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Autore: Zia Palla    10/07/2013    1 recensioni
Tratto dalla storia: “– E tu? Tu cosa provi? – gli domandò Harry, dopo parecchio.
– Io? Io preferirei non provare niente. Né dolore, né tristezza, né amore, né felicità. – rispose, guardando fisso di fronte a sé. Harry tirò su col naso, impedendosi di piangere e sedette accanto a lui.
– Ma proviamo tutte queste cose perché siamo vivi, giusto? Tu lo dici sempre. – mormorò, mentre la voce gli si spezzava con un singhiozzo. Louis asciugò una piccola lacrima sfuggita al controllo di Harry e sorrise lievemente.”
Louis Tomlinson ha tutto dalla vita: una carriera promettente, una ragazza splendida e soldi a palate e, a sentir ciò, sembra che la sua esistenza sia perfetta, ma Louis Tomlinson ha anche un migliore amico con cui condivide un rapporto indefinito e strano, un ruolo stressante, tre amici pazzoidi e le idee poco chiare.
Una settimana. Una settimana decisiva per la vita di Louis e quella di chi lo circonda. Una settimana per vederlo com’è in realtà. Otto capitoli per questa settimana e otto capitoli per vedere l’altro lato della medaglia, l’altro lato del successo.
#It's a Larry!
Partecipa al concorso: "Red Carpet: fanfiction da Oscar [Multifandom e Original Contest] sul forum di Efp.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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#4. Change my mind

Track: Change my mind, One Direction
“Never felt like this before
Are we friends or are we more
As I’m walking towards the door
I’m not sure.”

 
Quando arrivò a casa, Eleonor era seduta sul divano a sorseggiare un Martini con quei bicchieri che gli aveva costretto a comprare. Louis odiava quei bicchieri e odiava il fatto che Eleonor lo convincesse così facilmente. All’inizio credeva che fosse per amore e in parte lo pensava ancora, ma non ne era sicuro. Aveva visto molte altre coppie e lui e Eleonor assomigliavano troppo a una di quelle vecchie e sposate, che ormai non hanno più niente da dirsi e non provano nemmeno a fare l’amore. Lui e Eleonor non lo facevano da settimane, come se lei avesse deciso di farlo una volta al mese, giusto per dovere.
– Allora? Dove sei stato? – chiese, con quell’aria da donna sofisticata che aveva da un po’.
Louis si diresse in bagno senza risponderle, ben sapendo che Eleonor non se la sarebbe presa, tanto non le importava davvero. Si tolse  la vestaglia e la maglietta del pigiama, poi capì che era meglio rispondere.
– Ad Holmes Chapel. – disse, senza preoccuparsi di nascondere qualcosa, anche se sapeva che addirittura Eleonor pensava che fosse gay.
 – Oh. – rispose lei, con quel tono stupito che risultava fin troppo falso. 
Senza aggiungere altro, si mise sotto la doccia riflettendo su come le prime ventiquattro ore da ventunenne fossero state faticose. In quel momento, sotto il getto caldo della doccia, si rese conto che stava male. Sentiva male in tutto il corpo e sapeva anche perché. Scivolò con la schiena contro il muro della doccia e si sedette sui talloni, cominciando a piangere. E dubitò anche lui di se stesso. Amava Harry? Non lo sapeva. Non sapeva niente, solo che si sentiva come se avesse il cuore spezzato. Ed era abbastanza strano.

