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Autore: slytherin ele    07/07/2013    1 recensioni
questa storia è incentrata sulla relazione di Draco ed Harry...ostacolata da un personaggio molto particolare,che nella saga non esiste. Il protagonista è proprio lui, quindi aspettatevi molto sulla sua vita.
Dal capitolo 1: « Salve, io sono Vegida Draco Abraxas Malfoy e volevo chiederle: Da quanto tempo lei abusa di mio padre? ».
Potter indietreggiò per la sorpresa e nei suoi occhi comparve la consapevolezza.
« scherzi? Tu saresti il figlio di Draco….ma lui è…»
«Omosessuale, assolutamente… io posso definirmi un affare, ben pianificato dai miei genitori…».
«Affare? »
Ghignò, tutti ci erano rimasti male, sapendolo.
«Sì, mio nonno voleva un’erede, i parenti di mia madre anche… Eccomi qui! Frutto di un semplice contratto»
« Non sapevo che Draco avesse un figlio… beh, sono tornato poco tempo fa in Inghilterra, due mesi, ma lui non mi ha detto nulla. »
“Frase chiave…”pensò, esultando, interiormente.
«Forse non sei così importante per lui…o forse ha paura, non ti reputa adatto».
Potter sobbalzò, incredulo.
I commenti sono bene accetti... XD Non abbiate paura di dire quello che pensate.
Storia in fase di "ristrutturazione"!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione, Da Epilogo alternativo
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Il trasferimento di James avvenne tre giorni dopo la decisione dei due adulti, nonostante si trovasse in Australia per il campo estivo, suo padre lo voleva, assolutamente nella sua dimora, sarebbe stato necessario del tempo, perché si abituasse a vivere nella nuova casa, con nuove persone. Inizialmente, James fu molto contrariato, perché voleva restare al campo, ma si rese conto che discutere con il padre era inutile. Non l’avrebbe accontentato, come la madre faceva quasi sempre, aveva un rapporto diverso, probabilmente il padre non avrebbe mai voluto che nascesse, perché lo aveva obbligato a restare con sua moglie più di quanto realmente volesse.

Malfoy non ha mai avuto di questi problemi! Pensò James, invidioso. Lui è stato pianificato. Loro lo hanno voluto. Non avrebbe voluto essere al posto di Vegida in ogni caso, non avrebbe saputo rinunciare all’amore della madre ed era consapevole che il Serpeverde non l’aveva mai provato.

Il viaggio fu faticoso, perché lo compì da solo e si annoiò molto, l’unica nota positiva fu che conobbe Valentina, una ragazza babbana molto simpatica, che stava andando a Roma, la città in cui fece scalo l’aereo e James dovette aspettare due ore, prima di poter prendere quello che lo avrebbe portato a Londra. Visto il poco preavviso, non aveva trovato un volo diretto. Ne approfittò quindi per prendere qualche souvenir all’aeroporto e per mangiare una pizza d’asporto .

Salì sull’aereo, mostrando il documento all’hostess, poi cercò il suo posto. Lo trovò  nella quarta fila a destra, vicino a due ragazzi, molto simili, che sembravano di origine orientale.  Si avvicinò alla ragazza dai capelli neri e gli occhi scuri, che gli sorrise appena lo vide, James ricambiò il sorriso per gentilezza, più che altro, pregando che non tentasse un approccio diverso da quello amichevole. Mentre poggiava la piccola valigia, in cui c’era stata tutta la sua roba, compreso l’equipaggiamento da cacciatore solo grazie ad un incantesimo restringente autorizzato, nell’apposito scompartimento, il suo sguardo cadde sul ragazzo, intento ad ascoltare della musica. Si rese conto, he lo stava fissando solo quando l’altro incrociò il suo sguardo. Si sedette, accendendo l’ipod e aspettando che l’aereo partisse.  Pochi minuti, sentì qualcuno che gli toccava la spalla, si voltò e tolse una cuffietta.

“ Ciao, io sono Patia… E lui è Karim, mio fratello…”

“ James… Non siete inglesi, vero?” Tanto valeva dire qualcosa per accontentarla, anche se non era interessato.

“ Siamo indiani, ma viviamo a Manchester, stiamo tornando lì… Ci siamo trasferiti sei anni fa da Nuova Delhi.” Disse , un po’ imbarazzata dal suo sguardo fisso.

Karim… pensò James

“ Tu sei di Londra?” James annuì, veloce.

“ Deve essere bella, non ci sono mai stata!”

“ Sto in periferia … Niente di particolare!” Londra magica, niente di che! Si disse, di certo non poteva dirle la verità, però l’aveva sparata grossa.

Patia sembrò capire, che il suo interesse non era ricambiato e si alzò, andando al bagno.

James sospirò, ringraziando il cielo. Spostò lo sguardo su Karim, che lo stava fissando.

“ Non ci provare con mia sorella, bello! E’ appena stata piantata da uno stronzo, quindi vedi di starle lontano!” esclamò, intenzionato ad impaurirlo.

“No… Io … Non era mia intenzione…” disse James, titubante.

“ Dicono tutti così!” Rispose l’altro, non credendogli.

“Dico davvero!” rispose l’inglese., abbassando lo sguardo.” A me… non sono interessato… Mi… piacciono i ragazzi…”

“ Cosa?!” esclamò l’altro. “ Tu non sembri gay, per niente.”

James sbuffò. “ Non lo esterniamo mica tutti, vestendoci da donne o cose simili.” Si rimise le cuffie, sentendo per un soffio le scuse dell’altro, non vedeva l’ora di arrivare a Londra. Il suo pensiero tornò al suo peggior nemico, Vegida, nella sua mente il ragazzo biondo era dipinto come colui che sapeva e poteva tutto, in modo totalmente fastidioso e borioso. James era sicuro, che avrebbe riconosciuto una possibile preda alla prima occhiata, senza fare figure barbine. Se ci pensava meglio, non era sicuro che Malfoy fosse gay, l’unico indizio era il tempo che passavano tra di loro ,Vegida e Joshua, la maggior parte del tempo.

*********

Felipe stava correndo in qua e in là per il maniero, nella speranza che uno degli inquilini lo notasse e gli facesse fare un giro per Londra, ma quando il fratello gli disse che usciva e di non aspettarlo alzato, capì che neanche i due adulti lo avrebbero considerato. Decise di chiudersi nella sua camera per fare quello che  gli piaceva: cantare. Vegida gli diceva che il suo era un talento vero e proprio, Felipe non ci credeva troppo, suo fratello era di parte.

Girò alla ricerca di un computer, dove attaccare le cuffie e il microfono, non trovandolo, accese il suo note book e mise un brano babbano.  Cominciò da una canzone bassa sino ad arrivare alle note acute, che raggiungeva ancora con un po’ di difficoltà.

Era triste, pensava che si sarebbe divertito con il fratello, sperava che arrivasse qualcuno che non lo snobbasse del tutto.

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Angolo autrice:

Scusate tantissimo l’attesa, ma ho finito ieri la maturità…

Spero che questo capitolo vi piaccia e che recensirete…

Ciao

 

 

 

 

 

 

   
 
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