Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Their_Eyes    06/07/2013    22 recensioni
E' difficile combattere per vivere.Ed è proprio questo che sta facendo Zayn.
Tira pugni in cambio di denaro. Però è stufo, stufo di dover perdere sangue per pagare l'affitto.
Poi ad un combattimento, la vede: vede Crystal e capisce che non ha intenzione di smettere di lottare.
Ma non lottare tirando cazzotti, ma lottare per amore, lottare con il cuore.
Crystal, invece dovrà fare i conti con i ripetuti inviti da parte del moro e si troverà a combattere anche lei: combattere per abbattere un muro che le fa vedere uno Zayn diverso da quello che è realmente.
Un pugno d'amore che imbatterà in lui e un cuore di ferro che dovrà avere lei per continuare ad amarlo nonostante gli ostacoli che la vita gli metterà di fronte.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





Friend

 

Sbuffai sedendomi al mio banco e piegandomi per prendere i libri giusti per quella lezione. Appena alzai la testa, notai che non ero da sola ma mi aveva raggiunto qualcuno: Zayn.
“Cosa ci fai qui? Non frequenti questo corso!” mi permisi di dire guardando le sue iridi meravigliose.
“Si che lo frequento. Di solito sono seduto laggiù!” indicò un posto agli ultimi banchi e notai che, in mezzo a tante oche, ce n’era uno libero.
Mi girai velocemente visti gli sguardi assassini di quelle troiette.
“Prendi appunti anche per me!” mi disse quasi supplichevole.
Ignorai la sua richiesta: “Senti Malik, non ho intenzione di venire a letto con te e di fare parte di quelle oche che mi stanno trafiggendo con lo sguardo”
“Non ti ho chiesto niente di simile!” disse alzando le mani innocente “Volevo solo legare con te, non chiederti di scoparmi!”
“Stasera hai voglia di venire con Jasmine da noi?” mi chiese.
“Non sono una di quelle che ti vengono dietro. Il comportamento infantile, i tuoi tatuaggi, i tuo fare indifferente non fanno colpo su di me!” ribattei di colpo, ignorando di nuovo la sua richiesta.
“Cazzo Glass! Ti ho chiesto solo di venire a farci compagnia!” .
In effetti aveva ragione.
Glass era il mio squallido soprannome. Si divertiva a chiamarmi così, per via del mio nome. Ragionava così: “Crystal uguale cristallo uguale bicchiere uguale glass
 “Okey, ci penserò.” Risposi
“Giuro che non ci proverò. Voglio solo conoscerti!”
“Sssh” sussurrai scrivendo tutte le parole che il professore diceva.
La lezione proseguì lenta e tranquilla; Zayn si appoggiò più volte alla mia spalle, non provai a respingerlo per due motivi: non avevo le forze per tirarlo su visti i suoi muscoli possenti, non mi dispiaceva averlo accanto.
 
“Allora ci hai pensato?” mi chiese
Stavo per rispondere quando una ragazza, o dovrei dire, poco di buono, si avvicinò a noi e cominciò a chiacchierare allegramente con Zayn.
Guardai la scena disgustata mentre pensavo che quella l’avevo già vista: forse nel chiostro del dormitorio dove alloggiavo.
“Oh, beh, dove eravamo rimasti?” domandò estraendo una sigaretta dal pacchetto tornando a guardare me “Ah sisi, mi ricordo! Allora accetti o no?”
“Si, solo che dopo stasera dovrai lasciarmi in pace, okey?”
“Va bene..” disse per poi filarsene via insieme a un ragazzo che conoscevo, però non ricordavo il nome.
 
“Cosa?” Louis alzò gli occhi al cielo appena gli dissi che la sera sarei andata da loro con Jasmine.
“Io ti avevo detto che non ti avrebbe lasciato in pace!” disse fiera della sua affermazione la mia migliore amica. Forse però, dopo aver pensato un po’ al casino che sarebbe successo, si sbatté una mano in fronte.
“Dopo stasera mi lascerà in pace!” affermai io ricordandomi quello che mi aveva detto.
“Seh!” sospirò Louis lasciando che la sua testa andasse a sbattere contro il tavolo.
“Hai davvero intenzione di venire?” mi chiese infine Jasmine, prima di andare via.
“Certo!” risposi felice.
 
