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Autore: lightoftheday    24/09/2004    1 recensioni
Jennifer è l’emblema della donna normale: non è belllissima, non è intelligentissima, non ha niente che la renda speciale o particolare. Ha quasi trentun anni, un lavoro stabile da segretaria, una vita senza scossoni, quella che ha sempre desiderato. Almeno finché il destino non ci mette del suo…
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dominic Monaghan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!

Grazie CowgirlSara, sei molto carina! Non so a cosa tu ti voglia riferire quanto dici nei tuoi prossimi capitoli ma vabbe, chi vivrà vedrà! Davvero hai letto anche le altre storie? Mi fa piacere, non pensavo!

Buona lettura, Mandy

 

Capitolo 32

Boccacce, portogallesi e amici in arrivo

(Quando avere una faccia di culo salva la situazione)

 

E poi alla fine il luogo comune era arrivato, in sordina, ma comunque facendo più rumore di un tuono.

- Guarda che ti sei sbagliata, hai frainteso tutto. Quella è solo una mia amica.- aveva detto Dominic a Jennifer, a bassa voce, dopo che lei, cercando di mantenere la calma, lo aveva fatto entrare in casa chiedendogli di dirle cosa doveva.

Dominic era partito con l’intento di dirle tutto, ma poi aveva avuto paura della sua reazione. Quello che aveva considerato era solo un semplice fatto, il colpo che avrebbe potuto ricevere lei se lui avesse ammesso la verità. Del resto, non aveva nemmeno bisogno di scaricarsi la coscienza, non credeva di doversi sentire in colpa per quello che aveva fatto, perché avrebbe dovuto dopo tutto? In fondo Jennifer non aveva visto niente, aveva solo tirato delle conclusioni più che giuste sul fatto che aveva trovato Cleo a casa sua in una situazione del tutto fraintendibile. Non li aveva colti sul fatto, insomma.

- Posso anche credere che tra te e lei non ci sia niente, ma le cose non cambiano. Dovevi necessariamente raccontarmi la cazzata che oggi era una giornataccia? Non potevi dirmi che eri impegnato con una tua amica… cazzo Dominic, non sono così ottusa!-

- Sì, hai ragione, avrei dovuto dirtelo, mi disp…-

- Non basta nemmeno questo.-

- Allora cosa dovrei fare?- le aveva chiesto lui guardandola fisso.

Jennifer strinse i pugni. O parlava, oppure la chiudeva lì, definitivamente. Respirò a fondo, concedendosi ancora qualche secondo per fare quella domanda.

- Che posto ho io nella tua vita?- chiese dopo essersi girata di scatto verso di lui.

Dominic rimase a guardarla senza sapere cosa dirle, aveva sempre temuto una domanda del genere, che significava scegliere tra due strade ben precise. Eppure forse una terza scelta c’era, qualcosa che gli permettesse di guadagnare tempo.

- Non lo so. - le aveva detto guardando per terra.

Jennifer sorrise nervosamente, aveva distolto lo sguardo da lui facendolo vagare senza una meta precisa per la stanza. - Bene, ottimo. Che meraviglia, dopo quanto? Fammi contare, tre mesi circa, tu ancora non sai nemmeno cosa vuoi da me! Ma che bello, tutto questo è meraviglioso.-

Aveva parlato gesticolando nervosamente, Dominic si era avvicinato prendendole le mani per fermarla.

- Non vuol dire che me ne frego.- le aveva detto, Jennifer in risposta aveva staccato con forza le sue mani da quelle di lui, che nel frattempo si chiedeva perché stava facendo tutta quella fatica per fare in modo che Jennifer lo riaccettasse. Si stava seriamente chiedendo per quale assurdo motivo aveva quasi paura che lei chiudesse con lui.

