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Autore: _ayachan_    22/01/2008    18 recensioni
Naruto e Sakura: il giardino dell’Eden; i fratelli Uchiha: il serpente e la mela… Il peccato originale: il tradimento.
"Tutto ciò che credevo sicuro, si sgretolerà tra le mie mani...
Il mio passato, il mio presente, e il mio futuro...
Chi sono io?
Naruto o Kyuubi?"

[Pairing: cambieranno in corso d'opera, anche drasticamente! Threesome, in ogni caso. Molte]
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'eroe della profezia' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Naruto-50

Capitolo cinquantesimo

Ramen naruto




Akamaru era un cane ninja con abilità appena inferiori ai cani di Kakashi – gusto perché sprovvisto del dono della parola, come Pak. Aveva un fiuto perfetto, istinto, obbedienza, abilità, ed era la creatura più fedele che mente umana o divina potesse concepire. Sarebbe morto per il suo padrone, e lo avrebbe fatto senza esitare nemmeno un istante. Ma non per dovere, non per addestramento. Per affetto.
Kiba e Akamaru erano legati come fratelli da quando, ancora cucciolo, il cane era stato donato al ragazzino. Erano cresciuti insieme, erano diventati forti allo stesso ritmo, e si erano leccati le ferite a vicenda. Si capivano come se le loro menti fossero state legate da un filo invisibile.
Ogni tanto, scherzando, i genitori di Kiba insinuavano che il cane sognasse ciò che sognava il suo padrone.
Per fortuna di entrambi, non era affatto così.
Se non lo erano i suoi pensieri, almeno il mondo onirico di Kiba era protetto da qualsiasi tipo di intrusione; e quando dormivano insieme, Akamaru acciambellato sul tappeto della stanza, ognuno dei due seguiva un filo tutto personale nelle sue avventure notturne.
L’alba era un momento di sospensione, in casa Inuzuka.
L’attimo in cui i cani aprivano gli occhi e si stiravano sbadigliando, sapendo che avrebbero dovuto svegliare i padroni di lì a poco; e l’attimo in cui gli uomini raggiungevano un dormiveglia leggero, consci che da un momento all’altro avrebbero sentito una lingua umida sul viso e un uggiolio sommesso. Era l’attimo compreso tra l’immobilità della notte e la vita frenetica del giorno.
Ma Kiba, in quell’alba grigia, non ne voleva sapere di svegliarsi.
Era immerso in un sogno troppo bello per essere abbandonato senza rimpianti, e anche se sentiva un formicolio diffuso lungo tutto il corpo, e il ticchettio impercettibile delle unghie di Akamaru che si sgranchiva le zampe, si rifiutava di ascoltare i segnali dell’imminente risveglio.
Il suo cane era più responsabile di lui. Scrollando la schiena per completare la procedura di ogni mattina, scodinzolò piano e guardò il viso addormentato del padrone. Inclinò il muso da un lato, perplesso; di solito a quel punto Kiba mugugnava, si rannicchiava per un istante e poi sbadigliava, svegliandosi rumorosamente. Ma oggi non muoveva un muscolo.
Akamaru si avvicinò al letto uggiolando leggermente. Nulla. Sfiorò con il muso il naso del padrone. Un movimento impercettibile, ma niente di più. Uggiolò un po’ più forte, e ottenne che Kiba si rannicchiasse su sé stesso, ma non che aprisse gli occhi.
A quel punto iniziò a preoccuparsi, e decise di ricorrere alle maniere forti.
Senza farsi scrupoli, si leccò i baffi; e poi passò la lingua umida sulla faccia del padrone, dal mento alla fronte.
«Ma che cav...! Akamaru!» gridò Kiba, scattando a sedere. «Che schifo! Hai un alito pestilenziale!»
Il cane si sedette, pienamente soddisfatto, e scodinzolò tranquillo.
«Porca miseria...» bofonchiò l’Inuzuka, passandosi una manica sul viso. «Mi sarei svegliato anche da solo, tra un po’. Accidenti a te!»
Akamaru inclinò il testone peloso, senza capire il rimprovero che gli veniva rivolto, e Kiba sbuffò e gettò indietro le lenzuola.
«Va bene, va bene...» masticò tra i denti. «Scusa, hai ragione. Lo so... è ora di alzarsi»
Si tirò in piedi e accarezzò il cane tra le orecchie, grattandosi la pancia sbadigliando.
Gli strascichi del sogno che lo aveva piacevolmente intrattenuto tornarono in forma di visioni sfilacciate, richiamati con una certa fatica. La sua espressione si addolcì nettamente, per sconfinare poi in una certa aria ebete.
Sì. Gli sarebbe piaciuto continuare a tenere gli occhi chiusi ancora un po’... una decina di anni, magari.
«Ahh, Hinata, Hinata...» sospirò, guardando le nubi che si addensavano fuori dalla finestra. «Che devo fare con te?»
Si avvicinò al vetro e scostò la tendina con una mano, per poi aprire. L’aria frizzante del mattino invase la stanza, riempiendola anche del profumo della foresta poco distante e delle colazioni che venivano preparate altrove.
Ma il naso allenato di Kiba, più efficiente di quello di un cane, riuscì a captare un altro aroma sottile, impercettibile per la maggior parte degli uomini. Un odore che lo rabbuiò.
«Oggi pioverà...»


Naruto si svegliò che il sole era sorto da qualche ora, ma la luce che entrava nella stanza era grigia, schermata dalle nubi alte nel cielo. Inutile dire che Sakura non era al suo fianco.
L’altro Naruto piombò sul letto all’improvviso, atterrando precisamente sul suo stomaco, e per un attimo lo lasciò senza fiato, con il diaframma compresso e inutilizzabile.
«Argh... Stupido gatto...!» ansimò, piegandosi su un fianco e costringendolo a spostarsi.
Il micio miagolò a lungo, contrariato, e non gli lasciò nemmeno il tempo di riprendersi, perché strusciò la testa contro il suo naso e glielo riempì di peli.
«Cosa diavolo vuoi?» starnutì Naruto, alzandosi in fretta e furia per sfuggire all’attacco. «Ma non ti hanno dato da mangiare?»
Cercando la ciotola del gatto, scoprì che era vuota e sorprendentemente linda, come se una linguetta ruvida l’avesse passata e ripassata più volte. La tenne in mano, cupo, e le sue spalle si piegarono leggermente.
Sakura era uscita senza nemmeno riempirla.
Mentre raggiungeva la credenza con passo stanco, si passò una mano sul viso.
A che ora si era addormentato? Poco prima dell’alba, più o meno. E aveva avuto una quantità esagerata di incubi.
I suoi sogni non erano affatto stati come quelli di Kiba.
Riempì la ciotola dell’altro Naruto e gliela mise a terra; il gatto ci si fiondò al volo, scodinzolando, e lui si rese conto di essere altrettanto affamato.
Ma, ancora una volta, aveva anche la nausea.
Forse dovrei riempirmi lo stomaco” rifletté distrattamente, senza rendersi conto di ciò che pensava.
A dire il vero voleva solo uscire di lì.
Perché Sakura non aveva confessato e perché nell’aria c’era ancora il suo profumo. E lui non sapeva come muoversi.
Se ne andò dall’appartamento senza quasi accorgersene. Lasciò il gatto che ancora mangiava e il letto sfatto, e, vestitosi in qualche modo, si trovò in strada, diretto verso il ramen Ichiraku.


