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Autore: PrimPrime    08/07/2013    1 recensioni
Un grido echeggiò nella giungla
“cavalieri!”
Sentendolo i due si fermarono e sfoderarono le spade pronti a difendersi. Davanti a loro apparvero due ragazzi dai vestiti consumati e logori, e con i visi impiastricciati di tintura e sudore. Uno di loro impugnava la spada mentre l’altro sembrava pronto a combattere a mani nude.
“se vi avvicinate sarà peggio per voi” lo avvertì Efrem
“hai visto? Già rischiamo la vita per colpa tua, l’avevo detto che ci avresti fatto ammazzare!” gli urlò Amos.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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___Non glielo avrebbe permesso

I tre si trovavano nel castello di Remi, stavano raccogliendo dei semi e piantando altro grano, poi uno di loro si fermò.
“sono stanco di stare con le mani in mano” disse e gli altri due si voltarono a guardarlo.
“ci serve un posto da griefare”
“uff, sei fissato!” lo rimproverò Amos.
“non sono fissato, voglio solo divertirmi”
“Aron, non c’è niente da griefare qui intorno” aveva aggiunto Remi, per dissuaderlo dalla sua idea.
“invece si, c’è Darkaria. Ho sentito che un po’ di gente si sta ritrovando lì, dovrebbero esserci delle belle casette in legno” sorrise prendendo in mano il suo fedele acciarino.
“so per certo che non ce ne sono, troverai solo edifici in mattoni. E poi la zona è protetta, non potrai fare niente” continuò Remi.
Il vero motivo per cui lei cercava di dissuaderlo adesso era che la città l’aveva costruita Dark. Era di un suo amico, non gli avrebbe permesso di rovinargli il lavoro.
“questo lo vedremo” aggiunse il moro prima di andarsene.

___

Quel ragazzo stava ancora combattendo, anche se non riuscivano a vederlo. Dopo qualche minuto i mob si erano allontanati dalla zona e loro uscirono da casa. A salvarli era stato un cavaliere in nero, e non uno dei tanti, era Aron. Si tolse l’elmo e si avvicinò a loro, che restarono fermi e pronti a combatterlo se ce ne fosse stato il bisogno.
“da quanto tempo..” disse quando fu abbastanza vicino.
“ricordo ancora l’ultima volta che ci siamo visti”
“che ti è successo?” gli chiese Amos.
“bè.. appena ho provato ad incendiare qualcosa sono arrivati dei cavalieri e mi hanno portato al castello. Lì The Black Cavalier mi ha offerto di unirsi a lui e ho accettato” sorrise soddisfatto, con un briciolo di cattiveria negli occhi.
“venite a Darkaria con le buone o vi ci devo trascinare?” continuò.
“noi non veniamo da nessuna parte” rispose Efrem, che era stato in disparte per tutto il tempo.
“e tu chi saresti?” chiese Aron.
“non sono fatti tuoi”
“noi siamo in tre e tu sei da solo” disse Remi.
“parla lei che è scappata per quattro mob!”
“adesso basta, vattene” intervenne Amos.
Aron lo guardò con odio. Intanto, dietro di loro, il sole stava sorgendo e qualche mob andava a fuoco.
I tre ragazzi sfoderarono le spade, pronti ad attaccarlo.
“non finisce qui” si voltò e tornò nella foresta.
Sapevano che sarebbe tornato presto, quindi dovettero andarsene subito. Raccolsero le loro cose e si allontanarono tra le montagne.
Raggiunsero un deserto, cercarono di attraversarlo ma non ci riuscirono. Era troppo vasto. Amos prese la mappa ma quello che vi si vedeva era solo una distesa immensa di sabbia.
Il sole era ancora alto in cielo ma decisero che era meglio costruirsi una nuova casa, per non fare la fine della notte precedente.
“Remi, tu sei brava a costruire. Che ne dici se costruiamo un castello? Potremmo farlo in pietra, con mura alte, un fossato e le porte in ferro. Poi cerchiamo altri materiali e sostituiamo la pietra con l’ossidiana e l’acqua del fossato con la lava. Dentro ci facciamo uno spazio per le casse, uno per dormire e una miniera” propose Efrem. Come sempre aveva già pensato a tutto.
“mi sembra un’ottima idea” acconsentì la mora.
Presero tutta la pietra che avevano e se la divisero in parti uguali, delimitarono le mura ed iniziarono a costruirle.
Ma la pietra stava finendo quindi si misero a scavare una miniara. Quando fu bella grande, Remi passò tutta la pietra trovata ai due amici che la usarono per continuare il lavoro. Intanto lei cercava minerali, acqua e lava. In poco tempo le mura furono terminate. Erano così alte che non si poteva vedere cosa ci fosse oltre, e le quattro torri poste agli angoli erano ancora più alte. Decisero di fare anche delle mura interne più basse.
Dato che l’acqua scarseggiava anche nel sottosuolo, l’idea di farci un fossato venne scartata. Riuscirono a terminare il lavoro prima di sera ed ebbero il tempo per riposarsi.
“io dico che fra poco arriverà qualche altro cavaliere” disse Amos.
“la penso come te. Dovremmo scavarci una via di fuga” propose Remi.
“non credo che ci servirà. Siamo in tre, combattiamo bene. Possiamo affrontare ogni nemico” disse Efrem.
Eppure erano scappati la sera precedente, quando avevano visto così tanti mob.
“quello che è certo, è che dobbiamo prepararci al peggio”.
Il mattino seguente Remi si mise subito in cerca di ossidiana. Stava scavando sempre di più e la luce del sole le arrivava lontana e fioca. Distrusse un blocco di pietra e vide che al di sotto c’era una grotta, chissà quanti minerali potevano esserci. Tornò in superficie e mise in una cassa le cose che aveva trovato, non voleva andare in quella grotta, tantomeno da sola.


___spazio autrice
mi scuso se questo capitolo è corto e non vi succede praticamente niente, ma è un capitolo intermedio e il prossimo non sarà così. Durante il corso della storia ne succederanno di cose..
vorrei sapere cosa ne pensate, per qualsiasi cosa recensite :)
   
 
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