- Sembrerebbe tutto il contrario. Sparisci per giorni, sei irrintracciabile, m’ignori. Dimmi tu cosa dovrei pensare! Quando hai passato quel mese alle Hawaii non ti puoi rendere nemmeno conto di quello che mi è passato per la testa, credevo che sarebbe finita lì. Poi sei tornato, ti sei fatto risentire e io ho pensato come un’idiota che non avresti più fatto una cosa simile!- aveva fatto una pausa, poi aveva ricominciato a parlare: - Quanto sono scema, dato che hai fatto anche peggio possibilmente.-

- Ma non dire così, mi spieghi perché devi darti sempre della scema! Lo sai che non lo sei.- aveva esordito Dominic, che improvvisamente cominciava a capire un po’ di più di cosa significavano per lei certi suoi atteggiamenti. - Non sono così libero come pensi, il mio lavoro…-

- Il tuo lavoro, il tuo lavoro, non sai dire altro!- l’aveva interrotto. - Non so nemmeno che diavolo fai a lavoro!  Possibile che tu non abbia mai cinque miseri minuti per farmi almeno sapere se sei vivo?!-

- A volte non ce l’ho, davvero.- le aveva risposto, pur sapendo che le stava dicendo in parte una bugia, dato che se si fosse sforzato avrebbe anche potuto contattarla ogni tanto. Credeva di non poter fare a meno di mentirle in quel caso. Cominciava a stare male perché quello che Jennifer gli stava dicendo era tutto vero, fino a quel momento aveva voluto ignorarlo, ma lei, com’era giusto che fosse del resto, in quel’occasione gli stava riversando tutto addosso, molto probabilmente si portava dentro quelle cose da un bel po’, il momento in cui non avrebbe più potuto di tenersele dentro era arrivato proprio ora.

- Mi rimane difficile crederci.- aveva risposto Jennifer seria.

Dominic non le rispose, non avrebbe nemmeno saputo che dirle del resto. Da una parte si sentiva già condannato, dall’altra continuava a covare un po’ di speranza che la situazione finisse bene, anche se non sapeva sinceramente cosa sarebbe stato bene o meno in quel caso.

Jennifer si era allontanata ed era andata a sedersi su una sedia in cucina. Aveva appoggiato le mani sul tavolo, si era messa a guardare fissa davanti a se. Non sapeva se avrebbe dovuto credergli, al di là di questo era totalmente insoddisfatta da quello che Dominic aveva risposto alle sue domande. Gli aveva chiesto cosa ci fosse tra loro e lui aveva risposto che non lo sapeva; era anche meno di niente forse. Dominic aveva quasi avuto la tentazione di andarsene, ma solo per un momento: l’aveva seguita e si era seduto non troppo distante da lei. Ormai che era lì, sarebbe rimasto finché la faccenda non si fosse risolta, in un modo o nell’altro. Erano rimasti in silenzio per un po’, come se avesse percepito che aria tirasse Sploffy non si era fatto minimamente vivo, Dominic ci aveva improvvisamente pensato e aveva appena accennato un sorriso, che tuttavia se n’era andato immediatamente quando aveva guardato distrattamente Jennifer soffermandosi sulla sua espressione. Non avrebbe saputo definirla: guardava nel vuoto, leggermente in basso, aveva girato la testa verso la sua destra, nella direzione opposta a dove si trovava Dominic rispetto a lei. Era un’espressione neutra, che non faceva trasparire nulla.

Aveva aspettato ancora un po’, non potevano essere passati più di pochi minuti da quando si erano seduti là, almeno a lui era sembrato che fosse passata una vita per via dell’atmosfera che si respirava.

Aveva preso il coraggio a due mani e aveva parlato.

- Jenny, che vuoi fare?-

Lei non si era nemmeno girata verso di lui. - Adesso sono io a dirti che non lo so.-

- Un’idea ce l’avrai.-

- No, non ce l’ho!- aveva esclamato duramente Jennifer. -Tu sei autorizzato a non sapere cosa rappresento io per te e io non posso avere le idee un tantino confuse dopo quello che è successo?- aveva risposto tagliente, girandosi verso di lui.

Dominic non intendeva di certo non darle la possibilità di essere confusa, ci rimase un po’ male perché non avrebbe voluto darle l’idea di pretendere qualcosa da lei. - Scusami, non intendevo…-

- La vuoi piantare di scusarti, per cortesia!- l’aveva interrotto Jennifer.

- Va bene, scu…- si era fermato improvvisamente. - Niente.-

Le sue labbra s’incurvarono senza volerlo in un sorrisetto appena abbozzato, quella situazione aveva involontariamente del comico. Jennifer l’aveva guardato improvvisamente, Dominic aveva fatto sparire immediatamente il sorrisetto, sperando che lei non s’infastidisse troppo per il fatto che lui aveva trovato divertente quel momento. Lontano dalle sue aspettative vide comparire un pallido sorriso anche sul volto di Jennifer.