Dopo il primo incoraggiante risultato, Hiashi Hyuuga aveva deciso di proseguire con gli allenamenti mattutini per Hinata e Neji. La sua speranza era che, stando a stretto contatto, i due avrebbero scoperto le mille cose che avevano in comune – dopotutto avevano un po’ degli stessi geni, dovevano per forza scoprire affinità, no? – e, con una leggera spinta da parte sua, avrebbero compreso che il miglior modo per onorare la loro casata era seguire la volontà del saggio capoclan.
E poco importava che Hinata affrontasse le sedute mattutine di umore sempre peggiore, e che Neji fosse sempre più rigido: prima o poi si sarebbero piegati, non c’erano altre possibilità.
Così la pensava anche Hinata, seduta nel giardino interno dove Kiba l’aveva trovata una volta.
Di nuovo con la schiena appoggiata al tronco dell’unico ciliegio presente, di nuovo con indosso un kimono bianco, sentiva tutti i muscoli dolere. Gli allenamenti, per quanto condotti con il massimo della gentilezza, la sfibravano; dormiva poco la notte, e le levatacce non aiutavano, senza contare che il continuo stato d’ansia in cui passava le sue giornate le stava provocando un mal di stomaco persistente.
Avrebbe ceduto, se non lo avesse fatto prima Neji; ma in ogni caso Hiashi l’avrebbe avuta vinta, perché lei non era in grado di contrastarlo.
Ora come ora, la sua vita le sembrava uno stretto e angosciante vicolo cieco. Ed erano giorni e giorni che non vedeva Naruto, il che non poteva che deprimerla profondamente.
Sospirò, sentendosi fiacca e demotivata. A quel punto anche una visita di Kiba si sarebbe dimostrata piacevole... l’Inuzuka, se non altro, con qualche battuta o sorpresa le avrebbe risollevato un po’ il morale. L’ultima volta, portandola in quella radura nel bosco, ci era riuscito... anche se a un certo punto aveva minacciato di deviare su argomenti ‘difficili’.
Mentre rimuginava sulla sua triste sorte e sull’ingiustizia della vita, sicura di non essere disturbata, Hinata non si accorse dei passi leggeri che si avvicinavano sull’erba ben curata.
Soltanto quando fu ormai davanti a lei, i suoi sensi captarono la presenza di Hanabi.
«Alzati» le ordinò la secondogenita di Hiashi, in tono che non ammetteva repliche. «Vieni con me»
«Dove?» chiese Hinata sorpresa, obbedendo suo malgrado.
«Sta’ zitta e seguimi» senza dare altre spiegazioni, Hanabi la afferrò per una mano e la trascinò attraverso il giardino e fino in casa, a passo di marcia.
Qualche giorno prima, quando aveva visto la sorella allenarsi con Neji, aveva deciso che sarebbe intervenuta in maniera molto più decisa; e ora le sue ‘fonti’ - ovvero i ragazzini che aveva obbligato a lavorare come spie per lei – le avevano riferito che si presentava l’occasione perfetta per agire.
Lo faccio per il tuo bene...” pensò, ignorando le domande smarrite di Hinata. “...e soprattutto per il mio”

