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Autore: Gillian_Lightman    10/07/2013    2 recensioni
[...]A questo punto Foster si bloccò, paralizzata.
Aveva baciato Cal.
Ma non era questo che più la turbava.
Chiuse gli occhi e li strinse forte, cercando di ripensare a quel momento, ma niente da fare…Non si ricordava cosa aveva provato.
Era troppo ubriaca, e l’unico ricordo che aveva era di Lightman che si sporgeva per baciarla, ma non riusciva a ricordare le sensazioni provate[...]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due volte il primo bacio

 

Quando Cal entrò nell’ ufficio le luci erano spente, e tutto era immerso nel silenzio più profondo.

Con la sua solita andatura si avviò verso l’ ufficio di Gillian, e vi trovò Ria addormentata sul divano. Rimase un attimo a fissarla, pensando a quanto sarebbe stato divertente vederla svegliarsi l’ indomani mattina con il più grande mal di testa della sua vita. “Andiamo bene” esordì in modo ironico; poi proseguì verso il balcone, e quando varcò la soglia vide Gillian, che gli dava la schiena e aveva lo sguardo fisso sul cielo. Indossava una maglia ed un maglione rosa scuri, una gonna nera che lasciava scoperta buona parte delle gambe (punto sul quale Cal indugiò piuttosto a lungo) e un paio di tacchi nero lucidi. Lightman notò inoltre che la mano della donna stringeva una bottiglia del suo pregiatissimo Scotch, oramai quasi del tutto vuota.

Finalmente decise di annunciarsi, e Gillian si voltò verso di lui, esordendo con un “Heei” ed un grosso sorriso.

Era impossibile non notare quanto questa fosse ubriaca, ma Cal riusciva ancora a scorgere lo sguardo dell’ amica, sotto tutta quella marea di Scotch.

Iniziarono a parlare, e l’ uomo non riusciva a smettere di fissare incantato il viso di Gillian, che sembrava sereno come non lo vedeva da molto tempo, forse a causa del lavoro, forse a causa di altro.

Non riusciva a crederci: Foster era riuscita a fargli dire “grazie”.

Quando pronunciò quella parola potè leggere una chiara soddisfazione sul volto della donna.

Con un sorriso gli disse “Non vedo l’ ora che sia domani”

Incuriosito, Cal domandò “Perché? Che succede domani?”

Il sorriso di Gillian si fece malizioso “Divento ogni giorno più bella” gli sussurrò guardandolo negli occhi. Poi, stanca di quella dannata luce che le offuscava la vista, allungò una mano verso il capo di Cal, sul quale era poggiato un casco da minatore, e spense la pila con un click.

Cal non riuscì più a resistere: il profumo della donna, il rossore delle sue labbra, il luccichio che aveva negli occhi… Non importava quanto fosse sbagliato, lentamente si allungò verso di lei, per baciarla.

Per una frazione di secondo gli parve che Gillian si stesse allontanando, ma in realtà questa si era limitata a sollevare il capo per poterlo guardare bene negli occhi, e poi si era sporta nuovamente verso Cal; a quest’ ultimo però era bastata quella frazione di secondo per pensare e capire che quello che stava facendo era assolutamente scorretto.

Così si limitò ad afferrare delicatamente Foster per le spalle e a trattenerla “Non posso farlo, Gillian. Sei ubriaca”.

La donna rimase in silenzio per un secondo, e poi sbuffò “Dannazione Cal…sapevo che anche questa sera sarebbe saltato fuori il tuo dannato modo di fare da galantuomo inglese, ma lascia che ti dica una cosa” nonostante l’ alcool, la donna sembrava decisa a concludere il suo discorso “Tu non sai quello che voglio. E’ vero, oggi sono un tantino ubriaca…okay forse più di un tantino” ammise dopo uno sguardo sarcastico da parte di Cal “ma anche senza alcool vorrei comunque che tu mi baciassi, solo che probabilmente non avrei avuto il coraggio per dirtelo; ma ora sono qui, e anche tu sei qui…quindi baciami” concluse semplicemente cercando di non perdere  nuovamente l’equilibrio.

Cal le accarezzò una guancia “Ah, non credere che io non lo voglia tesoro… Ma che succederebbe domani? Non lascerò che il mio egoismo rovini anche la nostra amicizia…”

Ora fu Gillian a prenderlo per le spalle, anche se nel farlo rischiò seriamente di cadere per terra “Adesso stai zitto e ascoltami. Ora tu mi baci, perché domani possono succedere solo due cose: A) io sarò troppo ubriaca per ricordarmene, quindi starà a te decidere se farti avanti o meno, oppure B) m ricorderò del bacio, e come ti ho già detto vorrò che risucceda anche senza alcool in corpo. Quindi peer l’ amor diddio… baciami” lo implorò cercando di rimanere seria, nonostante l’alcool.

Lightman non riusciva a pensare, in fondo la donna aveva ragione, ma gli sembrava scorretto. Comunque, immorale o no, non resistette più, perché l’ attrazione verso di lei era troppo forte.

Senza più esitare si chinò verso Gillian, afferrandola ai lati della testa e portandola vicino a se, per poi baciarla, mentre questa si appoggiava al suo petto.

