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Autore: Hazukichan    21/01/2008    6 recensioni
è la mia prima fiction...siate clementi!ç_ç
Hazuki Fujiwara, ragazza di 18 anni, dai capelli castani. Porta gli occhiali.
Ottima studentessa del liceo Shizumo di Misora.
Fujo Kashikoi, ragazzo di 18 anni, capelli rossi. Carattere gentile e romantico. Trasferitosi da Tokyo all'inizio dell'anno scolastico. Studente del lice Shizumo di Misora.
Masaru Yada. ragazzo di 18 anni, dai capelli verdi. Carattere ribelle e bellicoso. Studente del liceo Shizumo di Misora. Ex ragazzo di Hazuki.
Qualcosa legherà questi tre giovani.
Un amore.
Una gelosia.
Una rivalità.
Un pericolo.
capitolo 10
An Hazukichan creation
E' vietato inserire il doppio tag br nelle introduzioni.
Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hazuki Fujiwara
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11: the End…?


Passa ancora un ora, prima che io possa alzarmi dal letto dell'infermeria. Come chiunque possa immaginare, ora, sono velocemente andata al commissariato, per conoscere la situazione di Fujo.

Come sta? Cosa sarà successo?

Solo questi pensieri vorticano nella mia mente, imperterriti…dolorosi e incessanti, come fossero una malattia…
Corro veloce, mentre il gelido vento della sera mi arrossa le gote e la punta del naso, diventato color ciliegia.
Il commissariato è lontano dalla scuola di molti metri, che a me paiono sempre di più, come se per ogni passo che faccio, ne tornassi indietro di due.
Corro più veloce perché la preoccupazione è molta…insistente, oppressiva…se potesse, il mio cuore smetterebbe di battere in questo istante.
Vedo passare dei taxi, accanto a me. Alcuni liberi altri no. Li guardo indifferente.

Anche se avessi voluto prendere un taxi, non avrei potuto, non ho abbastanza soldi per poter pagare il tragitto.

Le mie gambe corrono veloci, mentre la mia gonna e la mia giacca invernale si muovono ad ogni singolo mio movimento.
Le luci della strada si sono accese. Illuminano la strada, il mio cammino, e la mia anima.

Il fiatone mi avvolge presto.

Mi fermo un attimo, mentre le mie mani sono posate sulle mie ginocchia infreddolite, doloranti e rossastre.
Le calze bianche e lunghe non sono servite molto a proteggere dal freddo la mia pelle color del latte, delicata.

Inizio a camminare e poi, sempre più velocemente, ricomincio a correre.

Circa 45 minuti, il tempo passato a correre dalla scuola al commissariato.
La porta del commissariato si apre velocemente e un po’ violentemente.
La mia figura che si stanzia sulla porta. Il fiatone che interrompe le mie parole e i miei occhi preoccupati e un po’ vittoriosi. Alla fine, solo con le mie forze, sono riuscita ad arrivare fino a quel luogo, e solo per lui…Posso sentirmi più forte?
Saluto tutte le persone con un cenno del capo, veloce, e mi dirigo verso il banco informazione.
Seduto tranquillamente al suo posto, un poliziotto dai capelli neri e dritti, dalla divisa blu, poliziesca, con il suo distintivo puntato, come una spilla, sul taschino sinistro della giacca.
- Mi scusi…alcune ore fa, sono stati portati qui due ragazzi…Fujo Kashikoi e Masaru Yada. Sa dirmi se sono ancora qui?-. La mia voce preoccupata. Le parole sempre interrotte dal bisogno d'aria, causato dalla frenetica corsa.
-s-si signorina! Si trovano ancora qui…vi conduco da loro?-. Il poliziotto davanti a me ha una faccia un po’ preoccupata.
- si, per favore!?!-.
Il poliziotto si alza dal suo posto di lavoro e, con le chiavi in mano, si dirige verso la porta che collega l'entrata con il vero e proprio commissariato.

