CAPITOLO 2 – ALCOOL
Ora so come ci si sente, quando si viene investiti da un
tornado. Qualcosa mi afferra, non so nemmeno dove, e il mondo gira e gira
finché non sono seduta da qualche parte, con un vampiro che incombe sopra di
me. Due occhi blu che si dilatano:
«Chi sei?»
«Mi chiamo Giulia e…»
«Perché sei qui?»
«Non lo so.»
«Come sei arrivata?»
«Non lo so.»
«Chi ti ha mandato?»
«Non lo so.»
«Chi altri sa che sei qui?»
«Nessuno.»
«Cosa vuoi da me?»
«Tutto.»
Sorride. «Tutto…?»
Approfitto del momento di distrazione per distogliere lo
sguardo. Guardo Elena, in piedi, rigida, con le braccia conserte.
«Damon, è terrorizzata.»
Trovo lo spunto per parlare: «Non c’è bisogno…»
«C’è bisogno eccome.» Mi riallaccia al suo sguardo.
«Come sai della verbena?»
«L’ho visto nella serie.»
«Che serie?»
«The Vampire Diaries.»
Damon si volta verso Elena.
«Tu non hai più un diario, giusto?». Lei scuote la testa.
In questo istante realizzo di essere seduta su una poltrona
del salotto. OMG!
Ma lui si volta di nuovo verso di me ed è di nuovo nero nei suoi occhi blu.
«È il diario di Stefan?»
«No, è una serie tv.»
Vedo la perplessità nel suo sguardo. «Una serie tv?»
«Sì, tipo How I Met Your Mother.»
Sempre più perplesso. «E parlano di verbena?»
«Parlano di voi.»
Annuisce. «Di noi vampiri.»
«No, di voi. Stefan, Elena, Damon. Il triangolo.»
Passano dei secondi e non arrivano più domande. “Aha! L’ho lasciato senza
parole.”
Poi realizzo: “MIO
DIO, SONO STATA SOGGIOGATA DA DAMON SALVATORE!!!!!!!!!”
Elena si fa avanti.
«Cosa vuoi dire, parlano di noi? ». Mi prendo del tempo per
pensare. Elena non mi ha soggiogata, ha semplicemente chiesto.
«Risponderò a tutte queste domande, però vorrei davvero
avere della verbena. Mi piace avere il completo controllo del mio cervello.»
Elena sospira e lo guarda.
«Damon…»
«Non pensarci nemmeno.» Non si volta nemmeno a guardarla. Mi
fissa, sospettoso.
«Ma…»
«No.»
Ho la netta sensazione che quel sospiro di Elena fosse di
preparazione all’inevitabile discussione. Poi mi rendo conto che sto guardando
IN PRIMA PERSONA una discussione tra Damon ed Elena. “Ok, Damon, puoi uccidermi. Posso morire felice.”
Decido di dire qualcosa. Apro la bocca…
Occhi blu e neri. «Sta’ zitta.»
Chiudo la bocca. “Bene.
Grazie, Damon. Sei molto più simpatico dallo schermo del mio computer.”
Mi posso comunque esprimere a gesti, quindi gli mostro il
dito medio.
Alza un sopracciglio, e nella sua testa posso leggere:
“Seriously? Entri in casa di un vampiro chiedendo della verbena e poi lo mandi
anche a fanculo?”. In effetti, non sono mai stata molto furba.
Guardo Elena, che mi fa un cenno con la testa, come a dire:
“Ci penso io.”
«Damon, è umana. E ha già detto di non essere stata mandata
da altri. Qual è il problema?»
Finalmente si volta verso di lei.
«Il problema, Elena, è che non può arrivare qualcuno a
chiederci del nostro punto debole e noi glielo forniamo, senza sapere chi
diavolo sia. Già che ci siamo, portiamole anche un paletto di legno!»
«Ma lei non ha chiesto un paletto. Ha chiesto della verbena,
per proteggersi. Non penso che riesca a farcela bere di nascosto. E ricordati
che siamo due vampiri contro uno.»
«Non è lo stesso una buona idea.»
«Penso che possiamo darle un po’ di verbena per farla stare tranquilla.
In caso di necessità, possiamo sempre togliergliela.»
Damon non risponde. Si volta e va al tavolino con i liquori,
per versarsi da bere.
