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Autore: Asantesana    10/07/2013    2 recensioni
Una nuova piaga affligge Panem, eventi misteriosi accadono a Capitol City e gli unici che possono risolverli sono coloro che hanno vissuto in condizioni estreme, coloro che hanno dovuto lottare per sopravvivere... Solo queste persone saranno in grado di impedire che Panem venga nuovamente devastato e che giovani vite vengano spezzate.
Tre ragazzi uniti dal destino, combatteranno fianco a fianco, si proteggeranno, punteranno alla sopravvivenza.
Amicizia, amore, paura, ideali, affetti familiari... ora è tutto in gioco!
Genere: Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Un nuovo sole stava sorgendo a Capitol City, tutto sembrava calmo e silenzioso, eppure già da due ore la squadra di ronda e quella del centro lavoravano incessantemente, le telecamere erano state piazzate per tutta la città, con maggiore attenzione verso le strade nei pressi delle scuole, i bar e i vari locali che i ragazzi tra i 12 e 16 anni frequentavano volontariamente o meno; il centro riusciva a monitorare tutta Capitol, ad assistere ad ogni movimento di ogni individuo senza che questi sapessero di essere osservati, inoltre ogni membro della squadra di ronda aveva preso una parte della città,  cinque elementi aiutati dal centro e messi in collegamento con esso grazie a particolari auricolari, inventati da Beete, praticamente in visibili all'occhi umano, ognuno di loro era dotato di una mappa dettagliata della zona a lui assegnata; tutto era preparato in modo tale da garantire la sicurezza dei ragazzi. Anche Tyler Wright, il ragazzo del distretto 6 che si pensava fosse la prima vittima dei nuovi Hunger Games, il quale si trovava in ospedale, attaccato a della macchine che lottava tra la vita e la morte, era sorvegliato, lui doveva sopravvivere, doveva per forza, nessuna vita sarebbe stata più sprecata per quegli assurdi giochi. La stanza di Tyler era vigilata dai suoi due fratelli, due gemelli di 14 anni, Enrik e Nahit, con gli stessi occhi neri e capelli ricci del fratello, e da un collaboratore di Cash Cooper, Vaan McMicheal, dei tre solo il terzo era collegato al centro, questo perché i Wright non sapevano nulla dell'operazione, ciò nonostante volevano che Tyler stesse al sicuro e guarisse perfettamente.

 

Tutto era stato organizzato tutto era deciso, i vincitori si assegnarono dei turni, in modo da ottenere un monitoraggio constante di tutta la città, sia Katniss che Peeta lavorarono per le prime otto ore, durante le quali la città visse nella calma più totale, erano le ore in cui i ragazzi seguivano le lezioni, gli adulti lavoravano, per cui tutto fu tranquillo, tanto da permettere agli sfortunati amanti del distretto 12 di tornare a casa serenamente.

 

"Peeta…" lo chiamò Katniss "Credo che TU debba parlare con tua figlia…" continuò lei con finta noncuranza, il biondo rise "Ah… Io?" disse, poi continuò "Credo che sia tu quella che deve chiarire un po' di cose con lei… IO non mi sono messo ad urlarle contro in ospedale… o mi sbaglio?" finse di pensarci su "No, sicuramente quella eri tu!" continuò prendendo in giro la moglie che trafficava in cucina, si alzò dal divano sul quale era seduto e la raggiunse abbracciandola da dietro e immergendo il viso nei suoi capelli "Katniss…." sussurrò lievemente il suo nome "Andrà tutto bene, parla con Kay, tranquillizzala e soprattutto allontanati dalla cucina, sei un vero disastro!" la bruna rise, si girò e abbracciò suo marito per poi baciarlo delicatamente sulla bocca. Questo momento di dolcezza fu interrotto dal solito uragano bruno che devastò la calma in cui vigeva la casa, Peeta alzò gli occhi al cielo, pronto a staccarsi dalla moglie per raggiungere Kayleen che ormai si era chiusa in camera, ma Katniss fece prima di lui, gli sorrise dolcemente per poi dirgli "Stavolta vado io…." 

