-Eccomi-
Enid si sedette sulla sedia vicino alla
madre.
-Per
cosa? Non ti ho chiamata-
-Per
la lezione di magia…- Enid si accorse che
sua madre era intenta a leggere strane carte con simboli
incomprensibili.
-Scusa
tesoro, ma ho da fare con queste carte….
Per un po’ le nostre lezioni sono sospese-
-Ma…..
devo imparare a controllare la magia
oscura lo sai!- la
madre non le rispose,
era troppo concentrata su altro, Enid uscì sbuffando dalla
grotta. Era passato
circa un mese dal primo incontro con Nudd: ormai avevano fatto
amicizia. Nudd
le aveva raccontato della sua maledizione ed Enid continuava a
ripetergli che
era di animo buono nonostante la sua forma mostruosa.
I
genitori non si erano mai accorti delle sue
fughe mattutine: Sua madre era impegnatissima e suo padre era quasi
sempre via
a caccia.
……………………………
-Ehi
Nudd, ci siamo raccontati di tutto tranne
che di dove viviamo…- I ragazzi erano distesi sulla morbida
erba ai piedi di un
pesco. Avevano trovato una piccola radura esattamente dalla parte
opposta della
foresta in cui viveva Enid.
-Io
abito nel castello di pietra sulla collina-
il ragazzo pronunciò la frase in fretta, come se si
vergognasse di quella
rivelazione.
-Wow!
Deve essere bello vivere lì!- Enid si
ricordava che sua madre le aveva proibito di salire su quella collina,
le
diceva che ci abitava una donna malvagia che rubava le anime, ma Enid
era
sicura che la madre di Nudd non poteva essere una persona cattiva, Nudd
era così
buono…
-Si
beh…. E tu? Dove vivi?- Enid si girò su un
fianco e indicò verso la parte di foresta che nascondeva
casa sua.
-Sai
mia madre ha fatto una magia su una grotta,
l’ha resa veramente accogliente- un piccolo sorriso le
rilassò il volto.
-Tua
madre deve essere una donna molto buona da
come ne parli- Nudd era malinconico quando si parlava di madri e di
sentimenti.
-Beh
non posso lamentarmi in effetti-
………………………
Nudd
era invidioso del rapporto tra Enid e sua
madre, lui non aveva, a parte il sangue, legami con Isolde. Un lampo
rosso gli
sfrecciò nella mente e la sua gola cominciò a
bramare sangue.
-Nudd…
non ci siamo accorti dell’ora…- che stava
dicendo Enid? Nudd era confuso, doveva bere assolutamente quel liquido
da
sapore di ruggine e mordere carne viva, sarebbe impazzito altrimenti.
Distese
le ali e andò verso la sua preda.
-No
Nudd sono io…- il ragazzo sentiva il cuore
della sua esile preda pulsare come tamburi, aveva già
l’acquolina in bocca. Un
passo.
-No
Nudd!-
Due
passi.
-Sono
Enid fermati!-
Tre
passi.
Nudd,
ti
prego
Era
Enid, era sua amica….. Cosa stava facendo?
La bramosia del sangue scomparve.
Enid
scusa….
Come
aveva fatto a risvegliarsi? Era stata Enid.
Lei o aveva svegliato dal torpore, lei aveva fatto tornare al comando
di quel
corpo Nudd.
Scappa
prima che perda di nuovo il controllo
No
io
resto, non ti lascio.
……………………………..
Enid rimase
per tutta la notte a vegliare Nudd. Si parlavano col pensiero.
“Forse
la mia
magia e la sua maledizione hanno un collegamento, e quindi riusciamo a
comunicare solamente pensando” questo si chiedeva Enid mentre
osservava il suo
amico.
“Lei mi
potrà
aiutare” pensava invece Nudd.
L’alba
dipinse
il cielo di un rosa tenue e il dragò si
ritrasformò in ragazzo.
-Senti
Nudd….
