The Road goes ever on
and on
Down from the door where it began.
Now far ahead the Road
has gone,
And I must follow, if I
can,
Pursuing it with weary
feet,
Until it joins some
larger way,
Where many paths and errands meet.
And wither then? I
cannot say.
La
strada bianca si snodava davanti a lui, nastro serpeggiante che accoglie le diverse solitudini di chi si mette in cammino
per volontà propria o per necessità. Viandante silenzioso, nessuno conosceva il
suo nome, nessuno sapeva di dove venisse o dove andasse.
Interrogato in proposito, rispondeva con un enigmatico sorriso, e poi: “Io sono
nato là dove inizia la strada, e mai più potrò tornarvi”.
“Dove inizia la strada?”, gli chiedevano allora, stupiti.
“Laggiù
dove nasce l’alba, là essa ha inizio”.
“Ma com’è possibile? Non si può raggiungere il luogo in cui
il sole sorge”.
E lui, rimettendosi in cammino: “Ed è per questo che non
posso tornarvi”.
“Aspetta”,
gli dicevano, andandogli dietro. “Vogliamo sapere dove stai andando”.
“Ad
abbracciare il sole che muore”.
“Cosa significa questo? Vecchio, che stai
dicendo?”
“Vado
verso il paese in cui si trova il tramonto, dove il sole in eterno si getta
agonizzante fra le chiome degli alberi e sui campi di grano, e dorme lungo
tutta la notte”.
“Ma non esiste questo paese. Il sole non si posa mai sulla
terra, se ti muovi verso il tramonto mai lo raggiungerai”. E
forse pensavano che fosse ammattito.
“Scacciato
dal mio paese, non avrò pace finché non avrò raggiunto il termine della strada,
nelle regioni del crepuscolo. Fino ad allora,
continuerò a camminare”.
Allora
un lampo di inquietudine, forse quasi di paura,
attraversava lo sguardo dei presenti.
“Da quanto tempo sei in viaggio, vecchio?”
“Saranno
cinquecento anni il mese prossimo”; e ammutoliti i suoi interlocutori lo
lasciavano proseguire da solo, tornando nella taverna ai loro bicchieri di
vino.
E lo straniero proseguiva con passo lento appoggiandosi al
suo bastone, un passo dopo l’altro, sempre diritto davanti a sé.