Capitolo 1
Se dipendesse da me, vorrei che i bambini non conoscessero il male.
Vorrei che nessuno di loro soffrisse.
Vorrei che nessun bambino imparasse cosa significhi la parola "dolore".
Nessuno.
Tranne quello che mi ha rigato la macchina.
Maledetto
moccioso.
Sul tetto di un grattacielo una figura si stagliava fiera contro le luce della luna.
Quella figura apparteneva a un supereroe. IL supereroe per eccellenza.
Il suo mantello dello stesso colore della notte, danzava col vento.
Quella
Notte sarebbe stata una dura Notte per tutti i malviventi della
città, perchè SuperPete era pronto a combattere,
ancora
una volta, per difendere i più deboli.
Ad un tratto un urlo lacerante tagliò l'aria , interrompendo i suoi profondi pensieri ( ma ho dato da mangiare alla mia scimmietta?).
In
giro c'era un altro lavoro per SuperPete.
Un altro urlo
rieccheggió nell'aria e nel dirigersi verso il pericolo il
nostro eroe cadde. La caduta duró solo pochi secondi, ma a
SuperPete parvero ore.
Si
rialzo' in piedi, maledicendo il suo mantello piu' grande di una
misura per averlo fatto inciampare; pensò con rabbia al suo
stipedio da supereroe . Con la crisi economica che regnava in America
si era dovuto accontentare dei saldi.
Ci
sono momenti nella vita di un uomo in cui tutto sembra finire, ma
fortunatamente per noi quello non era uno di quei momenti.
SuperPete
sorrise, nella lotta contro il male aveva segnato un'altro punto. Ci
voleva ben altro che un mantello per metterlo al tappeto.
Il
nostro eroe proseguì la sua corsa disperata verso l'urlo ma
un
dubbio fulminò la sua mente, facendolo bloccare.
“Allora..Thanks for the memories "
si guardò
intorno, ma era ancora sul grattacielo. Le urla continuavano.
"
Mmh...dance dance"
Niente.
" A little less
sixteen, a little more touch me"
Il nulla più
assoluto.
Sconsolato
tirò fuori dalla tasca un cellulare e digitò il
suo
numero di casa.
Appoggiò l'orecchio al telefono e senti' la sua stessa voce
provenire dall'altro lato della cornetta; per un attimo si spavento'.
Ma la sua furbizia non si fece attendere
e subito capi' che la segreteria era già entata in funzione
rivelando la parola che cercava .
“ Teletrasporto!”
Pete riperè quella parola ad alta voce , confuso"
Teletrasporto ? ma che cav...”
si udi' un sonoro "pac"
e in un attimo la figura possente di SuperPete era scomparsa dal
grattacielo.
La sua sagoma ricomparve dal nulla atterrando
su un freddo pavimento. Sul suo volto c'era un sorriso, il sorriso di
chi ha capito tutto. Si tirò una pacca sulla fronte e scosse
la testa in segno di disapprovazione.
"Eh si che l'ho scelta semplice apposta... teletrasporto!"
“ E
tu chi saresti?”
Alzò lo sguardo e si trovò
circondato da cinque figure in nero che lo fissavano truci.
lentamente si rimise in piedi alzando imbarazzato la
mano destra ed esclamando un flebile "Ehm.. salve"
I
cinque non ricambiarono il saluto, ma in compenso trattennero una
risata dopo aver squadrato SuperPete dalla testa ai piedi.A quella
reazione il nostro eroe pensò subito di aver trovato dei
nuovi
amici.
In fondo, pensò, anche se erano vestiti di nero,
tatuati e pieni di piercing, quei ragazzi sembravano simpatici,
insomma ridevano!
I cinque cambiarono espressione e nei loro occhi
si incomincio' a intravedere un leggero senso di curiosità .
I nostro eroe sfodero' uno dei suoi migliori sorrisi alla Bambi e
assumendo una posizione virile, gambe aperte e mani sui fianchi,
dichiaro' la sua identità
“sono SuperPete e sono venuto
qui per aiutarvi in nome del pop-rock!”
disse assumendo una
nuova posa che ricordava pericolosamente quella di Sailor Moon.
I cinque ragazzi lo osservarono con un aria confusa, rimettendo le
mascelle, che ora sfioravano il pavimento, nella giusta posizione.
I
più giovane tra loro, Syn, gli chiese con fare amichevole e
educato
“Scusa
ma...ti droghi per caso?”
SuperPete, scambiando la domanda per
una battuta, comincio' a ridere battendo affettuosamente la mano
sulla spalla di Syn.
Il ragazzo al contatto si infuriò ed
indietreggió, nessuno poteva toccarlo!
“Ma come ha fatto
a passare la sicurezza questo pazzo?”
disse Matt rivolto agli
altri della band mentre Syn ancora continuava a pulirsi il punto in
cui era stato toccato con un aria alquanto schifata.
Il nostro
eroe smise subito di ridere e tornando serio, abbassò le
sopraciglia in fare minaccioso esclamando
"Io, SuperPete,
posso illudere chiunque."
Il silenzio si impadronì della stanza, i cinque ragazzi si scambiarono occhiate incredule prima di tornare a fissare lo sguardo sul super-eroe.
“ Ma davvero davvero non ti droghi? No, perchè sembrerebbe.. “puntualizzò nuovamente Syn incontrando cenni di assenso da parte dei suoi compagni.
