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Autore: Erik Burton    08/07/2013    1 recensioni
Per la prima volta, Paul Phoenix si racconta per la rivista "Fight!" che vuole conoscere ogni singolo attimo della vita del fighter più anziano di Tekken. Attraverso i suoi occhi e la sua esperienza, vedremo Phoenix come mai visto prima d'ora, sotto una luce nuova che scioglierà i cuori dei lettori e vedremo il suo mondo, il mondo di Tekken diverso da come ce lo immaginavamo
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nina Williams, Paul Phoenix, Steve Fox, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Da dove posso cominciare? Partiamo innanzittutto dall'inizio, l'inizio della mia vita. Io sono nato a New York il 18 dicembre 1962 al New York Polytechnic Hospital, uno dei maggiori centri neonatali della Grande Mela; sin dalla mia nascita, ho avuto non pochi problemi legati anche dal fatto che io ero nato con il cordone ombelicale legato intorno al mio collo ed ero tutto blu in viso. I medici dissero ai miei genitori che io non avevo speranze di sopravvivere ma un giorno, il giorno in cui emisi il mio primo vagito, li spiazzai tutti! Il mio caro nonno, Abner mi diede come secondo nome Benjamin che in ebraico vuol dire "figlio della fortuna" perché,secondo lui, ero nato sotto una stella fortunata, mentre mia madre volle chiamarmi Paul in ricordo di un suo caro amico archeologo deceduto durante la ricerca del tempio di Palenque. Il mio nome completo è Paul Benjamin Phoenix e sono l'ultimo nato di John e Catherine Phoenix, una coppia di ex lottatori mio padre di judo mia madre di aikido che da anni fanno un lavoro completamente diverso dalla lotta ritiratisi tempo addietro quando nacque la mia cara sorellina Elizabeth: mio padre era un'avvocato mentre mia madre era un'insegnante di greco antico alla NYC University. Si erano conosciuti moltissimi anni fa quando disputavano un torneo di arti marziali in Scozia, a Edimburgo per il titolo di campione intercontinentale, mia madre per l'aikido e mio padre per il judo, e da lì è scattata la scintilla tra i due; ebbene sì ragazzi, io non sono americano come pensavate ch'io fossi, sono una via di mezzo: mezzo scozzese da parte di mia madre e mezzo americano da parte di mio padre.
 
La mia famiglia è un po' strana, ma d'altra parte il concetto di normalità è relativo.. meglio non parlare di Nina e Anna che ogni santa volta tentano di farsi fuori a vicenda e poi dicono che io sono strano?! Mah, valle a capire. Tornando al discorso iniziale: io sono cresciuto con altri tre fratelli in casa e dato che ero il più piccolo, le mie "care" sorelle mi prendevano sempre in giro;
le mie sorelle: Athena e Elizabeth Phoenix, due diavolacce che in confronto, Nina e Anna sono due zuccherini! Fortunatamente non usano il bazooka e già questo è un bene.
Erano due entità a parte: Lizzie era alta,aveva gli occhi blu e i capelli rosso fuoco come mia madre, era piena di lentiggini in viso ma credetemi era la migliore sorella del mondo; mentre Athena aveva i capelli corvini ereditati da mia zia Eris, gli occhi blu dei miei genitori, alta anche lei ma mi stuzzicava tutte le volte e io, da bravo pirla quale ero, piangevo disperato.
L'unico con il quale avevo una relazione fissa di amicizia e complicità era il mio gemello Kevin: Kev era nato il mio stesso giorno ma due ore prima di me ed era il mio migliore amico al quale confidavo tutto. Nonostante fossimo gemelli, all'inizio i miei non capivano chi era Paul e chi era Kevin e per un pò abbiamo giocato su questa falsa identità fino a che, un giorno, la nostra professoressa di storia scoprì l'inganno ma sorprendentemente, non ci punì ma ci diede una "punizione" che per me rappresentò il punto di svolta della mia carriera: dovevamo parlare del nostro idolo davanti a tutta la classe. Io ero molto timido e non sapevo che cosa dire sul mio idolo perché non ne avevo uno in particolare, m'imbattei nell'uomo che mi avrebbe cambiato la vita: Heinrich Schliemann. Il mio discorso su di lui provocò nei miei compagni interesse e un'encomio speciale della mia insegnante; da quel giorno promisi a Schliemann che sarei diventato un archeologo e così fu. Ma torniamo al rapporto tra me e mio fratello; le cose tra di noi andarono alla grande fino all'università quando decidemmo di prendere due strade diverse, io andai a Yale a studiare archeologia e Kev andò ad Harvard a studiare diritto. Kevin era ambizioso e voleva di più, non gli bastava essere uno dei migliori avvocati di Boston ma voleva difendere persone che non avevano diritti come i gay o i senzatetto così creò una sua agenzia legale d'accordo con il suo capo per fare in modo che chi non riusciva a far valere i propri diritti, avesse un angelo custode lì con lui. Sfortunatamente gli eventi cambiarono quando Kev scoprì di essere malato di cancro e prima del 5 Tekken, morì serenamente mentre disputavamo una piccola sessione di lotta cadendo a terra. Prima di spirare mi disse che ero il migliore anche se non avevo vinto nessun Tekken.  Io, da quel giorno, non mi sono più ripreso dal trauma che ho subito.


Nuovo capitolo legato a Phoenix, spero possa piacere. Grazie mille per le recensioni ricevute
E.B.
  
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