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Autore: bsalvatore    11/07/2013    4 recensioni
Caroline ed Elena Gilbert.
Due sorelle molto diverse, il giorno e la notte, il sole e la luna.
La prima è ingenua, frizzante di sogni, ma vulnerabile, spesso incompresa e sottovalutata.
L'altra è coraggiosa, determinata, ma se si trovasse a dover scegliere tra amore e famiglia?
Due sorelle divise per l'amore del Re d'Inghilterra.
Dal capitolo 10:
“Amate la musica?” chiese la ragazza speranzosa.
“E voi amate respirare?” rispose l’uomo senza pensare e infatti si riprese subito cercando di notare qualcosa tra i suoi occhi.
Lei sorrise.
Era davvero quello che sentiva sempre quando si parlava di musica: era la sua aria, il suo respiro.
E ora sembrava che quel respiro lui glielo avesse tolto, era stato così diretto e sincero … non se lo sarebbe aspettato da lui.
Damon invece era rimasto abbagliato da quel sorriso e soprattutto si era sentito felice di averla fatta ridere.
Elena lo osservava un po’ perplessa e per qualche istante, che sembrava intriso di magia, i due si guardarono occhi negli occhi.
Poi il Re si diresse verso il piano, sfiorandolo con un dito, esattamente come faceva sempre Elena ...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alaric Saltzman, Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Elena stava rientrando nella sua stanza e stava ancora pensando all’incontro avuto con il Re.
Era senz’altro un uomo molto affascinante, ma diversi suoi comportamenti le cominciavano a far mettere in discussione la sua moralità.
 
Che cosa voleva esattamente da lei?
Questa era la domanda che pareva perseguitarla dal loro primo incontro, davvero un Re non aveva altro da fare che importunare una povera ragazza che per giunta era la sorella della sua futura sposa?
 
Non era una domanda da poco, ma forse Elena non voleva conoscere la risposta.
Si guardò intorno e vide che era sola in quei corridoi da lei tanto temuti, per tanto pensò che non sarebbe stata una cattiva idea andare a cercare Caroline e Jenna in giardino.
 
O forse voleva solo evitare altri spiacevoli incontri.
Ma probabilmente quella vita ce la doveva avere con lei perchè non appena uscì all’aria aperta si ritrovò davanti quell’uomo che la stava mettendo davvero in imbarazzo con i suoi comportamenti.
 
Per fortuna distavano l’uno dall’altra almeno cento metri, eppure Elena potè vedere che lui la stava guardando, anzi che la stava scrutando con quegli occhi più profondi dell’oceano.
 
La ragazza fece un bel respiro e cercò con tutte le sue forze di distogliere lo sguardo, ma una forza magnetica sembrava attrarre i loro occhi: la terra nel ghiaccio.
 
Una voce però sembrò venirle in aiuto perché riuscì nell’intento di distrarla: “Lady Gilbert. Vedo che vi ostinate nella vostra impresa.”
Elena si girò verso il conte Tanner che la osservava con i suoi due occhietti maligni: anche quell’uomo doveva avercela con lei.
 
“A che cosa vi riferite, se posso chiedere?”
“Il nostro Re è molto magnetico, ha una vera e propria presenza scenica. Un attore mancato oserei dire” aveva uno strano modo di parlare del suo sovrano “ed è proprio con quel suo magnetismo che egli attrae molte donne”.
 
“Venite al punto” gli ordinò la ragazza con voce ferma, una voce che si presentava raramente in lei, ma sempre al momento giusto.
“Il punto, mia cara Elena, è che non è il caso che tra di voi nasca qualcosa per motivi che a me parevano ovvi, ma che forse non lo sono poi così tanto. Lady Caroline è vostra sorella e sono sicuro che la offendereste nel profondo se ve la spassaste con il suo futuro marito”.
 
Davanti al termine “spassaste” si formò sul volto di Elena un’espressione a metà tra lo smarrito e il contrariato, così Tanner si affrettò a chiarire e a scavare la ferita che per qualche ragione si era formata in lei: “Perché voi non penserete certamente che a lui importi di voi? Lui usa le donne a suo piacimento e, credetemi, ne ho viste di donne ferite dal suo comportamento, non vorrei vedervi fra queste, mia cara Elena.”
 
