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Autore: Jennifer_94    10/07/2013    2 recensioni
Era all’in piedi davanti allo specchio del bagno della sua stanza d’ospedale. Le occhiaie le si allargavano come due laghi grigi sotto gli occhi che le sembravano ormai simili a due pieghe avvizzite. Il fazzoletto rosa le avvolgeva la testa calva, se lo sarebbe cucito addosso(...)“Odio la vita” disse con voce atona “Odio la vita”ripetè
“Renèe smettila” la rimproverò la madre “Piuttosto sistemati un po’,cambiati il pigiama,oggi hai visite “
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Louis si alzò e allargò le braccia : lei ci si fiondò e nascose la testa sul suo petto.
Rimasero in quel modo per un po’.
Poi lui si distaccò leggermente e cercò lo sguardo di lei.
E fu come se tutti quei mesi non fossero mai trascorsi.
Come se si ritrovassero di nuovo in quel giorno in cui si erano stretti l’uno all’altra per un tempo interminabile per la prima volta. Lei smise di respirare, come quella volta. E lui le stava di nuovo guardando le labbra, ma stavolta con più insistenza.
Renèe non ebbe il coraggio di sporgersi e baciarlo ma socchiuse le labbra nella speranza che lui cogliesse il messaggio ,mentre quel senso di disperazione che aveva provato quasi un anno prima la invase. Era una situazione che le era così familiare... non avrebbe permesso che le sfuggisse via fra le dita un'altra volta. Lo implorò come allora,con lo sguardo,con la mente,col cuore che galoppava follemente.
“Ma perché ti ci vuole così tanto, Cristo!” imprecò mentalmente mentre con sfacciataggine si passava la punta delle lingua sulle labbra. Più esplicito di così!
Lui sembrava come bloccato. Sembrava sospeso fra l’indecisione e il desiderio e continuava a guardarla con incertezza.
“Gli uomini di oggi vanno inseguiti o puoi star lì a marcire per il resto della vita” le parole della zia le risuonarono nella testa.
O la va o la spacca, pensò mentre si sporgeva leggermente verso di lui.
Ma lui si allontanò gradualmente,strinse le labbra e si risedette sul letto. Poi poggiò la testa fra le mani.
“E’ chiaro, non gli piaccio!” pensò mentre la delusione e la vergogna  le faceva pulsare la testa e bruciare le guance. Si sentiva una bambina ,così ingenua e piena di sogni. Era palese che non aveva il minimo interesse in lei, si era immaginata tutto.
“Allora ciao” la sua voce atona ruppe il silenzio. Si voltò e fece per dirigersi verso la porta, quando Louis  la bloccò per un polso “Dove credi di andare? Vieni qua” la fece girare su se stessa . “Pensavo non ti impor…” lui la interruppe prendendole il viso fra le mani e baciandola con delicatezza ma decisione.
Le sue labbra erano incredibilmente morbide ed era così delicato il modo in cui la stringeva fra le mani…
“Oddio sta succedendo davvero. Non è possibile. Non è possibile.” Pensò freneticamente mentre le loro labbra si univano con naturalezza, come se fosse successo tante altre volte.
Non riusciva a capacitarsene, era troppo perfetto quel momento per essere reale.
Non riuscì più a pensare a nulla e lo baciò e si lasciò baciare a lungo, come se fosse un bisogno insaziabile di cui nessuno dei due riusciva a fare a meno.
Una sensazione che aveva provato raramente con i ragazzi che aveva avuto in passato le si insinuò nel basso ventre. Un formicolio percorse il suo corpo da capo a piedi e pensò più volte a loro rotolarsi sul letto. Lo stringeva a sé dalla schiena e dei piccoli sospiri le si infrangevano sulle labbra quelle volte che si staccavano per guardarsi negli occhi .
Si sentiva sprofondare in lui, era così fantastico stare lì a farsi baciare e stringere da quel ragazzo che aveva desiderato per così tanto tempo… era suo,lì, in quel momento,era suo. Sentiva l’odore della sua pelle – quel profumo sottile che le fece pensare alla pelle riscaldata dal sole – e un profumo fresco e deciso di dopobarba. Si sarebbe ubriacata per sempre in quel modo…
Dopo un tempo che sembrò infinito si staccarono con lentezza.
“Non avrei dovuto” disse Louis con un sospiro e un’espressione colpevole.
Entrambi sapevano il perché , ma nessuno dei due si azzardò a dirlo. Era lì, sospeso fra loro, strisciava in silenzio insinuandosi nei loro pensieri.
Quel perché bussò alla porta ed entrò “Scusate ragazzi” disse Eleanor “Louis,ha telefonato tua madre e …” si bloccò e lo guardò con un’espressione indecifrabile.
Gli occhi castani si accigliarono leggermente e inclinò leggermente la testa.
“Che hai?”
“Nulla perché?” rispose il ragazzo fingendo perfettamente.
“Boh, sembri sconvolto?Ti si vede subito in faccia”
“No sarò solo stanco.”
“Ehm scusate io vado” balbettò Renèe “Allora Louis fammi sapere se puoi fare questa scappata da questa mia amica con i ragazzi,la fareste molto felice!” esclamò con allegria.
Lui le resse il gioco “Va bene,a presto Renèe” alzò la mano in segno di saluto e le sorrise.
Si chiuse la porta alle spalle e sentì la voce ovattata di Eleanor chiedere “Devi dirmi qualcosa,Lou?”
Lui rispose qualcosa che Renèe non riuscì a sentire ma preferì non indugiare più di tanto e si allontanò dalla camera.
Ancora non si rendeva conto di ciò che era successo… pensandoci quasi si credeva un’altra persona. Sì, doveva essere stata un’altra ragazza, non lei, ad averlo baciato tutto quel tempo. Così, con quella spontaneità ,come se fosse naturalmente ovvio che sarebbe finita in quel modo. Ma non riusciva a crederci, si sforzava ma invano. E ora come avrebbe fatto?Con che scusa l’avrebbe rivisto? Sarebbe finito tutto in quel modo?


Commentate bambole!A presto <3
  
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