Un quarto d’ora dopo le due sorelle Hyuuga erano per le strade del villaggio, vestite di tutto punto, e Hinata sfoggiava con un certo imbarazzo un’acconciatura semplice ma perfetta, che le donava. Il collo, inusualmente scoperto, continuava a farla rabbrividire per il freddo.
«Dove stiamo andando?» chiese per la milionesima volta, mentre Hanabi la tirava con insistenza, guardando dritto avanti a sé.
Come sempre, la sorella non rispose, persa in chissà quali pensieri.
Ultimamente si era comportata in maniera strana con lei... ma di solito era gentile e comprensiva, non così brusca. Era successo qualcosa che l’aveva turbata? Forse lei aveva commesso uno sbaglio? L’aveva fatta arrabbiare?
All’improvviso Hanabi si bloccò, rischiando di farla inciampare, e, tutta scombussolata, Hinata si rese conto che erano nei pressi del ramen Ichiraku.
«Bene. Vai» le ordinò la sorella minore.
«V-Vai?» balbettò lei confusa.
Hanabi le indicò l’unico cliente del chiosco, seduto al bancone. Anche se la tendina del locale rendeva impossibile riconoscerne il viso, quella tuta arancione spiccava come un papavero in un campo di grano. Hinata arrossì bruscamente.
«Cosa... Cosa dovrei fare?» chiese nel panico, lisciandosi inutilmente le pieghe del kimono. Perché, perché la sorella le aveva fatto mettere quella roba? Era troppo elegante, troppo strana... aveva ricamati sopra pesci rossi che saltavano tra i fiori di loto, per la miseria!
«Devi andare là e sederti!» spiegò Hanabi, esasperata.
Anche l’ultima delle deficienti lo capirebbe al volo!” si sfogò mentalmente.
Ma Hinata impallidì, e scosse freneticamente la testa. «No... non posso...» sussurrò in fretta. «Hai detto che tutti lo sanno... che Naruto mi... mi...» deglutì a vuoto, soprassedendo sul termine ‘piace’, e proseguì parlando rapida. «Se adesso mi sedessi accanto a lui, spontaneamente, cosa penserebbero? Io non voglio rubarlo a Sakura!»
Hanabi le scoccò un’occhiata scettica. «Ah no?» chiese piatta.
Hinata arrossì, colpevole.
Sì. Sì, voleva rubarglielo... lo voleva con tutta sé stessa.
Ma allo stesso tempo non voleva, perché sapeva che lui con lei era felice, e che, in ogni caso, non la considerava minimamente.
«Nessuno penserà male di te» sbuffò sua sorella, con impazienza. «Vuoi solo mangiare una ciotola di ramen, non c’è niente di sbagliato in questo. Quindi muovi quelle gambe e vai a sederti di fianco a lui!»
Hinata cercò di protestare ancora, ci provò davvero.
Ma da che mondo è mondo, tra le due sorelle era sempre stata la minore a vincere i conflitti; era sempre stata la più cocciuta, testarda e convincente. E Hinata cedette.
Si trovò a raggiungere il chiosco incespicando, tanto rossa da temere di essere ridicola, e si accorse che le tremavano le mani. Ora che sapeva che il villaggio era a conoscenza del suo segreto più intimo, le sembrava che ogni occhio fosse puntato su di lei.
Scostò incerta la tendina, e si girò un’ultima volta verso Hanabi, che le fece un cenno stizzito. Di fronte alla sua espressione dura, deglutì e si fece avanti, racimolando tutto il suo coraggio per sedersi accanto a Naruto.
Ecco, adesso era sullo sgabello, con la schiena rigidamente eretta. Attese che lui la riconoscesse, ma... non provenne nessun cenno da quella parte.
Mortificata, Hinata gli gettò un’occhiata veloce... e lo vide rimescolare il ramen nella ciotola con sguardo cupo. Da che aveva memoria, non ricordava di aver mai visto i suoi occhi tanto scuri.
«N-Naruto, va tutto bene?» si trovò a chiedere contro ogni logica e razionalità, stupendo anche sé stessa.
Lui finalmente alzò lo sguardo e la fissò per un attimo, confuso. Poi un lampo di riconoscimento passò nei suoi occhi, seguito dalla sorpresa più pura.
«Hinata?» disse sbalordito. «Non ti avevo quasi riconosciuta... Stai bene così!» le sorrise.
Eppure c’era qualcosa di sbagliato nella sua espressione, qualcosa di tirato... Hinata riuscì a ricambiare soltanto a metà.
«G-Grazie» balbettò arrossendo, e chinando il capo.
Ecco, dopo il complimento dubitava che sarebbe riuscita a ragionare ancora, se mai ne era stata in grado con Naruto nei paraggi. Già aveva perso il coraggio per continuare a indagare i motivi del suo malumore.
«Signorina, vuoi ordinare qualcosa?» le chiese Ichiraku in quel momento, appoggiandosi al bancone con un gomito, galante.
«Ah...» mormorò Hinata, e si ricordò all’improvviso che non aveva denaro con sé.
«Offro io» intervenne Naruto. «Prendi pure quello che vuoi, devo pur sdebitarmi per l’ultima volta!»
Nonostante lo stomaco chiuso, Hinata mormorò in fretta la prima cosa che le venne in mente, e Ichiraku annuì e andò a prepararla.
Cadde il silenzio.
«...E’ strano vederti qui» lo ruppe Naruto dopo un po’, senza smettere di far girare il suo brodo con le bacchette. «Stavi andando da qualche parte?»
«No... non esattamente...» farfugliò lei, cercando una scusa. «Avevo... fame»
Patetica. Accidenti.
«Questa è una cosa che posso capire» ghignò però Naruto, per un attimo con il sorriso di sempre. «Sei venuta nel posto giusto, il ramen è la cosa più buona del mondo, e quello che prepara Ichiraku è senza dubbio il migliore!» esclamò convinto.
«Se lo dici tu...» sorrise Hinata timidamente.
Sentì che piano piano iniziava a rilassarsi. Quando Naruto era quello di sempre si sentiva emozionata, tratteneva il fiato... ma stava anche bene. Se lui invece era cupo, tormentato, taciturno, allora anche lei era più a disagio del solito.
Per un fugace istante si chiese se, per caso, non fosse successo qualcosa con Sakura...
Naruto si cacciò in bocca una generosa quantità di ramen, di umore leggermente migliore. Parlare di cose irrilevanti insieme a Hinata, che non aveva nulla a che fare con i suoi problemi, gli faceva quasi credere che tutto andasse bene, come al solito. Quand’era uscito di casa non avrebbe mai sperato che la situazione migliorasse fino a quel punto.
«Allora, come vanno le cose?» chiese a bocca piena. «Siete ancora pieni di missioni?»
«No...» rispose lei.
...Solo perché mio padre ha deciso di puntare sugli allenamenti con Neji” aggiunse mentalmente.
«Strano» borbottò lui. «Mi sembrava che la vecchia Tsunade usasse il tuo Byakugan da tutte le parti, no? Ho sentito che hai aiutato a prendere tre spie della Roccia la settimana scorsa»
Hinata arrossì di piacere.
Perché Naruto sapeva quelle cose di lei? Era convinta che conoscesse a malapena il suo nome, e invece non era così. Certo, probabilmente erano informazioni che aveva captato soltanto per caso, però... era bello scoprire che, un pochettino, pensava a lei.
«B-Beh...» balbettò. «Mio padre vuole che riposi...»
In effetti era vero. Così come era stato Hiashi a chiedere a Kurenai di intraprendere una missione dietro l’altra, ora le aveva detto di interromperle bruscamente.
Naruto mordicchiò la bacchetta con aria pensosa.
Con Hinata ogni argomento diventava ‘comune’. Parlare di missioni assassine era come parlare di tranquilli picnic nella foresta... faceva vedere le cose sotto un’altra prospettiva.
E lui in quel momento aveva decisamente bisogno di un’altra prospettiva.
«Hinata, tu hai un sogno?» le chiese a bruciapelo.