Aveva uno strano modo di usare il “mia cara” sembravaquasi che la prendesse in giro, ma lo spirito combattivo di Elena pareva essere abbastanza forte: “Vi ringrazio, conte, del vostro interessamento, ma parlandovi con la stessa sincerità che voi avete avuto la premura di concedermi, credo che questi non siano affari vostri e non credo che il modo in cui parlate del nostro Re sia quello più consono al vostro stato sociale, pertanto vi pregherei, in futuro, di continuare a mantenere le debite distanze tra voi e me.”
 
Tanner era davvero spiazzato, non se lo aspettava dalla dolce Elena, la quale preferì puntualizzare anche un'altra cosa: “E vi
chiederei, a questo fine, di chiamarmi con il mio cognome, assegnandomi il dovuto titolo, grazie.”
 
Quel “grazie” era stato gelido, freddo e Tanner si congedò con un inchino: “Come desiderate Lady Gilbert.”
La ragazza rimase impassibile e lo congedò solo con un movimento del capo.
 
Sperava ardentemente che nessuno avesse assistito a quella conversazione abbastanza accesa, ma che comunque era stata necessaria: Tanner aveva davvero esagerato.
 
Per quanto però lei fosse nella ragione, non era certo molto opportuno parlare in quel modo a un conte, ma nessuno pareva esserne stato testimone.
 
 
In realtà il Re aveva assistito a tutta la scena da lontano, di certo non aveva potuto capire qual era l’argomento della conversazione, ma Elena sembrava davvero aver dato del filo da torcere a quel presuntuoso del conte.
 
Avrebbe voluto parlarle, ma per farlo avrebbe sicuramente avuto tempo quella sera a cena, anche se lei aveva chiesto che lui riservasse le sue attenzioni a Caroline e così sarebbe stato, almeno in parte.
 
Stava ora rientrando nel Palazzo e si sentiva di buon umore, anche se vedere Elena discutere con Tanner lo aveva fatto riflettere sul conte, il quale certamente non aveva le qualità necessarie per essere nominato Primo Consigliere.
 
Infatti una delle tante cose di cui doveva occuparsi era quella di nominare questa carica.
Aveva preso in  considerazione Tanner tra i tanti, ma ripensandoci bene, quali qualità possedeva lui per essere nominato Primo  Consigliere, la quale era una carica molto importante e ambita?
 
A chi poteva assegnare quell’incarico?
La risposta parve semplice: Stef.
Chi più di ogni altro poteva affiancare il buon Rick?
 
Solo Stefan, suo caro fratellino.
Ironia della sorte egli stava passando proprio di lì e vedendo il Re fece un inchino.
Damon gli passò di fianco, gli mise una mano sulla spalla e lo mise al corrente della sua decisione: “Ho deciso, nomino te Primo Consigliere.”
 
Stefan sbiancò un momento: “State parlando sul serio?”
“Certo!” rispose Damon come se fosse un’ovvietà e poi si congedò velocemente, non aveva tempo da perdere: “Ora scusa fratellino, ma devo andarmi a preparare per la cena.”
 
“Ma … ma …” non riusciva ad articolare un discorso, non se lo sarebbe mai aspettato da Damon.
“Oh suvvia Stefan, farete un ottimo lavoro!” detto questo sparì tra i corridoi e Stefan rimase da solo riflettendo su quell’incarico.
 
 
Non si aspettava una tale dimostrazione di fiducia da parte del fratello, eppure glielo aveva detto, quasi imposto.
Non riusciva a credere che Damon gli avesse dato un incarico della stessa portata di quello del suo grande amico e confidente Alaric Saltzman.
 
Erano fratelli certo, ma c’erano stati molti alti e bassi, molte incomprensioni tra loro.
Probabilmente il problema maggiore era la diversità così marcata tra le loro due personalità, eppure lui gli aveva concesso di essere Primo Consigliere.
 