 

Kayleen lanciò lo zaino ai piedi del letto e vi si stese, erano troppe le emozioni che stava provando, era spaventata da Chris che aveva quasi ucciso Tyler ed era anche arrabbiata con lui, nel quale sperava di trovare un alleato per fare giustizia, per scovare la verità, ma questa verità non le piaceva affatto, inoltre voleva tornare a casa, correre nei suoi boschi, sentire di nuovo l'odore di muschio la mattina, ma sapeva che non poteva farlo, non finchè Tyler non fosse stato al sicuro, aveva voglia di urlare, gridare quanto lei odiasse il mondo, ma doveva tacere perché i suoi genitori non dovevano sapere, loro non avrebbero mai capito… Kayleen era talmente presa dai suoi pensieri che non si accorse della madre che, dopo aver bussato svariate volte, entrò in camera e silenziosamente si stese sul letto affianco a lei. "Kay…" sentito il suo nome, la bruna tornò alla realtà "Mamma quando sei… oh lascia stare…" era troppo stanca, per fino per litigare con lei, "Kayleen senti io…. insomma mi dispiace, mi rendo conto che Tyler è un tuo amico e non lo vuoi lasciare solo, devi credermi che so cosa si prova a guardare un compagno morire…" un attimo di silenzio che per Katniss apparve interminabile, ricordi ormai sbiaditi si materializzarono nella sua mente il volto di Rue, di Cinna e di Finnik, dopo un sospiro riprese "…se io avessi potuto non li avrei abbandonati e voglio che tu non lo faccia!" disse infine sicura per poi continuare "Sarò preoccupata per te ogni giorno, ma… mi fido di te Kay, so che in qualsiasi circostanza ce la farai, per cui sentiti libera di vedere Tyler quando vuoi…" altro attimo di silenzio, "Credo che sia la cosa giusta da fare!" disse infine più per convincere se stessa che la figlia. Kayleen aveva ascoltato ogni parola con estrema attenzione, ogni parte del suo corpo ora le urlava di dire la verità alla madre, ma la mente no, sapeva che non avrebbe dovuto coinvolgerli, sia Katniss che Peeta erano venuti a Capitol con una missione da svolgere e dire loro la verità gli avrebbe reso solo le cose più difficile, pensò Kayleen, per cui si limitò ad abbracciare la madre e a soffocare le lacrime stringendola forte.

 

***

 

Quasi cianotico Chris camminava da solo, percorrendo la strada che da scuola gli avrebbe permesso di tornare a casa… "Devi starmi lontano!" le parole di Kayleen risuonavano ancora nella sua mente, la ragazza era scappata via, non aveva nemmeno aspettato che finissero le lezioni e se ne era andata, senza salutarlo, senza rivolgergli la parola, evitando perfino di guardarlo, sicuramente le era successo qualcosa; Kayleen non si era mai dimostrata molto dolce nei suoi confronti, ne tanto meno umana, ma nessuno cambiava atteggiamento così d'imporvviso, avrebbe voluto capire cosa le fosse successo, ma troppi pensieri ora gli affollavano la mente, Tyler era in condizioni gravissime e presto avrebbero pensato che il colpevole di ciò fosse stato lui, doveva impedirlo, doveva salvarlo e salvarsi, non avrebbe partecipato a quegli stupidi giochi per nessuna ragione al mondo… "Chris!" disse una voce alle sue spalle "Hey Chris! Aspettami!" il castano di voltò scorgendo dietro di lui un ragazzino biondo dagli occhi grigi che correva verso di lui "Heat…" disse poi, "Non… riesco…. a capire… cosa abbiate tutti!" disse il ragazzino con la voce spezzata dal fiatone, "Anche Kay è scappata all'improvviso!", Chris fingendosi calmo sorrise al biondo, gli posò il braccio sulla spalle e poi disse "Torniamocene a casa piccoletto…". La giornata di Heat era stata molto più tranquilla di quella degli altri, e Chris ascoltò con attenzione ogni parole uscisse dalla bocca del biondino, aveva bisogno di distrarsi e avrebbe ascoltato qualsiasi storia, anche la più futile pur di ottenere tale risultato, ciononostante la sua attenzione si spostava direttamente, da due ragazzi che camminavano dietro di lui, al lampione che illuminava la strada, alla finestra dalla quale si osservava un piccola famiglia consumare la cena, per poi ritornare ai due ragazzi che sembravano seguirlo, preoccupato, ma presentandosi calmo Chris si fermò, e notò che anche i due stranieri dietro di lui fecero lo stesso, poi si voltò verso il suo accompagnatore "Heat, io mi fermò a quel bar laggiù…" disse alzando la voce in modo che i due ragazzi lo sentissero, ed infatti i due si guardarono e poi attraversarono la strada per raggiungere il bar, "Tu torna a casa e…" prese un foglio di carta e ci scrisse sopra qualcosa "Da questo a tua sorella… non dirle che da parte mia…" gli mise il pezzo di carta in mano e fece per voltarsi "Chris!" lo chiamò il biondino "… non so perché te lo sto dicendo, ma…" diede un occhiata ai ragazzi che prima li stavano seguendo e da poco erano entrati nel bar, prese fiato e coraggio "Attento!" il castano gli sorrise, il piccolo Mellark era un ragazzo molto più maturo per la sua età, era saggio e un attento osservatore, sempre sorridendo Chris gli diede una pacca sulla spalla e si allontanò.

