Anime & Manga > Keroro Gunso
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Autore: DeltAmb3r    10/07/2013    1 recensioni
Di tutte le storie lette qui, ci sono solo storie che parlano del plotone di Keroro trasformato in Pekoponiani, ma invece perchè non fare tutto alla rovescia? È così che è nata questa romantica e divertentissima fan fic. Ci saranno incredibili colpi di scena tra i quali, il cambiamento di carattere di molti personaggi; Keroro lascerà perdere i suoi modellini per dedicarsi un po' di più alla conquista di Pekopon, assumendo una onnipotente gelosia nei confronti di un membro del plotone, Tamama si accorgerà di essere cresciuto (non letteralmente), Kururu si sentirà attratto dalla persona che più temeva, Dororo e Giroro si sentiranno gli alieni più felici del mondo, Angol Mois dovrà compiere una scelta importante, mentre Fuyuki e Momoka scopriranno i loro sentimenti nascosti.
Cosa succederà ancora? Ma sopratutto...come vivrà d'ora in poi, la famiglia Hinata e gli amici umani del plotone sotto le vesti di simpatici extra-terrestri? Detto questo vi auguro buona lettura ^^
Spero di avervi incurisito >.O
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dopo lunghissime riflessioni  fatte da Keroro e company, nessuno arrivò a niente. Ormai il danno era fatto. Finchè qualcuno non trovava una soluzione, tutti decisero di continuare a vivere la loro solita vita da soliti esseri umani, grazie anche alle tute gonfiabili di Kururu. Purtroppo quest’ultimo verificò che non potevano indossarla tutti i giorni, quindi sarebbe stata dura abituarsi alla nuova forma. Natsumi invece, non volle spiegare il fatto  del comandante supremo per tre punti: il primo era questo, credeva fosse solo un sogno, il secondo era perché, anche se non voleva ammetterlo, sembrava felice di questa situazione. Il terzo punto era ce si sentiva in colpa per quello che era successo, quindi decise di rimanere in silenzio, finchè gli altri non lo avrebbero scoperto. Ritornarono tutti quanti a casa Hinata per degli esami da parte di Kururu, ma anche per permettere ai ragazzi-girini di riposarsi e  di “sciacquarsi la faccia” (Naturalmente è un modo di dire).
-Kero Kero, questo sarà un problema per noi, signorsì.- si disse il sergente, camminando da un lato all’altro del salotto -Questa storia non mi piace, non mi piace per niente, signorsì.-
Giroro intanto stava fuori, a ripulire le armi  con il fuoco acceso. Era buio, si intravedeva soltanto la luna piena che brillava nella distesa delle stelle della notte. Era concentratissimo nel ripulire una macchia dalla sua affezionatissima calibro, quando sentì aprirsi il balcone. Natsumi aveva in mano due bicchieri di cioccolata calda, offrendone uno a Giroro.
-Tieni, è per te. Per ringraziarti.- disse lei, amichevolmente. Lui arrossì violentemente.
-G-grazie lady Natsumi…- rispose, prendendo in mano la tazza, il manico era caldo e la bevanda era fumante. Per sbaglio il caporale si scottò con la tazza.
-Ahi!- gemette di dolore. Natsumi prese un bicchiere d’acqua dalla pompa del lavandino sul retro della casa.
-Ecco, tieni.- disse lei.
-Ancora grazie.- rispose lui. Rimasero un po’ in silenzio, o almeno per entrambi sembravano solo alcuni minuti, finchè a Giroro non venne un dubbio.
-Perché sei qui? Vuoi chiedermi qualcosa?- chiese Giroro. La ragazza, per un attimo non rispose, poi si limitò.
-Vorrei…che tu mi insegnassi… a usare le armi!- una risposta che neanche il caporale si aspettava di sentire -Si, vorrei che tu mi insegnassi a usare le armi da fuoco!-
-Co-come mai questa richiesta?-
-Per favore, ti prego!-
Giroro sospirò, leggermente turbato  -Tutti i pomeriggi, a partire dalla settimana prossima, alle ore 16:05, non un minuto di più o di meno, ti va bene così?-
Natsumi sorrise allegra, colse Giroro in un caldo abbraccio  -Grazie mille Giroro!- disse felicemente  -Allora ci vediamo, ciao Giroro.- disse, e fece come per andarsene. Giroro era rimasto di sasso. Adesso perché la Natsumi che conosceva era diventata così dolce nei suoi confronti? Forse era per la trasformazione in Keroniana che gli aveva causato uno shock, e forse voleva che qualcuno gli fosse accanto durante la brutta esperienza. Oppure era tutta una scusa per rimanere da sola con lui. Eh si, in quel momento il caporale si ritrovò con un bel grattacapo da risolvere, ma dopo tutto, era felicissimo. Finalmente avrebbe passato un po’ di tempo assieme a lei, era sereno, nonostante tutto. Nel laboratorio di Kururu invece, succedeva il finimondo. Quel pazzo sadico riempiva i ragazzi-girini di ventose per degli esami (e questi sarebbero degli esami forse???).