Sentì un battito di mani e vide improvvisamente uscire dall’angolo del corridoio il conte Tanner: “Bene bene. I miei più sentiti complimenti Principe, avete ottenuto un grande incarico.”
 
Lo stava deridendo e questo era senz’altro poco consono al suo grado: “Conte, non credo sia corretto spiare le conversazione del vostro Re e sovrano.”
 
L’uomo ignorò l’affermazione: “Avete avuto ciò che volevate, anche se non credo abbiate fatto qualcosa in particolare per meritarlo. O meglio, non voi direttamente. L’incarico, come voi ben sapete, sarebbe spettato a me, eppure … quella Elena ha fatto davvero una buona impressione al Re.”
 
“Ora basta! Non ho intenzione di ascoltare una parola di più.”
Stefan aveva alzato notevolmente il tono di voce: era arrabbiato.
“Voi siete e rimarrete Consigliere Reale, dimostratevi all’altezza dell’incarico Tanner.”
 
Detto questo se ne andò, come aveva osato parlarli in quel modo?
 
 
 
Caroline era davvero su di giri quella sera.
Di questo ne erano assolutamente convinte sia Elena che Jenna.
Stava ispezionando i suoi vestiti da ore ormai, con il fine di trovare qualcosa di adeguato.
 
Era la prima volta che incontrava il Re, o meglio la prima volta ufficiale.
Nessuna delle altre due sapeva che lei, Caroline aveva incontrato quell’uomo dolce, magnetico, premuroso e sensibile che era il Re.
 
Di questo lei ne era assolutamente convinta.
Lo aveva visto solo due volte, ma aveva sentito delle sensazioni premonitrici che le descrivevano accuratamente il carattere dell’affascinante sovrano.
 
Ovviamente questo era quello che credeva lei.
Convinzioni che si discostavano molto da ciò che invece aveva avvertito Elena, la quale si sentiva davvero confusa.
 
Non aveva idea di quale sarebbe stato il comportamento migliore da adottare, anche perché ci sarebbe stato anche il Principe e lui sapeva …
 
Ma infondo di che cosa doveva preoccuparsi?
Non aveva fatto nulla di male.
Però, le rincresceva ammetterlo, ma in quell’ambiente contavano più le apparenze che i fatti e tanta gente avrebbe potuto cominciare a pensare male, un po’ come aveva fatto il conte Tanner.
 
Si sentiva confusa, agitata, aveva lo stomaco in gola.
Eppure dovette alzarsi, infilarsi il vestito che Caroline aveva scelto per lei e avviarsi nei corridoi per andare a quella maledetta cena.
 
Vestito di Caroline:  http://img51.xooimage.com/views/e/f/d/tumblr_lblk2kv6bj...vlo1_500-27eb5b2.jpg/
 
 
 
Vestito di Elena: http://img64.xooimage.com/views/a/f/6/1850dress3-27eb253.jpg/
 
 
 
Non appena Elena entrò nella grande sala da pranzo, diversa da quella che avevano usato fino a quel momento, la prima cosa che notò non furono le persone sedute al tavolo (in particolare due occhi blu che la fissavano), ma fu la musica che proveniva da un bellissimo pianoforte a cosa in legno che era suonato da un musicista davvero bravo.
 
Jenna e Caroline si inchinarono per la riverenza e così fece anche Elena.
Seduti al grande tavolo c’erano il Re, ovviamente, a capo tavola e alla sua destra Stefan.
 
Le tre ragazze presero posto scortate dai camerieri in uniforme.
Caroline fece di tutto per essere messa di fianco al Re, ma sfortunatamente per lei l’etichetta reale prevedeva che la futura sposa (anche solo presunta), non poteva sedersi vicino al marito, perciò Jenna si sedette alla sinistra di Damon, il quale aveva salutato le tre con un “Signore, è un vero piacere cenare con voi questa sera.”
 
Dunque la bionda prese posto vicino a Stefan ed Elena vicino alla zia nel grande tavolo rettangolare.
Le pietanze vennero servite subito ed Elena aveva cominciato persino ad avere dei problemi respiratori.
 
