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Autore: EchelonMars1971    09/07/2013    1 recensioni
Lo so è l'ennesima storia sui vampiri, ma adoro il genere quindi... La seguente storia parla di Jenna la cui vita verrà stravolta in una notte di Halloween quando è costretta dalla sua migliore amica Elizabeth a partecipare ad una festa data dagli sutendi dell'ultimo anno del liceo di Middlesex, ma ad attenderle non ci saranno né cheerleaders né giocatori di football
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 2 “Carry on”

 
<< sì, si è stabilizzata ora ma non deve stressarla con le domande, ha bisogno di riposo >> una voce maschile familiare, ma certo il Dottor Miller ci sono andata giusto qualche settimana fa per un vaccino.
<< d’accordo Dottor Miller >> appunto; ora una voce femminile, piuttosto familiare, oh ma questa è mia madre, per fortuna in qualche modo è stata avvisata, mi sforzai per aprire gli occhi, pessima idea Jen, la luce della stanza fu una batosta per la mia testa, avete presente quel momento destabilizzante quando vi alzate dal letto e andate in una stanza illuminata e dopo per cinque secondi non vedete un cavolo e vi sembra di andare al rallentatore? Ecco! Solo che non erano solo 5 i secondi e in più aggiungete il mal di testa!
<< Mamma … >> mugugnai
<< Jenna cosa ti è successo? >> ma non era niente domande?!
<< non lo so o meglio non ne sono sicura… >> mi avrebbe preso per pazza se le avessi detto cosa fosse successo.
<< Mamma voglio andare a casa, voglio trovare Lizzy, dov’è? Dov’è lei ora? >> chiesi aspettandomi il peggio.
<< non ne ho idea io non ho parlato con i suoi genitori, penso sia a casa, ma tu che hai fatto ieri sera per ridurti così? Sei andata via dalla palestra con qualche ragazzo non è vero? Avevo detto a tuo padre che dovevamo affrontare QUEL discorso, ti ha fatto lui questo? Dimmi chi è! Io lo.. >> delirava ormai,
<< NO! Io ero andata con Lizzy ad una festa e dopo non ricordo cosa… >> infondo non ero poi così sicura di cosa avessi visto, quindi stavo dicendo la verità… solo un po’ distorta…
 
 
Dopo quattro ore potei finalmente ritornare a casa, durante il viaggio decisi che non avrei parlato con mia madre di ciò che era successo per due semplici motivi: il primo è che non mi avrebbe creduto ovviamente e il secondo è che con lei non avevo un gran bel rapporto, invidiavo le ragazze che parlavano liberamente con i propri genitori …io non ci riesco proprio.
 
Spalancai la porta di casa e mi fiondai in camera mia più che felice di riappropriarmi del mio telefono per poter chiamare Lizzy,
attesi in totale stato di panico che mi rispondesse e invece mi ritrovai ad ascoltare la sua segreteria “QUI E’ LIZZY SE NON RISPONDO EVIDENTEMENTE HO DA FARE QUINDI NON INSISTETE PERCHE’ VI RICHIAMERO’! MA SE NON POTETE FARE A MENO DI ESSERE DEGLI INGUARIBILI SCASSA PALLE LASCIATE PURE UN MESSAGGIO DOPO IL BEEP …”
<< Lizzy ti prego rispondimi non so cosa ti è successo, per favore mandami un messaggio o telefonami DEVO sapere se stai bene…>>.
 Passarono neanche dieci minuti che riprovai a chiamrla …nulla..
Passò un’ ora …niente, ormai erano le dieci di sera e mia madre mi aveva proibito di andare a cercare Lizzy a casa sua perché diceva che dovevo riposarmi, rimettermi in forze … cosa non del tutto falsa, decisi che sarei andata a cercarla a casa se non l’avessi trovata a scuola il giorno seguente.
 
Svegliarmi quella mattina fu un’ impresa, ed essere accolta a scuola dal suono della campanella che sembrava più fastidioso del normale non aiutava.
La gente a scuola sembrava ignorare completamente cosa fosse successo, salvo per qualche amico e qualche insegnante che mi domandarono come stavo e le solite cose che si chiedono a qualcuno che è stato a casa per qualche strana malattia o per un motivo che non conosci ancora.
 
Le ore passarono noiosamente lente (come sempre) e schizzai fuori dalla classe appena sentii la campanella che segnava la pausa pranzo “ bene concentrati Jen, focalizza l’obbiettivo: LIZZY e non pensare al fatto che devi cercarla in mezzo a più di 500 studenti ”
Iniziai la ricerca ispezionando il corridoio principale chiedendo a chiunque incontrassi se sapevano dove trovarla… finalmente qualcuno di utile BRIAN!
<< Brian! Brian! Sai dov’è Lizzy?! >>
<< certo, è uscita dall’aula di biologia e stava andando in biblioteca… strano vero? Di solito lei non va mai in biblioteca, cioè non che sia stupida  o… >>
smisi di ascoltare quel piccolo logorroico e mi fiondai in biblioteca, il fatto che Brian avesse una cotta di proporzioni bibliche per Lizzy aveva i suoi lati positivi, lui sapeva sempre dove fosse e sì, forse un po’ inquietante ma utile a volte.
Arrivai in biblioteca a quell’ora deserta se non per la bidella che stava addentando un panino e leggendo una copia di People, e per un’altra figura che girava per gli scaffali in modo disperato           “ TROVATA ”.
In pochi passi la raggiunsi << Lizzy! >> dissi ad alta voce, non curandomi minimamente di dove mi trovassi.
<< oh, ehm ..ciao… >>
okay! Cosa?! Ciao… dopo quello che ci è successo solo questo sa dirmi.. ciao?!?!
<< in che senso “ciao”?! per poco non ci ammazz… >>
<< zitta! Ma che fai? Vuoi che qualcuno venga a sapere cosa ci è successo ..vuoi che ci prendano per pazze? >> disse sottovoce
<< tu devi essere impazzita ti rendi conto che per poco non rischiamo la vita, e tu ti preoccupi di quello che potrebbero pensa… >> per la seconda volta fui interrotta
<< No, ferma io non sono neanche sicura di ciò che ci è capitato e smettila di rimuginarci sopra… insomma fa finta di nulla non voglio che la gente sparli alle nostre spalle, siamo qui è tutto okay non rovinare tutto… Jenna ..va avanti, passaci sopra >> ma come cazzo parla?!
<< c-cosa? >> chiesi scioccata
<< va avanti Jenna >> e se ne andò, con la sua sciarpina rossa, il suo cappotto e il suo cappello invernale grigio apparentemente la solita Lizzy ma qualcosa era cambiato…  
  
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