Le porte della stanza si aprono.
La mia camminata veloce, mentre seguo il poliziotto per il corridoio, che sembra tutt'altro che corto. Sembra una strada infinita che mi separa dal rivedere il suo viso e sapere le sue condizioni.
Non perché io abbia paura del commissariato o della polizia in se, ma perché ho paura di ciò che potesse essere accaduto dopo il mio svenimento.
Finalmente…
L'immagine di Fujo si stagna davanti a me. La mia piccola smorfia si trasforma in un sorriso sollevato, anche se non troppo.
- Fujo!-. accanto a lui Masaru, che non degna nessuno dei due, di uno sguardo.
Sono in una cella, ma non sono carcerati.
Lui si avvicina alle sbarre, prendendole con le sue mani. Si avvicina a me. - Hazuki-chan!-. Il suo sguardo così gentile.
Mi avvicino alle sbarre anche io.
- Fujo, tutto apposto?-. Domanda stupida…
…risposta inutile.
Sorride. Sta bene.
Sposto lo sguardo dietro di lui.
Nessuna espressione sul suo volto, nessuna espressione sul mio. Lo guardo indifferente, mentre il poliziotto sta tentando di dirmi qualcosa.
- Siete venuta a pagare la Cauzione?-.
Mi giro verso il poliziotto.
Cauzione? Non ho avuto nemmeno i soldi per un taxi, figuriamoci per una cauzione…
Abbasso lo sguardo, dispiaciuta.
- io…-.
- Penseremo noi a pagare loro le cauzioni.-. Una voce femminile proveniente da dietro si disperde nel corridoio.
Mi giro lentamente.
Una donna dai capelli verdi, occhi espressivi, di un colore nocciola, dal portamento elegante e femminile, dall'aria dolce e comprensiva, era dietro di me, accompagnata da un uomo dai capelli rossi e dagli occhi nocciola. Alto, portava un paio di occhiali rettangolari ed indossava un completo da lavoro, grigio.
- Signora Yada.- Riconosco la figura della donna, mentre quella dell'uomo mi è ancora sconosciuta.
- Hazuki, ora ci pensiamo io e il signor Kashikoi, alla situazione!-.
"Quell'uomo è il padre di Fujo?".
Rimasi stupita. È molto assomigliante al figlio, o per meglio dire, il figlio è molto assomigliante al padre.
Stessi capelli. Stessa forma del viso. Insomma, pure il fisico, nel senso che il signor Kashikoi sa tenersi in forma.
Mi faccio da parte, mentre la cella viene aperta.
La madre di Yada si avvicina al figlio e lo schiaffeggia una volta.
Masaru non fa una piega.
- Ora andiamo a cassia, SUBITO!?!-. Il tono della donna è alterato.
Masaru dietro di lei, mentre mi passa vicino.
La donna si gira verso di me e con fare dispiaciuto, conoscente del fatto che il figlio non lo avrebbe mai fatto, si scusa con me. - Mi dispiace, Hazuki, se mio figlio ti ha recato dei danno come…-. Non finisce la frase. Probabilmente la vergogna e il dispiacere, non che lo sforzo di non piangere, non le lasciano la possibilità di finire.
- Non si preoccupi, signora Yada…Non è affatto colpa sua.-. Tutti sanno a chi è riferito il mio commento.
Se ne vanno in silenzio, diretti verso l'uscita ove, avrebbero lasciato l'assegno con il quale, avrebbero pagato la somma per la cauzione.

Mi giro verso il signor Kashikoi. Sta parlando con suo figlio.
Rimango in silenzio, cercando di "acchiappare" qualche parola del loro discorso.

Pochi minuti dopo, il signor Kashikoi si avvicina a me, con fare autoritario e carismatico.
Mi prende le mani, congiungendole.
Alzo lo sguardo verso quello suo.
- Prenditi cura di mio figlio, Hazuki-chan…-.
Il mio viso diventa un po’ rosso, ma con serenità e con gentilezza gli dico :- Suo figlio è in buone mani, signor Kashikoi…non lo lascerò fuggire via!?!-. Mi giro verso Fujo e gli sorrido.

Suo padre se ne va, lasciandoci soli, sorridente verso la porta.

Fujo si avvicina a me e, mettendomi un braccio intorno alla spalla, mi dice all'orecchio :- Andiamo a casa…-.
- si…-.

Dopo quell'avventura, il resto dell'anno è stato abbastanza noioso.
La routine normale ha ripreso a girare regolarmente e la relazione tra me e Fujo ha preso risvolti inaspettati:

CI SPOSEREMO!?!


Certo…siamo ancora abbastanza giovani...ora solo 19 anni, abbiamo un intera vita davanti…
Ma non ci sposiamo mica adesso!?!
Non appena ognuno di noi avrà finito la sua università, ci saranno le nostre nozze…

Si…


Riguardo a Masaru, dopo che sua madre ebbe pagato la cauzione, non venne più nella nostra scuola.

I Suoi genitori lo mandarono in un campo militare, a New York, lontano da qui.

Per chi lo hanno fatto esattamente, per lui o per me? Non si sa ancora…
Ma sta di fatto che io la mia storia l'ho raccontata…ho risentito quelle emozioni provate in quei giorni felici e in quei giorni terribili…
Ho raccontato del mio amore e del mio odio…

E adesso la storia e finita…




…o forse no??

Chissà…solo il tempo potrà dirmelo…


THE END

  
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