Hinata sbatté le palpebre per qualche istante, spiazzata. Da qualche parte una cicala iniziò a cantare nella calura di fine agosto, resa afosa dalle nubi che si abbassavano su Konoha.
Il mio sogno è essere guardata da te. Essere amata da te, sfrecciò nella mente della Hyuuga, e bastò quel pensiero rapido a farla avvampare.
«V-Voglio diventare più forte» farfugliò rapida. «Voglio essere degna della mia casata. Voglio che mio padre sia orgoglioso di me e che i parenti non si vergognino della mia debolezza...»
Naruto sorrise, amaro.
«E’ un bel sogno» commentò a bassa voce. «Un po’ assomiglia al mio... Essere Hokage... Essere più forte... rendere orgoglioso il maestro Iruka e tutti gli altri...»
«Ecco qua, signorina. Ramen naruto, come hai chiesto» intervenne Ichiraku in quel momento, piazzando davanti a Hinata una ciotola fumante.
Naruto inarcò le sopracciglia, mentre lei lo fissava a bocca aperta senza rendersi conto dell’arrivo del pranzo.
I loro sogni si assomigliavano? Avevano qualcosa di così personale in comune?
«Hai preso davvero quello?» chiese Naruto additando il suo ramen.
Lei lo guardò, e si rese conto della scelta. Arrossì bruscamente.
«Oh... ehm... sì» biascicò nel panico. «M-Mi piace»
Rendendosi conto di quanto suonassero ambigue le sue parole, il suo rossore aumentò.
«C-Cioè, il ramen! Mi piace il ramen!» esclamò, vicina a una crisi isterica.
«E’ vero, è buonissimo!» ghignò Naruto senza accorgersi del suo turbamento, con un certo orgoglio. «E poi...» il sorriso scemò impercettibilmente. «E’ da questo che deriva il mio nome»
Hinata sbatté le palpebre, lanciandogli un’occhiata interrogativa.
Di Naruto sapeva che era orfano, che nessuno conosceva l’identità dei suoi genitori... anche suo padre, il nobile e potente Hiashi, le aveva ripetuto di recente che non si sapeva da dove arrivasse il biondino.
Ma allora come faceva a sapere da cosa aveva origine il suo nome?
Naruto abbassò gli occhi sul suo ramen, prossimo alla fine. Per un attimo si perse nei suoi pensieri, lontano con la testa, poi riprese a parlare.
«Sai... Il maestro porcello... cioè, volevo dire il maestro Jiraya, ha scritto soltanto un libro serio – senza le sue porcate, insomma... non so se hai presente» Hinata arrossì leggermente. «E’ la storia di un ninja che non si arrende mai, una specie di mezza autobiografia... e il protagonista... si chiama Naruto, nome preso per caso mentre il vecchio mangiava un ramen. Una volta, circa due mesi fa, gli ho chiesto di raccontarmi dei miei genitori, e sai lui cosa mi ha detto?» alzò lo sguardo, e le fece un sorriso mesto. «Che mio padre ha scelto per me il nome di quel ragazzo, sperando che crescessi come lui»
«...Tuo... tuo padre...?» sussurrò Hinata, rigida.
Allora Naruto sapeva chi era?
Però... se lo sapeva... perché non lo aveva detto a tutti? Era un segreto? Ma... ma ora... lo stava dicendo a lei... una cosa così personale... così importante... a lei...
«Beh, mio padre è stato suo allievo...» disse Naruto, grattandosi la nuca.
Hinata corrugò la fronte. Lo aveva già sentito, da qualche parte... Allievo del ninja supremo Jiraya, allievo del ninja supremo Jiraya, allievo del... si bloccò.
Incredula, spalancò lentamente la bocca...
«Sembra difficile da credere, eh?» chiese Naruto, con un ghigno come di scuse miste a orgoglio. «Il quarto Hokage era mio padre»
Istintivamente, Hinata si coprì la bocca con le mani.
«Non è il caso di essere così sorpresa» borbottò Naruto, offeso. «Non faccio tanto schifo»
Lei arrossì. «N-Non è per quello!» si affrettò a garantire. «E’ che... è... è... inaspettato, ecco. Yondaime è l’eroe di Konoha... il grande Hokage... nessuno sapeva che avesse un figlio... e quel figlio sei tu...! E’ incredibile...!»
«Sì, ma non dirlo troppo in giro» sussurrò Naruto, guardandosi attorno. «Non voglio che cambino opinione su di me solo per questo, devo guadagnarmi da solo il loro rispetto»
Non aggiunse che gli altri adulti lo sapevano... non voleva essere il patetico ragazzino trattato male anche se era figlio di un eroe.
Ma, se fosse stato in grado di leggere negli occhi di Hinata, avrebbe capito che per lei non sarebbe mai stato patetico. Mai.
«Tu hai già il rispetto di tante persone!» affermò la Hyuuga con foga. «Il maestro Kakashi, Sakura, Kiba, Shino, e tutti gli altri...» arrossì. «A-Anche il mio... Sono sicura che guadagnerai presto la stima di tutti quelli che ancora non ti conoscono!»
Naruto la fissò, per un attimo sorpreso. Sentire Hinata parlare con tanta verve era un avvenimento più unico che raro... e si accorse che riusciva ad essere anche convincente. Suo malgrado sorrise, leggermente imbarazzato.
«Beh... grazie» replicò. «A dire il vero non so nemmeno come mi sia uscita questa confessione... non era prevista!»
Lei gli rivolse un sorriso timido. «E’-E’ solo quello che penso...» mormorò, affondando il viso nella ciotola ormai tiepida.
L’espressione serena sulla faccia di Naruto scemò all’improvviso, di fronte a un ricordo inaspettato.
«Anche Sakura mi ha fatto un discorso simile...» mormorò a mezze labbra.
Sentendo pronunciare quel nome, Hinata sentì il suo stomaco contrarsi.
No, no... non ora. Non ora che stava così bene, che erano così... in sintonia. Non poteva spuntare lei, ora!
«S-Senti...» buttò lì in fretta, pur di non ascoltare altro silenzio. «Quando mi sono seduta, mi sei sembrato preoccupato... posso... p-posso fare qualcosa per.. per...»
Naruto scosse la testa, di nuovo cupo come in quel primo momento.
«Lascia perdere, non riusciresti a cambiare nulla» disse asciutto, improvvisamente sulla difensiva.
Hinata si sentì ferita dal suo atteggiamento. Aveva soltanto cercato di essergli d’aiuto... aveva creduto che la sua confessione li avesse avvicinati un po’... invece lui la allontanava, ancora. Aveva esagerato, aveva osato troppo... era la solita immatura....
«Ahh, scusa!» sbuffò lui, scompigliandosi i capelli con una mano. «Sto appesantendo l’atmosfera, come un’idiota! Mi dispiace tanto, credimi... e dire che si stava tanto bene prima! Senti, facciamo così: per evitare di lasciarci con un ricordo spiacevole, me ne vado ora che possiamo ancora salvare la situazione, va bene?»
Hinata ebbe un tuffo al cuore.
Non solo il suo umore era precipitato bruscamente, ma ora voleva anche andarsene...
...D’altronde, lei non poteva impedirglielo.
«V-Va bene...» mormorò, chinando il capo.
«Scusami ancora, davvero» insisté lui, scendendo dallo sgabello. «A questo punto, dovrò offrirti un terzo ramen per farmi perdonare di questo!» tentò di scherzare.
Ma non poteva sapere che di lì a poco qualunque sua promessa avrebbe rischiato di perdere ogni validità...
Hinata annuì, senza alzare lo sguardo. Lo sentì scambiare due parole con Ichiraku, vide i soldi che dalle sue mani passavano al bancone, e poi sentì il suo ultimo saluto e i passi che si allontanavano.
Fissò tristemente il suo ramen, intatto, e poi quello di Naruto, avanzato.
Se lui lasciava una ciotola a metà, allora le cose andavano veramente male... e a lei... non era concesso di aiutarlo.
Dalle nubi che si erano addensate sul villaggio, cadde la prima goccia di quello che si sarebbe trasformato in un violento temporale.