“Dio
sia lodato. Elena sia lodata, l’ha convinto.” La guardo, sta
fissando Damon. Noto che vorrebbe dire qualcosa sul bere a quest’ora del
mattino, poi ci ripensa.
“Ahahaha,
con quattro anni di Vampire Diaries, leggo perfettamente le loro espressioni.”
Elena mi si avvicina, mi guarda intensamente ed è nero anche
nei suoi occhi marroni.
«Ora puoi parlare.»
«Grazie.»
**
Ovviamente taccio. Mi accorgo di stare tremando un po’.
Elena mi guarda e batte le sue ciglia perfette.
«Va bene, vado a prenderti la verbena di là. Vuoi qualcosa
da bere?»
«Quello che sta bevendo lui non sarebbe male.»
Elena lo guarda, lui rimane impassibile. Gli fa un cenno con
la testa spalancando gli occhi, lui fa una smorfia.
“Non
è possibile che stia succedendo. So che non sto sognando, ma non posso essere
così fortunata da meritarmi di vedere i siparietti tra questi due dal vivo.”
Potrei svenire da un
momento all’altro. Per fortuna la paura mi tiene ancorata alla poltrona, senza
permettere alle emozioni di prendere il sopravvento.
Elena esce dalla stanza, Damon mi porta un bicchiere di quello che presumo sia
Bourbon.
Mi sento molto Alaric e vorrei quasi sorridere, se non
avessi paura di farmi spezzare il collo. Senza Elena nella stanza, le mie
aspettative di vita si assottigliano considerevolmente.
Dopo avermi passato il bicchiere, si siede davanti a me,
anche se distante. Mi guarda.
Fingo indifferenza, sorseggiando il drink e guardando per
terra. “Se alzo lo sguardo,
sono morta. E non per il collo spezzato, ma perché mi viene un infarto
istantaneo.”
«Quindi…»
Alzo lo sguardo per forza di cose, è scortese non guardare
negli occhi chi parla. Il cuore è agitato a mille, ma faccio finta di niente,
anche se sono ben consapevole che lui possa sentirlo. “Quegli occhi…”
«Ti chiederei se stai mentendo, ma so che non puoi mentirmi.
In ogni caso, perché non ti credo quando dici che c’è una serie tv basata sulle
nostre vite?»
«Perché sei diffidente di natura. E fai anche bene, nella
maggior parte dei casi.»
«E tu lo sai perché lo hai visto in questo telefilm.» Sorride,
sarcastico.
«Sì.»
«Quindi tu sai già tutto.» Sempre sarcastico.
«Tutto quello che è stato mostrato, sì. Non so molto del
passato.»
«E cos’hanno mostrato, in questa serie?»
Ora posso aggiungere alla mia lista di obiettivi della vita:
“Essere presi per il culo da Damon Salvatore.”
«La prima puntata iniziava con Elena che scrive sul suo
diario e poi l’incontro con Stefan. Anche se tecnicamente tu l’hai incontrata
prima.»
Vedo che accusa il colpo, ma rimane stoico, con nonchalance.
Mi godo il momento sorseggiando il Bourbon.
In quel momento rientra Elena, mi consegna un mazzettino di
erbette. La ringrazio con lo sguardo e stringo il mio mazzettino come un’ancora
di salvezza. Si va a sedere vicino a Damon e si sporge in avanti.
«Allora… ho sentito che parlavate del mio diario.»
«Hai sentito che parlavamo di Stefan.» Ahia, piccato. Gelosoooone.
Lei appare costernata. «Damon, non…»
«No, no, va bene, va bene. Ne parliamo dopo.»
Mi gongolo un altro po’ con il mio drink in mano. Mi sento
anche piuttosto brilla.
«In realtà non stavamo parlando di Stefan, però capisco
perché ti dia fastidio. Tutto quel parlare e straparlare del loro epic love… du
palle, io di epico non ci ho trovato proprio niente.» gli dico.
Elena rimane spiazzata, Damon appare piuttosto divertito.
«Voglio dire, si sono incontrati davanti ad un CESSO. Cosa
c’è di epico? A parte la puzza?»
“Ok,
mi sa che sono ubriaca.”
Damon esclama un “Ha!”, mentre Elena boccheggia.