-Ku ku ku, ho quasi finito con gli esami. I dati che ho raccolto dovrebbero essere sufficienti, per ora.- spiegò Kururu, liberando i suoi amici da quella macchina infernale -Se non altro ho abbastanza  materiale su cui lavorare.-
Tutti lo guardarono storto, poi, finalmente, si accorsero che qualcuno mancava all’appello, e sorse un dubbio a tutti quanti, compresa la ranocchia gialla che divenne bianca dal terrore e dalla preoccupazione.

-Scusate, ma dov’è Angol Mois? Sarà da questa mattina che non si è vista!- spiegò Natsumi, visto che per tutta la giornata di lei non vi era neanche l’ombra.
-Sarà andata da qualche parte, signorsì.- ipotizzò il sergente.
-E se fosse diventata una Keroniana come noi?- si chiese Fuyuki.
-Impossibile.- spiegò Aki -Prima che voi vi ritrovaste così, l’ho vista che ripuliva il giardino nella sua solita forma. Mi  guardò, e si sorprese nel vedermi così, se ne andò senza neanche dirmi una parola.-
-E se il processo su di lei fosse più lento signorsì?- domandò Keroro -Lei non è una terrestre, ma ci somiglia, quindi potrebbe essere in fase di trasformazione no?-
-Mamma.- Natsumi  rivolse lo sguardo a sua madre -Aveva qualcosa di strano in mano? Tipo una busta?-
-Adesso che mi ci fai pensare si. In mano aveva una busta con dentro dei fili che si usano per le marionette, e una pietra luminosa, a forma di prisma.-
Tutti rabbrividirono.
-Natsumi, pensi la stessa cosa che penso io?- chiese il fratello di quest’ultima.
-Credo proprio di si.-
-Ku ku, una pietra a forma di prisma?- chiese la rana gialla -Per caso era una pietra a prisma esagonale, di colore viola e di queste dimensioni?- poi con le mani formò un piccolo triangolo.
Aki lo guardò stupita -Si, esattamente come me lo hai descritto.- lo sguardo di Kururu sotto le spesse lenti rabbrividì dopo aver sentito quelle parole. Non gli era mai piaciuta quella ragazza, né tantomeno i suoi occhi sinceri, ma forse con lei aveva un legame, visto che la maggior parte del tempo lo passava con lei.
-Non ci sono dubbi, quella era una pietra Angol.- rispose una voce provenire dall’entrata che spaventò tutti, specialmente il sergente.
-Ah, caporale Giroro. Allora sei qui. Come mai?-
Ero venuto per vedere se fosse tutto a posto, o almeno che tutti questi esami non centrassero con l’invasione di Pekopon, (Giroro: se no colui che ne era responsabile lo avrei fatto fuori) e ho ascoltato tutta la conversazione. Forse posso aiutarvi, nella mia tenda ho trovato questi.- disse, mentre mostrava a tutti una busta piena di residui di filo e di pietre Angol.
-Ma si può sapere cosa ci deve fare Angol Mois con dei fili da marionetta e con una Pietra Angol?- chiese Saburo.
-Questo ancora non lo sappiamo, ma forse cerca di nascondersi.- rispose il caporale.
