James
rimase ancora un pò per terra.
Forse,
nella vana speranza che fosse tutto solo un sogno.
Davanti
agli occhi gli sbatteva l'immagine di Lily in lacrime che lo
implorava di perdonarla.
Ma
certo che la perdonava.
Non
poteva fare altrimenti.
Amore
per la sua rossa a parte, quella situazione era veramente
brutta, concluse in un secondo.
Talmente
brutta che per un secondo non riuscì nemmeno a pensare.
Casa
sua in mano ai Mangiamorte, Lily e il suo bambino in mano a
Voldemort, a rischio di morte.
E
lui, James, non poteva fare niente, era inutile, non poteva fare del
bene a chi amava, e allora a che serviva amare, fare del bene, salvare
le
persone, se poi era quello che ci rimetteva più di tutti?
***
Un
piano più su.
La
camera da letto arredata da James Potter era in ordine, come quella
mattina, il lenzuolo di cotone ripiegato ordinatamente sopra la
copertina color
pervinca, lo specchio lucidato, una caraffa d'acqua sul comodino nel
caso
qualcuno avesse avuto sete durante la notte.
Eppure,
era come se mancasse qualcosa, come se quella mattina la
stanza brillasse di luce propria, e improvvisamente, quel pomeriggio
fosse
tutto spento.
Alla
finestra, Lily Evans con gli occhi lucidi che guardava suo marito
impotente, confermava questa tesi.
Con
le mani attorno al pancione, si tormentava la fede, come se
toccarla avesse potuto far sentire bene James.
All'improvviso
si aprì la porta della camera.
La
rossa si girò spaventata, per vedere che era solo un
Mangiamorte
che le portava la cena.
Il
cappuccio nero calato sugli occhi, entrò e posò
il vassoio sul
tavolo.
La
rossa si girò, per un momento aveva avuto la dolce illusione
che
fosse venuto qualcuno a liberarla.
"Lily...
il Signore Oscuro chiede se hai qualche desiderio per..
il piccolo, insomma!"
La
voce di Severus si era alzata da sotto quel cappuccio.
Lily
si girò, gli occhi verdi pieni di rabbia.
"Non
mi serve il suo aiuto. L'unica voglia che ho è quella di
stare con mio marito!"
Severus
deglutì nel guardare gli occhi che più amava al
mondo.
"Non
fare così Lily..." e il ragazzo si avvicinò per
abbracciarla.
Lei
si scansò schifata.
"Non
mi toccare! Lavori per lui, mi tieni sua schiava, e ancora
dici di amarmi? Se mi ami veramente, Severus, ridammi mio marito, se mi
ami,
fammi fuggire, se mi ami... gurdami Severus!"
Lily
si era inginocchiata ai piedi del ragazzo e pretendeva che lui la
guardasse dritta negli occhi.
Severus
si girò e le accarezzò il volto, sconvolto.
Con
gli occhi lucidi Lily disse "Se mi ami ridammi la mia vita.
Sai che mi ucciderà appena nascerò il bambino,
no?"
Severus
non rispose.
Continuò
ad accarezzarle il viso per un pò e a guardarla negli occhi.
Lei
deglutiva e lo osservava speranzosa.
"Severus,
tu non sei come loro. Io lo so!"
Severus
aveva la voce incrinata quando parlò "Non capisci Lily!
Loro mi hanno dato una famiglia, mi hanno accolto.." gli faceva male
parlare così, negare una richiesta d'aiuto della sua Lily.
Lily,
la bambina che gli aveva rubato lo sguardo, la ragazzina che
l'aveva stupito, la ragazza che gli aveva rubato per sempre il cuore,
la donna
che non era sua.
Se
solo lei avesse saputo tutto quello che lui provava...
"Ma
a che prezzo, ti hanno accolto? Devi uccidere. Devi veder
morire... Severus... dove è finito tutto quello che abbiamo
fatto
insieme?"
"E'
finito quando te ne sei andata. E' finito quando ti sei
sposata con lui. E' finita quando hai dimenticato tutte le sere in cui
ci
tenevamo solamente la mano mentre guardavamo le stelle!"
Alcune
lacrime cominciarono a correre lungo le guance dell'uomo.
Lily
piano piano si ritirò su e andò a sdraiarsi,
prima di parlare.
"Lo
so, è colpa mia. E' vero. Perciò scusa se ti ho
disturbato
con le mie sciocche richieste di aiuto. Sono una stupida a pensare che
tu sia
ancora disposto ad aiutarmi!"
Guardava
la finestra mentre parlava, era seriamente intenzionata a non
guardare in volto il suo ex amico.
"Perciò
vai. Riferisci al tuo padrone che non mi serve niente e
non ti preoccupare, forse mangierò. Almeno potrò
fare finta che la vita sia
ancora bella."
Severus
tentò di parlare, ma non trovò niente da dire che
poteva
essere abbastanza intelligente, o forse pensava di essere talmente in
torto
marcio che niente poteva giustificarlo.
Così,
dopo aver guardato la schiena di Lily un'ultima volta, forse
nella speranza che lei gli avesse detto una parola gentile che
però non arrivò,
Piton se ne andò.
Lily
scoppiò a piangere silenziosamente.
Bè, eccoci qua.
Scusate per la lunga pausa, ma avevo
dei problemi
tecnici che mi impedivano la pubblicazione in HTML.
Spero di risolverli al
più presto.
Intanto, questo capitolo
è dedicato a Lilian Potter,
Kikk@ e [BPM].
Un bacione a tutti i miei "Fansss"
(XD) in
particolare ai nuovi.
Arriverò al capitolo 100,
ve lo giuro.
Bacioni.