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Autore: Zoei Stew    11/07/2013    1 recensioni
La famiglia di Bella è molto numerosa, composta da altre tre sorelle e due fratelli, che ogni giorno affrontano la malvagità di Morgana e i suoi figli. Quando Bella e la sua famiglia si trasferisce a Forks tutto cambia, inizia a scoprire nuove emozioni, inizia a capire il vero significato di amare qualcuno...
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
Capitoli:
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POV  BELLA




Dovevo decidere, io e le mie sorelle stavamo per attraversare un ponte ridotto male, sotto di noi vuoto totale, alle due uscite un lupo e un uomo dagli occhi dorati, un vampiro!
Cercai di avvicinarmi a qualcuno dei due ma caddi sotto il ponte. Quegli occhi si avvicinarono, le mie sorelle mi urlavano di scappare e il lupo ringhiava sempre più forte.
Ma io non potevo muovermi. Ero bloccata da dei rami. Iniziai a urlare, a gridare aiuto, ma più urlavo, più i rami mi tenevano prigioniera coprendomi completamente tutto il corpo e stringendomi con una forza orribile, da spezzarmi le ossa. Mi svegliai di soprassalto facendomi male al braccio, cavolo che dolore. Avevo passato tutta la notte nella stalla con Wildfire. Qualcuno mi aveva messo una coperta, non l'avevo mai vista prima di allora, era rossa con i bordini ricamati di un cotone argentato... Guardai l'orologio erano le 6e30 del mattino. Troppo tardi per la mia routine. A fatica cercai di alzarmi, misi un po' di paglia e fieno nel secchio del mangiare di Wildfire, piegai quella copertina e la misi nel piccolo scaffaletto ed entrai dentro casa.