- Non c’e niente da fare, i miei tempi comici, anche quelli non voluti, non lasciano scampo…- aveva detto.

Jennifer a quell’uscita l’aveva guardato un po’ storto, ma Dominic ormai aveva capito come dovesse muoversi, continuò su quella strada.

- No, mica è sempre bello. Ci sono delle volte in cui mi piacerebbe mi prendessero sul serio. Prendi l’altro giorno per esempio, stavo in uno studio televisivo a registrare una stronzata di programma, a fine giornata mi arriva un pezzo grosso che francamente non ho idea di chi potesse essere. Perché è venuto da me senza contattare il mio agente poi non lo so davvero, forse ho la faccia da scemo del villaggio…-

Jennifer aveva cominciato a sorridere appena, anche se non lo guardava, Dominic aveva fatto una breve pausa e l’aveva osservata bene, contento del risultato ottenuto aveva ricominciato subito.

- Comunque, il tipo mi chiede se voglio partecipare nuovamente ad una puntata di uno show a tema. Allora io gli dico che avrei partecipato solo se la puntata a tema fosse stata sulle conigliette di Playboy e se sarei stato l’unico ospite uomo presente in mezzo ad una marea di conigliette di Playboy, e questo tipo lo sai che ha fatto?- Jennifer non gli aveva risposto, Dominic allora aveva richiamato la sua attenzione.

- No, dicevo, lo sai che ha fatto ‘sto tipo?-

Jennifer si girò verso di lui. - No, non lo so che cos’ha fatto.- gli aveva detto, notando la sua espressione, che era una cosa estremamente buffa. Non voleva ridere, proprio non voleva farlo e si stava sforzando per riuscirci.

- Si è messo a ridere, mi ha dato una pacca sulla spalla e mi ha detto che mi vuole come ospite perché sono divertente e faccio una marea di battute! Tutto ciò è frustrante, insomma, io volevo davvero le conigliette! La gente non mi prende mai sul serio, non è giusto.-

Jennifer aveva tentato, ma i suoi sforzi erano stati inutili. Il suo non era un sorriso pronunciato, ma era pur sempre un sorriso che era salito spontaneo e sincero. Dominic aveva smesso di parlare, ma aveva messo su una specie di broncio, mettendo le labbra leggermente in fuori e corrugando la fronte, era una cosa davanti alla quale nessuno avrebbe sinceramente saputo rimanere serio.

- E guarda è sempre stato così, mi ridono tutti in faccia! Sempre, ti giuro! Se la prima cosa che nota la gente poi è il mio naso corredato dalle mie orecchie poi, ti lascio immaginare! Comunque sia le mie prime delusioni sono arrivate in tenera età, quando costruivo i mostri con la plastilina: li facevo vedere a mia mamma e lei si metteva a ridere. Avrebbe dovuto spaventarsi! Ma sai, mia madre non fa testo, lei ride sempre, specialmente se si tratta di me, poveraccia, l’ha presa a ridere per non avere altre plausibili reazioni.-

Il sorriso di Jennifer si stava facendo più pronunciato.

- Ci sono delle fans ogni tanto, quando mi capita di stare a quelle occasioni in cui mi mettono ad un tavolo a firmare autografi, che si sganasciano da ridere e magari non ho aperto nemmeno bocca. Beh, lì mi preoccupo. Un po’ per me, ma soprattutto per loro eh…-

Stava evitando di guardarlo in quel momento, Jennifer sentiva che il suo proposito era sempre più arduo da portare avanti. Dominic intanto continuava imperterrito a sparare cazzate.

- In quei momenti mi chiedo cosa succederebbe nell’eventualità che raccontassi una barzelletta, magari mi limito a fare una boccaccia, tipo questa…- si era fermato per un momento e aveva storto gli occhi verso il naso e aveva fatto un sorriso forzato, mettendo bene in evidenza i denti. Jennifer si era girata e aveva riso, quella volta era stato proprio impossibile farne a meno. 