La causa non era dei problemi di salute che non aveva mai avuto, bensì delle persistenti occhiate del Re, il quale però sembrava aver ascoltato il suo consiglio e stava parlando solo con Caroline.
 
Forse lo aveva preso anche troppo alla lettera, si poteva pensare che lui la disapprovasse, se non fosse stato per quei continui sguardi che le rivolgeva e questo la rendeva ancora più confusa.
 
 
Non appena la cena terminò, Elena si sentì sollevata.
“è davvero una bella serata” affermò Jenna guardando fuori dalla grande finestra.
 
“Sì, lo è. Che cosa ne pensate di uscire a fare una passeggiata? Il giardino di notte è veramente stupendo” propose Stefan.
“Mi sembra un’ottima idea” strillò Caroline così forte che a Elena vibrarono i timpani.
 
Si alzarono tutti, eccetto Elena che non se la sentiva di uscire.
“Mi dispiace, mi sento stanca e preferisco ritirarmi nelle mie stanze.”
 
“Ne siete sicura?” chiese premurosamente Stefan e lei annuì.
“Volete che vi accompagni?” propose Jenna.
“No, non è necessario.”
 
Il Re non fece una piega e mentre gli altri stavano uscendo si fermò vicino alla porta: “Scusate, ma neanche io ho poi tanta voglia di uscire, perdonatemi” disse baciando la mano di Caroline.
 
A Elena salì lo stomaco in gola, probabilmente anche a causa dell’occhiataccia che lanciò Stefan al fratello, pertanto si alzò con l’intento di uscire da quella stanza che, via via gli altri uscivano, si faceva sempre più piccola e soffocante.
 
Aveva ormai quasi raggiunto la porta, quando il Re cominciò a parlare con lei, proprio con lei dopo che l’aveva ignorata per tutta la sera: “Vostra sorella è molto loquace.”
 
La ragazza sorrise inevitabilmente e si voltò ad ascoltare l’uomo: “Da quello che mi ha raccontato voi suonate il pianoforte.”
Elena lo scrutò attentamente negli occhi: dove voleva arrivare?
 
Damon guardò un attimo lo strumento da lui menzionato e poi riprese: “E, coincidenze della vita” era davvero buffo quando parlava con quella sua teatralità “questo pianoforte è il mio, così come tutti gli altri in questo Palazzo.”
 
“Amate la musica?” chiese la ragazza speranzosa.
“E voi amate respirare?” rispose l’uomo senza pensare e infatti si riprese subito cercando di notare qualcosa tra i suoi occhi.
 
Lei sorrise.
Era davvero quello che sentiva sempre quando si parlava di musica: era la sua aria, il suo respiro.
 
E ora sembrava che quel respiro lui glielo avesse tolto, era stato così diretto e sincero … non se lo sarebbe aspettato da lui.
Damon invece era rimasto abbagliato da quel sorriso e soprattutto si era sentito felice di averla fatta ridere.
 
Elena lo osservava un po’ perplessa e per qualche istante, che sembrava intriso di magia, i due si guardarono occhi negli occhi.
Poi il Re si diresse verso il piano, sfiorandolo con un dito, esattamente come faceva sempre Elena.
 
Con lentezza calcolata Damon si sedette allo sgabello e alzò il copritastiera, Elena gli si avvicinò pensierosa: “Cosa state facendo?”
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE
 
Ciao tutti!!!
Come sempre Tanner è stato antipatico e scortese, ho voluto aggiungerlo in questo capitolo perché tra un po’ diventerà importante (relativamente).
 
A proposito di personaggi importanti, nel prossimo capitolo ne arriverà uno che spero tanto voi abbiate apprezzato nel telefilm, perché io l’ho fatto.
 
Inoltre c’è stato un esplicito riferimento ad Alaric (altro personaggio che io amo tantissimo), ma arriverà tra un po’.
Inoltre Stef è stato nominato Primo Consigliere: CONGRATULAZIONI!
 
La cena sta rivestendo un ruolo decisamente importante, ma aspettiamo il capitolo 10.
Spero di non avervi annoiate, baci.
 
 

 
  
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