Trovai Amy e Lulu nella cucina che stavano facendo colazione già lavate e pronte.
<< Buon giorno ragazze! >> le salutai mentre cercavo di prepararmi una tazza di latte con i cereali.
<< Ciao Bella, come stai? >> mi chiese Lulu
<< Tutto bene... Ma Carlisle quando ha detto che posso togliermi questo coso? >> alzai il braccio gessato << è pesante, mi da fastidio... Anche perché già l'osso è quasi sano >> domandai mentre mi sedevo accanto a Amy
<< Ieri ci ho parlato mi ha detto che devi tenerlo per altri 3 mesi! >> disse Amy allontanandosi. Sgranai gli occhi e diventai rossa di rabbia.
<< Stava scherzando vero? Non ho intenzione di tenere questo peso per altri tre mesi... E' meglio che mi vado a preparare. >> inghiottì tutto il latte con i cereali rimanenti e posai la tazza nel lavandino. << Decidete chi deve venire con me! >> le dissi mentre salivo le scale per andare in camera mia. Rovistai fra l'armadio e trovai i vestiti giusti: Jeans e maglietta a maniche lunghe blu. Presi il mio beauty, i vestiti e andai in bagno. A fatica riuscì a lavarmi e a vestirmi in tempo. Posai il beauty in camera mia. Mi guardai allo specchio e rimasi scioccata quando vidi le due occhiaie sotto i miei occhi. Le lacrime e quel sogno non mi hanno fatto dormire tranquilla. Cercai di non pensarci, presi l'Mp3 con le cuffie le infilai dentro lo zaino e uscì dalla stanza. Quando scesi trovai tutti che mi fissavano. Le loro facce urlavano “Allarme” per i miei gusti.
<< Che succede? >> li guardai confusa.
<< Hai intenzione di guidare con quel braccio così? >> mi chiese Derek con qualche vena di rabbia negli occhi.
<< Beh... Si! >> alzai le spalle.
<< Sei impazzita per caso?? Ti vuoi ammazzare?? Lo sai che non puoi guidare è pericoloso, Bella! >> mi allontanai di qualche passo vedendo la sua reazione. Adesso quello impazzito era lui. Non avevo intenzione di andare a scuola con lui che mi faceva da Taxi-sta con l'aria arrabbiata.
<< Te l'avevo detto... Lasciamola guidare... >> Amy cercava di calmarlo
<< Derek! Non sono mica invalida che non posso guidare! >> contraccambiai il tono di voce arrabbiato. << Il mio osso è quasi guarito... Io me ne vado con il mio pick-up chi vuole venire con me l'aspetto in auto. >> uscì di casa prendendo il giubbotto e sbattendo la porta molto forte. Non lo sopporto quando si arrabbia per cose così... Mi fa salire i nervi. Salì sul pick-up senza voltarmi indietro per vedere chi venisse con me o meno. Collegai l'Mp3 alla nuova autoradio che Charlie mi aveva montato una settimana prima e misi la mia canzone preferita a tutto volume. Appoggiai la testa nel sedile e chiusi gli occhi, stavo per scaricare tutta la mia rabbia, quando sentì lo sportello chiudersi.
<< Stai bene? >> aprì gli occhi e vidi Irma seduta accanto a me che mi fissava preoccupata.
<< Si... Vieni solo tu oggi? >>
<< Già... Ti sei persa una bella litigata >> sorrise << Lulu si è incazzata con Derek per il modo in cui si è voltato con te e ha deciso di venire a scuola col motore >> aprì il finestrino e guardai dietro. Vidi Lulu che si stava facendo una coda per sistemare meglio i lunghi capelli nel casco.
<< E' impazzita! >> sorridemmo insieme. Accesi il motore e partì verso la scuola. A quanto pare, avevo ragione io. Riuscivo a guidare benissimo, ero soddisfatta di me stessa. Mentre eravamo in viaggio notai Irma che mi guardava e sorrideva.
<< Sai... Quella maglietta ti sta davvero bene, perché non l'hai messa prima? >> mi chiese.
<< Non lo so... Oggi non sapevo che mettermi... Mi attirava questa >> dissi sorridendo << E poi sembrava che mi dicesse “Mettimi e oggi ti succederà qualcosa di particolare” >> Ridemmo insieme. Qualcosa mi passò per la testa << Irma posso chiederti una cosa? >> le chiesi. L'unica che poteva sapere qualcosa su quella coperta era lei.
<< Certo, spara >>
<< Sta notte mi avete messo una coperta rossa con i bordini ricamati di cotone argento? >> le chiesi aggrottando la fronte.
<< No, Bella noi non abbiamo coperte rosse >> m'irrigidì
<< Sta mattina mi sono svegliata con una coperta rossa di sopra. Non l'avevo mai vista prima di allora... >> arrivammo a destinazione prima di mio fratello Derek, posteggiai e spensi il motore.
<< Quando arriviamo a casa fammela vedere >> annuì e scendemmo. Dopo di noi arrivò Lulu col suo bel motore smagliante. << Bellina sei pronta per ritornare a scuola? >> mi sorrise, io le feci solo un'occhiataccia. Presi lo zaino dal pick-up e m'incamminai con lei a braccetto verso l'entrata. Avevo gli occhi di tutti puntati addosso, mi sentivo in un distretto di polizia dove io ero la prigioniera. Non ricordavo i nomi di nessuno, soltanto 2 o 3 persone che ero stata con loro a chiacchierare. Chi si ricordava di me e mi vedeva combinata in quel modo si fermava per chiedermi come stavo e cosa avessi fatto al braccio, l'unica frase che dissi fu “caduta da cavallo”. Non mi andava di parlare con nessuno. Stavo per i fatti miei in silenzio. A prima ora, Lulu si sedette accanto me, mi osservava come se aveva paura che le nascondessi qualcosa. Feci finta di non accorgermene non era il momento di dirle la verità. Le prime tre ore passarono in fretta, sentivo ancora gli occhi di Lulu puntati addosso, come se aspettava che io stessi male, per la seconda volta. A mensa ero seduta al solito tavolo pieno di gente, avevo messe le cuffie non avevo voglia di sentir parlare nessuno. Notai un ragazzo biondo con gli occhi azzurri che, quando arrivò, prima salutò Derek e Amy, e poi si fermò davanti a me.




Immediatamente tolsi una cuffia.