Ero un po’ in disordine, sperando che a Zayn facessi così tanto schifo da non rivolgermi parola e magari da non chiedermi di uscire ancora: avevo raccolto i capelli in una coda alquanto disordinata, mi ero messa una tuta che di solito uso per andare a dormire e delle scarpe di quando ero a casa che usavo per andare a correre per le strade sterrate.
“Entrate!” disse Louis sul ciglio della porta per poi prendere Jasmine per la mano e condurla in camera.
Io, invece, da brava ragazza mi sedetti sul divano in attesa che qualcuno venisse a farmi compagnia.
“Finalmente!” esclamò Zayn facendomi sobbalzare.
Da quel momento avrei controllato se avesse mantenuto la sua promessa.
“Scusaci, ma Jasmine aveva da fare per la scuola, mi sembra.. un saggio!” cercai di sembrare più disinvolta possibile e mi meravigliai che ancora non avesse visto il mio look quasi vomitevole.
“A proposito di saggi, tu hai fatto quello di italiano?” mi chiese sorridente. Si sedette nel divano accanto a me e io fui costretta a girarmi per vederlo bene.
“Nah!” risposi “ancora c’è tempo! E tu?”
“Io l’ho finito ieri sera..”
“Non ci credo!” dissi incredula “E’ per giovedì e tu già l’hai finito?!”
“Perché, secondo te, un ragazzo che combatte per vivere, un ragazzo che ha i tatuaggi quasi su tutto il corpo, non può avere buoni voti?” mi chiese un po’ indispettito.
“Nono, scusami! E’ che, boh, non lo avrei mai detto!” mi ripresi cercando una scusa ma non mi arrivò niente di buono al cervello.
“Anzi!” esordì “Se hai bisogno di aiuto, chiedimi pure!”
Stavo per iniziare a ridere ma vidi che la sua proposta non aveva niente di divertente, era davvero serio e per ora stava mantenendo la promessa.
“Ce la posso fare anche da sola!”
Stupido orgoglio.
“Ti posso fare una domanda?” chiesi per interrompere il silenzio che avevo creato con quella stupida frase che non era vera nemmeno per un quarto dell’affermazione.
Intanto Jasmine e Louis ci avevano raggiunto in salotto e stavano mangiando qualcosa appena prelevato dalla cucina.
Zayn annuì.
“Non puoi trovare meglio da fare per mantenerti? Invece che combattere e prendere pugni in faccia?”
“Che fai, ti preoccupi per me?” ammiccò ma io alzai le spalle facendogli capire che era solo una curiosità quella che avevo appena chiesto.
“Lavorando in un negozio non ce la farei a prendere tutti quei soldi che prendo in uno scontro di box! Poi non è così male come sembra.. Sono sempre gli altri che le prendono, io tiro un cazzotto ma gli altri non ce la fanno a ribattere e quando lo fanno lo schivo. Semplice!” disse facendosi superiore.
“E chi sei?! John Cena?” chiesi. Non ero molto sicura del nome che avevo detto. Mi ricordavo solamente che faceva parte di qualche combattimento che qualche volta vedevo a casa quando non sapevo che fare.
Mi girai verso Jasmine e vidi che stava confabulando qualcosa con Louis e appena videro che li stavo fissando, mi tirarono un occhiataccia.
Misà che avevo sbagliato domanda.
“Avevo un padre alcolizzato e tre sorelle da difendere” disse ma non sembrava tanto scosso.
“Oh..” mi limitai a dire mentre andavo a fuoco.
“Non essere in imbarazzo! Papà ha smesso di bere e le mie sorelle sono cresciute e ora non hanno bisogno di difendersi!”
“Non sono in imbarazzo!” risposi secca e un po’ troppo affrettata. Forse non era il modo giusto per far vedere che quella non era la verità.
“Mi pace il tuo look naturale. Di solito e ragazze non vengono vestite così da me!” ammiccò sorridendo.
“Io non sono le ragazze io sono Crystal e non sono venuta qui per far colpo su di te ma sono stata obbligata” obiettai quasi offendendomi.
“Okey..” disse Jasmine accorgendosi che la situazione stava precipitando “Guardiamo cosa danno stasera in prima serata!”
Prese il telecomando con un gesto secco e accese la televisione come se fosse casa sua.
Louis, intanto, la guardava e studiava tutti i suoi movimenti.
“Io ho fame!” esordì Zayn alzandosi dal divano “Tu Glass hai fame?”