Ma tua madre non cerca di….-
-Trovare un
modo per spezzare la maledizione? Non non ci ha mai provato –
Enid
abbassò
lo sguardo, imbarazzata. Perché doveva sempre mettere a
disagio Nudd con le sue
stupode domande? Oramai si era capito che la madre di Nudd era una
donna arida,
priva di ogni tipo di affetto verso il figlio.
-Scusa- Nudd
guardò il viso dell’amica, rosso di vergogna.
-Per cosa?-
-per le
domande stupide che ti faccio…-
-Non mi fai
domande stupide- rispose Nudd sorridendo.
-Beh…
O santo
cielo! E’ tardissimo, mia madre mi ucciderà!- Enid
si alzò da terra e cominciò
ad allontanarsi. Nudd la trattenne per un polso.
-Enid…..
io…-
Si avvicinò col viso, ma si ritrasse subito.
-Grazie- Enid
lo guardò negli occhi, il respiro del ragazzo le accarezzava
le guance.
-Di nulla,
davvero…. C-ciao-
La ragazza
corse verso casa e intanto pensava a quella strana sensazione che le
faceva
battere così forte il cuore, era forse la corsa? No non era
quella breve corsa
che le aveva fatto perdere il fiato, era qualcosa d’altro che
non aveva mnai
provato in vita sua.
…………………………….
Nudd
rientrò
nella torre, si chiuse la porta alle spalle e si sedette per terra. Si
sentiva
strano, il petto gli sembrava pesare più del solito,
sembrava che la sua gabbia
toracica non riuscisse più a contenere i battiti del suo
cuore, cosa stava
succedendo? Era forse giunta la sua ora? Perché ogni volta
che vedeva Enid si
sentiva così? Forse non doveva più vederla,
però finalmente la sua maledizione
sembrava essersi leggermente placata, ed era solo grazie ad Enid.
-Nudd sei
lì
dentro?- la voce di Isolde distolse il ragazzo dalla tempesta dei suoi
pensieri.
-Si cosa
c’è? –
-Mi fai
entrare? – il ragazzo aprì lentamente la porta.
Isolde entrò in tutto il suo
sfarzo
-Cosa fai
tutto questo tempo fuori? Dove vai?-
-Niente, non
posso neanche andare in giro? Mi vuoi rinchiudere in questa torre
sudicia per
sempre?- la donna
si sedette stremata
sul letto.
-No
Nudd…- il
viso della madre apparì al ragazzo improvvisamente stanco,
rassegnato. Forse
era stato troppo duro con lei in questi ultimi anni, in fondo lei non
c’entrava
con tutti i suoi problemi.
-Scusa….
È che
finalmente, non mi sento più così solo, ecco
tutto- negli occhi della madre si
accese una scintilla, Nudd si immaginò di gioia.
-Hai
incontrato qualcuno?- Nudd sapeva che avrebbe fatto meglio a tacere, ma
in
fondo era sua madre, non poteva poi essere così
cattiva….. o no?
-Sì,
si chiama
Enid….-
-Ah, una
ragazza…- Isolde stava forse insinuando che non fosse
un’amicizia seria?
Un’infatuazione passeggera? Non era così.
-Ti sbagli
siamo amici, lei mi ha aiutato sai? Con la maledizione… cosa
in cui tu non hai
neanche provato ad aiutarmi!- La donna si alzò,
improvvisamente incuriosita
dalla rivelazione del figlio.
-In che senso
“con la maledizione”?-
-Lei ecco, ha
dei poteri… riusciamo a parlarci con la mente- Isolde
cercò di contenere la
curiosità mantenendo un viso e un tono disinteressato.
-Veramente?
Vorrei conoscerla…- la
maga allungò una
mano verso il braccio del figlio, ma Nudd si ritrasse.
