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Autore: Allegra_    08/07/2013    4 recensioni
Non è una favola la nostra, dati il principe dongiovanni e la principessa isterica.
Non è una favola, perchè non abbiamo una strega cattiva, ma ad ostacolarci siamo proprio noi due.
Non è una favola, ma un continuo viaggiare tra realtà e finzione, tra puntate di Violetta e da registrare e relazioni da costruire nel backstage.
Non è una favola, ma è viva, reale, coinvolgente.
Non è una favola, ma è la nostra storia e non potrei desiderare nulla di meglio.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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U Know The Words
"Once Upon A Time"?


Capitolo 1 : Algo Suena En Mi



<< Stop!>> la voce del regista mi risveglia dai miei pensieri.
<< Tini, va bene che Violetta è scossa e non sa cosa dire, ma tu hai una battuta da recitare! >> dice poi guardandomi ironico.
<< H..hai ragione >> balbetto << Ricominciamo da qui >>
Ripetiamo la scena, stavolta evitando la parte del bacio – per mia (s)fortuna – e sembra andare bene, almeno fino a quando Jorge mi sorride e il mio cervello va totalmente in stand-by.
Tini, dovresti dire la tua battuta.
Si, si, ora la dico.
Giusto il tempo di bearmi ancora un minuto del suo sorriso e poi inizio a parlare.
Tini, dovresti dirla ora.
Un secondo.
Vilu è timida e ci mette tempo a parlare e poi Leon non sembra così impaziente di ricevere una risposta.
No di certo, visto che Leon è praticamente impegnato ad ipnotizzarla con quel sorriso perfetto.
Ma quanto possono essere bianchi i suoi denti?
Dovrei chiedergli che dentifricio usa!
Tini riprenditi e parla!!
E le sue labbra?
Come facevano ad essere così rosse? … e piene? … e invitanti ?… e …
<< Tini!! >> stavolta non fu quella stramaledetta vocina interiore conosciuta con il nome di coscienza a strillare, ma bensì il nostro delicatissimo regista!
Mi voltai verso di lui sfoggiando un sorrisino stupido << Scusa … rifacciamo! >>
E ricominciamo.
E poi ancora. E ancora. E ancora.
<< Ma si può sapere che ti prende oggi Martina? >> sbotta uno dei tecnici addetti alle riprese, visto che ormai il regista si è già allontanato da tempo.
<< Pausa di cinque minuti, va’! >> esclama poi sbuffando << E vedi di riprenderti! >>
Incredibile  come la gente possa diventare  particolarmente indisponente appena sbagli battuta una o due volte!
12 volte!
Fa lo stesso.
Cammino a passo spedito verso il mio camerino e appena entrata mi butto a peso morto sulla poltrona senza neppure chiudere la porta.
Tanto tra due minuti arriverà Lodo a rompere le scatole con i suoi filmini mentali su me e Jorge e dovrei comunque aprirla per lasciarla entrare.
Sono troppo nervosa, devo calmarmi.
Afferro il mio anti stress dal mobiletto accanto alla poltrona (un meraviglioso animaletto di plastica a cui si possono tirare le mani) e inizio a canticchiare dolcemente.
<< Entre dos mundos soy, me està latiendo el corazon >> batto i piedi a terra per creare il ritmo << Uno es seguro adrenalina, el otro sin control >>
<< Es como tener, dos vidas aun màs, uno me da l’agua y el otro l’aire >> sento una voce, la sua voce, sempre più vicina e mi irrigidisco di botto.
<< Che ci fai qui? >> domando scattando in piedi come un sergente.
Lui smette di canticchiare e mi guarda serio.
<< Eri strana alle prove, insomma Martina Stoessel che non ricorda le battute è un evento più unico che raro! >> ridacchia divertito.
<< E avevi bisogno di venire a prendermi in giro? >> domando scocciata.
Ma in realtà sono semplicemente nervosa.
È la sua vicinanza a rendermi così e me ne sono resa fin troppo conto.
<< No, volevo soltanto sapere se il tuo improvviso black-out mentale fosse dovuto al bacio di poco fa >> sorride malizioso ed allusivo.
Idiota!
<< Mi dispiace deluderti, ma non hai alcun effetto su di me! >> butto giù con voce fin troppo acuta.
Si passa una mano tra i capelli in un gesto tremendamente sexy.
<< Io non credo >> ammicca avvicinandosi piano a me.
Che cosa vuoi fare?
Inizio a respirare a velocità raddoppiata man mano che la distanza tra di noi si accorcia.
Dovrei allontanarmi, lo so.
Ma i suoi occhi sono qualcosa di troppo magnetico per provare a sfuggirgli.
Mi resta solo un’ultima chance, visto che quella dello scappare via è palesemente impossibile.
L’indifferenza.
<< Vuoi baciarmi, Blanco? >> mormoro racimolando tutta l’altezzosità che riesco a trovare in quel poco di cervello funzionante rimastomi.
<< Tu che dici? >> sussurra roco pizzicandomi le labbra con il suo respiro.
Appunto mentale: non tentare di mostrarti indifferente ad un ragazzo quando ce l’hai ad un centimetro dal tuo corpo.
<< La vera domanda sarebbe >> mi mordo il labbro tentando di apparire maliziosa, quando probabilmente ai suoi occhi appaio come una posseduta << Perché vuoi baciare me, con tutte le ragazze che ti muoiono dietro? >>
E non ha neppure bisogno di pensarci, come se si aspettasse quella domanda.
<< Perché tu sei l’unica a non sbavarmi dietro >> mormora al mio orecchio << E questo mi eccita da morire >>
L’ha detto davvero?
Quelle parole, con quel tono dannatamente sexy, con quell’involontario – o forse nemmeno tanto – avvicinamento delle labbra al mio orecchio?
Si Tini! E si aspetta una risposta!
Già, ma … cosa cavolo dovrei dirgli?
Devi baciarlo, idiota!
Beh lo so, ma io non voglio baciarlo.
Ahahahahaha. Ma chi vuoi prendere in giro?
Me stessa, suppongo.
Sento le sue labbra lasciare un leggero bacio nell’incavo tra il collo e l’orecchio e temo davvero di poter perdere la lucidità.
Già successo, mi dispiace.
<< J…Jorge >> mormoro facendo il modo che punti di nuovo il suo sguardo nel mio << Devo ricordarti che potrebbero vederci? >>
Scusa inutile, nemmeno a me importa adesso.
Mi serve qualcosa di più credibile.
<< Devo ricordarti che sei molto più grande di me? >> esclamo tentando di apparire convincente.
Ma che cosa vai blaterando?!
Non fa minimamente caso alle mie parole, anzi si avvicina ancora di più lasciandomi un apparentemente innocuo bacio sulla guancia.
Innocuo un corno!
Da quando un semplice bacetto si da con …
La lingua?
Ecco.
Devo trovare un argomento più d’impatto se voglio davvero fare il modo che si allontani da me.
La pausa di cinque minuti sta per terminare e se non ci facciamo trovare sul set il regista – che già soffre di crisi di rabbia convulsiva, a mio parere – sbranerà letteralmente entrambi.
All’improvviso mi viene un’idea.
<< Devo ricordarti che hai una … >> ma non mi lascia il tempo di finire la frase che mi interrompe.
<< L’unica cosa che voglio ricordare adesso è il tuo sapore >> sussurra sfiorando le mie labbra con le sue.
E al diavolo il regista, l’età e qualsiasi altra cosa.
Lo bacio e mi sembra che tutto il resto del mondo intorno svanisca: ci siamo solo io, lui, le sue mani che mi stringono i fianchi, le mie che giocano con i suoi capelli, i nostri sapori che si mischiano.
Sa di buono, sa di menta e vaniglia.
Ed io?