Hanabi, appostata all’angolo della via che portava alla residenza degli Hyuuga, con un moto di stizza vide Naruto andarsene dal chiosco.
Non ci credo!” pensò esasperata. “E’ riuscita a farselo scappare! Ma allora a che cavolo è servito vestirla bene e mandarla fin lì? Non riesce a combinare niente da sola! Ahh, accidenti anche a Naruto! Non potrebbe essere un po’ più reattivo?”
Mentre imprecava tra sé e sé, incurante delle gocce spesse che iniziavano a macchiare l’asfalto, le cadde l’occhio sul grosso cane chiaro che attraversava la strada diretto al chiosco di Ichiraku. Accanto a lui camminava un ragazzo dai capelli castani che, unico in tutto il circondario, stringeva un ombrello nella mano.
Hanabi li riconobbe per Kiba e Akamaru, e all’improvviso ricordò una scena, risalente ormai a diversi mesi prima, davanti alla residenza degli Hyuuga... pochi minuti, brevissimi istanti in cui Kiba aveva detto a Hinata una scemenza qualunque... ma in un modo... che l’aveva irritata, e l’aveva portata a chiedersi: ‘ma come fa a piacergli mia sorella?’
Lo vide scostare la tenda di Ichiraku, e intuì che aveva rivolto la parola a Hinata.
Lentamente, un sorriso si fece strada sulle sue labbra... forse non tutto era perduto.
Forse qualcuno di reattivo c’era.