-No! Tu vuoi
solo il potere, non avrei mai dovuto….-
-No, al
contrario… sai è difficile che esista qualcuno
alla pari del mio potere. –
Nudd ci
pensò,
la madre gli stava mentendo? Non lo sapeva, ma Enid gli aveva insegnato
a
fidarsi e perché mai avrebbe dovuto negare la fiducia a sua
madre?
-Non verrebbe
mai qui-
-Dimmi dove
abita allora…-
………………………….
Isolde era
certa che la ragazza di cui parlava Nudd fosse colei che cercava da
lungo
tempo, finalmente poteva compiere l’incantesimo del cerchio.
Prima di
dirigersi alla grotta, andò al pozzo del dio Corentin.
-Stanotte,
compirò l’incantesimo mio signore-
-Devi fare in
fretta Isolde, la ragazza ha cominciato ad assorbire il significato del
ragazzo
e se lo otterrà tutto, il cerchio di fuoco sarà
impossibile da completare.-
Isolde
cominciò a camminare verso la grotta, “quella
ragazzina è davvero potente”
pensò. Il senso di colpa cominciò a scavarla
nell’anima, era stata lei a
sacrificare il significato di Nudd al dio…ed era stata lei,
anche se non
direttamente, a trasformarlo nella bestia che era ora. Nudd uccideva
senza
distinzioni: bambini, donne, uomini dallanimo onorevole e mascalzoni;
solo per
volere di Corentin, era lui il suo burattinaio.
“Corentin
non
è un dio….” ripeteva
sempre sua madre a
lei e a sua sorella Rivanon.
La grotta era
vicina, era ora di agire.
………………………
-Enid!- Helori
rientrò nella grotta emozionata, come se avesse trovato un
tesoro perduto.
-Ho finalmente
trovato un antidoto!- Enid si avvicinò incuriosita alla
madre: teneva in mano
una piccola boccetta al cui interno c’era un liquido viola
denso e, indubbiamente,
poco invitante.
-Ma
cos’è?-
-Non fare
quella faccia schifata signorina!- la donna alzò una lastra
del pavimento e ci
nascose la boccetta.
-Hai presente
quei segni a forma di petalo che vedevi sulle braccia delle persone a
Meridal?-
Enid annuì.
-Quella
boccetta lo fa scomparire!- Ad Enid era stato spiegato che quel simbolo
portava
solo morte e sofferenza, quindi gioì con la madre della
scoperta.
-Potremmo
usarli per curare molte persone..-
Helori in
realtà aveva anche scoperto un altro incantesimo a cui
studiava da tempo, ma
non lo disse alla figlia.
Qualcuno
bussò
alla piccola porta di castagno.
-Vado io- Enid
si diresse alla porta… doveva essere suo padre in ritorno
dalla caccia.
Aprì,
ma non
era suo padre: Era una donna dalla bellezza abbagliante, aveava
lunghissimi
capelli neri e due occhi verde smeraldo simili a quelli…. Di
Nudd!
-Enid chiudi
subito la porta!- sua madre corse verso l’entrata, ma i
cardini della porta si
staccarono ed essa cadde a terra.
-Helori! Devo
farti i complimenti per l’incantesimo, non l’avrei mai trovata se qualcuno
non mi avesse
spiegato l’esatta ubicazione-
Helori spinse
Enid dietro di sé.
-Sparisci
strega!- Isolde scoppiò in una sonora risata.
-Dici strega a
me? Tua figlia è esattamente come me..-
-Enid non
è
come te! Lei è buona, tu sei malvagia.-
-Anche io un
tempo ero candida come lei…. Ma sai il potere a volte
è così invitante!-
-Vattene, non
farle del male, prendi me!-
- Ora basta
giocare!-
Una grande
nebbia oscura avvolse madre e figlia.
Spazio Autrice:
Ecco un altro capitolo!! Spero vivamente che risulti interessante.
Ringrazio sempre le persone che mi seguono :)
Magari ditemi che ne pensate di questo capitolo con una recensione, anche le critiche sono ben accette :)
Al prossimo capitolo!
AngyAngioletto