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Autore: Tittili    10/07/2013    7 recensioni
E se Kate e Rick si dovessero cimentare in una nuova indagine nel mondo del teatro? cosa succederebbe tra loro...leggete e lo scoprirete...un abbraccione a tutti. Tittili
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Martha Rodgers, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Rieccoci qui...spero vi incuriosisca un pò...fatemi sapere...mi raccomando. Un bacio a tutti.Tittili




CAPITOLO 1



Castle e la detective Beckett uscirono lentamente dall’ufficio del capitano Gates con la stessa espressione.
“Hei…che cosa vi ha detto?..avete delle facce che non promettono nulla di buono…” esclamò Esposito osservando i due che avanzavano insieme senza dire una sola parola.
La donna posò lo sguardo sul volto dell’ispanico quasi lo vedesse per la prima volta.
“Javier…credo che darò le dimissioni…” disse con un filo di voce
“Cosa??..Beckett..sei sicura di stare bene?” intervenne immediatamente Ryan avvicinandosi alla collega.
Castle intanto, come un automa, si diresse lentamente verso la sua sedia sedendosi poi pesantemente senza dire una sillaba.
“Insomma…volete dirci qualcosa?” disse Esposito con veemenza spostando lo sguardo ora su una ora sull’altro.
Lo scrittore, quasi svegliandosi da un profondo torpore, si voltò verso l’amico e iniziò a spiegare la situazione con un tono di voce quasi asettico.
“La Gates, in collaborazione con l’ufficio indagini del Ministero delle Finanze, ha organizzato un’operazione sotto copertura per riuscire a trovare delle prove utilizzabili contro una complessa organizzazione criminale. Sono mesi che i detective governativi stanno cercando di smascherare un’imponente evasione fiscale da parte di questi inafferrabili delinquenti ma ogni tentativo è stato vano. Solo l’agente Sullivan, del Dipartimento Anti Frode Fiscale, era riuscito ad avere un aggancio interno alla banda….ma quattro giorni fa, quando doveva riferire le sue scoperte al suo superiore, è stato trovato morto.”
“Morto? Come morto?” chiese subito Ryan con sorpresa.
“Suicidio” disse la detective intervenendo nel racconto di Castle.
“Suicidio?” ripetè con poca convinzione Esposito.
“Esatto…la stessa cosa che hanno pensato i dirigenti del Dipartimento…ed ecco che entriamo in ballo noi…” continuò lo scrittore ricominciando a raccontare.
“Dal rapporto incompleto del povero Sullivan è emerso che, secondo le sue indagini, questa organizzazione malavitosa riesce a riciclare denaro, evitando di pagare le imposte, investendo grossi capitali su ignare compagnie teatrali dilettantistiche senza scopo di lucro…e quindi esenti da tassazioni.” spiegò Castle sotto lo sguardo attento dei due poliziotti.
“Francamente…ancora non capisco…” disse Rayan titubante.
“Naturalmente l’investimento è fittizio e in realtà i soldi spariscono in chissà quali altri affari certamente non regolari…” spiegò meglio la donna
“Ma voi cosa avete a che fare in tutto ciò?” chiese allora Esposito.
“L’idea della Gates è di attirare le attenzioni di questi criminali organizzando una finta compagnia teatrale, con un finto spettacolo e…con degli agenti sotto copertura a controllare la situazione ed attirare in trappola questi malviventi.” disse ancora la detective sedendosi alla propria scrivania con un sospiro.
Ryan ed Esposito continuavano a guardare con sguardi interrogativi i due soggetti seduti con sguardo perso nel vuoto.
“E allora?” chiese alla fine l’irlandese irritato dal silenzio dei suoi interlocutori.
Castle alzò gli occhi verso il poliziotto cercando un po’ di comprensione iniziando a parlare con un filo di voce.
“Il capitano ha chiesto a mia madre di creare una compagnia di attori dilettanti cercandoli tra i suoi studenti e di organizzare uno spettacolo credibile in poco più di una decina di giorni. Naturalmente, per attirare l’attenzione ha pensato che il solo nome Rodgers non avesse abbastanza richiamo, e che se tra gli attori della compagnia ci fosse stato il famoso figlio scrittore tutto sarebbe stato più semplice” concluse l’uomo con un sorriso amaro.
“Vuoi dire che farai l’attore…con la regia di tua ….di tua madre??” esclamò  Esposito cercando di trattenersi.
“Esatto” rispose lo scrittore mettendosi le mani tra i capelli mentre i due poliziotti scoppiavano a ridere.
La donna che invece continuava a rimanere seria si voltò lentamente verso Castle spostando poi lo sguardo sui due colleghi che continuavano a ridere.
“Non è così divertente” disse la detective con voce tagliente.
I due si voltarono stupiti cercando di controllarsi.
“V-veramente a me pare molto buffo” disse l’ispanico un po’ più calmo.
“Già…veramente esilarante..” rincarò la dose l’irlandese con le lacrime agli occhi.
“Bene …allora se vi piace così tanto l’idea chiederò alla Gates che siate dei nostri…che ne dite?” disse con un sorriso ironico la donna.
I due cambiarono immediatamente espressione smettendo di ridere.
“No..no…ferma un attimo…che vuol dire….dei nostri??” chiese preoccupato Ryan.
“Già…cosa c’entriamo noi?” esclama Esposito con la stessa tensione.
“Beh…visto che in questa meravigliosa compagnia di attori dilettanti deve esserci, oltre al famoso scrittore, anche un agente infiltrato…potreste venire anche voi a dare una mano…” disse sarcastica la donna.
“Un….agente ….infiltrato?....Vuoi dire che tu….” cercò di dire  Javier non finendo la frase  esplodendo in una risata incontenibile
“Tu….recitare….con…con…Castle …e sua madre…” balbettava Kevin in preda alle risate.
Castle osservò i due poliziotti che ridevano come mai li aveva visti fare spostando poi lo sguardo sulla donna che era seduta vicino a lui.
“Forse è meglio che andiamo a prenderci un caffè” disse lei guardandolo rassegnata.
“Non so se mi basterà per affrontare mia madre quando arriverò a casa…ma ti seguo..” rispose lo scrittore alzandosi subito dopo la donna per dirigersi verso la sala relax mentre i due uomini continuavano a ridere a crepapelle.
 