La sera seguente era seduto ad un tavolo con Eleonor, Zayn e Perrie. Si sentiva estremamente fuori luogo, tra tutte quelle risate, quel vino e quelle smancerie tra Zayn e Perrie.
Cercava in tutti i modi di non pensare ad Harry, ma era praticamente impossibile. Il ragazzo piombava nei suoi pensieri nei modi più impensabili. Qualsiasi cosa facesse o pensasse la ricollegava ad Harry. La cosa più frustrante era che non capiva cosa gli pigliava. I sintomi erano quelli di una cotta, ma lui aveva ancora l’impressione che fosse solo amicizia. Un’amicizia un po’ speciale. Un po’ troppo.
Forse rivoleva solo il suo amico: ci aveva pensato molto e sapeva che quello che Harry aveva detto era falso. Loro si conoscevano molto bene, fin troppo bene.
Una lampadina si accese nella sua testa: ecco qual’era il problema!
Nella sua relazione con Harry c’era troppo… troppo… “troppo”!
Oh, ma sentimi! Sono proprio partito!, pensò, scuotendo energicamente la testa.
 Fu in quel momento che le “signore” si alzarono, con la scusa di dover andare al bagno.
Lui e Zayn rimasero da soli e si sentì un po’ in imbarazzo, visto il fatto che non sapeva che dire. Zayn gli sorrise, mentre mandava giù il boccone. Louis lo guardò, cercando di trovare qualcosa di attraente in lui, qualcosa che lo facesse arrossire, come succedeva con chiunque fosse attratto dagli uomini, ma… niente, non sentiva niente.
Al contrario, si sentiva il volto in fiamme e la tachicardia addosso solo al pensiero della bionda seduta da sola a qualche tavolo più in là.
Aveva delle gambe da favola e più di una volta gli aveva lanciato degli sguardi provocanti.
Sì, quello sì che lo faceva partire con il cervello.
Già si immaginava lasciare il tavolo con una scusa, avvicinarsi alla sconosciuta e convincerla a seguirlo per bere qualcosa. Poi sarebbe seguita quella notte di sesso sfrenato che Eleonor non gli avrebbe potuto offrire nemmeno volendo.
 – Che stai guardando? – domandò Zayn, sorridendo ancora.
– Te. – rispose Louis, prendendo un sorso di vino e ingoiandolo con fatica. Odiava il vino, preferiva di gran lunga la birra, ma il miglior alcoolico che avesse mai bevuto era la vodka. La amava, senza se e senza ma. L’amico ridacchiò, scuotendo la testa.
– Non sarai mica gay? – chiese e per l’ennesima volta in due giorni Louis si trattenne dal prendere a pugni qualcuno.
– Ancora con questa storia? –
Zayn rise ancora, poggiando i gomiti sul tavolo e mettendo le mani una sull’altra.
 – Io penso che ami Harry, ma non sei gay. Se mai lo bacerai, sarai sicuramente sotto gli effetti di una sbornia senza precedenti. – gli disse, tracannando tutto il suo bicchiere di vino in un sorso.
 – È ridicolo. – affermò Louis.
Quando faceva così, Louis odiava Zayn. Ti dava sempre la propria opinione, anche se non gliel’avevi chiesta e sapeva che non la volevi.
 – Com’è possibile amare qualcuno e non provare nessun’attrazione fisica nei suoi confronti? -  domandò, sentendo che Zayn, dall’alto della sua relazione perfetta, ne sapeva molto di più di lui.
– L’amore si presenta in tante forme diverse e io non so perfettamente in quali, ma una cosa è certa: non ha regole. –
Non sapeva il perché, ma Louis si sentì meglio.
Quando le “signore” tornarono, cercò di mostrarsi un po’più allegro. Passarono la serata così, tra una risata e l’altra, e quando arrivò il momento di andarsene, vicino alla porta d’ingresso, fu sfiorato dalla sconosciuta bionda, i loro sguardi si incrociarono, lei gli rivolse un sorriso enigmatico e un secondo dopo…non c’era più.
In quel momento, passò accanto a loro un cameriere con un pezzetto di carta bianca in mano.
– Disgraziata! Non ha pagato il conto! – urlò, contro un taxi che era appena partito. Louis rise sincero, per la prima volta da mesi, si avvicinò al cameriere e gli diede un paio di banconote da venti. L’uomo lo guardò sbalordito.
– Offro io per la signorina. – disse, avvicinandosi all’orlo del marciapiede e mettendosi a guardare le auto che passavano. Si mordicchiò le labbra e sorrise, incurante della presenza di Eleonor. Gli parve quasi di sentire la risata della sconosciuta nell’aria.

“Vuoi avere il mio parere?”
“Mi piacerebbe?”
“No, fa riferimento alla realtà.”
(cit. Sliding Doors)

 

Zia Palla by the night.

Hola, chicas! Allora, su questo capitolo non ho molto da dire tranne che probabilmente non risulterà molto credibile, ma io i Larry li vedo così, insomma, sono convinta che siano "l'eccezione" di entrambi, anche se è innegabile che Louis sia una Sassy Queen coi fiocchi. Detto questo mi smaterializzo.
Baci, 
Zia Palla
*poof*

 

   
 
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