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Autore: Britin_Kinney    10/07/2013    1 recensioni
Si sentiva proprio così, mentre l'ennesima sigaretta rotolava sull'asfalto, spegnendosi lentamente. E Avalon di fronte a lui.
Non sapeva perché andasse lì a sedersi e osservare quella maledetta collina con quella sinistra torre sulla sommità.
Doveva per forza essere masochista, o qualcosa del genere.
Nonostante fossero passati secoli, rimembrava quegli ultimi istanti con Artù come fossero accaduti appena un giorno addietro.
La barca si allontava da lui, sempre più. E il grande Re di Albion spariva, inghiottito dalle acque blu e turchesi della sacra Avalon.
Ancora, come un eco costante e pressante udiva le ultime parole dell'uomo che amava, che avesse mai potuto amare. “Ti amo. Ti ho amato con tutto me stesso, non dimenticarlo mai”.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aithusa, Altro Personaggio, Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Find A Way To Bring You Back
Capitolo 2: Finding Answers

 
Gli enormi e polverosi scaffali si stagliavano di fronte a lui. Un enorme distesa  di copertine selezionate e impilate accuratamente.
“Scusi” la sua voce rimbombò e penetrò nel legno delle librerie.
“Sì?” la bibliotecaria si affacciò dall'alto bancone.
“Sa dirmi dove posso trovare la sezione 'Magia'?”... Perché avrei un drago, a casa, sottoforma di cagnolino, che dovrei riportare alle sue sembianze originali.
“Di qua” -proferì lei con la sua voce nasale, scendendo tre scalini e uscendo da dietro il bancone. Si mise davanti a Merlin e si lasciò seguire fino alla sezione giusta.- “Ecco qui”
“Posso farle una domanda?” cominciò Merlin osservando la grande pila di libri che si trovava davanti al piccolo naso.
“Dica pure” si offrì gentilmente.
“Questi libri da dove provengono?” domandò il moro, senza smettere di guardare le copertine dei libri che gli sembravano così familiari.
“Il bibliotecario che lavorava qui prima di me, diceva che li abbiamo ereditati da una grande collezione appartenente a Geoffrey di Montmouth”
“Il geneologista di corte...” bisbigliò Merlin e lei aggrottò le sopracciglia.
“Come ha detto?” domandò, non avendo sentito.
“Nulla, nulla. Di Geoffrey di Montmouth dice, eh?” chiese nuovamente.
“Sì. Il bibliotecario, che secondo me non aveva tutte le rotelle apposto, andava in giro dicendo che provengono da Camelot” -disse seria, scuotendo il capo- “Tst! Figuriamoci! Come se Camelot fosse esistita” esclamò.
“Già...” Come se Camelot fosse esistita...
Gli occhi di Merlin si inumidirono; ma davvero la gente non credeva più in nulla? Possibile che tutte le imprese affrontate da Artù, che lui stesso, da protettore del sovrano, considerava una vittoria personale, fossero solo polvere al vento?
Che ne era di tutte le sue vicende? Di tutti i duelli? Le battaglie? Del giorno in cui era diventato Re?
Non avrebbe mai potuto scordarlo, quel giovedì mattina.
Non avrebbe mai potuto dimenticare il raggio di luce che aveva illuminato Artù subito dopo la sua incoronazione.
Non avrebbe potuto rimuovere dalla sua memoria quel misto di speranza, amore, potenza magica che sentiva ribollire nel petto quando la corona si era posata sul capo di Artù.
Si permettevano di chiamarli tempi bui, loro. Generazioni di oggi. Non erano mai stati così luminosi e radiosi, quei tempi. Si sbagliavano.
Solo il fatto che il sole, al mattino, gli facesse la cortesia di illuminare le ciocche dorate di Artù, era da considerare una benedizione.
Che cosa ne sapevano, loro, di tutto ciò che aveva passato?
Di tutto il dolore provato?
Di tutta la solitudine?
“Si sente bene?” domandò ad un certo punto la signora.
“C-certo” -Merlin si avvicinò ancor di più ai tomi, dandole le spalle per non mostrargli le sue lacrime.- “P-posso fare da solo, ora. Grazie mille per l'aiuto”
Lei fece spallucce e attraversando l'intero corridoio, tornò al suo bancone.
Storie di Draghi... No.
Le vicende del drago e San Giorgio.
C'era anche lui, in quella storia. Aveva aiutato lui San. Giorgo a scacciare il drago.
Quel santo non aveva mai ucciso la bestia.
Ad ogni modo, quello non era il libro che stava cercando.
Viaggio ad Avalon.
Merlin aprì lentamente la copertina e la prefazione, in bretone antico, fu una passeggiata da leggere.

“Chiunque, dopo la morte, attraversa i cancelli di Avalon.
Chiunque, conoscerà la sacralità di questo luogo di culto.
Chiunque potrà sperare.
Ad Avalon non si muore.
Si resta sospesi,
in attesa di essere richiamati a questo mondo,
da forze che né io,
né nessuno può solamente pensare di immaginare”
 

Artù era sospeso, allora. In attesa di essere richiamato a questo mondo.
Il problema era solo uno: in che modo?

  
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