La baciò con tutto se stesso, liberando la mente da qualsiasi pensiero, e mentre le loro labbra si intrecciavano gli parve di sentirsi veramente felice, per la prima volta dopo tanto, troppo tempo.

Quando si staccarono Gillian lo guardò e gli sorrise, poi gli diede un altro bacio e tentò di levargli la giacca, ma a questo punto, anche se decisamente di malincuore, Cal la strinse per i polsi e la bloccò, sapendo cosa stava tentando di fare “Andiamo, ti porto a casa”. Prese i tacchi della donna, la aiutò a mettersi la giacca e poi la caricò in macchina, per portarla a casa.

Giunti all’ appartamento di Gillian, Cal la fece sdraiare sul divano e fece per voltarsi, ma la donna lo afferrò nuovamente e tentò di farlo coricare sopra di lei; Lightman però riuscì a resistere e le diede un bacio sulla fronte “Non stanotte, tesoro”.

Poi prese un secchio e lo appoggiò vicino al divano, esordendo con un sorrisetto “Tieni…credo che ne avrai bisogno”. E senza entrare nei dettagli, fu così.

 

Quando la solita sveglia delle sei e mezza squillò penetrante in casa Foster, per Gillian fu come se un’ ascia le avesse spaccato di netto la testa in due.

Dolorante si portò una mano alla fronte e strinse i denti, reprimendo la voglia di vomitare ancora che la stava assalendo.

Non ricordava assolutamente niente, ma per il momento, non era in grado di pensarci; il suo unico pensiero era raggiungere il bagno, prendere l’ aspirina più forte che avesse nell’ armadietto dei medicinali e fiondarsi sotto la doccia.

Ingerito il medicinale aprì l’acqua, e non appena fu tiepida si svestì e si infilò sotto la doccia. Qualche secondo dopo che l’acqua iniziò a bagnarla, la memoria le tornò improvvisamente, e fu come se in una frazione di secondo tutti gli avvenimenti della notte precedente le si fossero stampati in testa. Ma non erano flashback chiari, ricordava solo a tratti, a spezzoni: ricordava di essersi ubriacata con Ria, e di essere andata sul balcone mentre quella si era addormentata; dopo non sa quanto era arrivato Cal, avevano parlato e…in qualche modo lo aveva convinto a baciarla.

A questo punto Foster si bloccò, paralizzata.

Aveva baciato Cal.

Ma non era questo che più la turbava.

Chiuse gli occhi e li strinse forte, cercando di ripensare a quel momento, ma niente da fare…Non si ricordava cosa aveva provato.

Era troppo ubriaca, e l’unico ricordo che aveva era di Lightman che si sporgeva per baciarla, ma non riusciva a ricordare le sensazioni provate, il sapore delle labbra di Cal premute contro le sue, non ricordava assolutamente niente di quel bacio.

 Era questa la dura e cruda realtà: non ricordava e mai avrebbe ricordato il loro primo bacio.

Questo pensiero le fece fermare il cuore, le fece stringere le viscere.

Si rannicchiò nella doccia e mentre l’acqua scorreva rimase lì, inerme, a piangere sconsolata per ciò che si era persa a causa dell’alcool.

Quando si decise ad asciugarsi le lacrime e a trovare la forza per alzarsi e uscire dalla doccia doveva essere passata una buona mezz’ora.

Dopo essersi calmata, lavata, asciugata e vestita, si diresse verso la cucina per cercare di mettere qualcosa sotto i denti, sebbene non avesse la benché minima fame.

Quando arrivò ai fornelli tutta la sua attenzione venne attirata da un post-it appiccicato sulla caffettiera…doveva per forza essere di Cal.

Con mani tremanti afferrò il bigliettino e lo avvicinò a se, per leggere.

 

Buongiorno tesoro, spero che la testa non ti faccia troppo male! E che tu riesca a venire a lavoro oggi, per risarcirmi del mio ottimo Scotch e tutto il resto…

 Spero a tra poco,

Cal

 

Terminato di leggere, a Gillian incominciò a salire un’ ansia sempre più forte.

E ora che diavolo doveva fare?

Che fosse innamorata di Cal era innegabile ma…Okay, la verità era che aveva paura. E tanta.

Che cosa avrebbe potuto dirgli stamattina? Infondo lei era ubriaca, magari Lightman era solo attratto da lei e non aveva voluto dire di no ad un bacio facile.

No, Cal non lo avrebbe fatto…ma era davvero questo che lei voleva? Un futuro con Cal? Certo, era da molto oramai che avrebbe voluto averlo sempre con se, ma tra la fantasia e la possibilità concreta che questo accadesse c’era di mezzo un oceano.

Gillian guardò l’orologio: le otto e dieci.

Non c’era più tempo per pensare, era in ritardo a lavoro.

 

Okaay gente spero vi sia piaciuto, manca solo un altro capitolo c:

Mii appello ancora a voi, scrivete anche solo che ci siete ma scrivete vi pregoo! Suvvia, i Callian sono i Callian dobbiamo mantenere vivo questo fandom! Se sarete un po’ inizierò a postare presto anche una long rossa che sto scrivendo :3

Shaao bellii :3

 

Jenny

  
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