- Non l’ho più fatto, me l’hanno sconsigliato dopo che una è stramazzata a terra colta da improvvise convulsioni e hanno dovuto portarla via.- Aveva fatto una pausa ad effetto scuotendo leggermente la testa sconsolato. - Ad alcuni faccio quest’effetto, faccio venire le convulsioni, il che non è molto bello se ci pensi. Sarebbe peggio se facessi venire l’orticaria, eh…- aveva detto con un’espressione ridicola in faccia, fermandosi un momento e vedendo con immensa soddisfazione che Jennifer rideva alle sue battute ormai.

- A mio cuginetto, quando era piccolo, gli facevo venire sonno. Boh, poi chissà che effetto faccio ad altre persone. A casa mia ho sempre rotto le palle a tutti, ma quella non è una reazione, è un dato di fatto… A te che effetto faccio? Così, per sapere…-

Jennifer non gli aveva risposto subito, stava ancora ridacchiando.- Mi dai suoi nervi, non riesco a rimanere arrabbiata con te nemmeno quando voglio.- aveva detto dopo un po’.

- Perché a ben vedere sono un cosino tanto carino, e con i cosini carini non si può rimanere arrabbiati! Aspetta che ti sbatto le ciglia e ti faccio gli occhioni lacrimosi da cucciolo, così ti convinco a non avercela troppo con me, aspetta!- detto questo si era strusciato un po’ gli occhi con le mani ed aveva piegato un po’ il busto in avanti, mettendosi vicino a Jennifer e sbattendo le ciglia guardandola.

Jennifer aveva sorriso, poi gli aveva dato una leggera spintarella per allontanarlo. Aveva riso anche lui, poi aveva avvicinato la sedia a quella dove era seduta lei. Le aveva preso la mano sinistra, Jennifer aveva continuato a tenerla sul tavolo per tutto quel tempo, Dominic l’aveva tenuta tra le sue per un momento, poi aveva intrecciato le sue dita a quelle di lei.

- Mi dispiace, dico sul serio.- aveva detto cambiando tono, facendosi più serio. - Cercherò di essere più presente, te lo prometto. Basta che non ce l’hai troppo con me, mi fa proprio male pensare che sei tanto arrabbiata con me.-

Jennifer non aveva risposto a quella domanda indiretta che lui le aveva posto, una risposta sufficiente per Dominic era stata il fatto che lei non l’avesse respinto quando aveva fatto per baciarla, dopo qualche altro secondo di silenzio.

Cosa le stesse passando per la mente mentre quel bacio andava avanti non lo sapeva nemmeno Jennifer stessa. L’unica cosa che era riuscita a pensare era che quello che Dominic le aveva detto, poteva essere anche vero. Quella poteva benissimo essere un’amica che aveva dormito là a casa sua: ovvio che ci fossero decine di punti oscuri, ma non ci voleva pensare nemmeno per sbaglio. Quel bacio che era partito dolcemente, in modo rassicurante, era diventato più intenso non appena lei si era decisa a buttarsi tutto alle spalle: era stato come se, lasciate da parte tutte le preoccupazioni, si fosse potuta godere le sensazioni prettamente fisiche di quella situazione. Senza prendere atto razionalmente di quello che stava accadendo, entrambi erano scivolati l’uno verso l’altra, finché era stato Dominic ad azzardare un movimento più deciso. Non che ne fosse completamente sicuro che lei fosse incline ad accettarlo, ma l’aveva sentita decisamente sciogliersi da tutta quella tensione accumulata e questo gli aveva fatto pensare di poter azzardare. Deciso aveva spostato le sue mani, che aveva tenuto sui fianchi di Jennifer fino a quel momento, verso la sua schiena, tenendosela per qualche secondo ancora stretta, poi l’aveva attirata verso di verso di se, Jennifer non aveva potuto fare a meno di sedersi sulle sue ginocchia.

Avevano continuato a baciarsi con trasporto, perfettamente coscienti di cosa sarebbe avvenuto di lì a poco, fino a che non si erano per un momento sciolti da quel bacio. Avevano continuato a tenere gli occhi chiusi, mentre le loro fronti e il loro nasi ancora si toccavano.

- Sei pessimo.- aveva detto Jennifer a Dominic.

- Lo so.- aveva sorriso dicendolo.

- Non credere che mi sia passata…-

- Vediamo che mi dici in proposito fra un po’.- le aveva detto sorridendo per ricominciare dove avevano interrotto.

