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Autore: Jennifer_94    08/07/2013    2 recensioni
Era all’in piedi davanti allo specchio del bagno della sua stanza d’ospedale. Le occhiaie le si allargavano come due laghi grigi sotto gli occhi che le sembravano ormai simili a due pieghe avvizzite. Il fazzoletto rosa le avvolgeva la testa calva, se lo sarebbe cucito addosso(...)“Odio la vita” disse con voce atona “Odio la vita”ripetè
“Renèe smettila” la rimproverò la madre “Piuttosto sistemati un po’,cambiati il pigiama,oggi hai visite “
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si concesse un mese di tempo. Lui continuava a non farsi vivo.
In un pomeriggio umido di Luglio pensò che ne aveva abbastanza.
“E’ una follia ma chissene” pensò mentre raccattava i risparmi che fino a due anni prima aveva faticosamente messo da parte e durante la sua simpatica villeggiatura all’ospedale erano rimasti nel fondo del cassetto.
Non aveva un’idea precisa di ciò che avrebbe fatto ,una volta preso l’aereo per Montreal ,dove lui si trovava in quel momento con Eleanor, ma pensò che non avrebbe lasciato che l’impulso che aveva provato mentre vedeva quella fottuta foto si trasformasse in dubbi e paure.
 Voleva vederlo e parlargli e sapeva che solo in quel modo ci sarebbe riuscita.
 Dentro di sé sapeva che lui non l’avrebbe mai più cercata.
Voleva essere brutalmente realista ,nonostante la cosa la mandasse in bestia. Ma mise da parte la rabbia e inghiottì amaro, ripensando alle email che gli aveva inviato a cui lui non aveva più risposto da ormai da due  mesi. E i suoi post risalivano a pochi giorni prima. Lui si preoccupava sempre di aggiornare il suo account twitter, seguire i fan eccetera… ma di degnarla di una risposta, manco a parlarne.
Ergo la ignorava.
Le mani le tremarono mentre riempiva la valigia con i primi vestiti che le capitavano sottomano e si chiese se era il caso di informare la madre di dove sarebbe andata. Ormai era maggiorenne, non avrebbero potuto fermarla,giusto? Chiuse il trolley con fervore e sbatacchiando la valigia per le scale afferrò la borsa. Poi entrò in cucina,arraffò un toast preconfezionato in frigo . “Che ci fa quella valigia all’ingresso?” la voce incerta della madre la fece sobbalzare. “Devo andare” disse lei di getto. Il volto della donna fu attraversato da un’espressione cupa e triste ma si limitò a chiedere “E’ necessario?”
“Sì.”
Il silenzio piombò fra loro.
“Devo parlargli. E’ l’unico modo. Mamma… io lo amo”
“Lo so” sospirò la madre “Ma ho paura che rimarrai delusa da tutto questo…ma devi fare le tue scelte. Che si tratti di sbagliare o meno…la vita è tua.” Sbattè più volte le palpebre ed uscì dalla cucina.
Renèe la seguì e la abbracciò di slancio “Scusa. Ti voglio bene”
“Anch’io ti voglio bene zucchina. Per favore,sta’ attenta. Cielo  ho paura che ti succeda qualcosa…” cominciava ad allarmarsi.
“Andrà tutto bene, non sarò sola. Zia Emily verrà a prendermi all’aeroporto e starò da lei”
“Be’ mi sembra ovvio. Ti pare che se lei non mi avesse già informata tempo prima che tu ti presentassi con la valigia all’ingresso, ti avrei lasciata partire con questa tranquillità?”
“Allora lo sapevi!”
“Be’ sì…ma speravo che cambiassi idea. E mi preoccupo comunque.”
“Mamma!”
“Va bene,va bene…e prendi la carta di credito che ti ho intestato e caricato…lascia perdere i tuoi risparmi.”
 “Mamma…io non posso crederci! Sei fantasica, davvero !”
“Sì ma non significa che è una di quelle illimitate. Non so se mi spiego…”
“Sei stata chiarissima. Cristallina”
Arrivata all’aeroporto di Heathrow ,dopo due ore in treno attese di imbarcarsi, mangiucchiando arachidi e vagando come un’anima in pena.
Si sentiva così piena di paura ma allo stesso tempo così viva, determinata.
Quando salì sull’aereo provò un misto di coraggio e paura che le inumidì la nuca di sudore freddo.
Guardò fuori dal finestrino: i nuvoloni grigi che annunciavano la solita pioggia estiva inglese coprivano il cielo .Un’improvvisa scarica di adrenalina le fece venire la pelle d’oca.
 Le sembrava di star vivendo una di quelle commedie romantiche in cui Julia Roberts sarebbe stata la protagonista. Julia avrebbe affrontato le intemperie col suo solito sorriso luminoso e la sua ironia intelligente. “Non  ho nulla da invidiarle”pensò.
 Stava andando a prendersi il suo uomo!
 Al diavolo la paura folle che cercava di impadronirsi di lei.
Niente l’avrebbe fatta tornare sui suoi passi.

Ragazze se vi sta interessando lasciatemi qualche recensione,mi fa sempre piacere!così continuo al più presto...anche critiche,ovviamente! ;) baci <3
  
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