La trovò che piangeva in silenzio, esattamente come si era aspettato.
Era rimasto a spiarla – non si vergognava di usare quel termine, perché era ciò che aveva fatto – da quando Hanabi l’aveva trascinata fino alla strada e poi spinta verso il chiosco, ed era rimasto a osservare lei e Naruto che parlottavano, lottando con la tentazione di origliare la loro conversazione. Non era riuscito a vederli in faccia, ma non li aveva mai visti avvicinarsi, se non altro.
E ora Naruto se ne era andato, lasciandola di nuovo sola. Sempre sola.
Kiba sapeva che l’avrebbe trovata in lacrime, e invidiò Akamaru che poteva leccarle il dorso della mano e consolarla uggiolando.
«...Sono patetica, vero...?» chiese Hinata, passandosi una manica sugli occhi.
Patetica?” ripeté lui, soffermandosi con lo sguardo al collo scoperto, come ipnotizzato. “Io direi... da mangiare. Ma quell’idiota, naturalmente – e per fortuna – non se n’è accorto”
«Non sei patetica» si limitò a dirle a voce. «Vieni, ti riporto a casa»
Hinata lasciò che lui le prendesse la mano e la facesse scendere dallo sgabello, mentre Ichiraku fingeva educatamente di non sentire nulla, e in realtà ascoltava ogni più piccolo sussurro – che poi avrebbe riferito alla figlia, perché si sa, il pettegolezzo è lo sport nazionale di qualunque società civilizzata.
Kiba scostò la tendina del chiosco e alzò uno sguardo verso le nubi, che ormai lasciavano cadere gocce pesanti e ravvicinate. Aprì l’ombrello, e si assicurò che Hinata fosse protetta. Solo allora si lasciò sfuggire un’occhiata verso l’angolo in cui sapeva esserci Hanabi... e lo trovò deserto.
Accigliandosi impercettibilmente, si chiese cosa avesse in mente la minore delle Hyuuga... ma non riuscì a trovare una risposta.
«Non è necessario che mi accompagni fino a casa» se ne uscì Hinata all’improvviso, asciugandosi di nuovo gli occhi e cercando di liberare la mano che lui teneva stretta.
«E invece sì» insisté Kiba, senza lasciarla andare. «Permettimi di farlo»
Lei arrossì, tenendo lo sguardo basso. «Kiba...» sussurrò, con voce incrinata, e di nuovo le lacrime ripresero a scorrere sulle sue guance.
Sapeva che era sbagliato, sapeva che mostrarsi debole davanti al compagno di squadra era un errore... sapeva di essere cattiva a lasciarsi andare con lui, visto che poi, quando avesse chiesto un po’ di più, lo avrebbe respinto... ma in quel momento aveva bisogno di una spalla su cui piangere, e lui si offriva spontaneamente... In quel momento, aveva bisogno di Kiba...
Lui la guardò, mentre la pioggia ticchettava sull’ombrello; ma ad attirare la sua attenzione erano le guance rigate e le lacrime salate che indugiavano sul mento, prima di precipitare al suolo.
Come avevo previsto... piove”
Corrugò la fronte, cupo.
Dopo aver accompagnato a casa Hinata, avrebbe fatto un salto altrove...


Nell’ufficio per lo smistamento delle missioni si annoiavano.
Fuori diluviava, i tuoni rombavano cupi sulle loro teste, ed era altamente improbabile che qualche gruppo si avventurasse in missione con quel tempo da lupi.
Tanto valeva che li lasciassero tornare a casa, no?
Mentre il responsabile di turno stava in equilibrio su due gambe della sedia, tenendo la matita tra naso e labbra, accadde una cosa inaspettata.
All’improvviso un passo cadenzato si fece largo nel mormorio forte della pioggia, e una voce squillante e fin troppo nota fece trasalire i ninja presenti – e fece cadere la matita del responsabile.
«Salve!» esclamò Naruto, con un sorriso un po’ forzato. «Missione, grazie»
«...Ma tu non hai una vita da vivere?» bofonchiò il ninja, raccogliendo la matita con aria seccata. «In questi giorni pensavamo di esserci liberati di te, invece sei tornato alla carica... Non vuoi prenderti due settimane di ferie?»
«Poche ciance e fuori il rotolo del livello A!» gli intimò il jonin sbuffando. «Non è così faticoso assegnarmi una missione, su»
Il responsabile borbottò qualche insulto a mezze labbra, e prese l’elenco delle missioni più difficili, aprendolo svogliatamente. La maggior parte delle caselle era contrassegnata con una X, ma c’erano anche spazi ancora da coprire... e poi, c’era una missione con una S rossa cerchiata in un angolo.
Il responsabile ghignò.
Naruto Uzumaki, scassaballe per vocazione, voleva lavorare? Bene. Avrebbe avuto da lavorare.
«Paese del Fulmine, spionaggio» sintetizzò con un sorrisino malvagio. «Devi recuperare i documenti del trattato d’Alleanza tra le terre del nord-est»
«Va bene» annuì Naruto, senza scomporsi. «Ci vediamo fra meno di una settimana»
«Come no» si lasciò sfuggire il ninja, levando gli occhi al soffitto.
Naruto, che era già partito verso l’uscita, si fermò il tempo necessario a lanciargli un’occhiata e un ghigno... poi se ne andò.
Il responsabile deglutì, sotto gli sguardi incerti dei suoi colleghi.
«Non tornerà così presto» disse aspro. «E’ impossibile, il paese del Fulmine è troppo distante...»
Non aveva ancora finito di parlare, che davanti all’ingresso dell’ufficio ci fu un grande sbuffo di fumo, e Scheggia, il più veloce dei rospi, si materializzò sotto il diluvio.
Per la seconda volta, la matita del responsabile cadde a terra.

Parlare con Hinata aveva permesso a Naruto di dimenticare i suoi problemi per un quarto d’ora... ma poi quelli erano tornati tutti insieme, e tutti in una volta. Il solo ricordo di Sakura era bastato a gettarlo nella depressione più completa, e ripensare al letto vuoto, ai suoi ritorni ad ora tarda, ai suoi occhi sfuggenti... faceva male.
Preferiva buttarsi anima e corpo in una missione impossibile, e starle lontano finché tornare non fosse diventato una necessità fisica, finché rivederla non fosse diventata un’ossessione. Nel frattempo si sarebbe presa cura lei del gatto.
Lui doveva lavorare.
Ne aveva bisogno.