- Imbecille!- aveva risposto Jennifer sorridendo, non tanto convinta in realtà.

 

***

 

Dominic aveva guardato l’orologio impaziente ogni poco negli ultimi dieci minuti. Era casa sua, stava aspettando, ed era irrequieto. Billy gli aveva detto che sarebbe stato là per le otto, erano le otto e ancora lui non si vedeva, in genere era un tipo così preciso per certe cose, non faceva mai tardi.

Alle otto e due minuti infatti Dominic aveva sentito suonare al campanello ed era andato ad aprire.

Dopo l’abbraccio di rito aveva fatto entrare l’amico in casa. Avevano deciso di uscire anche se Billy era appena arrivato dalla Scozia quel giorno, era un bel po’ che non si vedevano e non volevano perdere tempo. Erano rimasti per un po’ a parlare a casa sua, Billy non aveva perso l’occasione di sfottere Dominic per via della fine poco dignitosa che la nazionale inglese aveva fatto ai campionati europei.

- Ma la cosa più divertente è che guarda caso, le uniche due partite che sei riuscito a vedere tu l’Inghilterra le ha perse. Sbaglio o stai diventando il gufo nero della situazione?- gli aveva detto ridacchiando.

Dominic fece finta di risentirsi:- E che colpa c’ho io se quel piede a banana di Beckham non sa tirare i rigori! E che gran paio di palle, le altre partite non le potevo guardare, lavoravo porca miseria! E comunque io penso una cosa, che i portogallesi hanno avuto solo un immenso e sconfinato culo!-

Billy aveva cominciato a ridere della grossa, non riusciva a smettere. Tra i bofonchiamenti senza senso Dominic riuscì a capire che stava dicendo portogallesi.

- Eh, portogallesi! Che c’è che non ti torna? ‘Sti bastardi, ai rigori dovevano passare questi oh!-

- Dom, ma che cazzo dici? Va beh, lasciamo stare, comunque è inutile che ti lamenti, il secondo tempo l’hanno giocato molto meglio loro, i portoghesi…- aveva detto Billy sottolineando la parola portoghesi.

Non che Dominic non sapesse che la dicitura corretta fosse quella, era solo una cosa che si era inventato mentre guardava la partita con il solito annoiatissimo Jonathan, che però si era divertito a deriderlo mentre lui s’arrabbiava sempre di più. Specialmente durante i rigori Jonathan aveva riso fino alle lacrime vedendo quando l’altro sbraitava come uno scimmione contro chiunque gli venisse in mente. 

Erano usciti a cena e per tutta la sera, anche dopo in un locale dove avevano deciso di andare a bere una cosa per poi rientrare, avevano chiacchierato tranquillamente di cose abbastanza futili; Dominic avrebbe voluto chiedere a Billy di Kirsten, ma aveva letto tra le righe che l’amico proprio non aveva nessuna voglia di rivangare certi particolari. Anzi, aveva chiesto a lui come andasse la sua vita amorosa.

L’altro si era messo a ridere. - Quale vita amorosa?- gli aveva risposto sempre ridacchiando.

Non sapeva come avesse fatto Billy, del resto era sempre stato un mago a farlo chiacchierare, si era ritrovato a raccontargli di Jennifer, soffermandosi a parlargli dell’ultima settimana. Non che con Billy avesse particolari segreti, però raccontare certe cose non era molto semplice.

- Mi rompe questa storia, ma non ci posso fare niente. Mi scoccia stare con lei certe volte, ti giuro che mi scoccia davvero tanto dopo un po’, ma dall’altra parte mi dispiace pensare di troncare. Insomma, mi sto rincoglionendo ben bene, comincio a sperare che arrivi una risposta dall’alto, non so se mi spiego.-

Billy si era fermato a riflettere, si ricordava abbastanza bene di come lui avesse conosciuto Jennifer, rimase talmente tanto stupito che si vedessero ancora dopo tutto quel tempo che non poté fare a meno di pensare che probabilmente Dominic, anche se era un po’ preso da lei, non se ne fosse reso conto. Poi Dominic gli raccontò vagamente delle sue recenti conquiste e questo dubbio gli passò del tutto. Per come era lui, se anche era minimamente preso da una donna, le altre poteva anche guardarle, ma non finirci a letto con una regolarità impressionante come quella di Dominic. Tuttavia rimaneva un primato sicuramente notevole che questa Jennifer durasse da praticamente tre mesi e mezzo.