 

Il bar era troppo affollato e la musica troppo alta, pieno di studenti dell'ultimo anno troppo impegnati a perdere tempo che a pensare al loro futuro, c'erano anche ragazzi leggermente più grandi, ma le luci offuscate del bar non lasciavano trapelare il loro vero aspetto,  Chris entrò, notò i due ragazzi e poi uscì di nuovo, i due lo seguirono per l'ennesima volta.

 

"Chi siete?" chiese senza troppi giri di parole il castano "Io sono Wilhielm e lui è Fredrik… siamo amici di Myriam…" disse il più minuto dei due, Wilhielm, come aveva detto di chiamarsi era un ragazzo non molto alto e magro, occhi verdi e capelli biondo cenere rivelavano la sua antica appartenenza al primo distretto, i vestiti scuri non nascondevano un corpo muscoloso per quanto esile, al suo fianco Friedrik era più alto, più muscoloso, visibilmente più massiccio insomma, capelli e occhi castani, ma i suoi lineamenti non svelavano le sue origini, erano entrambi più grandi di Chris, forse di un anno e la differenza d'eta si notava anche nel fisico, dopo un attenta analisi Chris riprese "Allora so già cosa volete…" fece per voltarsi ma Wilhielm lo afferrò rapidamente per il braccio "Odair, hai un lavoro da finire…" il castano guardò prima la mano sul suo braccio e poi incontrò lo sguardo del biondo del biondo "No, io non ho fatto niente…", ora fu Fredrik ad intervenire  "Myriam dice che è merito tuo se il mezzo pazzo è in ospedale", gli occhi di Chris fulminarono il ragazzo che aveva appena parlato "Non è MERITO di nessuno! E dite a Myriam che non voglio avere nulla a che fare con tutto questo…", "Non puoi più tirarti indietro Odair…" osservò Wilhilem "…se il ragazzo dovesse morire, sarai tu il responsabile!", "Il problema non si pone visto che Tyler si sta riprendendo…" bleffò Chris, nella speranza che i due non vostro a conoscenza delle vere condizione del ragazzo del distretto sei, ma il biondo non ci cascò "Ah si… non mi sembrava… Fredrik quando sei andato a trovarlo? E come stava il pazzo?", l'altro ragazzo fece finta di pensarci "Prima di venire qui mi pare… E le sue condizioni non erano certo delle migliori!" osservò infine, "Questa non ci voleva" pensò Chris "Questi due possono raggiungere Tyler in ogni momento a quanto pare, possono anche ucciderlo in ogni momento e in quel caso la colpa sarebbe mia", questi pensieri furono interrotti dal suono sordo della risata di Fredrik "Amico, non ridere del povero Odair, ha appena capito di non avere altra scelta!" lo richiamò Wilhielm, un lampo di genio folgorò Chris "Ed invece un alternativa ce l'ho…" osservò il ragazzo "… Raccontare tutto alle autorità per esempio!" un sorriso beffardo comparve sul suo volto, un sorriso che fu subito spento dalla reazione indifferente dei due "Ti stupiresti di sapere chi è coinvolto in tutto questo!" ripose poi Wilhielm, gli occhi di Chris si spalancarono e nella sua mente si materializzò l'idea che davvero non avesse altra scelta se non quella di partecipare ai giochi, lottare, uccidere e vincere, essere l'unico vincitore così come sua madre e suo padre prima di lui "Sono felice che tu abbia capito!" osservò poi il biondo dopo aver letto l'espressione sul volto di Chris "Uccidi il ragazzo e ci faremo vivi noi, ci sono altre cose che devi sapere prima che i giochi abbiano realmente inizio!"  continuò poi, così dicendo i due si allontanarono dal bar, volgendo una rapida occhiata a Chris prima di svoltare l'angolo della strada e sparire.