<< Ciao! >> disse.
<< Ciao.. >> risposi educatamente
<< Piacere Mike, tu sei Isabella vero? >> sorrise.
<< Bella! >> dissi quasi seccata, guardando male mio fratello che rideva. Mike mi sorrise e si sedette accanto a Jessica dall'altro lato del tavolo. Io rimisi le cuffie.
Bella quel ragazzo che si è appena presentato non fa altro che guardarti” mi fece notare Irma parlandomi mentalmente, alzai gli occhi al cielo, non mi interessava se mi guadava o meno i miei occhi erano puntati altrove, verso la finestra accanto alla porta d'entrata.
<< Bella posso sedermi accanto a te? >> mi chiese Jessica.
<< Certo Jess... >> le sorrisi.
<< Che ascolti? >> mi chiese, quando presi l'Mp3 per cambiare la canzone.
<< Emm... Take a Bow di Rihanna vuoi sentire? >> le domandai offrendole una cuffia.
<< Certo >> si mise la cuffia nell'orecchio e iniziò a canticchiare, faceva ridere. Alzai di nuovo lo sguardo vicino la finestra e mi sentivo strana, troppo osservata. Mi voltai e li vidi, i Cullen. Erano solo Emmett e Alice Cullen con Rosalie e Jasper Hale. Non riuscivo a vedere se lui era pure lì, insieme a loro, davanti a me c'era un ragazzo che non mi permetteva di guardare meglio. Mi mossi un po' nella sedia e vidi che la sua sedia era vuota. Iniziai ad avere un forte dolore di dispiacere, avevo capito che ancora non era tornato, mancava solo lui, Edward! Mentre cercavo di darmi una spiegazione da sola mi sentì chiamare mentalmente da Amy, mi voltai per farle capire che la sentivo "Bella, tranquilla. Tornerà presto" annuì con un finto sorriso. Suonò la campana e ci alzammo tutti, Jessica se n'era andata con Mike, penso che le piaccia ma lui ancora non se ne rende conto. Lulu e Angela aspettarono me che riposai nello zaino il lettore << Possiamo andare >> le dissi quando ebbi finito.
<< Bella visto che l'ultima volta ti sei sentita male a biologia, vuoi che mi metta accanto a te nel banco? >> mi chiese Lulu preoccupata, ma con una piccola aria di irritazione o speranza, mentre camminavamo verso l'aula.
<< No. Non c'è bisogno >> lui non c'è, quindi non c'è pericolo che io stia di nuovo male, pensai. Quando entrammo il professore mi chiese solo come stavo e poi mi fece cenno di accomodarmi al mio posto assegnatomi una settimana fa. Quando mi voltai per andarmi a sedere il suo posto era vuoto. Proprio come immaginavo. Mi avvicinai al tavolo, Lulu mi aiutò a prendere dallo zaino il libro e il quaderno, si sedette accanto ad Angela e iniziarono a chiacchierare. Mentre il professore divideva nei banchi il microscopio con dei vetrini, io disegnavo dei piccoli scarabbocchi nel quaderno. Avevo bisogno di distrarmi, di pensare ad altro non al senso di colpa che m'invadeva. Mentre continuavo i miei piccoli disegni, sentì la sedia accanto a me muoversi. Rimasi paralizzata per un secondo.
<< Ciao! >>, disse una voce bassa e melodiosa. Io alzai gli occhi, sbalordita dal fatto che si stesse rivolgendo proprio a me. Era seduto al banco il piu' lontano possibile, ma la sedia era voltata nella mia direzione. I suoi capelli erano fradici, spettinati, ma anche conciato in quel modo sembrava appena uscito dalla pubblicita' di un gel. Il suo viso splendente era amichevole, luminoso, con l'ombra di un sorriso sulle labbra perfette. Lo sgardo pero' esprimeva cautela. Notai la differenza dei suoi occhi, oggi erano chiari.





