Ichigo.
- C’è un motivo ben preciso che ti ha spinta a questa richiesta? – domandò Zakuro con una punta di freddezza che non riuscì a controllare.
Retasu abbassò lo sguardo.
- Pensavo potessimo scambiare due parole; la situazione, ora come ora, non è semplice per nessuno, e forse sarebbe meglio… -
Retasu si interruppe: per la prima volta da mesi Zakuro sorrideva.
- Ho detto qualcosa di sbagliato? – chiese la Mew Focena, intimidita.
Zakuro, però, le si avvicinò e, posandole gentilmente una mano sulla spalla, disse: - Vieni Retasu, c’è un locale carino a pochi minuti da qui. –
Retasu, seppur presa in contropiede, non riuscì a non sorridere a sua volta e a seguire la Mew Lupo.
Le due si sedettero in un locale che dava sulla strada, con tavolini e sedie di vimini, e ordinarono due bicchieri di vino bianco.
Zakuro aspettò di bere il primo sorso della sua consumazione prima di rivolgersi a Retasu.
- Cosa ti preoccupa di più in questo momento? –
Retasu si fermò a metà dell’atto di addentare una pizzetta, e rispose: - Ho sempre più paura che non riusciremo a sconfiggere Cordelia. Lei è nettamente più forte di noi, e sono terrorizzata al pensiero di quello che potrebbe accadere alla città e al resto del pianeta se dovessimo fallire. –
Zakuro posò lentamente il bicchiere sul tavolo.
- Ascolta Retasu: quella di Cordelia è una battaglia personale contro di noi. Abbiamo liberato i suoi tre prigionieri più importanti, rinchiusi nel carcere di massima sorveglianza di Edren, e l’abbiamo sfidata. Non le interessa il dominio della Terra. E in ogni caso, finché siamo tutti uniti non è ancora detta l’ultima parola. –
Il discorso di Zakuro fu seguito da un silenzio imbarazzato di Retasu. Sembrava quasi che la ragazza avesse qualcosa da dire, ma che stesse attentamente soppesando le parole.
- Tecnicamente non siamo più uniti. – buttò lì.
Zakuro ebbe un sussulto, che mascherò gettandosi i capelli dietro le spalle; aveva intuito dove la sua compagna voleva arrivare.
- Quello che voglio dire, - continuò Retasu prendendo coraggio – è che Kisshu ci ha lasciati. Ha abbandonato la squadra, certo, ma prima di tutto ha abbandonato te. –
- Le decisioni di Kisshu sono più che lecite e sicuramente ha avuto i suoi motivi. Noi non siamo nessuno per poter giudicare. – la interruppe Zakuro in tono duro.
-  Il punto è che tu stai male: non lo dai a vedere, ma so che questa cosa ti sta distruggendo. Ti prego Zakuro, se hai voglia di sfogarti fallo. –
La Mew Lupo assorbì il significato di quelle parole, sconcertata. Nessuno, a parte Kisshu, aveva mai tentato di capirla e tantomeno aveva provato a chiederle di parlare delle sue emozioni. Solitamente, era lei a far ragionare e aiutare gli altri.
- Logicamente sto male, ma questo non deve influire sul mio modo di combattere. – snocciolò Zakuro, tentando di mettere fine a quella conversazione.
Purtroppo, però, Retasu non sembrava essere della stessa opinione.
- Qui non si parla di combattimenti e missioni: è il tuo cuore che va preso in causa. –
Zakuro bevve dell’altro vino e, malgrado tutto, sorrise.
- E’ strano che qualcuno parli a me di cuore, dal momento che mi sono sempre definita come una persona in grado di amare solo con la mente. In ogni caso, la cosa peggiore è il fatto di averlo perso non una, ma due volte: questo non riesco ad accettarlo. –
Retasu era sul punto di ribattere, di dare il suo appoggio alla compagna, quando il cellulare di Zakuro squillò.
La ragazza afferrò il dispositivo e provò una sensazione di panico nel leggere il nome sul display.
- Pronto? –
- Zakuro, sono Ryan. – rispose la voce del biondo all’altro capo del telefono.
- Sì lo so. –
Il ragazzo non sembrava aver colto la sua ironia.
- Ascolta, abbiamo fatto una scoperta sorprendente. Raggiungici subito in laboratorio. –
- Perfetto, arrivo subito. – mormorò Zakuro.
- Retasu è con te? –
- Sì, è qui seduta con me. –
- Bene, venite qui tutte e due. –
Ryan chiuse la telefonata, lasciando Zakuro per una frazione di secondo intenta a fissare il vuoto di fronte a lei.
- Andiamo. – intimò a Retasu senza troppi complimenti, e le due, dopo aver lasciato i soldi sul tavolo, si affrettarono a raggiungere casa di Ryan.

 

Le ragazze entrarono precipitosamente nel laboratorio, trovandovi tutta la squadra riunita attorno a Ryan e Kyle, ansiosa di ricevere spiegazioni.
Zakuro notò immediatamente che, nonostante avessero appena scoperto qualcosa che avrebbe potuto aiutarli nella loro lotta contro Cordelia, Kyle non sorrideva.
- Bene Ryan, ora ci siamo tutti. – si limitò a dire il moro.
- Che succede?! – esordì Ichigo, un’ansia evidente impressa nei suoi occhi color cioccolato.
Ryan si voltò verso il computer più vicino e cominciò a digitare i tasti. Sempre dando la schiena ai ragazzi, cominciò: - Durante la battaglia, Masha è riuscito a strappare alcuni capelli a Cordelia… -
- E’ vero! – esclamò Ichigo – E’ successo mentre stava combattendo contro di me. –
- Ti prego di non interrompermi. In ogni caso, io e Kyle abbiamo pensato di analizzarli per vedere che cosa sarebbe saltato fuori. –
Ryan, finalmente, si voltò.
- Come penso immaginiate, nel computer abbiamo inserito tutti i vostri dati e i vostri valori, in modo da poter sempre controllare la situazione e il corretto funzionamento del Mew Power nel vostro organismo. –
Le ragazze e gli alieni annuirono, incuriositi. Dove voleva andare a parare Ryan?
- Analizzando i campioni forniti da Masha, abbiamo scoperto una cosa tanto stupefacente quanto preoccupante. –
Il suo sguardo color del ghiaccio si posò in quello blu oltremare della Mew Lupo.
- Zakuro, tu e Cordelia condividete lo stesso codice genetico. –

 

Angolo Autrice:

Ciao a tutti lettori, scusatemi per il tremendo ritardo. Purtroppo questo non è stato un periodo troppo felice per me e ho avuto qualche difficoltà ad aggiornare, ma finalmente sono qui. Spero che la mia lunga assenza non vi abbia portato a stancarvi della storia.
Sarei felice di riuscire a farmi perdonare con questo nuovo capitolo!
Dopo questa rivelazione, che cosa succederà?
Forza, fatemi sapere che cosa ne pensate!

Salice_

   
 
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