Pete però non li aveva degnati di attenzione, impegnato ad analizzare la stanza in tutti i particolare
L'arredo della stanza incuriosì il nostro eroe, c'erano chitarre, amplificatori, una batteria; sembrava uno studio prove.
Si voltò interrogativo verso i cinque ragazzi che intanto lo fissavano sempre più allibiti
“Per caso vi divertite a suonare quando non avete niente da fare ragazzi?”
Cinque paia di occhi erano fisse su di lui con fare minaccioso.
“Se volete posso insegnarvi qualcosa. o magari vi faccio un autografo...sono il vostro idolo vero?”
Dopo aver pronunciato queste parole Pete guardò i ragazzi davanti a se con fare materno.
“Posso farvi diventare famosi come i Panic!At the disco!!”
Matt, che fino a quel momento aveva trattenuto la rabbia, esplose. Comincio' a camminare verso SuperPete con fare minaccioso stringendo la mano a mo di pugno.
Syn e il Rev cercarono in tutti i modi di calmarlo
“ Dai Matt, guardalo..è un idiota! E poi i pazzi bisogna assecondarli no? Non ne vale la pena..”
Lentamente Matt tornò alla ragione ma la sua rabbia esplose nuovamente quando il supereroe pronunciò queste parole
“Comunque, chi di voi urlava come un maiale sgozzato?”
Matt iniziò a respirare profondamente cercando di trattenere la rabbia contando fino a 10 ma Pete di certo non aiutava continuando a parlare
“ O magari è appena morto qualche vostro caro e quelle erano urla di dolore..è per questo che siete tutti vestiti di nero no?”
Ora il cantante sentiva il sangue dargli alla testa e la voglia di fare del male all'uomo davanti a se crebbe a dismisura.
“ Comunque, stavo pensando, se il vostro sogno è diventare come i Panic! Dovreste mandare almeno un demo a qualche casa discogarfica..” disse Pete pensieroso.
“ Si e magari dovreste farvi più carini..insomma avete visto Ryan quanto è carino? Lui è tenero ma voi fate paura!”
disse dando di gomito al Rev che lo guardava disgustato.
“ Ma si dai, cambiare look, rinnovarvi.. fare i ragazzi dannati è passato di moda oramai... aggiornatevi! Pensate di fare successo cosi'?! Non so, vi posso sempre regalare qualche mio vecchio abito smesso..così almeno fate tendenza anche voi!”
A queste parole nessuno cercò più di calmare Matt che fu così libero di sfogare la sua incazzatura. Ma sebbene tutti sperassero che Matt lo picchiasse violentemente questo,invece , sembrava essere entrato in modalità diplomatica.
“ Ehm... “ con un colpetto di tosse cercò di attirare l'attenzione di Pete, che ancora vagava per la stanza a cercare indizi..
“Scusami..ma tu suoni in una band?”
il volto di SuperPete si illuminò, moriva dalla voglia di dire che era il favoloso bassista dei Fall Out Boy ma non poteva rivelare la sua vera natura.
“Mi dispiace ma per saperlo dovrai uccidermi..” disse con fare cospiratore.
Matt sorrise, scrocchiandosi il collo, e colpendo una mano col pugno “beh,se è questo che vuoi non c'è problema..” disse avvicinandosi con fare minaccioso al bassista.
Gli altri componenti della band si rilassarono sul divano, intenti a godersi la scena e iniziando a fare coretti a sostegno del loro cantante.
Pete intanto correva per la stanza implorando la pietà seguito a breve distanza da Matt. Improvvisamente si fermò e si voltò verso Matt mettendogli una mano davanti e esclamando
“ Invisibile!”
Alcune parti del suo corpo diventarono invisibili, lasciando però completamente visibile il volto e un braccio.
“ Prova a indovinare dove sono ora?Gne gne gne!”
Matt restò un'attimo interdetto da quello che era appena successo quando lo raggiunsero le risate dei suoi compagni di band che iniziarono a canzonarlo tifando per Pete.
“ Ahah! Matt ti ha fregato!! Ahah! Picchialo ora!”
La testa sospesa nel nulla di Pete e il suo braccio continuavano a girovagare per la stanza e a canzonare Matt ormai psicologicamente distrutto.
Lentamente le risate colpirono chiunque fosse presente nella stanza, anche Matt si unì alle risate comuni.
Un'altro urlo arrivò a colpire il sensibilissimo udito di SuperPete in cerca di aiuto.
Al richiamo la testa e il braccio di SuperPete corsero fuori lasciando gli Avenged Sevenfold completamente ammutoliti.
Appena il supereroe fu fuori dalla stanza i cinque si guardarono .
Syn si alzò dal divano raggiungendo il telefono. Quando la voce rispose dall'altro lato si presentò.
“ Sono Synister Gates, chiamo per prenotare una terapia di gruppo..”
Un'altra missione è stata compiuta.
Dormi tranquilla America, SuperPete veglia su di te.
Ciao a tutti !!!siamo chemical_kira e OoglOO unite per questa storia!
L'ispirazione ci è venuta in una notte di deliri su msn, in cui è nato il mitico e unico supereroe dei nostri tempi: SuperPete!!!
Noi lo amiamo
Lo stimiamo
Vorremmo averne uno a casa
(attaccato ai lampadari)
Speriamo che la cosa vi faccia divertire almeno la metà di quanto abbia fatto ridere noi!!