<< Ciao.. >> risposi timida, non ci potevo credere stava parlando con me
<< Scusa, una settimana fa non ho avuto il piacere di presentarmi, io sono Edward Cullen. Tu sei Bella Swan, non è così? >> aggrottai le sopracciglia
<< Si.. Co-come fai a sapere come mi chiamo? >> gli risposi balbettando.
<< Penso che tutti qui sanno come ti chiami, vuoi che ti chiamo Isabella? >>
<< No No! >> scossi la testa. La nostra discussione s'interruppe quando il professore si avvicinò per spiegarci ciò che dovevamo fare col microscopio, dovevamo catalogare delle forme di mitosi delle cipolle. Sorrisi quando parlò, avevo già fatto quell'esperimento in Italia.
<< Prima le signore! >> Edward mi avvicinò il microscopio gli diedi un'occhiata e in un secondo catalogai le prime cellule, mentre scrivevo nel foglio i vari tipi sentivo i suoi occhi fissati su di me. Dovevo dirgli qualcosa? << Emm... è Profase >> andai per la strada più giusta, oh almeno credevo.
<< Permetti che dia un'occhiata? >> disse con aria tenera
<< Certo! >> dissi sicura di me. Gli avvicinai il microscopio e poi parlò << Profase. >>
<< Come ho detto io. >> sorrisi. Mi voltai e continuai a scrivere le altre fasi. Oltre a sentirmi osservata da lui mi sentivo come se altri occhi mi tenessero sotto controllo. Mi voltai e vidi Lulu che ignorava Angela e guardava me e soprattutto Edward.
<< Allora.. Ti piace la pioggia? >> mi voltai dalla sua parte e aggrottai la fronte.
<< Diciamo di si, tutto ciò che è freddo o umido mi fanno sentire a mio agio, è completamente l'opposto di dov'ero. >> E poi il mio corpo per metà era ghiacciato sarebbe bello essere completamente fredda. Senza dare nell'occhio a nessuno. Lui rimase come se non si aspettasse questa risposta, mi guardò per un secondo << Per questo ti sei trasferita qui? >> mi chiese, infine.
<< Veramente no. Mio padre è qui da 3 anni ormai e mia madre è riuscita ad ottenere il trasferimento per Forks. Io e i miei fratelli con le mie sorelle abbiamo deciso di trasferirci per primi tanto per fare compagnia a mio padre visto che era qui da solo e per aiutarlo a sistemare casa. >> Gli dissi tutto d'un fiato. Mi sentivo come se lo conoscessi da tanto tempo, come se fosse un vacchio amico che non vedo da tempo di cui mi posso fidare cecamente. Lui annuì e basta, mise un vetrino al microscopio << Anafase. >> cambiò espressione. Avevo appena finito di scrivere tutte le fasi.
<< Posso vedere? >>
<< Certo! >> sorrise
<< Anafase >> confermai
<< Come ho detto io >> sorrise. Gli passai il mio foglio facendogli leggere tutti i risultati di tutte le fasi << Se pensi che siano sbagliati puoi controllare tu se vuoi >> gli dissi facendo un timido sorriso.
<< Complimenti, collega sei stata brava >> mi disse dopo una risatina, mi fece diventare rossa.

