Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Evelyn Doyle    09/07/2013    2 recensioni
C’è Edoardo De Santis, nuovo alunno del terzo anno al liceo scientifico Manzoni.
Definito “particolare”, “strano” o addirittura “pseudo nerd” per le sue folli passioni per la letteratura classica, per i videogame, per le saghe fantasy e fantascientifiche.
Un po’ pignolo e orgoglioso e, come se non bastasse, anche asso nello studio e con un’ossessiva collezione di sneaker fluo e di maglie con stampato “Star Trek” a caratteri cubitali.
E poi c’è Natalia Mari, terzo anno liceo scientifico Manzoni.
Un uragano di ironia e sarcasmo, bassa, bionda, cinica, saccente, schietta, orgogliosa e pungente. Ben dotata per le materie scientifiche, ma anche per quelle linguistiche e artistiche.
Due anime completamente differenti.
Tra i due vige odio sin da quando si sono visti e parlati la prima volta, ma un destino un po’ avverso li farà stare molto vicini.
Tra colpi di scena, amici, nemici, amori e non amori, lezioni e intervalli la “guerra fredda” fra i due potrà trasformarsi in altro?
* * * * *
Una storia pensata in un momento di noia e, chissà, magari anche di follia, un po’ diversa da quelle che ho scritto (e che non ho terminato xD) fin ora, senza troppe pretese ma, spero, di vostro gradimento.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Così lontani eppure così vicini

By PoppyAnnie

Capitolo 1: Credo di odiarlo

*Natalia*

Come al solito, anche oggi prendo il bus appena in tempo intenta a preparami psicologicamente per cinque ore di silenzio.
Ormai è chiara la situazione fra me e il ner... cioè Edoardo e, sinceramente, l’idea di fare quella stupida ricerca di latino potrebbe farmi venire un attacco di cuore da un momento all’altro.
Mentre entro ecco che il suddetto mi chiama.
“Che vuoi?” dico scocciata “ammirando” il suo abbigliamento di oggi: ennesima maglia con ennesima scritta “Star Trek” questa volta fosforescente, jeans fino al ginocchio volutamente trasandati e sneaker verde fluo.
“Per la ricerca. Dobbiamo metterci d’accordo” ah, già, pensavo che se ne fosse dimenticato
“Quindi...?” chiedo io per sapere ora, giorno e luogo
“Se ti va a casa mia, ho un Mac da far paura. Oggi, 15.30. Aspetta, ti do’ l’indirizzo” mi porge un foglietto di carta con scritta una via e me ne vado in classe.
“Allora, come va con ‘Mr. Star Trek’?” mi chiede Susanna mentre entro in classe
“Molto divertente, Susy. Sono costretta ad andare a casa sua oggi, per la ricerca” rispondo scocciata
“Se lui si concia così non immagino come sarà la sua stanza...” neanche io lo immagino né lo voglio immaginare
“Meglio chiudere il discorso, per ora: sta arrivando il signorino” dico io, andando a sedermi.
Intanto arriva anche la prof. : oggi abbiamo la Donati, di inglese.
“Good morning, guys” saluta, in perfetto inglese “Oggi ho preparato un compito in classe, su tutti gli argomenti affrontati fin ora di grammatica” perfetto, fortunatamente sono stata più furba della prof. e ho studiato. Vari “No” sconsolati si sentono provenire da alcuni: peggio per loro.
Ci lascia tutta l’ora, dopodiché siamo costretti a consegnare. La Donati è molto “famosa” a scuola perché è la prof. che corregge i compiti più velocemente di tutte le altre, infatti così è e, per mia fortuna, ce li consegna subito.
“Ragazzi, mi sono stupita molto che due di voi hanno preso un dieci pieno: complimenti” cosa? Due di noi? Allora, una sono io – non per sembrare poco modesta, ma ne sono certa – e l’altro chi è?
“De Santis e Mari, compito perfetto” eh? De Santis? Quel ner... cioè, quell’individuo ha preso dieci?
“Complimenti” mi dice Edoardo mentre ammira il suo compito, ma tanto so che rosica perché voleva essere l’unico dieci
“Dovrei farti io i complimenti, di solito sono l’unico dieci in inglese” rispondo acida, accentuando la parola “unico”, mi fa un sorrisetto falso e torna al suo compito.
Credo di odiarlo.