Terzo giorno, terza volta.
Ormai succedeva quotidianamente.
Sakura rimise il camice, pettinò i capelli con le dita, si rese conto che aveva allacciato i bottoni sbagliati, e li sistemò.
Sasuke, già nel letto come niente fosse, lasciò andare la testa sul cuscino e chiuse gli occhi.
«Stai bene?» gli chiese lei preoccupata, in modalità medico. «Forse sei troppo stanco...» posò due dita sul suo collo, gli ascoltò il battito, e poi passò al sigillo, tiepido al tatto.
«Sto bene» ribatté lui, afferrandola per il polso e allontanandolo. «Lasciami pochi minuti... i nuovi tranquillanti mi buttano un po’ a terra»
Sakura si fece indietro, abbattuta.
Lei faceva l’amore con Sasuke, non gli diceva mai di no – e non ne provava neppure il desiderio – ma ciò che avrebbe davvero voluto era guarirlo... guarirlo e farlo tornare il Sasuke di sempre, l’Uchiha forte e determinato che non si arrendeva davanti a nulla.
Avrebbe voluto ridonargli le forze, e invece poteva solo dargli il piacere.
«Mi dispiace...» disse piano, scioccamente.
Sasuke non ribatté.
Per essere franchi, a irritarlo non era soltanto la sua salute... ma anche il discorso rimasto in sospeso del giorno prima, quello dedicato a Naruto.
In quel momento, improvvisamente, qualcuno bussò con forza alla porta.
«S-Sì?» balbettò Sakura, lisciando nervosamente i capelli; ma quando vide chi si fece avanti, lasciò perdere per la sorpresa. Anche Sasuke, che pure era abbastanza indifferente al resto del mondo, corrugò leggermente la fronte.
Kiba, dalla soglia della stanza, fissò la kunoichi e riservò soltanto una breve occhiata all’Uchiha nel letto.
«Ciao... Scusa... potresti venire un attimo con me?» le chiese accennando al corridoio. «Devo parlarti»






Nel prossimo capitolo:

La porta della stanza di Sasuke venne richiusa con una certa delicatezza mista ad impazienza. Kiba staccò la mano dalla maniglia e guardò Sakura, che era uscita nel corridoio dopo che lui l’aveva chiamata.
«E’... E’ un problema medico?» chiese la ragazza nervosamente, senza smettere di lisciarsi i capelli con le dita.
«No, non c’entra niente con la salute» negò Kiba, già a disagio di per sé, senza Akamaru che era rimasto all’ingresso. «...Si tratta di Naruto»













*      *     *   *    ȣ    *   *     *      *

Spazio autore

Ohh, era da tanto che non chiudevo con un finale simil-bastardo!
Mi sento... come dire... realizzata, ora. XD
Devil-Hanabi si fa più cattiva ad ogni capitolo che passa, io stessa certe volte mi chiedo quale sarà la sua prossima mossa...
Hinata invece sembra non capire un tubo come suo solito, ma per fortuna c'è Kiba a salvarla sempre all'ultimo momento.
Se non altro, voi che la odiate, potete tirare un sospiro di sollievo: nella testa di Naruto c'è un solo pensiero, ora. E non è per lei.
Prossimo capitolo, piccolo discorsetto Sakura-Kiba, e poi... altro finale bastardo.
Volete un indizio?
(anche se non lo volete, io ve lo do! XD)
"Ma non poteva sapere che di lì a poco qualunque sua promessa avrebbe rischiato di perdere ogni validità..."

Angolino della correzione automatica
(ultimo)

Varie

Jacuzzi: Beccuzzi (non ho idea del perché!)
sigh: spighe
ahia: asia (prevedibile...)
eheheh: gehenna (°_°)
nonchalance: algonchiane (viene da un pianeta alieno?)
cagnetto: c'è cagnetta, cagnette, e cagnotto... e pure ragnetto! Ma NON cagnetto!
jolly: Hollywood (???)
Mistaken: smistamento... O_O
dentini: lentini (?)
nient'affatto: contraffattore (mi sa che lo fanno per sport, a questo punto...)
dell'élite: incrudelite T_T
bla: ibla (ma siamo sicuri che esista una parola simile?)
tovaglietta: vettovaglie (tentativo malriuscito di anagramma?)
cuoricino: libricino (ma perchè?)
empatici: epatici (cambierà solo una M, ma se penso a un Sasuke e un Naruto EPATICI...)
maniacalmente: musicalmente, ovvio
figo: frigo (ma certo. Errore mio. -.-)
ditina: fitina (eh?)
easy: ecstasy, ureasi...
Umph: Thimphu (?!), Ulimpo (?), Phylum (?), Dumping (?) ...perché dovrei voler correggere con questi termini? ò_ò

Capitolo 50, gente!!
Non ci credo, e pensare che ero convinta mi sarei fermata attorno al 25!
Questa storia ha preso una piega del tutto imprevista, al di là di ogni più roseo pronostico... in termini di lunghezza ma anche di apprezzamento!
Mi sembra ieri che dicevo a Mala_Mela: "ma no, Sinners dura poco..."
Meno male che aggiorno in frettissima! XD (meno male per lei, ma non per me, ogni tanto...)
Grazie a tutti voi che mi avete seguito fino a qui!
Tenete duro, ormai manca poco!
(pag. 379! O_O)

