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Autore: Maty66    11/07/2013    1 recensioni
Ben e Semir hanno ripreso, dopo i fatti drammatici dei mesi passati, la loro vita normale. Le loro esistenze sembrano avviate verso una serena e gioiosa quotidianità, fatta di progetti e preparativi per il giorno più bello di Ben ed Anna. Ma nuovi eventi ed un vecchio nemico porteranno Ben al limite della propria disperazione personale e Semir a superare, forse, il limite della propria coscienza morale pur di salvare l’amico
Questa è la seconda parte della FF La paura e la fiducia. E' consigliabile aver letto la prima storia ma non strettamente indispensabile
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sorpresa. Oggi due capitoli. La storia sta per finire, non preoccupatevi...


Non qui e non ora

E finalmente  in fondo alla strada iniziarono a sentirsi le sirene e spuntarono le luci lampeggianti della auto della polizia e della ambulanza. Un gruppetto di medici ed infermieri si precipitò vicino al corpo esamine e Semir venne praticamente trascinato a forza lontano da Ben 
“Lasciatemi voglio stare con lui…” urlò l’amico cercando inutilmente di riavvicinarsi a Ben, ma venne trattenuto quasi come in un abbraccio da Jenny “Aspetta Semir, lascia che i medici facciano il loro lavoro, saresti solo di intralcio”.
Così il piccolo ispettore si rassegnò a  guardare da lontano e a pregare che non fosse troppo tardi, mentre uno dei medici lo copriva con una coperta e  metteva anche a lui sulla bocca una maschera per l’ossigeno .

I medici tagliarono il maglione di Ben e Semir quasi svenne alla vista della ferita alla spalla. Era  tutta rossa e violacea e sull’avambraccio si notava un altro squarcio. “Mio Dio che ti ha fatto…” In Semir iniziò a montare la rabbia, voleva vedere Maione morto, lo voleva uccidere con le sue mani.
I medici applicarono subito gli elettrodi sul torace di Ben per il monitoraggio cardiaco e guardarono con preoccupazione il monitor. “Sindrome da distress respiratorio, dobbiamo intubarlo” sentenziò uno dei sanitari mentre  tirava fuori dalla borsa il laringoscopio e i vari tubi.
Appena finito l’operazione tuttavia il monitor cardiaco iniziò a lanciare segnali di allarme. “Fibrillazione ventricolare” disse preoccupato uno dei medici  all’altro, che subito corse verso l’ambulanza per procurarsi il necessario alla rianimazione 
 

Ben era in un bel prato fiorito. Era già stato in questo posto anche se non si ricordava quando, o meglio sì… era il parco vicino al comando della LKA. Ben ed Anna ci andavano sempre per pranzo e lì si erano scambiati il primo bacio.
Ben sapeva che stavolta non si trovava in un sogno, o forse sì? Era tutto così strano, sentiva in lui una pace incredibile e questo posto gli sembrava così familiare e così estraneo al tempo stesso. Sentì una mano sfiorargli la guancia.
 “Ciao amore mio” gli disse Anna sorridendogli
“Anna…sei qui..” le rispose Ben commosso. Era incredibilmente felice, si sentiva come tutta la gioia del mondo fosse in lui in quel momento. Gli sembrava di annegare negli occhi di girasole di Anna, sentiva il profumo dei suoi capelli, e l’unica cosa che desiderava ora era stare nelle sue braccia.
 “Anna, Anna” riusciva solo a mormorare. “E’  così bello rivederti”  gli disse dolcemente lei.
“Sono morto?” chiese Ben capendo che quella non poteva essere la vita reale. Ma in realtà non gli importava di essere morto se poteva stare con Anna. “No… non sei morto, anzi devi subito tornare indietro” Ben si spaventò… no… no… non voleva tornare  indietro, assolutamente no, voleva rimanere qui con Anna. “Io voglio restare qui con te”  le rispose deciso. “Non puoi Ben… non puoi restare qui con me, devi tornare indietro” “Ma io voglio stare con te” piagnucolò il ragazzo “ Ma noi staremo sempre insieme” rispose calma Anna “ Vedi… io ora sono parte di te, sono entrata a far parte della tua  stessa anima… è una cosa strana sai, difficile da spiegare e nello stesso tempo semplice quando ti succede” continuò mentre gli carezzava il viso “ Ti prego ti prego Anna fammi restare, non voglio tornare là, non voglio vivere senza di te…” la supplicò Ben. “Ben, ci sono tante persone di là che ti vogliono bene. Non vuoi tornare da Semir? Dalle sue piccole? E da tuo padre e tua sorella?”

Ben in quel momento sentì,  come in lontananza, il pianto disperato dell’amico. Era straziante… sentiva che lo chiamava incessantemente e poi pregava e scongiurava qualcuno di  salvarlo.

La determinazione di Ben  sentendo la voce di Semir iniziò a cedere “Ma come faccio ad andare avanti senza di te? Non ce la faccio…” “Sì che ce la fai, loro, i tuoi amici e la tua famiglia, ti aiuteranno ed io sarò sempre in te.  Ti devono succedere ancora tante cose, devi vedere ancora molto, devi vivere ed essere felice. Un giorno staremo ancora insieme, ma non qui e non ora” “Ma ho paura” “ Non devi aver paura, tu hai la forza per farcela, e ricordati dovunque tu sarai, qualunque cosa farai io sarò in te” Anna gli  diede un bacio dolcissimo e subito dopo Ben fu trascinato via in un vortice scuro.

“Adrenalina e proviamo  di  nuovo,  forza”  fece il medico preparando di nuovo le piastre.  “Libera!!” intimò, mentre tutti si  ritraevano e lui  dava la scarica.
Semir ormai non vedeva più nulla, tanto aveva gli occhi pieni di lacrime. “Vi prego fate qualcosa…” implorava i medici
Dieter che nel frattempo li aveva raggiunti lo abbracciò e lo girò di spalle “ Semir non guardare, dai…” Erano tutti con il fiato sospeso, terrorizzati al pensiero che fra poco il medico avrebbe dichiarato che non c’era più nulla da fare.

E finalmente  la frase salvifica “ L’abbiamo ripreso…  ho di nuovo il battito” mentre il monitor riprendeva a lanciare segnali ripetitivi   
 

  
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