&&&

 
“Beckett…mi dispiace…” disse Castle mentre gli porgeva una tazza fumante di caffè appena fatto.
La donna lo guardò sorpresa, forse più per il tono di voce che per le parole pronunciate dall’uomo.
“Di che cosa Castle?” chiese osservandolo più attentamente.
“Di questa assurda situazione…per mia madre…per tutto…per me…” rispose lui come imbarazzato pronunciando le ultime parole quasi in un sussurro.
Erano ormai quattro anni che collaborava alle indagini del 12° Distretto. Aveva utilizzato tutte le sue conoscenze più influenti per avere il permesso di stare lì, con la scusa di fare ricerche sul campo per il suo nuovo personaggio letterario, ma in quel preciso istante, incrociando lo sguardo della donna, si rese conto di essere ormai ridicolo.
Sono veramente un idiota..pensò osservando il viso della detective e quegli occhi meravigliosi che sembravano leggergli l’anima.
Il vero motivo era davanti a lui, e si chiamava Kate.
“Non è mica colpa tua, Castle” disse sorridendo la detective cercando di uscire da una sorta di imbarazzo che sembrava sempre intervenire quando si trovava da sola con quell’uomo “in fondo…si tratta sempre di lavoro…cerchiamo di prendere il lato positivo della situazione…magari ci possiamo anche divertire..” continuò guardandolo sorridendo.
Quando lui rispose al sorriso vide quegli occhi color del mare come riempirsi di una strana luce lasciandola quasi senza fiato.
Non riusciva ancora ad abituarsi a quei suoi sguardi. Si sentiva come impotente e indifesa davanti a lui e questo la rendeva sempre nervosa.
Non poteva permettersi di amare qualcuno. Non poteva permettere a nessuno di amarla. Non voleva rischiare di soffrire. Mai più.
Erano ormai immobili, l’uno di fronte all’altro, in silenzio con il fiato quasi sospeso quando la porta si spalancò.
“Allora…c’è qualche problema?..Signor Castle…le consiglio di andare a casa e di coordinarsi con sua madre…domani dobbiamo iniziare l’operazione sotto copertura” disse la Gates con voce ferma e decisa.
“C-Certo capitano…ha ragione..vado subito…ci..ci vediamo domani mattina al Teatro…” rispose lo scrittore appoggiando la tazza sul ripiano.
“Fantastico…a proposito…ho deciso il nome in codice dell’indagine..” replicò la donna con un sorriso soddisfatto.
“Il nome in codice?” chiese la detective Beckett con voce preoccupata cercando per un momento lo sguardo dello scrittore.
“Certo…tutte le operazioni sotto copertura devono avere un nome in codice…e quindi ho pensato a …”Operazione Shakespeare”…che ne dite?” esclamò convinta il capitano.
Castle non riuscì a dire una parola rimanendo con la bocca leggermente aperta dalla sorpresa mentre Kate chiuse per un attimo gli occhi quasi a riprendere il controllo della situazione.
“Beh…allora?” incalzò la donna verso i due che la guardavano con espressioni indescrivibili.
“Perfetta” disse Kate con un sorriso tirato.
“Lo penso anch’io” replicò la Gates uscendo dalla sala relax.
“Speriamo solo che non sia una tragedia” sospirò Castle guardando la detective.
A quella battuta la donna sorrise dolcemente e l’uomo pensò che non aveva mai visto qualcosa di così bello.
 
  
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