Lo guardai confusa chiedendomi dove volesse arrivare.
“Ho già mangiato” risposi poco -forse troppo poco- convinta per far sì che sembrasse un’affermazione vera.
“Non è vero!” disse Jasmine per poi tapparsi la bocca con una mano e spalancando gli occhi.“Cioè, volevo dire.. non hai mangiato a casa, ma ci siamo fermate durante il tragitto a ehm, mangiare una.. pizza?” rimediò ma ormai era più che visibile che quella che aveva appena detto era una cazzata.
Feci una smorfia e guardai Zayn che a sua volta guardò Jasmine facendogli poi, la linguaccia.
Attraversò la stanza e velocemente aprì la porta: “Andiamo dai! Avrai fame!”
“Ma dove andiamo?” chiesi alzandomi e raggiungendolo.
“Dove vuoi.” Mi sorrise “Possiamo andare a mangiare una pizza se ti va!”
Mi guardai velocemente i vestiti e mi maledii per essere stata così stupida da indossare roba così schifosa.
“Non sono presentabile!” sussurrai sperando che mi sentisse solo lui, invece, Louis e Jasmine si diedero un occhiata veloce e poi scoppiarono a ridere guardandomi.
Fanculo!
Mi guardò anche lui e poi “Stai benissimo, andiamo o sennò morirò affamato!”
“Vorrà dire che dentro la bara di ci metterò una pentola di spaghetti!” dissi.
Questa era pessima.
Salutai velocemente gli altri e scesi le scale seguita da Zayn.
Mi fermai nel parcheggio e lo guardai mentre si sedeva in una moto.
“Ehm..” mugolai rabbrividendo.
“Oh certo. Vieni, sali, andrò piano!” mi rassicurò.
Seh, certo!
Lo guardai ancora e guardai anche la moto: era nera, opaca e mi dava tanto l’ impressione che fosse una di quelle che appena acceleri parte a 90km/h.
Alzai una gamba per fare in modo di scavalcarla ma fui presto ammonita da Zayn: “Attenta a non graffiare niente!”
Scherza?
“Ho le infradito!” dissi guardandomi i piedi e poi pensando che sarei dovuta entrare in una pizzeria in quelle condizioni.
Appena salii, cercai un appiglio dove potermi tenere mentre quello stupido di Zayn avrebbe fatto 200 km/h per le curve.
“Non c’è niente a cui aggrapparsi, hai solo me!” urlò mettendo in moto. Sembrava un tantino divertito.
Lo abbracciai tenendomi stretta e notando che al posto della pancia aveva dei pezzetti di ferro che sono comunemente chiamati ‘addominali’.
Un secondo dopo, imboccò una stradina a tutta velocità: i miei capelli sventolavano dietro al casco e le mie mani stavano quasi scivolando dal corpo di Zayn a causa dell’aria che spingeva contro di noi violentemente.
Zayn tolse una mano dal manubrio e afferrò la mia che aveva quasi raggiunto il suo fianco e la riportò accanto all’ombelico.
“Ho rispettato i limiti!” disse innocente togliendosi il casco, una volta arrivati.
“Quelli tedeschi, che non esistono!” replicai io accomodandomi alla meglio i capelli scompigliati dal vento.
Rise aprendo la porta del ristorante e facendosi spazio per poi andare a sedere in un tavolo nell’angolo lontano da tutti.
“Ciao Zayn! Che cosa ti.. vi, porto?” chiese scettica la cameriera e ammazzandomi con gli sguardi.
“Due birre!” sorrise ma non proferì emozioni.
La cameriera tornò verso la cucina e sembrò leggermente euforica della presenza di Malik.
“Allora Crystal, mi vuoi dire qualcosa di te? Odi gli uomini in generale o solo me?”
Ha detto Crystal! Fuochi d’artificio!
“Solo te!” risposi convinta.
Rise: “Non ti capisco, davvero. E’ la prima volta che qualcuna mi respinge!”
“Quando lo capirai che non mi piaci?” domandai retoricamente guardandolo mentre buttava giù un sorso di birra che ci aveva appena portato la cameriera.
“Secondo me stai usando una tattica molto intelligente!” affermò guardandomi e sorridendo.
Lo fulminai con lo sguardo: “Penso che hai capito che non ho voglia di essere considerata una tua preda solo perché ho una vagina!”
Soffocò una risata e si mise una mano davanti alla bocca per evitare di ridere e di spaventare tutti i clienti nel ristorante: “Sei pazza! Mi fai morire! Dobbiamo essere amici. E non accetto un no come risposta!”