«Tutta questa storia mi appare da tutta un’altra
prospettiva. Mi piace. Mi piace come ragioni, ragazza.» dice Damon indicandomi
con l’indice.
“DAMON
MI HA INDICATA CON L’INDICE.”
«Non sono solo io. Conosco dozzine di ragazze che tifano per
voi. Per il Delena.»
«Per il che cosa?». Elena ha ritrovato la voce.
«Il Delena. Praticamente quando tifi per una coppia… non so
perché, ma si uniscono i due nomi. Damon ed Elena. Delena. Invece quelle che
tifano per Stefan ed Elena, si chiamano Stelena. Sì, non fate quelle facce,
anche a me all’inizio sembrava una cosa stupida, poi ci fai l’abitudine.»
“Ma
cosa sto dicendo? Sono DECISAMENTE ubriaca.”
«Ok, quindi questa serie… prima hai detto che parla di un
triangolo. Quindi ci siamo noi tre: io, Damon e Stefan.»
«Sei molto stata carina ad aver messo il mio nome per primo,
grazie.»
«Ohò, frecciatina!». Si voltano contemporaneamente verso di
me. “Cazzo, l’ho detto
ad alta voce.”
«Vedo che hai finito il bicchiere, ne vuoi ancora?». Damon
sembra un bambino al parco giochi. “E
due minuti fa non mi voleva dare la verbena!”
«Sì, grazie. E comunque no, ci sono tutti. Caroline, Bonnie
e compagnia cantante.»
Damon mi porta il bicchiere pieno, quando non mi ero nemmeno
accorta che si fosse alzato. La paura mi deve aver sconvolta parecchio, se mi
sono ubriacata a questa velocità.
Damon si risiede, stavolta con la schiena appoggiata allo
schienale, braccio disteso sul divano, bello rilassato.
«E quindi c’è tutta la Scooby Gang[1]? Dev’essere una noia,
questo telefilm.»
Ridacchio come una cretina, come faccio sempre quando sono
ubriaca.
Elena lo fulmina.
«Perché adesso sei così rilassato? C’è una serie tv che
parla di noi! E tu ci ridi sopra!»
«Lo so perfettamente, Elena. Come hai detto tu, questa qua è
innocua e l’unico modo per capire cosa sta succedendo è parlarne. E nel
frattempo, non vedo perché non possiamo goderci il momento.»
“Quell’enfasi
su come ha pronunciato il suo nome… I CAN’T.”
Elena si gira verso di me, decisa ad ignorarlo.
«Quindi, perché sei qui?»
«Ah, non ne ho idea. Ieri sera sono andata a dormire nel mio
letto. Stamattina mi sono svegliata nel vostro giardino. Ma chiunque sia stato
a portarmi qui, lo ringrazio. Alla salute!». Alzo il bicchiere.
«Perché?» chiede lei.
«Stai scherzando? Questo è il sogno di ogni… Voglio dire, a
chi può… Ok, forse prima non sono stata molto chiara quando ho detto che tifo
per voi.»
Mi sporgo in avanti sulla poltrona, rischiando di rovesciare
un po’ di Bourbon sul tappeto. Damon mi fulmina. Sorrido e decido di andare
avanti, presa dal momento e dall’alcol. La guardo intensamente negli occhi.
«Non dico che sia il mio telefilm preferito, ma l’unico
motivo per cui lo guardo siete voi. Le vostre prime scene… anche se tu eri tutta
presa da Stefan, per motivi a me ignoti…» vedo Damon ghignare a queste parole «quando
lui appariva nelle scene era… tutta un’altra storia. Ho cominciato a sperare in
una vostra storia la prima volta che lui è stato a casa tua. Il siparietto in
cucina, lui che tenta di mettere zizzania parlando di Katherine…» Damon finge
di tossire e mi fa segno con la mano sul collo di tagliare. «Tu che gli dici
“Mi dispiace, l’hai persa anche tu.” E lui che rimane senza parole, e non è
mica una cosa facile! Poi poco dopo viene in camera tua e ti accarezza la
guancia mentre dormi…»
«Aspetta, cosa?» Elena mi interrompe. Si gira verso di lui:
«Hai fatto cosa?»