Si allontana lentamente da me e mentre si allontana esclama sorridendo << Come ricordavo: sai di cioccolata >>

***

Non si sa come, ma riusciamo a girare la scena senza alcun intoppo alla prima prova e tutt’intorno sento mormorare di come quella pausa mi abbia fatto bene.
Beh, in effetti non posso contraddirli.
Quel bacio ha suscitato in me emozioni mai provate, come la passione e il … desiderio di continuare ancora, e ancora, e ancora.
Scaccio quei pensieri e cerco di concentrarmi sulla scena che in quel momento stanno girando: Mercedes e Alba – alias Ludmilla e Nata – hanno scoperto della storia clandestina tra Vilu e Leon.
Merci propone di dirlo a Lara e l’amica ovviamente rifiuta, nonostante sia consapevole che gli toccherà eseguire il lavoro sporco.
Dopotutto, se non ne fossi parte integrante, credo che guarderei la serie su Disney Channel.
<< Che è successo in camerino? >> mormora qualcuno malizioso al mio orecchio.
Mi volto e Lodovica mi fissa come se avesse appena scoperto un bambino con le mani nella marmellata.
Ma la verità è che non ha scoperto un bel niente!
<< Tu come sai che eravamo insieme in camerino? >> domando stranita.
<< Hm … >> mormora in imbarazzo << Io non ero con Candelaria dietro la porta! No, no, no! >>
Rido divertita.
Quanto possono essere idiote le mie amiche?
Tanto, per questo le adoro.
Sto per dirle qualcosa quando la sua espressione cambia completamente.
<< Che succede? >> mormoro appena confusa.
<< Non rimanerci male, sono sicura che a lui di lei non importa neppure! >> dice prendendomi la mano.
Non capendo nemmeno una parola della sua assurda frase mi volto a guardare nella direzione da lei fissata poco prima.
Stefi.
Ah già! Non vi avevo ancora raccontato della bellissima fidanzata di Jeorge!
 


Piccolo Angolo Di Luce
Hola!! Eccomi tornata con il primo capitolo, scritto dopo nemmeno tanto tempo!
Voglio ringraziare tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo, sembrerà assurdo ad alcuni, ma per me quattro recensioni sono già tanto!
Spero che il capitolo vi piaccia, un bacino <3
xoxo

   
 
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