“Okey, amici!” dissi sorridendo “A patto che non proverai a infilarti dentro le mie mutande!” precisai poi ricordandomi del soggetto che avevo davanti.
“Ho capito che non vuoi venire a letto con me. Ho afferrato e non c’è bisogno che me lo ripeti!” disse serio ma non riuscì ad esserlo per molto che rise.000
“Allora, qual è la tua storia?” chiesi curiosa di sapere qualcosa di più “Hai sempre combattuto?”
“Si!”
“Solo questo? Non hai intenzione di dirmi nient’altro?”
“Cosa vuoi sapere?” chiese con fare importante.
“Solite cose: da dove vieni.. cosa vuoi fare da grande..” risposi tranquilla e cominciando a esaminarlo: aveva dei pantaloni neri che si appoggiavano delicatamente sopra le sue gambe che potevo vedere da un buchino della tovaglia; la maglia bianca gli stava larga e lasciava trapassare sicuramente dell’aria sopra la sua pelle; Carnagione scura, occhi marroni, quasi miele, i capelli corvini si alzavano in una cresta e le sue mani poggiavano sul tavolo picchiettando a ritmo l’indice e il medio.
“Sono cresciuto a Bradford e poi mi sono trasferito qui e da grande mi voglio specializzare in diritto penale!”
Diritto penale? Sembra più uno che li commette i crimini, non che li esamina.
Mi escì un gemito dalla bocca ma poi mi ripresi: “Perché ti sei trasferito?”
Forse avevo fatto una domanda troppo personale ma non sembrò scuotersi tanto.
“Dopo la morte di mia madre non volevamo più abitare dentro quella casa. Tutto ci ricordava lei, soprattutto a mio padre e a mia sorella maggiore. Io non mi ricordo tanto di lei.. Avevo solo quattro anni quando è morta.”
Cazzo!
Rimasi sbigottita, non riuscivo a parlare così mi riprese in contropiede facendomi cambiare discorso: “E tu invece?”
“Io sono cresciuta in un paesino a sud di Sheffield, lontano da qui” iniziai “Cos’hanno da ridere quelli là?” chiesi lasciando in sospeso il mio discorso e indicando la squadra di calcio seduta alla nostra destra.
“Ridono di me.. Perché ti ho portato a cena!” rispose sussurrando.
“Perché mi hai portato a cena?” ripetei sconvolta.
“Di solito non lo faccio!” si giustificò alzando le spalle.
“Quindi loro pensano che io sia una di quelle tante che ti porti a letto!” sbuffai sentendo la rabbia crescere dentro di me.
Li odio.
“Cosa stavo dicendo?” chiesi per evitare il finimondo.
“Mi stavi raccontando di te!” sospirò dando un’occhiataccia a quei maiali del tavolo accanto.
“Oh si.. dicevo..” ripresi “Sono cresciuta a Sheffield, lontano da qui. Ah se ti interessa sono scappata per problemi di famiglia. Jasmine mi ha accompagnato. E Da grande vorrei fare la commercialista, prenderò il ramo Ragioneria!”
Lo vidi alzarsi e camminare dietro a quei calciatori che aumentavano sempre di più il passo vedendolo arrivare.
Protettivo, o forse, scontroso.
“Perché hai scelto la City of London School?” mi chiese sedendosi.
“Mi sembrava una scelta giusta!” risposi veloce.
“Ti capisco!” tagliò corto aprendo il menù. 



_________________________________________________________________________________________________________________________

 

If I let you know I'm here for you
Maybe you love yourself
like I love you










 

CIAO BELLISSIMEEE! 
Perdonatemi per il ritardo ma vi avevo già avvisato
che non avrei aggiornato tanto spesso.
Beh, che dire, siamo al primo capitolo
e forse ancora non vi piace o non vi piacerà mai.
Spero che non sia così perche, anche se sto riprendendo
un pò la trama dal libro, ci sto mettendo un sacco di impegno 
e di amore in questa fanfiction.
Si è visto che Zayn chiama Crystal "Glass" per colpa del suo nome 
e che propone di essere amici senza infilarsi nella sue mutande! 
Che dite ce la farà? :) 


Fatemi sapere con una recensione più lunga di 10 parole che ne pensate
e le vostre impressione su quello che succederà in seguito! 

Their_eye
s (Ire) 


Vi consiglio questa storia: 
Trust 


(se volete pubblicità sotto il capitolo scrivetelo nella recensione!) 

  
Leggi le 22 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Their_Eyes