Ore 15.00, casa mia.
Tra mezz’ora devo andare dal... ehm, Edoardo, per la stupida ricerca.
Esco di casa, alla ricerca della via dove abita: non è molto lontana, per fortuna. Non amo camminare molto.
È una villetta di medie dimensioni: sembra ‘normale’ da fuori. Suono il campanello.
“Ah, sei venuta” perché non dovevo? “Prego” dovresti dirmi “grazie” perché non sono scappata a gambe levate e non “prego”
“Vieni, la mia stanza è su” cosa? La sua stanza? Oh, no, credo che mi sentirò male se vedrò la sua stanza. Lo seguo a malincuore.
La porta della sua stanza è piena zeppa di adesivi con scritto “Keep Out”, “Stop”, “Divieto di entrata” e cose varie: preferirei di gran lunga seguire ciò che è scritto su quegli adesivi, ma devo entrare...
Mi guardo attorno, sono sicura che tra poco gli occhi mi usciranno dalle orbite: è completamente tappezzata di poster di varie serie di fantascienza, tra cui l’immancabile Star Trek, vedo una libreria enorme, occupa quasi tutta una parete, ma ciò che mi sconvolge di più è cosa c’è al suo interno: è divisa in due parti, una piena di videogame e l’altra di libri... di letteratura classica? Sì, non l’avrei mai detto se non l’avessi visto con i miei occhi, ma quelli sono libri di letteratura classica: l’Iliade, l’Odissea, l’Eneide e una quantità industriale di altri libri. Noto anche la Divina Commedia al completo e i Promessi Sposi, oltre che il Decamerone, Novelle Rusticane, Uno nessuno centomila e chi più ne ha più ne metta.
“Amo la letteratura” mi informa, notando che sto guardando la sua “collezione” di libri. Il mio sguardo poi si sposta altrove: dall’altra parte della stanza vi sono alcuni scaffali con una miriade di modellini d’auto vintage o più moderni e di personaggi di varie saghe fantasy o videogame.
Anche la scrivania è ‘particolare’: piena zeppa dei più svariati adesivi, con adagiato sopra un Mac enorme anch’esso ricoperto da vari sticker.
Non sono una che ha tanti pregiudizi – OK, forse un pochino – ma quella non era semplice passione per fantascienza, fantasy o videogame... quella era vera ossessione.
Iniziamo la ricerca: noia assoluta. Lui invece sembra tutto euforico mentre parla della letteratura latina.
Ore 17.45, finalmente abbiamo finito.
OK, l’incubo, anzi, l’inferno è momentaneamente terminato.
“Allora io vado” dico non vedendo l’ora di uscire da quella stanza
“Va bene, Natalia giusto?” esatto, complimenti
“Giusto... Edoardo, dico bene?” reggo il gioco fingendo un sorriso
“Esatto. Posso chiederti una cosa, Natalia?” mi chiede incrociando le braccia
“Sì” inarco un sopracciglio
“Sembra che io non ti vada molto a genio, vero?” non ci credo, mi ha letto nel pensiero!
“Si nota così tanto?” chiedo sarcastica
“Abbastanza” risponde con un’espressione indecifrabile
“Tutto qui quello che volevi chiedermi?” taglio corto io
“Beh, non sono un tipo molto avverso di solito, ma sappi che il sentimento è reciproco, Natalia” lo avevo già notato, caro Mr. Star Trek
“Interessante” non mi interessa granché cosa pensa di me questo pseudo nerd, sinceramente
“C tengo solo a precisare le cose, tutto qui” nessuno te l’ha chiesto, caro mio
“Va bene” rispondo mentre me ne vado e poi aggiungo sotto voce “Mr. Star Trek” prima di farmi una grassa risata
“Scusa, hai detto qualcosa?” certo, si chiama “presa per i fondelli” o per qualcos’altro... ma dato che non sono una persona volgare mi limito a dire quello
“Ma no, cosa dici? Io vado, comunque” esco di casa sua senza salutarlo nemmeno.
Adesso non credo di odiarlo.
Ne sono certa.

Il mio cellulare squilla: chi sarà?
“Allora, Naty, com’è andata con il signorino-scarpe-fluo?” è Susanna, con un nuovo soprannome per lo pseudo nerd
“Bene, sì, dovresti vedere la sua stanza... è il paradiso dei nerd-geek!” dico io ridendo
“Oh my God, dici davvero?” mi chiede stranita
“Certo, dovresti vederla è piena fino all’orlo di poster sui film di fantascienza, di modellini d’auto, di modellini di personaggi di videogame, di libri di letteratura e di videogame... è ossessionato, secondo me” rispondo tutto d’un fiato
“Sconvolgente, non vorrei mai entrarci... come hai fatto a non morire d’infarto?” mi chiede scherzando
“Sinceramente non lo so, in ogni caso la prossima volta dovranno pagarmi per entrarci!” chiudo la chiamata e mi dirigo verso casa.
Oggi non è stata proprio una giornata eccezionale, in più domani dovrò di nuovo sedermi a fianco di quell’individuo.
Accidenti, non poteva fare il classico dato che ama alla follia la letteratura?
In più vuole anche superarmi nello studio, ma io non lo permetterò, ecco.
OK, non voglio sembrare una secchiona – perché non lo sono – ma essere superata in qualcosa mi da’ sui nervi a prescindere da quale sia la cosa in questione.

Eppure, sento che domani accadrà qualcosa. Qualcosa di molto peggio di ciò che mi è capitato fin ora.


_______________________________________________________________________________________



*Note autrice*

Questo capitolo serve da “tramite” per i prossimi, per questo è anch'esso piuttosto corto.

Allora, ormai la situazione fra i due è chiara :)

E chissà cosa accadrà il giorno seguente... beh, vedremo xD

Spero vi sia piaciuto comunque ;)

Aspetto qualche recensione, per sapere se come storia può interessare o meno e per qualche consiglio, se ce n’è bisogno :D

A presto!


Annie

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Evelyn Doyle