-E da cosa?- disse Momoka -Dal fatto che si sia trasformata in una Keroniana?-
-Forse si, forse no.-
-Scusate?- comparì Dororo -Ma l’altro giorno non ebbe posta?-
-Gia, signorsì!- si ricordò Keroro  -Ricevetti proprio una lettera indirizzata a lei. Forse è quello che l’ha spaventata, signorsì!-
-Su, avanti! Dobbiamo cercarla!- disse infine Koyuki -Andiamo in gruppi. Keroro , Fuyuki , Natsumi, Giroro e Aki controlleranno la casa al piano di sopra. Momoka e Tamama, controlleranno un lato delle stanze segrete. Shion, e Terara l’altro lato delle stanze segrete. Saburo e Kururu invece, controlleranno le telecamere con i monitor. Io e Dororo controlleremo il resto.-
A quello schema, erano tutti d’accordo. Giroro, seguito da tutti gli altri, uscirono dal laboratorio per andare a controllare di sopra. Gli altri uscirono, Anche se Shion e Terara ebbero difficoltà, dato che non avevano mai visitato la casa super tecnologica dei fratelli Hinata. Decisero quindi di andare assieme a Tamama e Momoka, così avrebbero imparato le “vie da prendere”  (Oggi sono fissata con i modi di dire).
-Qui sopra  non c’è-  dichiarò Giroro dal trasmettitore nel laboratorio di Kururu -Abbiamo controllato tutte le stanze, ma di lei nemmeno l’ombra.-
-Neanche nella parte ovest della casa. Cavolo! Per essere una che prende ordini facilmente, sa come nascondersi!- si lamentò Dororo.
Finalmente qualche speranza trionfò. Una chiamata da parte di Momoka, che era andata ad aiutare Shion si fece molto sospetta.
-Ragazzi, per favore, venite ad aiutarmi. Qui c’è una porta che non si apre!- disse lei, tirando fuori la sua doppia personalità -Mi servono rinforzi, passo e chiudo.-


 
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Erano tutti riuniti al luogo desiderato, ovvero il portone che non si apriva. Secondo il sergente maggiore Kururu, quella era la porta dei robot giganti che servivano per conquistare Pekopon. C’era qualcosa dietro l’enorme stanza che bloccava la porta. Neanche quel cervellino intelligente di Kururu riuscì ad aprirla, né tantomeno a vedere dalle telecamere cosa bloccasse la porta.
-IMPATTO TAMAMA!- disse il soldato semplice,  lanciando uno dei suoi impatti, ma improvvisamente il colpo venne respinto da un campo di forza.
-Però! La ragazza si che ci sa fare quando non vuole essere trovata!- esultò lo stesso Kururu guardando la scena dal gigantesco monitor del computer. Sembrava soddisfatto, lui e le sue risatine da sadico, posato sopra la sua sedia a bere una bibita. Alla fine le provarono tutte, ma nulla ci riuscì. Finalmente la ranocchia gialla ebbe un’idea e chiamò gli altri con la trasmittente.
-Ku ku ku, ragazzi, mi è venuta un’idea. Per trafiggere uno scudo, serve un altro scudo che lo trafigga.-
-Si, ma noi non abbiamo degli scudi!- rispose Dororo.
-Usate le anti-barriere, dovrebbero funzionare.- disse infine, chiudendo la trasmittente. Il plotone attivò le anti-barriere, e cercarono di sfondare la porta, uno, due, non si sa quante volte perché il tempo passò in fretta, finalmente si aprì. Quello che videro fu sconcertante. Una piccola girina Keroniana color rosa pesca, con una la fascia giallina e un simbolo a forma di “W” gialla sul petto e sulla fascia era intrappolata in una pietra Angol avvolta da fili trasparenti giaceva davanti ai loro occhi. La girina però, aveva qualcosa di strano, sembrava non avesse vita. Persino Kururu che stava osservando tutto rimase sconcertato.
-Angol…Mois…- cadde dalla sedia, e per poco la bibita non gli andò di traverso. Corse all’impazzata, uscendo dalla porta.
-Kururu, dove vai?!?- gli urlò il girino grigio, ma lui era già lontano.
Intanto gli altri ci rimasero di sasso, osservando quello spettacolo raccapricciante. Keroro si ritrovò sotto i piedi un foglio di carta. Lui riconobbe subito la busta.
-Ehi! Questa è la lettera che ha ricevuto Angol Mois l’altro giorno, signorsì! Adesso ve la leggo, signorsì.-







Carissima Angol Mois
Siamo della Corte marziale del Pianeta Angol, lei figlia del re del terrore, e della regina Angol Tia, non ha portato a compimento la missione che le era stata affidata.
La preghiamo che lei faccia ritorno sul suo pianeta.
Se ciò non accadesse, lei e la sua famiglia, ne pagherete delle serie conseguenze.
Firmato: La corte Marziale del Pianeta Angol.









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