<< Beh, grazie. >> dissi imbarazzata.
<< Professor Molina? Ha visto il nuovo video di Zoei e le ragazze Punk? >> mi voltai quando Mike fece quella domanda al professore, mi sentì osservata e notai Lulu che mi guardava e sorrideva. L'ultimo video che avevamo fatto era quello di "On the Floor". Con tutto ciò che ero girata sentivo gli occhi di Edward puntati addosso.
<< Ti piace Zoei? >> mi chiese, incuriosito
<< Alcune canzoni >> feci spellucce, tanto per tagliare il discorso.
<< Già alcune sono stupende. Non ho mai visto un suo video a essere sincero... >> Diventai ancora più rossa. Sentiva alcune mie canzoni e guarda caso le piacevano. Chi se lo sarebbe mai immaginato!
<< Nemmeno io ne ho visto uno. >> Feci un finto sorriso “Non ne hai visto uno perché sei tu a essere la protagonista del video, non è così Bellina?” Odiavo mia sorella quando origliava i miei discorsi. Alzai gli occhi al cielo e chiusi il libro col braccio sano e cercai di prendere lo zaino con il braccio rotto, porca miseria mi feci male. Sentivo l'osso tremare, si si stava guarendo ma il dolore era forte lo stesso. Edward intuì che mi feci male e mi aiutò a mettere i libri nello zaino.<< Che hai fatto al braccio? >> mi chiese preoccupato.
<< Caduta da cavallo >> risposi seccata della solita risposta.
<< Come hai fatto? >> sgranai gli occhi dalla domanda inaspettata, e ora che gli dico?!
<< Beh... ecco... ero in giro per i boschi e a quanto pare il mio cavallo non sà saltare i tronchi.. e quindi mi ha fatta volare! >> sorrisi sapendo di aver detto una stupidagine. Wildfire era un salterino nato, però era l'unica scusa che potevo dirgli.
<< Non dovresti andare nei boschi sola e a cavallo sai? >> mi disse con fare protettivo.
<< Ah no? e perchè mai? >> rimase immobile senza parole
<< Beh.. ci.. ci.. sono dei.. dei.. grossi animali! Dovresti saperlo tuo padre è il capo della polizia qui! >> chinai la testa per un verso aveva ragione.
<< Credo che hai ragione! >> dissi timidamente alzando le spalle. << Seguirò il tuo consiglio >> Mi sorrise e il mio cuore battè più forte di prima.
<< Signor Cullen e signorina Swan spero di non aver interrotto niente d'importante >> sobbalzai davanti al professore. Dove era sbucato?
<< No no professore. Vuole dare un'occhiata alla nostra relazione? >> chiese Edward gentile
<< Certo, mi faccia vedere. >> Edward gli passò la mia relazione << Hai fatto tutto tu Edward? >> chiese
<< No professore, veramente ha fatto tutto Bella! >> diventai per la millesima volta bordeaux. Avevo la testa chinata quando alzai gli occhi verso il professore lui mi guardò corrugando la fronte << Avevi già fatto questo esperimento Isabella? >> mi domandò.
<< Bella! >> lo corresse Edward, io rimasi immobile dall'intervento di Edward e poi annuì << Si! Però non con la cipolla >> sorrisi
<< Blastula di coregone? >>
<< Si... >> il professore mi guardava incuriosito e Edward guardava solo me.
<< In Italia hai seguito un corso avanzato? >>
<< Si, insieme alle mie sorelle. >>
<< Interessante >> annuì. Suonò la campana, il professore mi fece i complimenti e si allontanò. Edward si era alzato, ma per passare dovevo spostarmi ma stavo cercando di mettermi lo zaino nelle spalle << Vuoi una mano? >> mi domandò
<< No grazie c'è la faccio anche da sola >> presi lo zaino in mano ma qualcuno me lo scippò dalle mani
<< Sorellina non ti devi affaticare con quel braccio in quel modo. >> Lulu
è sempre la solita che mi teneva d'occhio avvolte era peggio di un cane da guardia.

<< Lulu! Dammelo hai anche il tuo zaino, su forza. >> mi spostai mettendomi davanti a lei con la mano aperta aspettando il mio zaino.<< Tranquilla. >> sorrise. Edward ci guardava e sorrideva. Avevo una strana sensazione, speravo mi stessi sbagliando. << Beh Edward lei è mia sorella Lulu, Lulu lui è Edward >>
<< Piacere di conoscerti Lulu >>
<< Piacere mio >> rispose in modo scontruoso, gli pestai un piede. Come pensavo: il tono di Lulu era molto fastidioso e soprattutto arrabbiato.
<< Andiamo! >> le sussurrai con tono deciso. << Ciao Edward >> lo salutai e uscì il più in fretta possibile dalla classe. << Oggi usciamo prima, d'accordo? >> le dissi mentre la tiravo per il parcheggio. << Bella è il mio motore? >> dissi con aria da scusami-ma-non-è-colpa-mia. << Ci penserà Irma >> le dissi mentre salimmo in macchina. Durante il viaggio non le dissi niente ma appena arrivammo a casa la trascinai in cucina.




Salve bella gente :) ecco a voi il capitolo ...spero vi sia piaciuto :) Grazie per le recensioni ottenute nei precedenti capitoli spero che questo ne otterrà di più ;) 
A presto, Zoei!
   
 
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