Damon alza le spalle. «Beh…»
«È stato un momento bellissimo! Di sottofondo c’era la voce
di Stefan che diceva tipo “Non c’è più nessuna traccia di umanità rimasta in
Damon” e invece lui ti accarezza la guancia quindi noi sapevamo che non era
vero! E anche se lui lì per lì era ancora innamorato di Katherine, poi si è
visto come è cambiata presto la musica! La vostra amicizia, che si è evoluta
piano piano… il primo abbraccio, dopo la scoperta della tomba vuota… il ballo
della 1x19…»
«Della cosa?» La ignoro, mi alzo e mi siedo di fronte a lei,
prendendole le mani.
«I balli sono diventati una tradizione, se a una festa non
c’è un ballo Delena non è una vera festa! Poi il viaggio in Georgia, la fiducia
che piano piano si consolida… i momenti brutti tipo il collo spezzato a Jeremy,
il perdono nel finale di stagione quando Damon sta morendo… E il primo bacio…
Poi il periodo senza Stefan-Ripper nella terza stagione, con un altro bacio,
per non parlare del viaggio a Denver… Tutte le volte che ti ha riportato la
collana…»
“Non riesco a
fermarmi!”
«Le carezze, gli abbracci, le volte che vi siete presi le
mani, gli sguardi… Insomma, mi chiedi perché sono felice di essere qui? Perché
per quattro anni, per quattro stagioni ho amato con voi, ho pianto con voi. Ho
guardato il vostro rapporto evolversi sempre in qualcosa di migliore e di più
profondo, ho visto tutto quello che hai cambiato tu, dalla ragazzina di 16 anni
spaventata da tutto e bisognosa di sicurezze a una donna che non ha paura di
dire quanto amore può dare.»
Mi volto verso Damon. «E tu, tu come sei cambiato… da quello
che ammazzava gente solo per diletto o per dispetto sei cambiato radicalmente,
e tutto per amor suo! Da aver cercato di uccidere Caroline sei diventato quello
che abbraccia Bonnie nel momento in cui Elena ha perso tutto e sa che ha
bisogno di lei, e tu sei così sollevato quando la trovi… Ti sei sempre sentito
immeritevole, indegno, invece Elena ti ha sollevato da quello status e ti ha
redento e adesso sei stato scelto, Damon. Tu, Elena ha scelto te. Solo te.»
Riprendo fiato e mi rendo conto di averli ammutoliti. Ho gli
occhi lucidi per la filippica e mi sento scema.
«Sono ubriaca e mi sono
lasciata un attimino andare, scusate.»
Silenzio da parte di entrambi. Mi risiedo al mio posto.
Ricomincio a bere.
Loro due intanto si guardano e poi guardano me. Il silenzio
si protrae.
Damon non è più rilassato ma non si decide a cambiare
posizione. Elena è praticamente una statua. Imbarazzo totale. Decido di pensare
ad altro per non iniziare a scavarmi una buca in salotto.
“Comunque
devo essere capitata nel periodo post 4x23, come se la serie fosse andata
avanti a prescindere dalla trasmissione in tv. Quindi, è l’estate prima della
partenza per il college, con Damon, Elena e Jeremy come una famiglia felice
sotto lo stesso tetto…”
Seguendo il filo dei miei pensieri, dico il secondo errore
madornale di tutta questa storia:
«Quindi… dov’è Jeremy?»
Note generali:
[1] Citazione da Buffy The Vampire Slayer, che a sua volta
cita Scooby Doo.
Note dell’autrice
Innanzitutto ringrazio chi mi ha recensito e chi mi ha messo
tra le storie seguite e preferite… Grazie, davvero! *____*
Secondariamente, lo so, avevo detto che avrei aggiornato di
Giovedì. Poi mi sono accorta che con tutto quello che ho scritto potrei tenervi
qui fino alla nascita del vostro primogenito da offrire in sacrificio alla Dea
della Scrittura, quindi penso che d’ora in poi aggiornerò decisamente più
spesso. Il materiale non mi manca!
Terzo, non esitate a farmi domande se non vi torna qualcosa.
Vi spiegherò tutto, e soprattutto cercherò di renderlo più comprensibile nella
storia.
Spero di avervi di nuovo fatte ridere. Ehehehe!
Ultimo ma non meno importante, voglio ringraziare Crimson
Petal per il sostegno e la pubblicità. Non sapete chi sia Crimson Petal?! E
allora cosa vi siete iscritte a fare su EFP?
Eccola qua: http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=194617