- La settimana prossima, quando viene Lij, tu ce la presenti, non sento scuse.-

Dominic aveva sorriso.- Ma te lo puoi scordare!-

- No, no, tu ce la presenti! Pretendo che tu ci presenti questa donna da Guinnes dei primati!-

- Billy, se ci fotografa qualcuno insieme il mio agente mi apre il culo! Me l’ha promesso!-

- Tutte scuse!- aveva esclamato l’altro, - Non ho intenzione di bermene nemmeno una, se non te la vuoi portare in giro facciamo una cena a casa tua, non me ne frega niente, basta che me la fai conoscere ‘sta ragazza!-

Avevano continuato su questa linea per un bel po’, a fine serata quando si erano dati la buonanotte e ognuno era tornato alla propria abitazione, erano rimasti in sospeso per quel discorso. Dominic aveva tirato un sospiro di sollievo, ma già sapeva che Billy non si era affatto dimenticato, avrebbe aspettato solo il momento giusto per tirare nuovamente fuori l’argomento e convincerlo, Dominic sapeva che sarebbe finita così, stava già cominciando a mettersi l’anima in pace.

 

Erano trascorsi una decina di giorni da quando Jennifer gli era improvvisamente arrivata in casa trovandoci Cleo, e le cose con lei erano radicalmente cambiate come lui le aveva promesso quel giorno. Era stato più presente, ancora più carino di quanto non lo fosse stato sempre con lei e aveva cercato di essere sempre divertente, di non gettarle addosso suoi eventuali malumori o stanchezze.

Non aveva dormito per più di un paio di notti a casa sua in quei giorni, era successo solo quando aveva lavorato fino a tardi e gli era sembrato brutto andare da Jennifer a quelle ore tarde. Aveva finito addirittura per portare davvero della biancheria a casa di lei come aveva ipotizzato qualche settimana prima, dato che praticamente dormiva sempre lì. Alla fine il fatto che lei gli avesse dato una copia delle sue chiavi di casa non gli aveva fatto così orrore come aveva immaginato, anzi. Era anche più comodo, se una sera faceva tardi e voleva andare da lei non doveva nemmeno svegliarla per entrare. Aveva voluto vedere il lato pratico della situazione, senza soffermarsi a pensare ad eventuali significati reconditi.

La cosa strana era stata che era stato bene con lei in quei giorni, davvero. Per un tempo notevolmente più lungo del solito quel disagio che lo assaliva dopo un po’ aveva tardato ad arrivare, si era sorpreso più volte a pensare che era proprio contento e rilassato.

Quando era stato il momento di dirle che sarebbe arrivato Billy e che per qualche tempo si sarebbe fatto sentire un po’ meno, era stato preoccupato di una possibile reazione negativa di Jennifer. Gliel’aveva detto un paio di mattine prima che Billy arrivasse, si erano svegliati da poco e Jennifer aveva già cominciato a fare le pulizie in casa sua mentre lui aveva fatto una doccia. Dopo essersi asciugato si era avviato verso la cucina e le aveva detto che quel mercoledì sarebbe arrivato un suo amico che non vedeva da qualche mese e che avrebbe passato del tempo con lui, quindi, facendola breve, tra tutti i suoi impegni di lavoro e altre cose si sarebbero potuti vedere un po’ meno.

Jennifer gli si era avvicinata, gli aveva sorriso e gli aveva detto che andava benissimo, che era giusto che entrambi avessero i loro spazi e che lui poteva stare con il suo amico quanto voleva. Insomma, l’aveva presa bene, cosa di cui Dominic era stato abbastanza sollevato. Non che volesse il suo permesso per farlo, sarebbe stato con Billy comunque, ma dato i trascorsi e dato anche il fatto che in quel momento anche per lui le cose sembravano andare meglio nei confronti di Jennifer, era contento che lei non avesse problemi in proposito.

Però quella cosa di farla conoscere a Billy e pure ad Elijah gli dava una sorta di fastidio, che comunque era intenzionato a nascondere, per quanto ne sarebbe stato capace.  

   
 
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