Tra parentesi... oh, ma Shino e il suo alveare vi sono rimasti nel cuore, eh! XD
 
arwen5786: tutti hanno bisogno di avvocati difensori. U_U Personalmente, da un punto di vista logico e razionale, io comprendo perfettamente Sakura (perché un po' sono "nella sua testa"). D'altro canto se dovessi esprimere un parere "emotivamente parlando" saprei benissimo cosa dire (ma NON lo dirò, perché sono bastarda e non voglio lasciar trapelare nulla! XD Già in troppi stanno attentando ai miei pairing segreti!) HO LETTO COSA FA QUEL BASTARDO DI SAI (sai a cosa mi riferisco! -.-*)... Il mio commento arriverà presumibilmente giovedì o venerdì, perché prima devo costringermi a studiare per questo cacchio di ennesimo esame di italiano! Però... uhh, quanto mi prudevano le mani...!! (e sì, credimi, Madara ti piace perché sei pazza. U_U A proposito, conosci una certa FOTO che gira online...? Ora, so che non ami lo yaoi, e nemmeno io amo lo yaoi, però... guarda, ho iniziato a sbavare su Sasuke, dopo questa: http://i123.photobucket.com/albums/o306/EvFan4life/SasuNaru/Sasunaru_Showtime_by_Marie8.jpg Se già non l'hai vista, credo che avrai un collasso. U_U)
Urdi: oh, quanto tempo! *_* Giusto qualche giorno fa, girellando per il web, mi era capitato di incappare in tue recensioni ad altre storie, e mi ero chiesta che fine avessi fatto! E' davvero un piacere risentirti! Eh, lo so che gli aggiornamenti sono troppo rapidi... ma il progetto che naviga nella mia testolina richiede celerità. E pure il mio Dio Mala_Mela la richiede! XD (vado veloce su sua espressa richiesta, anche se non se lo ricorda!) Una cosa che mi ha fatto particolarmente piacere nella tua recensione è l'accenno al mio tentativo di "umanizzare" i personaggi... è vero, io ci metto sudore e sangue per renderli "veri", e anche se so che talvolta non è sempre la mossa "perfetta" (perché comunque nascono come personaggi di manga, conserveranno sempre una certa patina di artificiosità, debitrice della funzione di intrattenimento del medium)(O_O Ok. Questa da dove esce??), me li fa sentire un po' più vicini e per questo mi ci affeziono di più. E' inevitabile, ahimè. Sakura è la mia patata bollente, per ora. Ma nel prossimo capitolo, come dici tu, la figura di Naruto si "riscatterà" nel suo cuore, almeno un po'... e, visto che quando succedono i casini da me, succedono tutti insieme, ti lascio immaginare cosa tirerò in ballo per allora... *_* (tra parentesi, anche io sono d'accordo con te: si amano un po' tutti e tre! Anzi, a voler essere pignoli, un po' di più Naruto e Sasuke... XD Nel manga, dico. Qua, non lo so più ora! XD) "Oddea, non nascondo che mi piacerebbe vedere Naruto dirle "Guarda che t'ho visto, razza di t****!" <-- ...mi riservo di non commentare questa affermazione (ghigno ambiguo) "Uh, poi ci sono Ino e Sai: che belli insieme, mi piacciono proprio, anche se infondo spero sempre (sono l'unica al mondo credo) che lei si metta con Choji! Ahah!!!" No, non sei l'unica! Ho già ricevuto due o tre richieste di questo tipo! XD L'ultimo appello a Hinata (perché si svegli con Kiba) è purtroppo caduto nel vuoto, almeno in quest'ultimo capitolo... ma non è detto che sia Kiba a costringerla a svegliarsi prima o poi! U_U
Talpina Pensierosa: sei riuscita a entrare nella testa di Itachi! sei potenzialmente demoniaca! XD TI ADORO!
Rhymes: perdere il controllo sarà anche bello (sebbene mi senta di contraddirti... l'ultima volta che ho lanciato una sedia per l'aula non mi sono sentita meglio, poi ò_O), ma non risolverebbe la situazione di Naruto! Lui vuole sia Sakura che Sasuke, e vorrebbe non aver mai visto quello che ha visto... Purtroppo, obiettivamente, non c'è nulla che possa fare perché le cose tornino come prima. E scatenarsi, anzi, potrebbe peggiorarle.
0000: ullallà, come la facciamo tragica! XD In fondo non è detto che sia proprio Naruto a dover far qualcosa perché Sakura si senta una m... ehm, cacca. *_* Ricorda sempre che dietro la tastiera ci sono pure io, regina della malvagità...
.. DuniettaS ..: un po' di critica per Sakura è d'obbligo. Non perché non sappia scegliere, ma perché non vuole perdere Naruto, a costo di fargli del male. Tra lei, lui e Sasuke, sono tutti un po' egoisti... Se potessero inscenare una threesome e far finta di niente, credo che la imbastirebbero di corsa! D'altro canto è normale: non siamo tutti forti e spavaldi, e soprattutto due come Sasuke e Naruto non possono permettersi di rovinare dei rapporti a cuor leggero... non è che ne abbiano molti! ^^' Ahah, immagino che Hinata non sia stata di tuo gradimento in questo capitolo! Ma ricorda, Hanabi è sempre in agguato...
kimi: niente confessione di Hinata, anzi! Non è migliorato un tubo di niente, e Naruto che parte e va in missione sarà pure la scintilla per la serie di avvenimenti dei prossimi capitoli... serie di TERRIBILI avvenimenti dei prossimi capitoli... *_* Ah, interessante domanda quella sul/la figlio/a di Temari! Di fatto, farò di tutto per tenervi nascosto il suo sesso...! *_* (poi capirai perché!) Ahah, non sei la prima a proporre che Sakura molli entrambi e stia da sola! (anche se qualcuno ha proposto che, mentre lei sta sola, Sasuke e Naruto si mettano insieme... de gustibus...) Chissà, per assurdo potrebbe anche finire così, no? Oppure potrebbero morire tutti, naturalmente. U_U
Jenna Uchiha: ecco, come dire... scegliere è una cosa. Dirlo allo "scartato" un'altra! ^^' Guarda, è pura fortuna se per ora i nostri pairing coincidono, c'è gente che mi dice "te lo lascio passare, ma guarda che Ino e Shikamaru sono chiaramente pazzi d'amore l'uno per l'altra!" (mio commento: -.-) E quindi, la plausibilità dei comportamenti è condivisa solo fino a un certo punto...! XD Guarda, secondo me se blocchi Gaara in un angolo hai vinto. U_U Può essere spaventato quando vuole, ma un uomo è un uomo. E si sa che a spingerlo NON è il cervello. Persino Gaara. U_U XD
Julia83: beh, Sakura sa che sta facendo la stronza (nel senso che non lo sta dicendo a Naruto), non credo abbia tutta 'sta gran voglia di distruggere la sua immagine davanti a Tsunade confessandoglielo e chiedendole consiglio... e poi lei cosa potrebbe dirle? E' una scelta che deve fare Sakura e nessun altro, punto. (Tra l'altro, in questo momento Tsunade è impegnata in beghe politiche non indifferenti!) La strada che dovrebbe eventualmente portare Hinata a dichiararsi al momento è sbarrata da macigni grosse come case! ^^' Ino invece se la sa cavare, anche se non sembra è una ragazza in gamba (oddio, lo sto davvero dicendo?)... e Kyuubi... uhuhuh... aspetta il capitolo 52... Bacio! ^.^
lale16: non ti chiamo affatto bigotta, anzi. Io forse, diciamo "nella realtà", avrei accettato che cedesse a Sasuke e poi lasciasse Naruto, per coerenza. Così, ora che continua a tenere il piede in due staffe, non me la sento di scagionarla del tutto. Ma resta sempre "una mia creatura" (almeno in parte), e quindi trovo il modo di giustificarla perché "so" che ciò che la ferma è il non voler far del male a Naruto e, soprattutto, la sua debolezza. Oh, quando sono deboli io chiudo sempre un occhio! XD
Roby_chan: al momento siamo a fine agosto nella fic! I prossimi capitoli saranno un po' concentrati, è vero, ma non manca molto a settembre e, finalmente, alla rivelazione...
Kaho_chan: "E se dalle anticipazioni vedo che arriva Hinata, mi vengono i brividi lungo la schiena perchè sono certa che TU farai in modo che tiri fuori la parte più forte di sè quando è con Naruto!" <-- come dire... NO! XD Hinata non ha tirato fuori proprio niente, se mai è Kiba che ha sfoderato le p...istole! XD Ogni volta che parli di Naruto e hinata tendi a scordarti di lui... pensi per caso che si farà gentilmente da parte, dicendo: "ah, l'autrice ha detto così..."? Ovviamente no! Qualunque cosa io decida, LUI ha i suoi piani, e non li mollerà a costo della vita! Lo scontro Sasuke-Naruto in campo amoroso è su due piani nettamente diversi: quando Sakura sta con Naruto, è lui che guida le cose. E' lui quello impulsivo, quello che prende l'iniziativa, quello pieno di energie e, volendo, un po' ruvido. Sasuke è... stordimento. Confusione. Un ottimo allievo. Lei gli insegna a muoversi, ma lui impara in fretta. E dato che lei non capisce più nulla quando c'è lui in giro, parte veramente per la tangente... Sono due stili diversi (almeno nella mia testa perversa! XD), l'uno guida, l'altro si fa accompagnare. A questo punto Sakura ha semplicemente scelto di amare anziché essere amata. Sasuke poi, come sempre,  è emo. E un emo non può non farsi trip, e agire per farsi del male! A parte gli scherzi, il suo rapporto con Naruto, al di là della gratitudine, è ancora imperniato sulla rivalità... Forse al momento ciò che prova per Sakura è solo attrazione, ma in un angolino remoto della sua coscienza c'è sempre una vocina che gli dice: "lei era sua. Ora può essere tua. Sasuke 1, Naruto 0". XD Lo confesso: ho espressamente cercato di demolire Ino! U_U So che a te piace come personaggio, so che sei una InoShika fan, ma non sono riuscita a trattenermi dal far vincere spudoratamente Temari! XD Poi, lo ammetto, in corso d'opera mi sono sentita un po' meschina, e così le ho messo accanto Choji da una parte e Sai dall'altra, e le ho dato una capacità di ripresa non indifferente... Sbrogliandomela a livello di coscienza con uno splendido: "oh beh, tanto è forte! U_U" XD Kiba si è attivato, visto? E ora che Hanabi ha iniziato a pensare di mettergli gli occhi addosso... uhuhuh, penso a tutte le persone che mi dicevano "speriamo che Hinata si faccia convincere da Hanabi a dichiararsi a Naruto!" XD
sammy1987: il paragone tra i personaggi di Twilight e quelli di Kishi l'ho già sentito! D'altronde è un triangolo molto sfruttato, il bel tenebroso, il simpatico, e l'eterna indecisa... Tuttavia, mi viene da urlare se penso che in Twilight io parteggio per Edward, e che invece Sasuke non lo sopporto! XD Sarà che lui non ha i capelli rossi? (XD) O che non è morto, scintillante, e ossessivamente innamorato? Chi lo sa! In ogni caso, va così! Ino dovrebbe parlare a Shika per chiarire cosa? Lui sa come c'è rimasta lei, lei sa qual è la situazione di lui... non c'è nulla da chiarire, c'è da lasciar sbollire. Punto. Il tempo cura le ferite e quelle cose lì... e poi, beh, anche Sai cura le ferite! XD (a modo suo...)
Reina: uhuh, e che ne dici di Kiba oggi? Si sta dando da fare, eh... con Hanabi a tramare alle spalle, poi... "Con Sakura non riesco ad arrabbiarmi. Non si può proibirle di amare più persone, anche se la scelta è d'obbligo" <-- situazione centrata in pieno! Il problema non è la confusione, il problema è la coerenza! Scegli uno? Allora tira dritto per quella strada, e non guardarti indietro! Oh beh, io parlo e parlo, ma alla fine forse farei come lei... XD Ah, una che la pensa come me in merito a Tenten! XD Non ho mai capito precisamente quale fosse il suo scopo o funzione... gli altri personaggi femminili in un modo o nell'altro sono tutti legati al trio, ma lei no! XD
Killkenny: sei leggermente allergico al NaruSaku... E ME LO DICI AL CAPITOLO 50?! XD  La voce nella testa di Naruto verrà chiarita presto, molto presto... Posso dirti di tirare una riga sull'opzione "dal futuro", perché è troppo assurda persino per me, ma ti consiglio di tenere gli occhi aperti... soprattutto sul capitolo 52...
tonyesp: Kiba non si castra; Kiba si coccola. E, se persisti nei tuoi stolidi tentativi di demolire la sua immagine, mi vedo costretta a cambiare i miei piani per la fic e farlo muovere più in fretta e più decisamente... vedi tu... Naruto non è schizofrenico. Cioè, rientra ancora nei limiti dei "soggetti convinti di essere posseduti dal demone di una volpe a nove code", cioè è nella norma. U_U E, ma porca miseria, voi maschi se qualcuno non spacca tutto non siete mai felici!! [Ah. Ovviamente, come già sai, Sakura usa la pillola. E NON l'ha dimenticata prima di vedere Sasuke, quindi lascia perdere i marmocchi che spuntano ovunque... dopo un po' sarei ripetitiva!]
trinity87: ^///^ grazie mille per i complimenti! Non so fino a che punto io li meriti, ma mi fanno davvero un immenso piacere! L'unica cosa che ho fatto per scrivere questa storia è stato pensare a fondo a come potevano andare (e a come volevo che andassero XD) le cose, e poi mettermi al pc con pazienza e sviluppare la trama! (mi sono anche fatta una testa tanto quando le cose non mi tornavano, certo... ma in fondo scrivere è la cosa che mi diverte di più! ^^) Se continuerai a leggere, e se mi vorrai lasciare un commentino di tanto in tanto, io sono sempre qui!
Veleno94: (finalmente sono arrivata alla fine! @_@) Finalmente qualcuno che mi cita la scena del letto/doccia! Grazie, grazie, grazie! Era emblematica, dai! Lui che si convince che vada tutto bene, lei che non vede via d'uscita... era la sintesi dell'intera situazione! (ma da dove mi escono 'ste tirate? °_°) Noooooo! Come Sarebbe Sai odioso? XD Povero, e dire che è solo la seconda scelta, raccattato giusto perché la prima è indisponibile...! Hinata e Kiba sono sempre più carini ad ogni capitolo, vero...? Uhuhuh... e Naruto non capisce una bega... chissà, chissà...
Kyuubi: (pensavo di aver finito con la scorsa risposta, ma mi sbagliavo! XD) Guarda, stavo per mettere un appello alla fine della fic: Kyuubi cercasi! Tipo gli avvisi per gli animali smarriti! XD Ma per fortuna ti sei fatto vivo prima che lanciassi la campagna per la tua cattura! XD Mi spiace molto che tu abbia dei problemi (di ogni tipo), stai tranquillo se non riesci a commentare ogni volta! Ricordati solo di farmi un fischio ogni tanto, così so che ci sei e posso continuare a venerarti e a sovrapporre la tua immagine alla Kyuubi dotata di code! XD

Aya
  
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