 

Chris camminava, di nuovo da solo, di nuovo intento a ritornare a casa, troppi pensieri gli offuscavano la mente, era tutto confuso, tutto senza senso "Non ho una via di scampo…" osservò infine "Non può essere davvero così…" si corresse poi, "Ci deve essere un modo… Chissà sei Heat ha consegnato il mio messaggio a Kay, ma soprattuto chissà se lei l'abbia davvero letto…" l'immagine della ragazza si rimaterializzò nella sua mente, gli occhi gonfi, il corpo tremante "Non posso farcela da solo… Ma se lei non vorrà aiutarmi… Potrei chiedere a Heat, d'altra parte è incredibilmente saggio per la sua età… È questo il problema, la sua età, non posso convolgerlo… non devo…" un senso di smarrimento pervase Chris, una sensazione di vuoto e paura gli attraversò tutto il corpo, fermandosi nel petto,il cuore accelerava, il respiro diventava sempre più corto "Non sono un assassino!" si ripetè "Non permetterò a nessuno di pensarmi come tale! Devo salvare Tyler, devo impedire che il massacro abbia inizio… Ma come?" il battito sempre più accelerato e il respiro sempre più affannato lo costrinsero a fermarsi, si appoggiò ad un lampione con la scienza, si sedette in terra e alzò lo sguardo verso il cielo, prese fiato "Non ci sono stelle qui a Capitol…" osservò, percepì il rumore di passi in avvicinamento, qualcuno stava correndo, in poco tempo gli sarebbe sfrecciato d'avanti, ma i passi rallentarono mano a mano che la distanza tra essi e Chris diminuiva fino a che essi non cessarono del tutto a poco più di un metro dal ragazzo, "Avrei dovuto immaginarlo che era solo uno stupido scherzo…" disse una voce, Chris abbassò lo sguardo, incontrò gli occhi dell'interlocutore, sorrise lievemente e fece per alzarsi, forse troppo velocemente perché prima che potesse proferire parola, la testa iniziò a girargli, e poi svenne.






NOTE AUTRICE:

Allora ragazzi, innanzitutto chiedo umilmente venia per avervi fatto aspettare così a lungo, è passato così tanto tempo che non vi ricorderete nemmeno la storia... I M SO SORRY! T_T ma sono stata impegnatissima, quest'anno ho avuto gli esami e potrete ben capire quanto è stato stressante cercare di arrivare alla fine, e soprattutto arrivarci viva! Gli esami sono proprio una brutta bestia! ç_ç Cooooooomunque ora non importa perhcè sono LIBERAAA! Ho molte idee per le storia e spero davvero che voi la leggiate e soprattutto che vi piaccia... Insomma questo è l'ultimo capitolo che la mia menticina ha sfornato, mi scuco per gli eventuali errori di battitura e per qualche accento mancato, ma l'ho scritto tutto di getto e poi subito l'ho pubblicato, ansiosa di sapere il vostro parere... per cui sentitevi pure liberi di dirmi quello che volete!
Un doveroso grazie a coloro che hanno gia rencensito la storia, quelli che l'hanno messa tra le seguite, tra le preferite o tra le ricordate... GRAZIE DAVVERO!
Ora inizio a battere il prossimo capitolo, ho molto tempoda dover recuperare per cui mi metto all'opera!
Ciaooooo! <3 ;)
   
 
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